Nel
1966 entrano in vigore nuove regole che prevedono l'uso dei motori da
3 litri e, come sempre succede in questi casi, sono le grandi squadre
ad avere la possibilità di adeguarsi rapidamente e con i migliori
risultati. Le piccole squadre britanniche sono in agitazione per
assicurarsi i motori per la nuova stagione. La Cooper e la Rob Walker
acquistano i motori dalla Maserati. Bruce McLaren, che ha lasciato la
Cooper per fondare una sua scuderia personale, ha modificato un motore
Ford V8 originariamente studiato per Indianapolis. La Ferrari presenta
il nuovo motore V12. La Lotus e la BRM, senza più i motori Coventry,
si devono accontentare di motori 2000 V8. Dan Gurney ha sciolto il
vincolo con la Brabham per fondare la All American Racers. Brabham,
distinguendosi sempre nelle scelte, commissiona alla Repco, un'azienda
australiana, la produzione di un motore 8V. Il motore che ne risulta è
affidabile, compatto e leggero, proprio come espressamente richiesto
da Brabham.
Per rimpiazzare Gurney, Brabham promuove Denny Hulme a secondo pilota.
Monaco è il primo Gran Premio della stagione e Clark parte in pole
position. Vince però la gara Stewart, seguito da Surtees. A Spa la
pioggia e il fondo bagnato compromettono la gara causando l'uscita di
pista di otto piloti. Fra questi anche Stewart, che in seguito ad un
brutto incidente rimane intrappolato nell'abitacolo della sua
monoposto. Le ferite riportate sono per fortuna minime. Dopo aver
respinto gli attacchi di Rindt su una Cooper-Maserati, Surtees passa
il traguardo per primo. Surtees sembra un valido aspirante al titolo
finale fino a quando dissidi interni alla Ferrari lo obbligano ad
andarsene. Successivamente il pilota si rammaricherà di questo
episodio. La Brabham, dopo un inizio critico ritrova la propria forma
ideale a metà stagione vincendo a Reims, Brands Hatch, Zandvoort e al
Nurburgring. A Monza si assiste alla fortunosa vittoria della Ferrari
e di Ludovico Scarfiotti. Brabham ottiene senza sforzo il suo terzo
titolo mondiale, non avendo avuto antagonisti di rilievo. Clark torna
a vincere a Watkins Glen mentre l'ultima gara della stagione va a
Surtees, ora passato alla Cooper. La prima stagione del nuovo
regolamento di Formula 1 si conclude con la vittoria di Brabham,
dovuta più all'indovinata progettazione dell'auto che all'effettiva
abilità del pilota. Nel 1967 la Ford concede alla Lotus, reduce da una
stagione difficile, un finanziamento per la progettazione di un
nuovissimo motore che, costruito dalla inglese Cosworth, presto
dominerà il mondo delle corse. Tale è la violenza dell'accelerazione,
che alle prime prove del nuovo motore Clark chiede che la sua
monoposto venga provvista di poggiatesta supplementari. Come se ciò
non bastasse, Chapman ingaggia l'ex Campione del Mondo Graham Hill per
affiancare Clark in un nuovo super team. Hill è stato con la BRM per
sette anni e ironizzando sulla sua lunga permanenza dichiara: "Me ne
sono dovuto andare…
prima o
poi mi avrebbero verniciato e dato un pilota". Il primo pilota della
BRM diventa così Stewart, affiancato in diversi momenti della stagione
da Mike Spence, Richard Attwood, Chris Irwin, Piers Courage. La
Ferrari prende il pilota neozelandese Chris Amon per farlo correre
insieme a Bandini, mentre Pedro Rodriguez raggiunge Rindt alla Cooper.
Brabham riconferma se stesso e Danny Hulme alla guida delle sue auto.
La Honda convince a sorpresa Surtees ad entrare nella loro squadra che
ha ora sede in Gran Bretagna. Bisogna ricordare che a questo punto
della carriera Surtees è, insieme a Clark, Hill e Stewart, nell'olimpo
dei piloti. La stagione apre a Kyalami in Sud Africa. La sorpresa
della gara è il pilota privatista John Love che, solo all'ultima sosta
per il rifornimento perde la prima posizione, permettendo così a
Rodriguez di vincere sulla sua Cooper. La gara successiva, il Gran
Premio di Monaco, costerà la vita al beniamino dei tifosi italiani
Lorenzo Bandini, che aveva da poco iniziato una promettente carriera.
La gara è vinta da Hulme, davanti a Hill ed Amon. Nella prova
successiva, a Zandvoort, si assiste alla presentazione della Lotus 49
motorizzata Ford-Cosworth. Graham Hill guadagna la pole position anche
se alla fine è Clark a vincere la gara. A Spa, Hill si ritira e Clark
si deve fermare per una candela sporca. Dan Gurney guida la bella ma
spesso inaffidabile Eagle-Weslake nella sua unica vittoria. Il Gran
Premio di Francia si corre a Le Mans sul circuito Bugatti. Entrambe le
Lotus in testa sono costrette al ritiro a causa della rottura del
cambio, lasciando la vittoria a Brabham e il secondo posto al suo
compagno di squadra Hulme. Dopo aver condotto la maggior parte della
corsa a Silverstone, Hill si vede costretto a rallentare per noie al
motore e la vittoria questa volta va a Clark, al suo quinto successo
nel Gran Premio di Gran Bretagna. Al Nurburgring sono invece le
sospensioni a cedere e a fermare le Lotus, e Hulme e Brabham arrivano
ai primi posti. Il Canada organizza il suo primo Gran Premio ed anche
qui le Lotus soffrono per problemi meccanici e la squadra Brabham
centra per la seconda volta consecutiva la prima e la seconda
posizione. Questa volta la sequenza d'arrivo è Brabham-Hulme. Surtees
decide di andare direttamente a Monza, saltando l'appuntamento
canadese, per apportare drastiche modifiche alla sua vettura. Dopo
cinque settimane presenta un nuovo modello con l'aiuto di Eric
Broadley della Lola. A Monza, alla fine di un lungo duello, Surtees
batte Brabham sul traguardo grazie alla sua nuova e ancora più leggera
Honda, la monoposto che passerà alla storia della Formula 1 per gli
altissimi risultati ottenuti. I tifosi italiani assistono all'impresa
di Surtees festeggiandolo calorosamente come "Il Grande Gianni".
La Lotus, innervosita dalla mancanza di buoni risultati, insiste e
finalmente centra il bersaglio a Watkins Glen. Qui Hill e Clark
dominano senza affanno le prove e sono così fiduciosi per la gara che
decidono di giocarsi il diritto di vincere con un sorteggio. Prima
della partenza lanciano una monetina e a Hill tocca in sorte di
passare per primo davanti al traguardo, nel caso lui e Clark dovessero
riuscire a terminare la corsa. Verso la fine Hill è in testa davanti a
Clark quando comincia ad accusare alcuni problemi meccanici. Così, per
paura che gli avversari possano approfittarne, Clark decide di
contravvenire al patto con Hill, lo sorpassa e vince. Hill riesce,
anche se faticosamente, ad arrivare secondo e dopo la gara Clark si
precipita a fare le sue scuse per quello che è successo. Tutto si
risolverà per il meglio quando, al Gran Premio del Messico davanti ai
dirigenti della Ford, la Lotus vince ancora con Clark e Hill,
rispettivamente primo e secondo. La terza posizione va a Hulme che si
laurea così Campione del Mondo. Hulme, un pilota molto sottovalutato,
forse anche per il suo carattere schivo e riservato, preferì sempre
alle parole i fatti della sua guida.