Quello di Mika Hakkinen al G.P. di Spagna 2001, non è certo il primo caso di
un pilota colpito dalla sfortuna, sotto forma di un problema meccanico alla
propria monoposto, all’ultimo giro di un Gran Premio iridato di Formula 1.
Ecco tutti i precedenti di coloro che hanno perso una gara di campionato del
mondo negli ultimissimi metri.
12 dicembre 1959, Sebring (Stati Uniti)
Jack Brabham, neocampione del mondo con la Cooper, domina il primo Gran Premio
degli Stati Uniti ma all’ultimo giro rimane senza benzina e si ferma lungo il
percorso. Viene superato dai compagni di squadra Bruce McLaren, che va a
vincere, e Maurice Trintignant, e dal ferrarista Tony Brooks, e arriva al
traguardo a piedi spingendo la propria vettura e staccato di cinque minuti dal
vincitore.
14 giugno 1964, Spa Francorchamps (Belgio)
A due giri dalla fine Dan Gurney (Brabham), in testa alla gara, rientra ai box
per rifornirsi ma viene fatto ripartire perché non c’è più benzina: si
fermerà lungo il tracciato. Passa al comando Graham Hill (BRM), che a metà
dell’ultimo giro si ferma anch’egli per un guasto alla pompa della benzina.
E’ in testa ora McLaren (Cooper), al quale si rompe la cinghia
dell’alternatore prima dell’ultima curva, il tornante La Source. Il
rettilineo finale è in discesa e il neozelandese spera di passarlo anche a
motore spento, ma viene superato di slancio a 100 metri dall’arrivo dalla
Lotus di Jim Clark.
10 settembre 1967, Monza (Italia)
Forse la gara più incredibile della storia. Clark (Lotus), in testa dopo 13
giri, si ferma per cambiare una gomma afflosciatasi e riparte con un giro di
ritardo. Si sdoppia dai battistrada, li raggiunge e li supera a poche tornate
dalla fine. All’ultimo giro è nettamente davanti a John Surtees (Honda) e
Brabham (Brabham), unici superstiti del gruppo di testa, ma alla curva Ascari
viene sfilato dai due, che vanno a giocarsi il successo in volata. Vincerà
Surtees, mentre Clark arriverà con oltre 20 secondi di distacco, senza benzina!
9 giugno 1968, Spa Francorchamps (Belgio)
Jackie Stewart (Matra) ha un vantaggio di mezzo minuto su McLaren (McLaren) ma
all’inizio dell’ultimo giro rientra ai box per rifornirsi. La sosta va per
le lunghe e nel frattempo la corsa termina con la vittoria di McLaren. Stewart
è classificato quarto, staccato di un giro.
10 maggio 1970, Montecarlo (Monaco)
Brabham (Brabham), al comando davanti a Jochen Rindt (Lotus), a 15 giri dalla
fine comincia ad accusare noie ai freni e rallenta vistosamente. All’ultimo
giro Rindt gli è vicino. Brabham, pressato, alla curva del gasometro,
l’ultima, va a sbattere contro il guard-rail. Rindt lo supera e va a cogliere
un insperato successo, l’australiano è secondo.
18 luglio 1970, Brands Hatch (Gran Bretagna)
Nuova beffa di Rindt ai danni di Brabham. Il pilota-costruttore sorpassa
l’austriaco a 12 giri dalla fine. All’ultima tornata ha 14’’ di
vantaggio sul rivale ma improvvisamente rimane senza benzina. Rindt lo sorpassa
spietatamente e sul traguardo lo sopravanza di oltre mezzo minuto.
17 giugno 1973, Anderstorp (Svezia)
Ronnie Peterson (Lotus) resiste per tutta la gara agli attacchi di un gruppetto
formato da Denny Hulme (McLaren), Emerson Fittipaldi (Lotus) e Stewart
(Tyrrell). A 4 passaggi dalla conclusione Fittipaldi e Stewart si ritirano per
problemi al motore. Resta solo Hulme, che all’ultima tornata approfitta delle
difficoltà di Peterson con la tenuta di strada della sua monoposto per
superarlo in extremis.
13 gennaio 1974, Buenos Aires (Argentina)
Ancora Hulme (McLaren) beneficia delle disgrazie altrui. Lo sfortunato di turno
è l’idolo locale Carlos Reutemann (Brabham) che all’ultimo giro si ferma
senza più un goccio di carburante nel serbatoio e regala l’ultimo successo
della carriera allo scontroso neozelandese.
3 luglio 1977, Digione (Francia)
Gara caratterizzata dal duello tra John Watson (Brabham) e Mario Andretti
(Lotus). L’inglese resiste ai ripetuti attacchi dell’italo-americano fino a
mezzo giro dalla fine, quando la sua vettura, equipaggiata con motore Alfa
Romeo, rimane senza benzina e “Piedone” Andretti va a vincere di misura.
4 marzo 1978, Kyalami (Sud Africa)
Stavolta Peterson approfitta delle sfortune di Riccardo Patrese (Arrows)
dominatore della corsa fino a 15 giri dal termine, e di Patrick Depailler
(Tyrrell). Il padovano viene fermato dalla rottura del motore, il transalpino è
costretto a lasciar passare Peterson all’ultimo giro perché a secco di
benzina.
23 maggio 1982, Montecarlo (Monaco)
A due giri dalla fine comincia a piovere e Alain Prost (Renault) va a sbattere
contro il guard-rail in rettilineo quando è ormai salutato da tutti vincitore.
Passa al comando Patrese (Brabham) che all’ultimo giro va in testacoda alla
curva del Loews e rimane momentaneamente fermo. Viene superato da Didier Pironi
(Ferrari) e Andrea De Cesaris (Alfa Romeo), i quali finiscono la benzina quasi
nello stesso istante e si fermano a loro volta. Nel frattempo Patrese riesce a
riaccendere il motore e piomba sul traguardo ignaro di aver vinto.
2 giugno 1991, Montreal (Canada)
Nigel Mansell (Williams) conduce la corsa dal primo metro, ma a meno di un
chilometro dal traguardo un problema elettrico gli manda fuori uso il cambio e
il “Leone” deve cedere la vittoria, l’ultima della sua carriera, a Nelson
Piquet (Benetton). Mansell verrà classificato al sesto posto.