Personaggi:
Andretti M. Ascari A. Clark J. Dennis R. Fangio J.M. Ferrari E. Forghieri M. Hamilton L. Hill G. Lauda N. Lotus Mansell N. Moss S. Patrese R. Peterson R. Piquet N. Prost A. Raikkonen K. Rindt J. Schumacher M. Senna A. Stewart J. Villeneuve G. Williams F.
Team storici:
Alfa Romeo B.R.M. Brabham Tyrrell
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Gilles Villeneuve nasce in Quebec il 18 gennaio 1950. Cresce tra gare
di Formula Atlantic e di motoslitta. Lui stesso accredita parte del suo
successo a queste gare: "Ogni inverno potevi contare tranquillamente
su tre o quattro ribaltamenti - e sto parlando di correre sul ghiaccio a
circa 160 kmh. Le gare su queste slitte volanti mi hanno dato una
grandissima esperienza nel controllo della vettura. E la visibilità era
terribile! A meno che tu non fossi primo, non riuscivi a vedere nulla a
causa di tutta la neve che sollevava chi ti precedeva. E’ stata
un’ottima esperienza per velocizzare i miei tempi di reazione; inoltre
nelle gare sotto la pioggia riesco a guidare in maniera abbastanza
tranquilla". Nel 1976 domina il campionato di Formula Atlantic con un
team canadese così povero che è costretto a seguire la gara di Mosport
da semplice spettatore. Ma le sue impressionanti prestazioni gli
forniscono una certa fama ed un posto alla McLaren. La sua prima gara in
Formula 1 (che coincide con il debutto del motore Renault turbo) è a
Silverstone nel 1977 come compagno di James Hunt e Jochen Mass.
La sua prestazione in prova è imoressionante e si qualifica decimo con
una vettura vecchia di due anni.
La cosa non sfuggì ad Enzo Ferrari che, dopo l'abbandono di Lauda,
lo chiama per per correre le ultime due gare della stagione.
Enzo
Ferrari disse che quando incontrò per la prima volta il piccolo
canadese, questi gli ricordò immediatamente il grande Nuvolari.
L’ovvio interesse di Ferrari per Villeneuve fa si che Gilles inizi la
sua corta ma mirabolante carriera in Ferrari. Nella gara di Mosport deve
lasciare la corsa a causa di una perdita di olio. La gara successiva, al
Fuji, lo vede nuovamente fuori, ma questa volta in modo più drammatico, a
causa dell’investimento di alcuni spettatori.
Nonostante questi insuccessi, dichiara che "Se qualcuno mi dicesse
che ho tre desideri, il primo sarebbe quello di poter correre, il secondo
di essere in Formula 1 ed il terzo di guidare per la Ferrari...." La
prima delle sei vittorie di Villeneuve arriva l’anno successivo, ed in
modo molto combattuto, in Canada.
A proposito di vittorie, tutti dicono che ha vinto solo sei Gran Premi.
Occorre però ricordare che 1979 arriva secondo nel Campionato del Mondo
dietro al suo compagno di squadra Jody Scheckter, per il quale oggi c’è
meno considerazione di quanta se ne abbia per Gilles. Aiutò Jody a
conquistare il titolo con la promessa che l'anno successivo sarebbe
stato lui a vincere.La qualità delle
macchine guidate da Villeneuve, però, è sempre stata scadente. Il suo
modo di guidare non teneva in nessun conto la conservazione della vettura,
altro particolare che ha contribuito alla scarsità di vittorie. Era difficile vedere una gara
nella quale non faceva letteralmente decollare la sua Ferrari. Ma la gara
che porta Gilles nella leggenda, è il Gran Premio di Francia del 1979 a
Digione, la Renault e Jean-Pierre
Jabouille segnano la prima vittoria con una moderna macchina turbo. A Rene
Arnoux basta non fare errori per poter arrivare al secondo
posto e fare una doppietta Renault.
Ma
Villeneuve si fa valere ingaggiando
un duello a colpi di pneumatici, derappate e sgommate con Arnoux che non
è facile da dimenticare. La folle insistenza di Villeneuve, che la sua
meno potente Ferrari vuole a tutti i costi battere la più veloce Renault
di Arnoux, viene ricompensata e finisce la gara davanti al francese. Si può
sicuramente dire che questa fu la battaglia per la seconda posizione più
eccitante nella storia della Formula 1. Come certi altri grandi piloti, e
citiamo solo due dei più grandi, Clark
e Senna,
Villeneuve aveva due personalità completamente opposte. Lauda
scrisse di lui "E’ stato il più pazzo diavolo che io abbia mai
incontrato in Formula 1... la cosa strana è che, sceso dalla vettura,
aveva un carattere amabile e sensibile; ma quando si infilava il casco
diventava tutt’altra persona.". E' stato un temerario di enormi proporzioni. Tuttavia sulla pista era scrupolosamente corretto e
non faceva mai nulla per mettere in pericolo la sicurezza di qualcun
altro. Questa combinazione di caratteristiche lo fanno diventare
estremamente popolare e benvoluto non solo dai fans ma anche dai suoi
avversari. Rimane tuttora uno dei piloti più amati in Canada, in Italia e
nel resto del mondo della Formula 1. La rottura dell’amicizia con il suo
migliore amico può aver contribuito alla sua tragica e prematura
scomparsa. Nel giro finale del Gran Premio di Imola del 1982, che domina
fin dal principio,
rallenta sapendo di avere ormai la gara in pugno. Ma
viene inaspettatamente sorpassato a tradimento dal suo compagno di squadra
Pironi il quale gli ruba letteralmente la vittoria. Villeneuve è furioso nonostante il suo carattere pacato. Con la ferita che brucia
ancora si presenta, due settimane più tardi, al Gran Premio di Zolder.
Durante le qualifiche del sabato, mentre fa il giro veloce,
arriva dietro la più lenta March pilotata da Mass. Gilles
tenta il tutto per tutto sperando she Mass si sposti ma non sarà
così. L'impatto fra le due ruote, fà letteralmente decollare la Ferrari
che si disintegra, scagliando il pilota canadese contro le reti di
protezione. La sfortuna vuole che il pilota Ferrari vada a
colpire il palo tra una rete e l’altra. Villeneuve viene soccorso subito
ma le sue ferite risultano mortali. Muore nell’ospedale locale la sera
stessa. La sua morte ha lasciato una profondissima tristezza che aleggia
tuttora nel mondo delle corse. Anche Arnoux, il suo avversario nello
scontro epico di Digione ed in molte altre occasioni, ha confessato di
aver pianto il giorno in cui Gilles è morto.
Quell'anno suo figlio Jacques aveva undici anni e, nel 1997
coglierà quella vittoria che solo il destino negò al padre.
Oltre al
duello di Digione, di Gilles si ricorderà per sempre, il giro su tre
ruote a Zandvoort, le vittorie mitiche del 1981 con la
prima Ferrari con motore turbo, a Monaco ed in Spagna dove tiene
testa per tutta la gara a cinque vetture, più veloci della sua, che lo
seguono in fila indiana. Queste e tante altre imprese hanno dato vita a
quella che era chiamata "febbre Villeneuve". Nessuno
riuscirà più a dare simili emozioni. Gilles Villeneuve stato il pilota
più
popolare che la Ferrari non abbia mai avuto rischiando di offuscarne
il mito.Il suo unico scopo era di andare il più veloce possibile
col mezzo a disposizione e, spesso, anche più del possibile.Questo
mandava in visibilio le folle e si era meritato il soprannome di
"Aviatore", soprannome confermato anche dal suo ultimo
tragico e spettacolare volo.
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