Una gara splendida. Il miglior finale possibile
e il giusto vincitore. Inevitabile non rendere onore, tributo a un pilota di
soli 25 anni e al suo terzo titolo piloti consecutivo. Roba da far
impallidire, traguardo raggiunto solo da altre due leggende della Formula
Uno: Fangio e Michael Schumacher. Applausi quindi a Sebastian Vettel e alla
Red Bull, un team partito praticamente da zero nonostante il titolo del 2011
e capace, più forte di regolamenti e commissioni, di crescere, sviluppare e
consegnare una monoposto da favola al campione tedesco.
Emozionante l’ultima prova di forza di Fernando Alonso, ancora a secco e non
certo per colpa sua. Lo spagnolo è riuscito a far sognare i tifosi
ferraristi fino all’ultima curva. È riuscito nell’impresa di portare questa
Ferrari a un passo dal mondiale. Un merito unico, forse più importante di
Vettel (parlando di meriti del pilota). Tante, troppe le colpe di una
Ferrari ancora incapace di completare l’opera d’arte di Fernando Alonso. il
Cavallino Rampante, possiamo e dobbiamo dirlo, si è letteralmente appoggiato
al talento dello spagnolo, dimenticandosi di Newey, dimenticandosi della
seconda parte di stagione e dimenticandosi soprattutto del suo primo pilota.
Qualcuno dovrà rendere conto di questo finale di stagione.
Succede di tutto a Interlagos. Vettel viene centrato da Senna e rischia
grosso. Il tedesco di ritrova infatti in 22esima posizione ma riesce, con
forza e orgoglio, a recuperare fino al decimo, quindi al nono e all’ottavo.
Obiettivo minimo raggiunto nonostante la grandissima gara di Fernando
Alonso. lo spagnolo parte settimo e arriva secondo grazie a sorpassi,
ritiri, e tanta rabbia. Fantastico, e a poco serve parlare di mescole,
strategia e sorpassi. Una gara bellissima, il degno finale di una stagione
da favola. Davanti le McLaren fanno il vuoto insieme alla sorpresa
Hulkenberg, per qualche giro addirittura al comando. La safety car annulla
il vantaggio ma la gara è segnata e fino al ritiro di Lewis Hamilton,
all’ultima gara al volante della McLaren, è evidente che solo un ritiro di
Vettel potrebbe stravolgere la situazione.
Alonso fa il possibile, la Red Bull addirittura sbaglia facendo rientrare ai
box Vettel montando medie al posto delle intermedie per la pista scivolosa.
Il tedesco è più forte di tutto e tutti e resiste al settimo posto fino al
sorpasso del suo mito, Michael Schumacher. Massa lascia passare Alonso per
il secondo posto ma non basta, Button vince la gara e il secondo posto dello
spagnolo della Ferrari lascia Vettel in testa alla classifica con tre soli
punti di vantaggio.
Terzo titolo mondiale. I complimenti a un team che deve diventare modello
anche per la Ferrari. Scelte azzeccate, uomini giusti al posto giusto. A
Maranello, da domani, si comincerà (speriamo) con la resa dei conti. E
sarebbe un errore, l’ennesimo, scaricare tutto sull’incidente del Belgio, o
su Suzuka, il Canada, ecc. questo è un mondiale perso dalla Ferrari. Vinto
dalla Red Bull e da Sebastian Vettel. |