Il 1994 si apre con le,
preannunciate, modifiche ai regolamenti atte a ridurre l'uso l'elettronica,
inoltre viene consentito alle squadre il rifornire le monoposto durante la gara.
Per quanto riguarda il mercato dei piloti: Senna passa alla Williams-Renault,
mentre alla McLaren viene assegnato ad Hakkinen, già collaudatore della team, il
ruolo di prima guida, accanto all'esperto Brundle.
Il mondiale inizia con il G.P.
del Brasile: Senna fa segnare la sua prima pole stagionale, in gara il
brasiliano domina per 21 giri dopo, Michael Schumacher riesce a sopravanzare il
pilota Williams avvantaggiato dall'ottima strategia di rifornimenti messa a
punto dal team. Nella seconda gara, sul circuito di Aida, il brasiliano ottiene
nuovamente la pole ma alla prima curva finisce in una testa-coda con Hakkinen e
Larini. A vincere è ancora Schumacher che riesce ad imporsi egregiamente al
comando della gara giungo alle sue spalle Berger, con la sua Ferrari e
Barrichello con la Jordan.
Il 1° maggio si corre ad
Imola.... sta per avere inizio il week-end più tragico di tutta la storia F1:
Venerdì, Barrichello esce di pista a 220 km/h alla variante bassa, l'incidente è
di una terribile spettacolarità, la monoposto di Rubens si impenna e ricade
pesantemente al suolo... tutti temono il peggio ma, miracolosamente, il pilota
Jordan esce quasi incolume dalla sua monoposto, viene infatti diagnosticata a
Rubens solo una lieve contusione ad un braccio.
Il sabato, la sorte è meno clemente.......Roland Ratzenberger, esordiente
pilota austriaco, perde l'ala anteriore, precedentemente danneggiata da una
uscita di pista, la sua monoposto sta viaggiando a 300 Km/h, l'impatto è di una
violenza inaudita, per Roland, non c'è nulla da fare; alla curva
Villeneuve, si spegne in modo così irriverente la sua breve carriera.
Domenica un incidente al via tra la Lotus di Lamy e la Benetton di Lehto,
scaglia tra la folla pezzi di carbonio ed anche due gomme, il bilancio sarà
tuttavia accettabile "solo" un centinaio di feriti.
Alle ore 14:17...... accade l'rreparbile: Senna conduce la gara al volante della
sua Williams, alla curva del Tamburello per motivi, non ancora del tutto
chiarirti, la sua monoposto non sterza, la vettura di Senna continua a procedere
diritto, il brasiliano tenta una disperata frena.... ma a causa della brevissima
via di fuga presente in quel punto l'impatto è inevitabile.... la monoposto si
schianta contro il muro esterno, la violenza dell'urto provoca una sorta di
"rimbalzo", la Williams si ferma a bordo pista.
Il casco giallo di Ayrton si muove...... tutti credono che il campione esca da
un momento all'altro dall'abitacolo, di ciò che resta, della vettura.... ma
nulla. I soccorritori si avvicinano al brasiliano... solo allora si comincia a
comprendere la gravità della situazione, una sospensione danneggiata
nell'impatto è riuscita a penetrare nel casco del pilota, ovunque c'è sangue,
Senna sembra essere ancora vivo, o almeno, il suo cuore batte ancora.... i
medici lo estraggono dalla vettura, Ayrotn deve essere subito portato ad un
efficiente pronto soccorso.
Alle ore 18:40 dall'ospedale di Bologna giunge l'esposto ufficiale: Ayrton Senna
è deceduto
Il brasiliano perde, così, la sua gara più importante, il mondo intero si
ferma.... è morto un uomo è nata una leggenda.
Ayrton umanamente era una persona speciale, nonostante la fama ed il denaro era
rimasto il ragazzo di sempre, semplice, disponibile ed eccezionalmente generoso.
Tutti, tutti si chiedono il perchè??? Senna era il miglior pilota del mondo,
cosa non ha funzionato, perchè la sua monoposto non è riuscita a sterzare,
perchè proprio a lui?? il mondo della F1 è paralizzato, un maledetto week-end
ha rimesso tutto in discussione, i piloti sono sufficientemente sicuri??
La morte di Senna è stato certamente uno degli episodi più tristi che la F1
ricordi, ma allo stesso tempo è stato necessario per far cambiare,
sostanzialmente, il modo di concepire la sicurezza. Forse il prezzo da pagare
per salvare altre vite era quello di perdere l'uomo più speciale che sia mai
salito su una monoposto.
Vorrei solo rammentare un ultimo particolare...... che seppur trapelato a
distanza di anni dall'evento mi ha colpito particolarmente: nella monoposto di
Senna è stata trovata una bandiera austriaca, il brasiliano infatti una volta
salito sul podio avrebbe voluto esporla in ricordo del compagno Roland
Ratzenberger deceduto, neanchè ventiquttr'ore prima.......
Per onor di cronaca la gara si concluderà con la vittoria di Schumacher.
A Montecarlo, durante le prove del giovedì, si sfiora nuovamente la tragedia,
Windlinger, con la sua Sauber, finisce a 270 km/h contro le protezioni alla
chicane del porto, il giovane austriaco dopo qualche giorno in coma, si
ristabilira ma sceglierà di non salire mai su una F1.
Il giorno successivo i piloti si ritrovano per dare vita e vigore al loro
sindacato il Gpda che negli ultimi tempi stava assumendo in ruolo in secondo
piano.
In gara a dominare sarà Schumacher , il tedesco ottera la sua quarta vittoria
stagionale davanti a Brundle e Berger. Nella pausa precedente al G.P. di Spagna
i piloti si riuniscono nuovamente per affrontare l'argomento "sicurezza" a
questo proposito verranno prese delle importanti decisioni che necessarie per
rallentare le monoposto ed aumentarne la stabilità.
A Barcellona, Schumacher otterra
la pole, ma è Damon Hill a vincere la gara davanti al tedesco e a Blundell. In
Canada, Schumacher torna a vincere davanti allo stesso Hill.
In Francia, la Williams affianca a Hill un grande del passato Nigel Mansell, che
ottiene il secondo posto proprio alle spalle del compagno di squadra.
In Inghilterra, Damon Hill gioca in casa ed ottiene prima la pole, poi la
vittoria della gara davanti a Schumacher ed Alesì.
In Germania, è una Ferrari a salire sul gradino più alto del podio: Berger
ottiene la pole e in gara resta in testa dal primo all'ultimo giro. È un G.P.
movimentato: al via una carambola mette fuori gioco dieci vetture, il direttore
di gara fa entrare la Safety Car, al 15° giro durante un pit-stop, la Benetton
di Verstappen va a fuoco, cinque meccanici si feriscono leggermente, mentre il
pilota si salverà grazie agli estintori interni ed alla prontezza degli addetti.
Dietro a Berger saliranno sul podio Panis e Bernard con le due Ligier-Renault.
A Budapest, nel G.P. d'Ungheria, è ancora il sempre più solo Schumacher a
dominare.
In Belgio, Barrichello, abile a sfruttare le condizioni atmosferiche, ottiene la
pole con la sua Jordan, ma in gara è Alesì a guidare la corsa; ma al terzo giro,
quando il francese gestiva un discreto gap nei confronti dei diretti
inseguitori, il suo motore Ferrari cede, ad approfittarne è ancora Schumacher
che si aggiudica la vittoria seguito da a Damon Hill. Subito dopo la gara, però,
il pilota tedesco sarà squalificato: Nelle verifiche tecniche, infatti, è stata
trovata una irregolarità nel pattino di legno fissato sotto il fondo piatto: è
più sottile di circa 2 mm rispetto ai limiti fissati dal regolamento. I dieci
punti della vittoria saranno quindi assegnati Damon Hill, giunto secondo.
Nel G.P. d'Italia, Alesì ottiene la pole con la sua Ferrari ma in gara durante
il pit-stop, il cambio tradisce il ferrarista la vittoria andrà così a Hill suo
diretto inseguitore. Il pilota inglese si ripete nel successivo G.P. quello del
Portogallo, gli ultimi punti conquistati da Damon porteranno il pilota Williams
ad una sola lunghezza dalla testa della classifica mondiale occupata da
Schumacher.
Il G.P. d'Europa si corre a Jerez, ed è Schumacher ad ottenere pole e vittoria
davanti a Hill e Hakkinen. In Giappone, Hill domina la gara, il G.P. si disputa
sotto una pioggia incessante e Damon vince davanti al Schumacher e ad Alesì. Si
giunge così all'ultima gara della stagione, gara decisiva per l'assegnazione del
titolo mondiale.
L'ultima gara in programma è ad Adelaide: Mansell ottiene la pole ma in gara è Schumacher ad andare in
testa seguito a ruota da Hill, tra i due inizia un duello che si concluderà al
36° giro, quando Schumacher uscito male da una curva sbatterà contro il
muretto esterno Hill, che lo seguiva da molto vicino non riesce ad evitarlo,
l'impatto mette fuori gioco il tedesco, mentre Hill tenta di proseguire, ma
giunto ai box, i meccanici rendendosi conto della precarietà della sospensione
accidentata obbligano il pilota inglese al ritiro.
Il tedesco della Benetton si aggiudica così il mondiale e diventa il primo
campione del mondo tedesco.
E' indubbio che se Senna non fosse incorso in quel terribile incidente
Schumacher avrebbe dovuto gestire una situazione, certamente più complessa, di
quella reale.