La fotografia di un mondiale da dimenticare. E
parliamo, naturalmente di Ferrari. In Brasile finisce, diciamolo
chiaramente, come doveva finire. Giù dal podio di San Paolo e giù dal podio
mondiale. Un vero e proprio disastro per gli uomini di Maranello, incapaci
per una intera stagione di colmare il gap con le irraggiungibili Red Bull e
con la McLaren. A questo punto con Alonso, un pilota al quale si può
rinfacciare ben poco, fuori dai giochi e il record negativo di Massa, un
pilota Ferrari a non salire mai sul podio in una stagione, una riflessione è
d'obbligo. Fa bene Domenicali a fine gara a dichiararsi dispiaciuto e ad
ammettere il risultato non proprio esaltante della Rossa. I numeri parlano
chiaro ma a volte le parole dei protagonisti riescono a dare il giusto peso
alle cose. E questo 2011 Ferrari è un macigno forse ancor più duro da
accettare della batosta di Abu Dhabi del 2010. Questo secondo anno di Alonso
doveva avere ben altro esito e ben altro andamento. Tutto da rifare in casa
Ferrari. A Maranello promettono di lavorare sodo sul progetto 2012 e non
possiamo non crederci ma questa volta attenderemo solo i risultati su pista.
I proclami cercheremo di prenderli in giusta misura.
Fatta questa piccola quanto amara analisi della Rossa, passiamo alla gara.
Bella nonostante la posta in gioco non certo di gran prestigio. In Brasile
ci si giocava il secondo posto mondiale e ad avere la meglio è stato Jenson
Button, un pilota che in questo 2011 ha dimostrato al mondo intero il
proprio valore.La McLaren porta quindi a casa un successo che vale quanto il
titolo se pensiamo allo strapotere e alla superiorità della Red Bull. Red
Bull che oggi per spingere Webber sul gradino alto del podio si "inventa" un
problema al cambio risolto in modo misterioso quanto sorprendente senza
neanche un mezzo intervento meccanico ai box. L'australiano porta a casa la
prima vittoria stagionale chiudendo il mondiale al terzo posto, alle spalle
di Button. Quarto, lo abbiamo detto e ripetiamo, il ferrarista Fernando
Alonso, autore anche oggi di una gara perfetta. Non si può chiedere di più
all'asturiano.È stata una bella gara, fin dalla partenza con i ferraristi
che guadagnano una posizione allo start e Vettel che scappa subito via prima
di essere bloccato dal misterioso problema al cambio. Proprio a causa di
questo problema Webber riesce a passare portandosi al comando. Dietro sono
Schumacher e Senna a regalare emozioni con un contatto che costringe il
Kaiser a una sosta ai box causa foratura. Un problema che compromette in
modo definitivo la gara brasiliana del campione Mercedes. Da segnalare il
sorpasso stupendo di Alonso ai danni di Button, unica gioia del fine
settimana brasiliano.
Per una volta le Pirelli non sembrano stravolgere la gara (tranne per la
Ferrari). Si corre su soft con il solo Button ad anticipare le Medium. I pit
stop infatti non decidono quasi nulla nelle posizioni in pista. A decidere
qualcosa è invece il ritiro di Lewis Hamilton, tradito da problemi al
cambio. L'inglese parcheggia la sua McLaren a bordo pista chiudendo la sua
stagione nel peggiore dei modi e alle spalle del collega Button. Massa
colleziona sorpassi (non certo fatti) per l'intera gara chiudendo il suo
centesimo Gran Premio in quinta posizione. Dicevamo della Ferrari, ancora
una volta vittima delle medie con Alonso che a dieci giri dal termine si
vede costretto a cedere il gradino basso del podio a Button. Incredibile la
superiorità McLaren al momento del sorpasso con lo spagnolo bravissimo a
difendersi alla S di Senna e sverniciato alla curva dopo in modo quasi
imbarazzante (e non certo per colpa sua).
Ancora una gara da ricordare per le due Force India. Sutil chiude in sesta
posizione, alle spalle di Massa e davanti a un Rosberg dal quale ci si
aspettava qualcosina in più. Di Resta subito dietro il tedesco della
Mercedes mentre le due Toro Rosso chiudono fuori dalla top ten.
Si chiude in Brasile una stagione dominata in lungo e in largo dalla Red
Bull. Un mondiale comunque bello con ben cinque campioni del mondo in pista.
Comincia ufficialmente, da domani, la corsa ai miglioramenti in vista del
2012. Si ricomincerà a Jerez a febbraio con i primi test, un inverno che
soprattutto a Maranello sarà di duro lavoro. E chiudiamo proprio con le
parole di Alonso a fine gara: "Cosa manca alla Ferrari? Una monoposto sei,
sette decimi più veloce". Questa la speranza dei ferraristi, per gli
appassionati in generale di assistere a un mondiale più equilibrato.
Complimenti alla meravigliosa Red Bull di Newey e appuntamento al prossimo
2012 |