Nel
1964 John Surtees, già sette volte campione del mondo di
motociclismo, conquistò anche il titolo iridato di Formula 1 al volante della
Ferrari. Fu il sesto mondiale piloti vinto dalla casa di Maranello, al termine
di una delle stagioni più appassionanti della storia.
Si comincia con il Gran Premio di Montecarlo dove trionfa Graham Hill (BRM), uno
dei re del Principato. Jim Clark (Lotus-Climax), campione del mondo uscente,
viene attardato da noie al cambio quando è in testa e deve accontentarsi del
quarto posto, mentre Surtees si ritira.
Lo scozzese e il ferrarista arrivano primo e secondo a Zandvoort con Hill
quarto, Clark ripete il successo a Spa quando soffia la vittoria alla Brabham di
Dan Gurney rimasta senza benzina all'ultimo giro. Hill è quinto.
A Rouen l'unico dei tre ad andare a punti è proprio il "baffo
volante", secondo dietro a Gurney, a Brands Hatch Surtees, dopo due ritiri
consecutivi, si piazza alle spalle dei due dominatori della prima metà
stagione. Clark vince per una manciata di secondi su Hill.
A questo punto l'ex motociclista, che ha un ritardo in classifica di 20
lunghezze da Clark e di 16 da Hill, comincia una miracolosa rimonta, mentre lo
scozzese inizia una serie nera di cinque abbandoni di fila che comprometteranno
le sue chances di riconquista del titolo.
Sul Nürburgring Surtees fa il bis dell'anno precedente battendo Hill, in
Austria trionfa il suo compagno di squadra Lorenzo Bandini. A Monza l'inglese
della Ferrari torna alla vittoria, Hill lo fa a Watkins Glen dopo due ritiri
consecutivi proprio davanti a Surtees.
Si arriva alla gara decisiva in Messico. Hill è al comando con 39
punti, Surtees ne ha 34 e Clark 30. Lo scozzese e l'inglese
della BRM prendono la testa, a questo punto Clark è campione per maggior
numero di vittorie perché Surtees è quinto, dietro a Gurney e Bandini. A tre
giri dalla fine Clark comincia a rallentare per noie al motore e all'ultima
tornata dovrà ritirarsi ma verrà ugualmente classificato quinto. Il
campione adesso è Hill, ma quando mancano due giri si ferma
anch'egli lungo il percorso. Gurney è in testa seguito da Bandini che rallenta
moltissimo per lasciar passare Surtees e permettergli di conquistare quei
sei punti che lo laureano, inaspettatamente, campione del mondo.