E ALLA FINE VINCE VETTEL - Cambia la
pista ma non il vincitore. Alla fine è sempre Sebastian Vettel il dominatore
dei gran premi e si conferma all'Istanbul Park dove vince il Gran premio di
Turchia, quarta prova del campionato del mondo, al termine di una gara
condotta dall'inizio alla fine e in cui agli avversari ha lasciato solamente
le briciole. Perchè anche quando Alonso conquista la seconda posizione, pur
riuscendo a firmare talvolta il giro più veloce, non c'è mai stata
l'impressione che potesse realmente insidiare il dominio tedesco. La Red
Bull di Vettel vola, ma anche quella di Webber non se la cava male, infatti,
l'australiano conquista il secondo gradino del podio, davanti alla Ferrari
di Alonso, oggi protagonista di una grane gara che riaccende le speranze del
cavallino e dei suoi tifosi. Ma andiamo con ordine.
PARTENZA SPRINT PER VETTEL E ROSBERG -
L'inizio è dei migliori per Vettel che forte della pole parte dalla prima
fila e mantiene la posizione. Non altrettanto riesce a fare Webber che in
partenza viene superato da un grandissimo Rosberg che, però, qualche giro
dopo perderà nuovamente la posizione. Ma gli inizi sono difficili, per
tutti, non per Vettel, ma per Hamilton che, quarto, prova l'attacco ai danni
di Webber ma finisce lungo e perde la posizione. Ne approfittano Alonso e
Button, con lo spagnolo che si assesta nelle prime posizioni e dopo aver
superato Rosberg, nel frattempo nuovamente terzo, riesce a fare altrettanto
con Webber e la Ferrari inizia a sognare. Ma la rossa di Massa, partita
decima, non ha vita facile, se la gioca come può, supera Heidfeld e Petrov,
approfittando anche di un contatto tra quest'ultimo e Schumacher, e sale
fino al settimo posto. Ma è una fiammata perchè il brasiliano non riuscirà a
mantenere la posizione durante la gara. In parte per la girandola di
pit-stop, ben quattro per pilota (tranne Button che ne farà solamente tre
pagando pegno nel finale), in parte per le stesse difficoltà riscontrate ai
box (durante l'ultima sosta, infatti, la vettura del brasiliano riscontra un
problema alla posteriore destra e ritarda il ritorno in posta), le variabili
sono tante, alla fine, però, Massa non va oltre l'11esimo posto dopo aver
lottato per la posizione con Schumacher e Alguersuari.
ALONSO CI PROVA MA S'INCHINA A WEBBER -
Al vertice, invece, il duello è tutto all'insegna di Alonso, Webber,
Hamilton, con l'asturiano che dopo aver mantenuto la seconda posizione per
gran parte della gara e aver girato spesso e volentieri con gli stessi tempi
di Vettel, al 51esimo giro paga le gomme dure e non riesce più a resistere
agli attacchi di Webber. L'australiano, nel frattempo, migliora i suoi tempi
e alla fine gli strappa la seconda piazza, mantenendo un vantaggio
sufficiente ad evitare il recupero del cavallino. Un cavallino, comunque,
rampante, che in pista quest'oggi appare competitivo. Che sia un nuovo
inizio per la rossa? Staremo a vedere, per ora il terzo posto di Alonso, il
primo podio della stagione per il team di Maranello fa comunque moral e
punti preziosi perchè per riagganciare Vettel in classifica (primo con 93
punti) ora si fa dura.
E LE MCLAREN? - Poteva andare meglio,
sicuramente qualcosa da rivedere per il team di Woking che deve
accontentarsi del quarto posto di Hamilton e del sesto di Button. Il primo
commette qualche errore di troppo che nel corso della gara lo costringe a
rincorrere e con il sorpasso al 50esimo giro ai danni proprio del compagno
di squadra a cui strappa la quarta posizione. Unica consolazione per il
campione del mondo 2008 mai in grado durante la gara di dare effettivamente
del filo da torcere ai diretti avversari. Button, invece, perde la quinta
piazza per mano di Rosberg che, alla luce del 12esimo piazzamento del
compagno di squadra Schumi, è stato protagonista di una performance più che
soddisfacente. Il campione del mondo 2009 deve accontentarsi del sesto
posto, pagando anche i soli tre pit-stop, rispetto ai quattro degli altri
piloti di vertice. Gomme più usurate e difficilmente in queste condizioni si
può aspirare a una lotta per la vetta.
Poco da aggiungere oltre al settimo e
all'ottavo posto di Heidfeld e Petrov. Dopo sole quattro gare, la
sensazione, però, è sempre la stessa: la stagione sarà ancora lunga, ma
spezzare il predominio Red Bull pare già un'impresa impossibile.
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