Il 10/09/2005, a Spa, e' stato raggiunto un accordo secondo cui la Red Bull GmbH
acquisira' il team Minardi F1 nel 2006. Il nuovo team costituira' uno junior
team della Red Bull Racing e sara' indipendente da quest'ultimo.
Si chiude così una storia iniziata nel 1985.
Nell'Agosto 2003 fu celebrata una ricorrenza speciale sulla pit lane
dell'Hungaroring, scenario inconsueto per una cerimonia che si è svolta
all'insegna della tradizione, con torta decorata e fiumi di champagne, il tutto
immortalato dall'obiettivo di solerti fotografi. E' così che la Minardi ha
voluto festeggiare il suo 300° Gran Premio, un'altra pietra miliare nella storia
della Scuderia di Faenza il cui nome, nel corso della sua militanza decennale in
Formula Uno, è diventato sinonimo di tenacia e di opportunità.
Fondato da Gian Carlo Minardi nel 1979, per partecipare al Campionato Europeo di
Formula Due, il Team Minardi esordisce in Formula Uno nel 1985. Dopo i primi
anni di partecipazione nella massima categoria dello sport automobilistico, il
team va a punti nel 1989 in Gran Bretagna (5° e 6° posto), Portogallo (5°) e
Australia (6°).
La stagione migliore si rivela quella del 1991 quando le monoposto equipaggiate
con il motore Ferrari consentono al team di conquistare il 7° posto nella
classifica costruttori. Dal motore Ferrari si passa al V12 Lamborghini nel 1992.
Un sesto posto al Gran Premio del Giappone frutta al Team l'unico punto
stagionale.
La vettura del 1993 viene progettata sotto la supervisione di Gustav Brunner,
che realizza un telaio di grande efficacia. Un 4° posto in Sud Africa e un 5° a
Monaco, oltre a due sesti posti a Donington e Imola, permettono al Team di
classificarsi ottavo nel mondiale costruttori.
Dal 1994 al 1995 la Minardi si accorda con la Scuderia Italia in una
joint-venture. Purtroppo si ritrova di fronte ad una serie di difficoltà che
mettono a rischio il futuro della squadra e che portano, a fine 1996, al
passaggio del pacchetto di maggioranza della società ad una cordata formata da
Gabriele Rumi e Flavio Briatore.
Il 1998 è l'anno della svolta. Dalla società esce Briatore le cui quote sono
rilevate da Gabriele Rumi che diventa azionista di maggioranza e si impegna in
un importante progetto di ristrutturazione e potenziamento della scuderia. In
seno al team affluiscono nuove figure tecniche di elevata professionalità tra
cui spicca il ritorno a Faenza del progettista austriaco Gustav Brunner.
Nel 1999 la squadra è ulteriormente rafforzata dall'arrivo di Cesare Fiorio nel
ruolo di Team Manager e Direttore Sportivo. Come nel 1998, la squadra di Faenza
si piazza al 10° posto nella classifica costruttori, in questo caso grazie al
prezioso punto conquistato dall'esordiente Marc Gené al Gran Premio d'Europa. L'
indiscussa affidabilità della monoposto M01, giunta al traguardo ben dieci volte
tra le prime dieci classificate, viene così confermata.
Nell'anno 2000 la Scuderia di Faenza affronta la sua sedicesima stagione in
Formula Uno e, pur non avendo conquistato punti, conferma la sua posizione tra
le prime dieci classificate nella graduatoria finale del mondiale grazie ai
piazzamenti ottenuti e porta a termine una stagione favorevole davanti alla
francese Prost che pure vantava mezzi e risorse di gran lunga superiori.
L'inizio del 2001 registra un'altra svolta proprio quando il ritiro di uno dei
maggiori sponsor, negli ultimi mesi del 2000, aveva lasciato il team in una
situazione di instabilità finanziaria. Alla fine di gennaio Gabriele Rumi lascia
il timone all'imprenditore Paul Stoddart, capo della European Aviation, il quale
assume il controllo della società decidendone la fusione con la European Formula
Racing di Ledbury (Inghilterra) di cui è proprietario. Il suo intento è
salvaguardare l'unicità del nome Minardi negli ambienti della F1 e, nello stesso
tempo, rafforzare la squadra integrandola con il personale della EFR,
assicurando stabilità finanziaria e professionalità oltre ad incrementare la
competitività globale della squadra per il futuro. Il team si classifica
undicesimo nel mondiale costruttori 2001.
Nel 2002 l'attività si concentra sull'esclusivo telaio KL Minardi PS02 spinto
dall'inedito propulsore Asiatech AT02. La squadra può contare su uno staff
tecnico rafforzato che comprende tra gli altri il nuovo Direttore Sportivo John
Walton e su sponsorizzazioni già confermate che provengono prevalentemente dalla
Malesia. La stagione si apre con un eccellente esordio del pilota Australiano,
Mark Webber, quinto al traguardo nel suo primo Gran Premio dell'anno sul
circuito di casa a Melbourne. I due punti iridati si rivelano assai utili perché
assicurano alla Minardi la nona piazza nella classifica finale del Mondiale
Costruttori 2002.
Il 2003 segna la terza fase del piano quinquennale lanciato da Paul Stoddart. Il
team si presenta con un pacchetto tecnico innovativo che ruota intorno
all'evoluzione dell'efficiente telaio PS02 ed al potente motore Cosworth Racing
CR-3 V10. L'impresa che più di altre ha contraddistinto questa stagione è stata
senza dubbio la pole position provvisoria strappata da Jos Verstappen al termine
delle qualifiche del venerdì al Gran Premio di Francia, grazie anche alla
provvidenziale complicità meteorologica. Purtroppo, a causa della mancanza di
fondi lo sviluppo tecnico del telaio PS03 ha subito pesanti limitazioni con la
conseguente retrocessione del team al decimo posto nella graduatoria finale del
mondiale.
Vale la pena ricordare un'altra circostanza alla quale il team Minardi ha
associato il suo nome nel 2003, se non altro perché è stata la prova tangibile
dell'importante contributo che il team di Faenza ha reso allo sport della
Formula Uno. A Monza, in occasione del 301° Gran Premio disputato dal team, tra
i venti concorrenti iscritti al Gran Premio d'Italia ben otto erano o erano
stati piloti Minardi, dunque il 40% della griglia, incluso Marc Gené, partito al
volante della Williams in sostituzione dell'infortunato Ralf Schumacher.
Complessivamente il bilancio 2003 non è stato favorevole per la squadra, ma i
dati emersi dalle statistiche hanno alimentato un forte senso di orgoglio nel
cuore dei suoi uomini.
Il 2004 ha visto un'altra evoluzione del telaio Minardi PS02/PS03 spinto dal
propulsore Cosworth Racing CR-3L, V10 a 72°. Sulla vettura, al fianco del romano
Gianmaria Bruni, detto "Gimmi", promosso da collaudatore del team a pilota
titolare, ha debuttato Zsolt Baumgartner, il primo pilota ufficiale di Formula
Uno di nazionalità ungherese. Al termine di un'altra stagione duramente
combattuta, è stato Baumgartner a dare all'entusiasta piccolo team faentino
l'emozione di un punto mondiale, quale risultato di una coraggiosa performance
al Gran Premio degli Stati Uniti ad Indianapolis.
La stagione 2005 vedrà una vettura del tutto nuova, la sensazionale PS05.
Alimentata dall'ultima versione del motore Cosworth Racing 90° V10, il CR6,
debutta al Gran Premio di San Marino. Il team di Faenza entra nella sua
ventunesima stagione del Campionato Mondiale, con l'energia di sempre e con la
speranza di disputare una stagione gratificante, ma anche ben consapevole della
dura sfida che dovrà affrontare.
Infine l'annuncio della vendita e della scomparsa di un team che può essere
paragonato, non nei risultati ma nella tradizione, alla Lotus o alla Brabham,
altri due team ormai scomparsi da anni.