Caro popolo Ferrarista, il dado sembra ormai
tratto. Nei nuovi territori si è consumata la penultima rappresentazione del
mondiale di F1. Le truppe cammellate Rosse si sono presentate con l’entusiasmo
della splendida vittoria dalla Padania brianzola, consci della ritrovata
competitività, mentre gli altri team sono arrivati carichi di rabbia e di
voglia di martellare nuovamente il nostro sommo Kaiser. Ma è proprio da
Michelone è giunto il fattore decisivo, quello che tutti i tifosi Rossi
volevano rivedere e temevano fosse scomparso per sempre: il leggendario,
mitico, proverbiale ed ineffabile culo del Kaiser!!! E dopo questo cappellozzo
stile tele Kabul (integralista Ferrarista), passiamo alle cose serie, pardon,
alle cose sceme.
All'inizio del lungo week end americano, proviamo
a sondare rapidamente gli umori dai box:
Ferrari: "Mes pretoriens, la Ferrarì c’est
superior a les autres machines per volontè divin, ma non siam ancor sicur de la
victoire nonostant les furbacchions non avon plus les gommons a la cipollon. I
cazz sont ancor tres amer, se non vinsciam ici il nostro President piazza meno
machines ai tont american, e ci ripassa un'autre volt con le scariche
elletrique de les saetton. Et alor, vinca la Ferrarì o mort!!"
Mc Laren: "Picciotti, assettteve accà, vicini al
padrino vostro, ed ascoltatemi bene... Rikkio non ride ma la nostra strategia
tutti li può futtìri. Se vinciamo e gli altri fetusi non arrivano Rikkio in
testa al campionato può andare, e allora vediamo se non si mette a ridere
aaaaa!! E tu picciotto Mario, piccolo wuber tedesco, fai girare bene le bielle
altrimenti a schifiu finisce, ci siamo capiti picciotti!??"
Williams: due nostre vecchie conoscenze sono
appena arrivate al circuito dopo avere attraversato l'Atlantico in sidecar.
"Dear Frank, quel rimbecillito di Ralfonso si è ripreso dal volo di Monza, la
sua testa in lega acciaio Krupp non ha segni, comunque dentro si sente come al
solito quello strano rotolare di biglie.... Anyway, la nostra strategy è
vincente, dobbiamo puntare tutto sul terrone Colombiano, e legare i fratelli
Marx con il tubo dell'erogatore, così forse quei simpaticoni non break our
balls. And perhaps Michael ci può prestare a little bit di napalm, così
risolviamo il problem definitely." "Well Patrizio, se piove siamo completley
fucked, mentre se il tempo tiene li facciamo neri, oh yes! Vai a parcheggiare
questa carretta now, e togli le alghe marce dal manubrio, che già in pit lane
c'è Briatore che ci ammorba".
Renault: "Ragazzi miei, il Moulinex dell'asino His
ha pochi cavalli, ma ci penso io. Ho inventato una nuova fragranza da mettere
nel serbatoio. Si tratta del centerbe Briatorius, che riesce a fornire un
trentina di cavalli aggiuntivi. E’ come un’iniezione di NOS, solo che i
componenti sono leggermente diversi: bagna cauda e cozze alla tarantina, il
tutto innaffiato da ottima grappa bianca bergamasca. La ricetta è depositata
assieme a quella della Coca Cola."
Con questi presupposti iniziano a girare le
macchine in un clima abbastanza caldo e nel corso del Venerdì di prove libere
svetta su tutti Jarno Grullo che va veramente forte. Dietro di lui ecco
assestarsi il buon Rubinetto da Interlagos, che per l’ennesima volta batte
sonoramente il suo capitano. Ma Michelone si giustifica: la colpa è legata
all’ingresso in pista per primo, la pista era sporca, c’era nebbia, avevo mal
di denti, sono cinque giorni che ho un orzaiolo che mi crea dei problemi, e poi
le emorroidi a pioggia, ecc. ecc. Balle, la verità è che il Kaiser ha
cappellato e si ritrova di conseguenza nella seconda cinquina, quella dei
mezzosangue. Tutti ridono, tranne il grande puffo. "Mes pretoriens, sont cazz.
Le kaisèr est incazze comme un petit dobermàn. Si è barrichè nel caravàn con in
ostaggio Massa e Badoer. Ha detto che li da in pasto a Gina Maria se non vinsce
le campionato del monde. La situation c’est drammatique!" Poldo interviene e a
gesti dice che ha parlato con l’indiano del Pinguino De Longhi, che ha
confermato "Gara Domenica freddo, molto freddo con pinguino", buon segno.
La situazione in casa Ferrari è pesante. Il Kaiser
è in crisi mistica, mentre Rubinhetto è fuori come un balcone. Dopo che Poldo,
come previsto da contratto, gli ha regalato un ovetto Kinder il Brasileiro non
pensa ad altro che a completare la sua collezione di pupazzetti-sorpresa e
trascura la preparazione degli assetti. "Tranquilli", chiosa Pinocchio ai
cronisti, "la Ferrari ha strategie vincenti e domani in qualifica farà vedere
il suo vero valore". Ma la dichiarazione non convince del tutto, essendo fatta
da un Colajanni bendato e con in mano una pistola a tamburo, ideale per la
roulette russa.
Il Sabato si apre con un Mazzonictus più tetro del
solito. Il nostro telejettatore preferito ha appena concluso un corso di magia
nera e lettura di sassi e formiche con il gran capo Manitù, e di conseguenza
attacca la solita nenia con più energia negativa del solito. "La situazione
meteo è devastante, in serata un tornado si abbatterà sulla pista. La pista è
brinata, ed in queste condizioni la Ferrari è fortissima". Non fa in tempo a
finire la frase che arriva l'immancabile benedizione da le President: un
fulmine lo centra in pieno e lo tramortisce sul microfono.
Semaforo verde, giro di verifica, ed al Kaiser
cosa succede? Si ferma come un pisquano nella parte mista con la macchina
ammutolita. Lui esce desolato con uno scucchione mai visto prima. Fa la solita
faccia della serie "tanto non mi frega nulla se mi sono fermato, non ci sono
problemi, sto qui a prendere un pò di sole e faccio due chiacchiere con gli
addetti", ma in realtà tutti sanno che è incazzato come una iena. Intanto gli
altri girano con il bagnato e assettano la macchina, e lui guarda. Ai box,
appena vedono la scena tutti cercano di scappare come formiche impazzite. Le
petit imperateur si rivolge verso la Madonna di Pompei e prega che una colata
lavica lo investa in pieno, mentre Poldo, sicuro della sua strategia, mette una
rete attorno ai box dove finiscono esausti i meccanici in cerca di fuga come
tonni ormai pronti per le scatolette.
Arriva finalmente il giro della morte. Primo tra i
big entra il Kaiser. arriva alla fine del rettilineo e sembra di vedere Makinen
al rally dei 1000 laghi, è scomposto come pochi e corregge, poi contro
corregge, cappella, poi contro cappella ancora. Entra nel misto e si urla al
sabotaggio: evidentemente qualcuno ha sostituito le Bridgestone con delle
saponette Palmolive alla lavanda. Alla fine il tempo conferma che il frittatone
è servito: un disastro. Si piazzano tutti meglio del Kaiser, che si trova buon
settimo a dividere la quara fila col sempre più bolso De Mascellonis. Boss Ron
ghigna di brutto dato che Ice Rikkio Driver è primo con la Trabant MP4-17, e
già ha in piano di chiedere un intervento in parco chiuso sulla macchina di De
Mascellonis per montare i rostri. Incredibile!
Anche i più fedeli tifosi rossi vacillano
paurosamente, i pensieri si fanno cupi: la partenza, ma come mai, cosa non
funziona nell'aerodinamica della scucchia, io speriamo che pioverà, perchè non
annullano le ultime due gare in segno di lutto... La notte di Sabato è la più
dura per il team. Tutti scrivono sotto la minaccia di un plotone di milizie
Kaiseriane le ultime lettere alle famiglie. Danno disposizioni testamentarie,
mentre il solo Poldo resta sicuro della sua strategia discussa con l’indiano
della De Longhi.
Ed eccoci alla Domenica. Si schierano tutti e
Mazzonictus, ripresosi dal fulmine, inizia a snocciolare i suoi proverbiali
numeri inutili ed infausti. "Se vince Raikkonen, Montoya arriva quarto e
Schumacher settimo si ritrovano tutti a pari punti all'ultima gara, che
goduria!" Sua sorella sarà una goduria, ammesso che i genitori visto lo scempio
fatto con lui si siano nuovamente accoppiati. Come è ben noto, per il tifoso
Ferrarista tipo il mondiale va vinto dopo tre, al massimo quattro gare, e poi
per il resto della stagione si gioca e si cazzeggia! E se non c'è lotta.... CHI
SE NE FREGA!! Interviene prontamente Capelli, che ha già prenotato un mese
Mazzoni - disintossicante a Camaldoli dopo la fine della stagione, ed azanna
alla giugulare Mazzonictus rendendolo provvidenzialmente afono per qualche
giro.
Semafori rossi, spenti e via. Accade
l’impensabile. Rikkio parte al meglio, Rubinetto si dimentica di togliere il
freno a mano e fa partire tutta la sua colonna stile "coda al casello di
Melegnano", e tutto questo giova al Kaiser che si ritrova subito nelle
primissime posizioni. Tra l'altro, il Nostro uccella impietosamente il
Colombiano ed il suo fedele zerbinotto che scivola penosamente indietro, la
qual cosa al solito interessa a nessuno. Dopo i primi tre giri quindi la
situazione sembra ben messa anche se il Kaiser non è primo.
Alla Williams Patrizio e Frank sono agitatissimi e
cercano disperatamente al citofono di calmare il Colombia, che è già
completamente fuori di melone. Juancio Conto Arancio si è troppo caricato
durante le due settimane precedenti, in cui non solo si è già proclamato facile
vincitore dei prossimi quattro Mondiali, ma ha anche dichiarato l'intenzione di
regalare a Connie un prezioso collier incastonato con i denti dei fratelli
Schumacher. E quindi adesso si ritrova in un chiaro stato di leggera trance
agonistica: guida in piedi fuori dall’abitacolo, indossando benda da pirata,
sciabola in vita e bandana da combattimento. Intanto Ralfonso, anche lui fresco
reduce da una partenza alla mozzarella, è nella pancia del gruppo e dice per
radio di vedere degli uccellini che svolazzano sulla visiera, ennesima
conseguenza del botto Monzese.
E a questo punto entra in gioco il grande
stratega. Poldo, al suo dodicesimo panino con fagioli e pancetta, ha un
piccolissimo senso di "pieno" e lancia un rutto devastante verso il cielo.
Geniale! A causa della corrente d'aria calda generatasi, immediatamente pesanti
nuvoloni arrivano sul circuito, ed iniziano a cadere le prime gocce di pioggia
grosse come angurie. La pista diventa sempre più bagnata e tutto il popolo
Ferrarista finalmente si rilassa. Ci hanno detto che con le gomme da pioggia la
Rossa gira mediamente due / tre minuti più veloce della concorrenza, è certo
che il Kaiser se li beve tutti come un Crodino. BALLISSIME. Con un umidiccio
stile monsone le Michelin vanno benissimo e le Bridgestone arrancano
penosamente. In queste condizioni il Colombia recupera come un pazzo
avvicinandosi al Rubinetto perdente, lo affianca nel misto, tenta l'arrembaggio
ma viene respinto, ed allora lo butta fuori con manovra degna di un bucaniere.
E così il prode zerbinotto va ancora per prati
senza colpo ferire. E qui mi si consenta un commento da autentico sportivo. Ma
è possibile che Rubinetto non riesca mai a buttar fuori l'azzannatore
Colombiano che,tra l’altro, con quella manovra dimostrava l'avvedutezza di un
tapiro? Mai una manovra di disturbo, mai qualche carognata... Va bene, lui è un
buono, ma che cavolo, potrebbe prendere qualche ripetizione da De Mascellonis,
o meglio dallo stesso Kaiser (NdS: qualcuno se lo ricorda in copertura ad Eddie
il tassinaro, a Sepang 99? Quella volta il glaciale Minkia alla fine faceva
fatica a non mettergli le mani addosso...). E invece nulla, abbiamo un pilota
che al massimo può candidarsi a vincere il Gran Premio del cuore d'oro, o
grullo d'argento (dopo Jarno C., ovviamente).
Comunque i commissari della Suretè indagano su
Emiliano, il quale è sempre più esagitato, e non demorde. L’immagine che arriva
dal camera car del Kaiser è raggelante: si vede il Colombia, sempre in piedi
sul muso della macchina con sciabola sguainata, che insegue il Kaiser ululando.
Il Colombia rinviene veramente fortissimo. Ai box Ferrari invece le petit
Imperateur sviene per un malore, mentre Poldo lancia ancora la sua rete da
tonno che anticipa la fuga di meccanici, motoristi, ingegneri Bridgestone, ecc.
ecc. A gesti dice di essere sicuro delle strategie, l'indiano De Longhi ha
assicurato il supporto di Manitù (pensaci tù). Intanto Pinocchio Colajanni e
faina Domenicali in un angolo giocano a passarsi una bomba a mano senza sicura,
così, per diminuire la tensione.
Si arriva così all’epilogo più straziante. Alla
curva del catino in ingresso al rettilineo si vede dal camera car del Kaiser il
Colombia che arriva come un treno. Poi l'inquadratura passa sulla Williams del
Colombia che sfreccia solitaria in rettilineo, della Rossa del Kaiser non ci
sono tracce. Panico, tutti pensano di vedere il Kaiser sfracellato contro il
muretto eretto dal solerte gruppo di manovali bergamaschi, ma questo per
fortuna non è avvenuto. Semplicemente il Kaiser era solo impercettibilmente più
lento in fase di accelerazione, in pratica il Colombia lo aveva già bruciato
dopo 3 mt di rettilineo, una cosa raccapricciante. E così il Kaiser va a finire
nelle posizioni di retrovia, e la pioggerellina leggera non lo aiuta.
Ma a questo punto avviene il miracolo, o meglio
ritorna il leggendario culo del Kaiser. Improvvisamente la nuvolaglia si apre
ed un cono di luce arriva direttamente ai box Rossi ormai esangui. Con un canto
celestiale ecco che si materializza il Divino President, che tranquillizza
tutti gli astanti con la sola imposizione delle mani. E finalmente la buona
novella: l'accordo tra il President e Manitù è fatto, e adesso arriva la
pioggia vera.
Il nubifragio purtroppo si scatena appena dopo il
pit stop del Kaiser, il quale entra ed esce dalla pit lane come da una porta
girevole d’albergo ed è subito in pista, con delle magnifiche gomme
d'asciutto!! Superpanico. Il Kaiser fa un pò di acquaplanning, e dopo
pochissimo tempo e moltissimi moccoloni teutonici rieccolo ai box, dove questa
volta monta le mitiche intermedie Bridgestone. Queste gomme, nonostante la loro
definizione includa il fatidico nome "inter", sono vincenti, vanno meglio di
quelle da asciutto anche in regimi climatici subtropicali, mentre con l'acqua a
catinelle sono semplicemente eccezionali. E così il nostro Kaiser riprende con
una marcia totalmente nuova, mentre ai box le petit Imperateur munito di
guantoni in ferro massacra il manipolo di ingegneri Bridgestone, che gli
avevano nascosto i grandi poteri delle intermedie.
Intanto i commissari fermano il Colombia per
sorpasso leggermente forzato su Rubinetto, Patrizio entra in depressione,
mentre Frank non controlla la frizione della carrozzella e si schianta contro
le barriere. Poco dopo Ralfonso esce come un fesso a bordo pista e fracassa la
macchina. Uno spettacolo per stomaci forti. I fratelli Marx non sanno cosa fare
mentre il Colombia passa sempre più inferocito nella pit lane. E’ talmente
incazzato che ora guida fuori dall'abitacolo, seduto sull'ala posteriore. Ormai
è mezzo nudo, dalla rabbia si è strappato la tutta a morsi, e bestemmia in modo
impressionante, fortunatamente in colombiano. I fratelli Marx lo inseguono
nella pit lane e lo colpiscono ripetutamente sulla testa con delle mazze
ferrate cercando di ricacciarlo nell’abitacolo. Alla fine ci riescono e lui
rientra in pista ringhiando, con le gomme da asciutto.
Ora piove a dirotto ed in cabina RAI la situazione
è drammatica. Due unità coronariche arrivano prontamente. Tra i miasmi e
flatulenze varie, ed in mancanza completa di ossigeno tutti straparlano.
Capelli sragiona, Mazzonictus è nel suo solito stato e ulula parole senza
senso, Piola cerca di riprendere il controllo della situazione e parla con gli
addetti stampa ai box. L’addetta italica della Williams commenta il sorpasso di
Colombia dicendo che era regolarissimo, in quanto al contatto il muso della
Williams era oltre la metà della Ferrari di Rubinetto. MA CHE COSA CAPZIUS
DICE!!!. Forse Colombia era a metà macchina quando il tordo già girava sulla
sabbia.
Un caos terribile, non si capisce più nulla. I
paramedici attaccano Mazzonictus a due batterie per tank Leopard e gli
praticano una lieve defibrillazione cardiaca. Va in corto tutta la cabina Rai
ma il nostro telecronista purtroppo si riprende.
La pioggia continua battente e si inizia a capire
la situazione: la Ferrari è in piena rimonta. Mazzonictus dopo aver controllato
i tempi del Kaiser sul bagnato ha una nuova crisi isterica, Capelli e Piola
cercano ancora di usare le batterie, ma questa volta per finirlo
definitivamente. Capelli esulta come un bambino gridando "Schumacher gira con
45 / 50 secondi di vantaggio a giro su tutti gli altri!!!", poi anche lui ha
una crisi mistica ed inizia a parlare con S.Francesco confessando le sue
malefatte al volante della Ferrari nel 92, dicendosi pentitissimo e piangendo
come un bambino.
Ormai la Ferrari del Kaiser gira a mille. Il
parroco di Maranello non riesce ad attendere la fine della gara, si attacca
alle campane ed inizia a farle suonare come un pazzo volando a destra e
sinistra, mentre Patrizio e Frank sono alla canna del gas. Il primo si butta a
pesce sulla piazzola dove sta arrivando Colombia e si lascia sfracellare come
una rana da risaia, Frank invece carica la carrozzella con generi di prima
necessità (qualche pistone BMW, una manciata di deviatori di flusso, e poco
altro) e si avvia di gran carriera verso le montagne rocciose per un lungo
periodo di trekking estremo.
I picciotti McLaren, muniti di phon, si sono
distribuiti lungo il circuito per cercare disperatamente di asciugare l’asfalto
dato che Rikkio sta perdendo velocissimamente il suo vantaggio, ma c'è poco da
fare. Poldo ride come un facocero e si trangugia l’ennesimo sfilatino panna e
gorgonzola, ed un’orgia di emozioni assale tutti gli spettatori. Il Kaiser
macina tutti e dopo pochi giri si trova primissimo con un vantaggio di due anni
luce. Seguono HHHHHHH Frentzen e Nicolino Heidfeld su Sauber protezione schermo
totale water resistant, una gran ciofeca che però condivide con la Rossa
l'enorme vantaggio delle intermedie Bridgestone. Il povero Rikkio ormai annaspa
in quarta posizione, mentre il Colombia è disperso per la pista, sempre
ululante ma ormai addirittura doppiato.
Il Boss è inbufalito e sta già pensando ad un
agguato a colpi di lupara al Kaiser in pieno rettilineo, quando un nuovo colpo
di scena rimischia le carte: Manitù si distrae parlando con il capo indiano De
Longhi e smette di buttar giù il prezioso liquido. Smette di piovere e si
ricambiano le gomme. Il panico riprende a circolare tra le truppe Rosse. Ma se
con la pista umida il Kaiser perdeva due ore al giro ora come va a finire?? Ma
niente paura, il Kaiser è rinfrancato dalla riapparizione di uno dei suoi
leggendari colpi di culo, e adesso ritorna la roccia dei bei tempi. E così con
le gomme da asciutto il prode Rikkio guadagna solo sulle macchine alla crema
solare, ma sul Kaiser non rimonta per nulla, anzi. La situazione alla fine si
assesta quando Rikkio sopraggiunge alle spalle di HHHHHHH Frentzen e si piazza
senza problemi in seconda posizione.
Mancano pochissimi giri, Mazzonictus purtroppo si
è ripreso e inizia la sua lugubre litania. Ecco che la Ferrari sta dimostrando
la sua supremazia, la bontà delle sue gomme da bagnato, le strategie, la tenuta
del motore ecc. BASTA GRANDISSIMO MENASFIGA FATTI I RAZZI TUOI, COMMENTA COSA
FA RIKKIO E TUTTO IL RESTO DELLA BANDA, E NON PROFFERIRE PAROLA A PROPOSITO
DELLA FERRARI!! Fortunatamente San Kaiser da Rumenigge vigila e porta il nostro
alfiere a vincere uno strepitoso quanto super fortunato Gran Premio.
Il prode Colombiano dovrà aspettare il 2004 per i
suoi sogni di gloria, ed anche per il collier di Connie, mentre Rikkio rimane
abbarbicato ad una possibilità che la matematica non nega. Nessuno a fine gara
ricorda che nel team Rosso esiste anche un sfigato secondo pilota, ma chi se ne
frega. E' quasi fatta.
Tutti pronti quindi per l’ultima recita, il GP
Giapponese con sveglia alle ore 07.00 AM e visione completa di quello che tutti
i tifosi Rossi si augurano il GP del trionfo con doppietta di campionato Piloti
e Costruttori. Staremo a vedere. Personalmente spero in un arrivo in parata con
prime le due Renault, Rubinetto e magari anche le due Minardi ex aequo, mentre
Rikkio, Colombia e Ralfonso si tritano immediatamente dopo la partenza in un
apoteosi di pezzi di carbonio e pistoni BMW e Merdecess. Speriamo bene.
Il Criticatutto