La Guerra tra FISA e FOCA continua anche nel 1981 e
determina il rinvio del Gran Premio d'Argentina. Bernie Ecclestone minaccia di
organizzare un proprio Campionato del Mondo Piloti Professionisti (World
Professional Championship) ma fortunatamente le parti raggiungono un accordo
durante un incontro al vertice tenutosi a Maranello, avvenimento che in seguito
verrà ricordato come l'accordo Concorde. Nel lontano 1966, quando fu modificata
la formula che prevedeva i motori da 3 litri, fu inserita anche una disposizione
relativa all'impiego di motori da 1,5 litri a turbocompressione. In mancanza di
interessati tra gli attuali fornitori di motori e con l'esplosivo successo del
motore Ford-Cosworth, la possibilità di trovare una terza via fu lasciata nelle
mani di un esterno, un esterno la cui storia aveva intrecciato quella delle
corse fin dal primo Gran Premio. La Renault aveva tentato di vincere a Le Mans
con un motore a turbocompressione ma subì la rottura dei pistoni. Bernard Dudot
fu inviato alla Garrett AiResearch per studiare a fondo la bella arte della
turbocompressione. Finalmente nel 1979 il motore turbocompresso della Renault
viene montato su una macchina da Gran Premio. La BMW si unisce presto alle
ricerche, e l'era dei motori turbo vede finalmente la luce. Qualcuno aveva
pensato che i motori turbocompressi avrebbero consentito ai grandi costruttori
di sopraffare le squadre britanniche minori e la loro rinomata leadership nel
design dei telai.
Nel 1981 la Ferrari è ormai un laboratorio su campo per
macchine a turbocompressione, ma neppure un talento del calibro di Gilles
Villeneuve riesce a portare in gara questa macchina ancora poco maneggevole. La
McLaren è ora sotto il controllo di Ron Dennis e con John Watson alla guida di
una McLaren MP4 progettata da John Barnard è la prima auto con telaio in fibra
di carbonio a vincere il Gran Premio di Gran Bretagna. Il titolo viene assegnato
nella gara finale svoltasi a Las Vegas e Piquet con un quinto posto guadagna i
punti necessari alla sua incoronazione. Le macchine con motori a
turbocompressione hanno nel frattempo continuato a fare progressi ed alla fine
di quella stagione, avevano vinto sette gare su sedici. Per il 1982 vengono
modificate alcune regole e il divieto di utilizzo di bandelle mobili
obbliga le squadre a ridurre la distanza libera da terra a circa 25mm unitamente
ad una quasi totale mancanza di movimento delle sospensioni. I piloti
sperimentano una rigidezza in curva che in alcuni circuiti raggiunge i 4gs. Niki
Lauda, due volte Campione del Mondo, si fa convincere da un barile di denaro
offertogli dalla Marlboro ad unirsi a John Watson alla McLaren. Alan Jones
sceglie la strada opposta e se ne va dalla Formula 1 lasciando il proprio posto
alla Williams al finlandese Keke Rosberg. Il terzo concorrente al titolo
dell'anno precedente, Carlos Reutemann, si ritira anch'egli, ma solo dopo aver
partecipato alle prime due gare della stagione.. Le turbo di Ferrari, Renault ed
ora della Brabham dominano la gara d'apertura a Kyalami con Prost che passa per
primo la bandiera a scacchi. Le squadre britanniche continuano a combattere
contro i motori a turbocompressione in quella che presto sarà un battaglia
persa. La Brabham, avendo a disposizione sia motori turbo sia motori Cosworth
tenta la strada intermedia. Piquet sulla Brabham vince in Brasile ma solo dopo
essersi temporaneamente convertito ad un motore tradizionale. Le macchine turbo
hanno un chiaro vantaggio nei circuiti veloci ma il problema del "turbo lag"
diviene un handicap su circuiti costellati di curve. Solo dopo la gara di Spa
questa scuderia verrà trascinata con decisione nel mondo della
turbocompressione, grazie al proprio fornitore di motori, la BMW. Alla tappa
successiva, Long Beach, è il turno del non-ritiratosi Niki Lauda; la battaglia
tra FOCA e FISA sta per scatenarsi di nuovo. La Ferrari vince e la FOCA boicotta
il Gran Premio di San Marino;
ma una contesa tra i compagni di squadra della
Ferrari Didier Pironi e Gilles Villeneuve porta alla tragedia di Zolder. Villeneuve,
intenzionato a tutti i costi a qualificarsi davanti al suo rivale, va a sbattere
contro un più lento Jochen Mass. Villeneuve non avrebbe forse mai vinto un
campionato, il suo ideale era vincere a tutti i costi, non negoziare le
posizioni di arrivo per fare punti. Alla morte del giovane pilota canadese,
questo sport ha perso un diretto discendente di Bernd Rosemeyer e Tazio
Nuvolari. Le parole usate da Cyril Posthumas per ritrarre il pilota tedeco
dell'ante-guerra: "...lanciato come una meteora nel firmamento della gare
automobilistiche..." potrebbero valere anche per questo pilota la cui vita era
la velocità. Come spesso accade, ci rendiamo conto dell'importanza di quello
che abbiamo solo nel momento in cui lo perdiamo per sempre. La gara fu vinta da
John Watson per la McLaren. A Monaco piove ma Riccardo Patrese riesce a restare
in pista e a portare a casa la sua prima vittoria. Watson e Piquet conquistano
le due gare successive, rispettivamente Detroit e Canada. Al Gran Premio di
Germania la corsa per il titolo dovrebbe essere tra Pironi e Watson ma il pilota
della Ferrari subisce un incidente durante le prove per il quale riporterà
ferite tali da fargli terminare la carriera. Il Gran Premio di Svizzera, che si
corre a Digione, Francia, viene vinto da Rosberg ora in testa alla classifica.
La stagione si conclude con il Gran Premio dell'Ovest negli Stati Uniti, a Las
Vegas e nonostante sia Michele Alboreto su Tyrrell a vincere la gara, il titolo
resta in mano a Keke Rosberg. La battaglia tra auto con motori a
turbocompressione e auto a motore tradizionale è ormai finita, anche se a
parimerito, con 8 vittorie a testa.