01/05/2019
Venticinque
è una ricorrenza importante; un quarto di secolo, nozze d'argento per un
matrimonio. Un numero che ti porta a fare un consuntivo della tua vita e
renderti conto che ormai la tua giovinezza è perduta. Si dice che un uomo non
muore finchè ci sarà una persona che lo ricorda e Ayrton lo ricordano ancora in
tanti. Da parte mia non posso far altro che ricordare la sua prima fantastica
vittoria in Portogallo nel 1985 con la mitica Lotus nero-oro. In realtà, avrebbe
dovuto essere la seconda perche il G.P. di Monaco 1984 gli fù letteralmente
scippato. Di Monaco ricorderò sempre le pole ed il record di vittorie. Poi la
saga di Suzuka, iniziando con la fantastica rimonta ed il titolo del 1988, lo
scippo del 1989 e la vergogna del 1990, due episodi ininfluenti per
l'assegnazione del titolo e fin troppo mitizzati dai media. E ancora Suzuka 1991
con la resa di Mansel e l'ennesima rimonta con titolo mondiale. Brasile 1991, la prima vittoria in
casa col cambio ridotto a sole due marce. L'apoteosi di Donnington 1993 che ormai è leggenda come del resto tutta quella
stagione dove si è dimostrato migliore di Prost, che guidava una macchina
invincibile, e di Schumacher che, invece aveva una vettura simile alla sua e, per finire, il G.P. di San
Marino a Imola. Nel 1984 non si qualificò per la gara ma, per i successivi 6
G.P., fù sempre in pole-position fino alla settima nel 1994, la terza su tre gare
disputate in quel mondiale che doveva essere vinto col "braccio fuori dal
finestrino". Non fù così e mai sapremo
quanti mondiali avrebbe vinto Senna se la sua vita non fosse finita in quella
curva di Imola chissa, magari neanche uno o altri 1,2,3,4. Nessuno
può dirlo. Dire invece si può che Ayrton è ancora nel cuore di tutti gli
appassionati, sia di quelli che lo amavano sia di quelli che lo detestavano. Per
questo possiamo dire che è ancora vivo e, come lui, anche Roland Ratzenberger
che rappresentava l'esatto opposto del super osannato pilota brasiliano ma che
hanno avuto in comune la stessa sorte nello stesso week end a dimostrazione che
la "Signora in nero" quando muove la sua falce non guarda in faccia a nessuno e,
sì anche l'ignoto pilota austraco vivrà fino a che ci sarà qualcuno che
ricorderà il magico Ayrton Senna da Silva. #SimplyTheBest
#25annisenzaSenna
Formula1news.it
|