Il mondiale è vivo ma sorride solo Hamilton.
Accanto al pilota inglese della McLaren, vincitore anche dell’ultima negli
States a Indianapolis nel 2007, è teso Vettel che da questa gara si
aspettava qualcosina in più, ed è tesissimo Alonso, terzo ma a 40” dal suo
rivale al titolo. Un distacco pesantissimo con il ferrarista che domenica a
Interlagos giocherà le ultime carte con ben 13 punti di ritardo. Parliamoci
chiaro, Alonso e la Ferrari devono sperare in un problema tecnico e in un
ritiro di Vettel per portare a casa il titolo. E in Brasile la Red Bull
arriva da grande favorita con i due successi nelle ultime due edizioni. Una
missione impossibile per il Cavallino rampante.
Questo Gran Premio di Austin, nonostante il terzo posto, rimarrà una macchia
nella storia del team. La peggior monoposto della stagione nella gara
decisiva e la scelta di far arretrare Massa con una sostituzione del cambio
inventata per far guadagnare una posizione allo spagnolo. Davvero una brutta
figura ma i conti, come ci ripete Domenicali, e soprattutto Alonso (vero
leader di questa squadra) li faremo al termine della stagione. A noi non
resta che raccontare l’ennesima gara deludente della Ferrari, salvata solo
dall’istinto predatore del pilota asturiano e dal ritrovato Massa, migliore
del compagno e bravo a recuperare dall’undicesima posizione al quarto posto.
Fantastico.
A vincere è così Lewis Hamilton grazie a una gara perfetta e un sorpasso
micidiale al 41esimo giro ai danni di Vettel (in questa stagione superato
solo in sette occasioni). Una gara strepitosa per Lewis, alla sua penultima
prestazione in McLaren e ancora protagonista in terra americana. Al secondo
posto c’è Sebastian Vettel, bravissimo in partenza e leggermente “in calare”
nella seconda parte della gara. Una Red Bull che si assicura il terzo titolo
Costruttori consecutivo nonostante il ritiro di Mark Webber per un problema
tecnico all’alternatore a metà gara.
Bellissimo e importante il quarto posto di Felipe Massa, costretto dal team
ad arretrare di cinque posizioni e bravissimo a recuperare ben sette
posizioni. Uno schiaffo alla Ferrari. Il brasiliano è sempre stato più
veloce di Alonso, fin dalle qualifiche e la cosa deve far riflettere gli
uomini di Maranello. Anche in gara Felipe è riuscito a girare con tempi
migliori rispetto allo spagnolo. Insomma, un weekend brutto e inspiegabile
per la Ferrari.
Non delude neanche la seconda McLaren in quel di Austin. Button decide di
partire con gomme Hard, dal dodicesimo posto, e chiude alle spalle di Massa,
al quinto. Chi non riesce ad esprimersi al meglio nel bel circuito texano è
Kimi Raikkonen, sesto e davanti al collega Grosjean. Fine settimana da
dimenticare (ma non è una novità) per la Mercedes. Michael Schumacher parte
bene per poi perdersi completamente dopo appena dieci giri. Rosberg imita
Button montando gomme hard ma il risultato non è certo uguale: tredicesimo.
Il Kaiser chiude invece sedicesimo.
Una gara bella e regolare, giocata con intelligenza dai tre protagonisti sul
podio. Alonso ringrazia Hamilton per il sorpasso ai danni di Vettel e si
aggrappa al ritiro di Webber per continuare a sperare a Interlagos. Sarà una
gara complicatissima, secondo alcuni persa o vinta già in base alla griglia
di partenza. D’obbligo una prima fila per poi giocarsela allo start.
Fernando dovrà per forza finire a podio e sperare in un quinto, ottavo o
decimo posto di Vettel. Inutile fare conti, giusto commentare e sperare. Può
succedere di tutto ma il mondiale sembra ormai lontanissimo. Solo la sorte
ormai può aiutare Alonso, la Ferrari a quanto pare ha già smesso di farlo da
molto tempo. Troppo. |