Una gara infinita, faticosissima da seguire
anche dal proprio divano di casa. Non certo un bello spettacolo anche se a
regalare emozioni ci pensano Vettel, al 23esimo trionfo iridato e di nuovo
sul gradino alto del podio dopo nove gare a digiuno, Hamilton tradito
clamorosamente dalla sua McLaren e Alonso che centra l’obiettivo del podio
dopo le fatiche del sabato di qualifiche. Mette la sua firma nella notte di
Marina Bay anche Michael Schumacher che riesce a non completare il Gran
Premio anche in questa occasione tamponando pesantemente la Toro Rosso di
Vergne.
A rendere meno amara la domenica di Singapore per la McLaren ci pensa quindi
il buon Jenson Button che come i suoi colleghi del podio guadagna due
posizioni chiudendo al secondo posto alle spalle di Sebastian Vettel e
davanti al leader del mondiale Fernando Alonso. Quarto posto per uno
splendido Paul Di Resta su Force India, ormai realtà del Circus. Torna a
suonare l’inno tedesco a Marina Bay in una gara che può essere considerata
tra le più noiose e assurde del calendario. Ben 61 giri e tutti estenuanti,
lunghissimi e ad alte temperature, con umidità a mille e neanche completati.
A vincere oltre a Vettel è stato infatti il tempo. La corsa supera le due
ore e viene chiusa in anticipo. Spettacolare il circuito in notturna ma
qualche soluzione per Singapore va trovata.
Piange Lewis Hamilton ed è un vero peccato veder uscire di scena in questo
modo l’inglese della McLaren, in pole e dominatore assoluto fino ai problemi
fatali al cambio. Ritiro e casella punti a zero che potrebbe significare
l’addio alla corsa per il titolo per uno dei piloti più spettacolari e in
forma del momento. Strategie a parte in quel di Marina Bay, con le solite
scelte Soft e SuperSoft, sono state l’uscita di Hamilton e il doppio
ingresso della safety car a decidere la difficilissima gara di Singapore.
Vettel si ritrova in testa, Button mantiene la posizione e Alonso approfitta
dei problemi di Maldonado per chiudere sul gradino basso del podio. Missione
compiuta per lo spagnolo che mantiene saldamente il comando della classifica
piloti. Meglio di così, impossibile.
Discreta la gara di Rosberg, quinto e Raikkonen sesto dopo i problemi del
sabato. Anche il rientrante Grosjean è protagonista di una gara buona e per
una volta senza sbavature o errori. Ed è una notizia. Che dire di Felipe
Massa? Il brasiliano è sfortunato in avvio, costretto a rientrare subito ai
box e ultimo. Quindi il colpo d’orgoglio del finale con un paio di sorpassi
di tutto rispetto e un ottavo posto che da tenersi ben stretto. Ricciardo e
Webber chiudono la top ten di Singapore con l’australiano sempre lontano,
lontanissimo dal formato di inizio stagione. Da segnalare lo storico
risultato di Timo Glock che regala alla sua Marussia un dodicesimo posto tra
le deludenti Sauber di Pérez undicesimo e Kobayashi tredicesimo.
Torna al successo quindi Vettel mentre la McLaren perde terreno e lo fa nel
momento inatteso. Il team inglese sembra venire meno nei momenti decisivi.
Hamilton e Button possono contare sulla miglior monoposto in griglia ma sono
troppi gli alti e bassi per poter impensierire l’inferiore ma più continua
Ferrari di Alonso. Continuità importantissima in questo mondiale e basta
vedere Raikkonen, mai vincitore eppure terzo in classifica piloti. Kimi è un
vero e proprio enigma ma che merita applausi e rispetto. |