Cronaca di un titolo annunciato. Sebastian Vettel arriva terzo sotto la
bandiera a scacchi di Suzuka, quanto basta per ratificare il secondo titolo
mondiale consecutivo con quattro gare d’anticipo (ad appena 24 anni è il
pilota più giovane nella storia a esserci riuscito). Il tedesco della Red
Bull, partito al comando, conquista infatti 15 punti, 14 in più di quello
che gli serviva prima dei semafori verdi, e si porta a quota 324 in
classifica, irraggiungibile dagli inseguitori.
Vince il GP del Giappone, quindicesima tappa del 2011, Jenson Button
(McLaren) che, impeccabile more solito nella gestione di gomme (che sul
circuito nipponico hanno evidenziato un inconsueto degrado) e strategie,
centra il terzo successo stagionale dopo quelli in Canada e Ungheria,
lasciandosi alle spalle l’ottimo Fernando Alonso (Ferrari), autore anche lui
di una corsa da incorniciare su una pista che sulla carta non doveva
adattarsi alla 150° Italia. Una buona iniezione di fiducia per il Cavallino
dopo le qualifiche di sabato.
4/o Mark Webber (Red Bull), seguito da Lewis Hamilton (McLaren), incorso
prima in una foratura lenta che lo ha costretto ai box nelle battute
iniziali delle ostilità e poi nell’ennesima toccata con Felipe Massa mentre
il brasiliano lo stava attaccando all’esterno (ci ha rimesso un pezzo che è
rimasto in pista determinando l’ingresso della safety car al 24/o giro). A
punti anche Michael Schumacher (Mercedes GP), Felipe Massa (Ferrari), Sergio
Perez (Sauber), Vitaly Petrov (Lotus Renault GP) e Nico Rosberg (Mercedes
GP).
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