Sebastian Vettel che scende dalla macchina, la parcheggia in pieno
rettilineo e si inchina davanti alla Red Bull: l'immagine rimarrà nella
storia della F1 perché il tedesco è ormai sul tetto del mondo. Con la
vittoria di oggi si porta a casa il suo quarto titolo mondiale di F1, come
Alain Prost.
Un titolo mondiale conquistato con forza, perché come nel 2010 ad Abud
Dhabi, Vettel si è anche portato a casa la vittoria (e il giro veloce già
che c'era...) al Gp che l'ha consacrato numero uno nel mondiale. E dire che
oggi Seb si poteva anche prendere il lusso di non arrivare alla bandiera a
scacchi: sarebbe stato campione lo stesso visto che Fernando Alonso ha
chiuso con una deludente 11a posizione dopo una gara tutta in salita: lo
spagnolo ha infatti danneggiato l'ala anteriore al via e dopo il pit stop
obbligato è precipitato nelle retrovie.
La Ferrari, intanto, - nel giorno in cui la Red Bull vince anche il
titolo costruttori - si consola con il quarto posto di Felipe Massa che dopo
una bella partenza si è anche trovato momentaneamente in testa alla gara per
poi rimanere spiazzato dalla bella gara di Nico Rosberg (secondo) e
soprattutto dalla Lotus del francese Romain Grosjean che è riuscito nel
miracolo di fare un solo pit stop. Un campione anche lui.
Vettel, che a soli 26 anni manda in tilt tutti i contatori della F1, è al
10° successo stagionale e al 36° della carriera, vince la sesta gara di fila
e archivia il Mondiale con 3 Gp d'anticipo rispetto alla fine della
stagione. Volendo si potrebbe andare avanti all'infinito perché in F1 non si
era mai vista una cosa del genere, considerando che davanti a lui ormai ci
sono solo Fangio, con 5 titoli, e Schumacher, con sette. L' impressione è
che tutti i recodr siano alla sua portata. |