Personaggi:
Andretti M. Ascari A. Clark J. Dennis R. Fangio J.M. Ferrari E. Forghieri M. Hamilton L. Hill G. Lauda N. Lotus Mansell N. Moss S. Patrese R. Peterson R. Piquet N. Prost A. Raikkonen K. Rindt J. Schumacher M. Senna A. Stewart J. Villeneuve G. Williams F.
Team storici:
Alfa Romeo B.R.M. Brabham Tyrrell
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nasce nel 1911 a
Balcarce, in Argentina, da una famiglia di emigrati italiani. Dopo il servizio
militare apre un’autofficina e comincia a gareggiare in corse locali. Per "gare
locali", però, non si intende quelle corse che, in Europa, si svolgono nell’arco
di un fine settimana, bensì corse di lunga distanza su strade sconnesse su e giù
per il Sud America. La prima gara Fangio la corre, all’età di 18 anni, con una
Ford adattata a taxi. Una delle gare più particolari che vince è il Gran Premio
del Norde che si corre sulla distanza di 10.000 chilometri! Questa corsa parte
da Buenos Aires, sale sulle Ande fino a Lima, in Perù, e ritorna alla capitale
Argentina ed il tutto si svolge nell’arco di circa due settimane con tappe
giornaliere al termine delle quali il pilota o il copilota devono anche riparare
eventuali guasti dal momento che non è concesso l’aiuto di
meccanici.
Fangio continua a mietere successi guidando
ogni tipo di vettura finché, sponsorizzato dal governo stesso, viene mandato in
Europa, al termine della Seconda Guerra Mondiale, per proseguire la sua
carriera. Dal 1949, all’età di 37 anni, comincia ad avere successo anche sulle
piste del vecchio continente. Nel 1950 è al volante di un’Alfa Romeo e, al
termine di una stagione che lo vede lottare con il suo compagno di squadra Nino
Farina, arriva secondo nella lotta per il titolo.
Ma ormai la sua bravura ha rotto gli argini e, l’anno
successivo, vince il primo dei suoi cinque titoli iridati.
Il 1952 vede il suo primo grande incidente,
a Monza, a causa del quale è costretto a perdere il resto della stagione.
Promette di essere a Monza dopo una gara che corre a Belfast ma perde una
coincidenza ed è costretto a guidare tutta la notte da Parigi solo per arrivare
al circuito brianzolo mezz’ora prima dell’inizio della gara. Essendo costretto a
partire dal fondo dello schieramento, tenta il tutto per tutto ma commette uno
dei suoi rari errori e perde il controllo della sua Maserati. Fangio è
estremamente stanco e le sue reazioni non sono così immediate come al solito:
non riesce a riprendere la vettura che finisce su un cumulo di terra e decolla
capovolgendosi in aria. Fangio viene estratto dalle lamiere e per qualche ora
lotta tra la vita e la morte.
L’anno successivo è ancora alla guida di una
Maserati e finisce la stagione al secondo posto.
La condotta di Fangio è sempre stata quella di accattivarsi
le simpatie dei meccanici della sua squadra promettendo loro il dieci percento
di ogni premio vinto, e questa linea gli consente alcuni "favoritismi". Per
esempio, durante le prove libere del Gran Premio d’Italia la sua vettura era
afflitta da parecchie vibrazioni ma, il giorno della gara, questo problema era
completamente scomparso: durante la notte, infatti, i suoi meccanici hanno
scambiato le vetture dando la macchina di Fangio al suo compagno di squadra
Bonetto.
Nel 1954 passa al team Mercedes e vince il
suo secondo titolo di Campione del Mondo. Sui dodici Gran Premi corsi con la sua
Mercedes, arriva primo in otto prove. Questo è il primo di quattro titoli vinti
consecutivamente!
Ma è nel 1957 che Juan-Manuel Fangio conquista una delle
sue più grandi vittorie al Gran Premio di Germania che si corre sul circuito del
Nurburgring, una pista per la quale Fangio ha sempre avuto un sentimento di
amore ed odio. In quella gara la sua Mercedes accusa meno potenza rispetto alle
due Ferrari che sono in testa ma, nonostante tutto, infila la seconda Ferrari e
infine stupisce tutti percorrendo l’ultima curva ad una velocità quasi
incredibile: sorpassa il suo rivale Hawthorn e vince la gara!
Nel 1958, durante la sua ultima gara al Gran
Premio di Francia, finisce quarto. La sua Maserati, in quell’occasione, non è
competitiva e sta per essere doppiato dal leader della corsa Mike Hawthorn il
quale, in segno di rispetto per il grande campione conosciuto come "il maestro",
frena e consente a Fangio di tagliare il traguardo davanti a lui.
Scendendo dalla macchina al termine della gara dice
semplicemente ai suoi meccanici "E’ finita.".
Juan Manuel Fangio è famoso per le sue
vittorie rocambolesche ed il suo record di primi posti con partenza dall’ultima
posizione, probabilmente non sarà mai eguagliato.
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