Il mondiale non è ancora finito. Parola di
Fernando Alonso. Quarto successo consecutivo per Sebastian Vettel e +13 in
classifica iridata ma il coraggio e soprattutto il secondo posto di Fernando
dimostrano che da qui al Brasile può davvero succedere di tutto. Basta un
problema, tipo le scintille misteriosamente sparite dalla Red Bull del
tedesco per compromettere tutto e stravolgere una stagione fino ad oggi
esaltante. Anche nell’apparente noia indiana è successo di tutto. Il
migliore il pista? Ancora lui, Fernando Alonso. Uno capace di prendere una
Ferrari da terza fila e trascinarla, con le sue forze sul secondo gradino
del podio, guadagnando tre posizioni e, come segnale ben chiaro
all’avversario, a strappare il giro veloce bruciando quello che sarebbe
stato il secondo Grand Chelem in India per il pilota Red Bull.
C’è e ci sarà da soffrire. Da Abu Dhabi al Brasile. Tredici punti sembrano
tanti ma con questo Alonso niente è impossibile. Con la Ferrari da gara
anche. Meglio di così il ferrarista non poteva proprio fare. Un nuovo
miracolo dell’asturiano, esaltato anche (e in modo abbastanza strano)
dall’ingegner Stella a venti giri dal termine con un “Lo sappiamo Fer, sei
un gran lottatore…”. Complimenti al posto di decimi e strategia. Complimenti
che però riescono ad attivare la splendida rimonta della Rossa che riesce ad
approfittare dei problemi al kers di Mark Webber per portarsi al secondo
posto. Il massimo.
L’australiano chiude sul gradino basso del podio. Bravissimo nella prima
parte della gara, in difficoltà nel finale con le gomme che lo lasciano con
il passare dei giri e quel kers che funziona a intermittenza. Un boccone che
Alonso non si lascia certo sfuggire. E che brividi quelle scintille di
Sebastian Vettel, sistemate senza alcun intervento in un paio di giri. Vince
Vettel, emoziona Alonso. Questo mondiale resta aperto.
Non regala follie o stravolgimenti il veloce Gp di New Delhi. Ancora una
volta sfortunato Michael Schumacher, subito costretto a rientrare ai box per
un contatto con Vergne che gli distrugge il posteriore destro. Davanti
Alonso riesce in una sola manovra a superare le due McLaren (ancora
deludenti nonostante la seconda fila conquistata in qualifica) per poi
infilarsi alle spalle di Hamilton e davanti a Button. Lottano Raikkonen e
Massa mentre Vettel vola via già dalla prima curva. Quasi trenta giri per
vedere il primo e unico pit stop della gara per i big. La Ferrari anticipa
tutti o quasi (Button è infatti il primo a rientrare al giro 26) per poi
rientrare al quarto posto. Nessun problema per le Red Bull ma la Ferrari con
le hard sembra avere una marcia in più. Stessi tempi ma Webber resiste
davanti al ferrarista e solo il “solito” problema al kers ferma
l’australiano. Passa Alonso dopo almeno tre tentativi e per la Red Bull
cominciano dieci giri ad alta tensione. Nel finale si ritira Schumacher.
Felipe Massa chiude alle spalle delle due McLaren al sesto posto mentre le
Lotus, oggi in affanno, terminano in settima posizione con Raikkonen e nono
con Grosjean. Si ritira anche Pérez con la sua Sauber a terra.
Tredici punti e tre gare al termine. Un ottimo vantaggio per Vettel ma con
questo Alonso non si può certo stare tranquilli. Ancora emozioni, e il bello
deve ancora arrivare… |