Godono in due e mezzo in Ungheria. Il primo a farsi quattro risate è
sicuramente Sebastian Vettel che nonostante il secondo posto allunga in
classifica iridata. A far compagnia al tedesco il vincitore dell’Hungaroring
Jenson Button che approfitta dell’azzardata scelta del compagno Lewis
Hamilton di montare intermedie in previsione di un temporale che non arriva.
Il mezzo sorriso è quello di Fernando Alonso che grazie alla strategia
Ferrari strappa un terzo podio importante ma non certo esaltante.
E così il Gran Premio dei pit stop, una media di quattro a team, si
chiude con una “brutta” notizia in chiave iridata con Vettel che nonostante
la brutta domenica riesce ad aggiungere punti in classifica piloti mettendo
una seria ipoteca sul titolo. Ma se in due e mezzo ridono in Ungheria c’è un
pilota che piange: Lewis Hamilton. Completamente sbagliata la scelta di
montare intermedie a differenza dei rivali in soft. A seguire la strategia
folle della McLaren parte della Red Bull che infila mescole intermedie anche
al povero Mark Webber. Un errore che costa caro e regala il finale che non
ti aspetti all’emozionante Gran Premio dell’Hungaroring.
Una gara intensa e piena di errori, sbavature e scommesse più o meno
vinte. La Ferrari fatica, fin dalle qualifiche, ma nonostante le scelte più
o meno azzeccate e i testacoda di Alonso strappa un terzo posto da
incorniciare. Alonso sbaglia in partenza e soprattutto a pochi giri dal
termine nel tentativo disperato di riportarsi in scia Vettel. Lo spagnolo
finisce in testacoda ritrovandosi a 18” dal tedesco che dopo aver
ringraziato la McLaren saluta con la manina anche l’asturiano. Insomma,
anche nella peggior domenica, Vettel si salva. Un Vettel che ancora una
volta soffre la pressione degli avversari e al quinto giro cede la posizione
ad Hamilton sbagliando l’ingresso in curva. Una volta in testa è l’inglese a
fare la gara e allungare su tutto e tutti fino ai primi pit stop. Strepitosa
la partenza anche delle due Mercedes che si ritrovano nelle prime posizioni
ai danni di un Alonso non proprio perfetto. Chi si mette in coda,
tranquillo, è Jenson Button.
Giro 12 e comincia il valzer dei pit stop. Una danza che non smetterà di
creare occasioni e regalare colpi di scena fino all’ultimo. Hamilton
riprende il ritmo gara e bisogna attendere il 25esimo giro per ulteriori
grandi emozioni. La Lotus Renault di Heidfeld va a fuoco (nessuna
conseguenza per il pilota) e tutti i top team decidono di rientrare ai box
per il secondo pit stop. Dopo Heidfeld a salutare la corsa è il Kaiser
Michael Schumacher che finisce in testacoda dopo un piccolo contatto con
Massa. Alonso fatica, come sempre, a prendere confidenza con le gomme
e viene passato in più di una occasione. Tremendo in fatto di facilità il
sorpasso accusato da Vettel, a conferma di problemi ancora presenti e mai
superati dagli uomini in Rosso.
A venticinque giri dal termine ricomincia il valzer pit stop e questa
volta è quello decisivo. Alonso rientra per montare le super-soft, le Red
Bull decidono di tenere le soft. Errore o meno poco importa perché la gara
si decide con la scelta azzardata di Webber e soprattutto di Hamilton di
optare per mescole intermedie. Ad approfittare, e ringraziare, è Jenson
Button che decide giustamente di rimanere in pista ritrovandosi al comando.
Non piove, Alonso passa Hamilton conquistando un insperato terzo posto.
Tornano quindi ai box Hamilton e Webber e Vettel, dal secondo posto, lucida
il numero uno sul musetto. Per Hamilton la beffa anche di una penalità per
la manovra di rientro in pista dopo un testacoda. Penalità che costringe
l’inglese a rientrare alle spalle di Webber e dover rincorrere (con
successo) fino al quarto posto. Massa, autore di tanti errori ma anche del
giro più veloce, parte quarto e finisce in sesta posizione, bruciato a pochi
giri dal termine dallo scatenato Hamilton.
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