Hawthorn, con regolarità, nel 1958
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Il
titolo mondiale della Ferrari probabilmente più sorprendente fu quello
conquistato da Mike Hawthorn nel 1958.
In quella stagione la casa di Maranello è ancora una delle
vetture più forti, ma l'attacco delle marche inglesi comincia a farsi molto più
serio. Stirling Moss, il pilota più forte del mondo dopo il ritiro di
Juan Manuel Fangio, corre per la Vanwall, scuderia a quel tempo ai
vertici, ma solo per la prima gara in Argentina guida la piccola Cooper con
motore a posteriore Climax e, a sorpresa, riesce a battere le Ferrari e le
Maserati. Hawthorn è terzo dietro al compagno di squadra Musso. Il duello tra i
due piloti inglesi si protrarrà per tutto l'arco dell'annata.
A Montecarlo si ritirano entrambi, in Olanda nuova vittoria di Moss e
quinto posto di Hawthorn, piazza d'onore per il ferrarista dietro a Brooks
(Vanwall) a Spa con Moss ritirato. E' la volta del Gran Premio di Francia.
Hawthorn si aggiudica l'unica gara della stagione battendo proprio Moss, ma la
malasorte comincia a colpire la Ferrari. Infatti Musso muore in un
terribile incidente dopo 10 giri. In questa occasione Fangio disputa la
sua ultima gara.
Il colpo è durissimo per Mike che però è in piena corsa per il titolo:
a Silverstone si piazza dietro il suo connazionale e compagno di squadra Peter
Collins, ma quest'ultimo perde anch'egli la vita al Nürburgring dove
domina Brooks. Altro lutto gravissimo per la Ferrari che vede oltretutto
Hawthorn ritirarsi mentre la gara è vinta da Brooks. Nelle ultime tre gare Mike
arriva sempre secondo, in Portogallo e in Marocco dietro a Moss e a Monza
alle spalle di Brooks. Nella gara nordafricana, l'ultima, il ferrarista
acquisisce la certezza del titolo mondiale, aggiudicandoselo con un solo
punto di vantaggio su Moss.
L'iride è tutto sommato meritato per Hawthorn, autore di una stagione
dalla regolarità impressionante, ma anche di quattro pole position e cinque
giri più veloci in gara. Molta sfortuna però per Moss e Brooks, vincitori
rispettivamente di quattro e tre gare ma penalizzati dalla fragilità delle
loro Vanwall. Alla fine del campionato Hawthorn, colpito nel profondo
dalle morti di Musso e Collins, annuncia il suo ritiro dalle
competizioni, ma non avrà il tempo di godersi la vittoria mondiale. Tre mesi
dopo infatti il gentleman della Formula 1 perirà anch'egli in un incidente
stradale, a 30 anni non ancora compiuti.
Phil Hill dopo la tragedia di von Trips.
Phil Hill conquistò nel 1961 il quinto titolo mondiale
piloti per i colori della Ferrari al termine di una
stagione dominata dalle vetture del cavallino rampante. Fu il primo
statunitense ad aggiudicarsi l'iride ma la sua gioia fu offuscata dalla morte
del suo diretto avversario compagno di squadra Von Trips a Monza nella
gara che si rivelò decisiva per l'assegnazione del campionato.
In quell'anno la Formula 1 cambiò radicalmente il suo regolamento. Le
vetture aspirate infatti passarono da un massimo di cilindrata di 2500 cc a 1500
cc: questa formula sarebbe durata fino a tutto il 1965. La Ferrari si dimostrò la
vettura più abile ad affrontare il cambio di cilindrata, ma nel primo Gran
Premio della stagione, quello di Montecarlo, i portacolori di Maranello furono
battuti dalla Lotus-Climax di Stirling Moss, il più grande tra i piloti
che non hanno mai vinto il campionato del mondo.
Le rosse di Richie Ginther, Phil Hill e Von Trips si piazzarono
nell'ordine alle spalle dell'asso inglese, ma dalla gara successiva a Zandvoort
la musica cominciò a cambiare. Von Trips trionfò davanti a Hill, poi a
Spa la Ferrari calò un clamoroso poker: Hill primo, Von Trips secondo, Ginther
terzo e Gendebien quarto! A Reims i tre piloti ufficiali si ritirarono ma l'esordiente
Giancarlo Baghetti salvò l'onore del cavallino portandosi a casa un clamoroso
successo tenendo a bada in volata un pilota esperto come Gurney sulla Porsche.
Altro en-plein in Gran Bretagna (Von Trips primo, Hill secondo e Ginther
terzo), poi sul Nürburgring, altro circuito dove il pilota contava più della
macchina, seconda vittoria di Moss davanti a Von Trips, Hill e al giovane
compagno di squadra Jim Clark.
E venne il giorno di Monza. Von Trips ci arriva con quattro punti di
vantaggio su Hill e parte in pole position sulla griglia del Gran Premio
d'Italia. Al secondo giro, in prossimità della parabolica, la vettura di
Clark aggancia quella del ferrarista tedesco che vola sul terrapieno
e investe in pieno gli spettatori, uccidendone 14 e ferendone molti
altri. Von Trips muore sul colpo, Hill vince gara e titolo mondiale
e la Ferrari diserta in segno di lutto l'ultima prova della stagione,
quella statunitense a Watkins Glen. Si conclude così un'annata nella quale la
casa di Maranello ha dominato le marche inglesi come forse mai nella
storia della Formula 1.
Continua.....
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