Eccoci calati nella terra degli aborigeni dove i canguri la fanno da
padrone. Alla terza siamo già in crisi nera, la 248 sembra appunto un canguro
che salta e scalcia. Ma descriviamo con ordine la tragedia, partendo dalle
prove.
Da radio Maranello arriva chiaro il messaggio che siamo nelle canne, le
gomme s'ammosciano, il motore borbotta, il telaio sghimbescia e i piloti
faticano. Ma tutto va per il meglio, secondo il solito refrain di Pinocchietto
Colajanni.
Dopo un Venerdì assolutamente inutile, dove la solita baraonda di carneadi
girano a più non posso e fanno sfracelli con le terze macchine leggere come il
fratello anoressico di Badoer, eccoci tutti vispi e pimpanti all’alba del
Sabato.
Al primo turno nulla di nuovo: le super Aguri vanno decise in fondo allo
schieramento, ed il prode Rubinetto conferma tutto il suo valore uscendo
clamorosamente e senza appello. Il giovine, che aveva dichiarato ambiziosi
propositi mondiali, fa schifo come al solito e senza fallo dimostra quello che
è: un pilota mediocre che con una macchina fortissima come la Ferrari di
qualche anno fa vinceva occasionalmente, mentre adesso che ha una Honda buona
ma non stellare resta in fondo allo schieramento beccando come sempre sonore
randellate dalla sua prima guida.
Arriviamo al secondo turno con le due Rosse che faticano ma rimangono a
galla, e qui cominciano i guai, e pure grossi.
Il prode Massa, che aveva aperto bene il mondiale con la prima fila in
Baharain, sta declinando con una pendenza quasi verticale. Lo vediamo arrivare
scomposto e senza grip ad una chicane, toccare il cordolo e partire in sontuoso
pendolo andando a suonare le ore contro le barriere. Un'apoteosi.
Il tifoso integralista a questo punto si chiede se valeva la pena di alzarsi
prima dell'alba per vedere il Filippo che fa il pirletto, ma si consola subito
pensando che come al solito il Kaiser sistemerà da solo baracca e burattini.
Ma qui arriva il vero dramma. Il Kaiser esce verso la fine del secondo turno
per fare il tempo. Già all'uscita della pit lane si capisce che non è giornata:
la Rossa perde pezzi vari, tubicini ed altre masserizie metalliche. In un primo
momento si pensa alle solite cose, flap sbullonati, colpo di bazooka dai box
McLaren, ecc ecc. Invece poi si scopre l'arcano: non si tratta di pezzi di
telaio, ma del ferro da stiro e relativo asse che i meccanici pretoriani
avevano collegato alla batteria per rimettere a nuovo l'uniforme del petit
imperateur. Il box rosso è in evidente crisi neuronica, ma la vista della rossa
che perde pezzi vari, poi raccolti e riportati pietosamente ai box è davvero
incoraggiante.
Ma ecco che il Kaiser entra in azione. Il primo giro è da tartaruga, si
confida tutti nel secondo quando la mitica nuvoletta di Fantozzi, per
l'occasione nell'emisfero australe, si palesa sopra la Rossa facendole una
leggerissima quanto rinfrescante doccetta. Les omipresident Montezuma era
distratto e si era fatto sfuggire la nube. Sta gestendo dall'Olimpo la faccenda
delle elezioni tra i due pisquanozzi e non riesce a dedicare parte del suo
tempo terreno a facezie come quelle della F1.
La Rossa è abbastanza lenta di suo e la doccetta non aiuta, sta di fatto che
alla fine del secondo turno il Kaiser è il primo degli eliminati, a qualche
millesimo dal tappetto canadese.
Due riflessioni a questo punto:
1) ma dove è finito il leggendario culo del Kaiser????
2) ma cosa diavolo sta succedendo alla Rossa, possibile che si siano tutti
rincoglioniti all'improvviso????
Il terzo e decisivo turno ha luogo senza alcuna Rossa, ed alla fine Button
centra la pole con un tempone miracoloso. E qui il pensiero ritorna al prode
Rubinetto. Sicuramente giustificherà la sua uscita al primo turno denunciando
la solita combutta sulla macchina della prima guida, lui è sempre trattato male
ecc ecc. MAH!!!!!!!!!
Le Renault tengono alla grande con Stitichella davanti ad Alonso. Prima fila
per il romano che pare andare veramente bene. Poi le Scarafo con il solito
duetto Rikkio - Colombia e poi, udite udite, la Yaris con Ralfonso prima
macchina gommata Bridgestone. Ma allora le gomme non vanno poi così male, forse
va male solo la Ferrari? RI - MAH!!!!!!!!
E poi via seguire Williams, BMW.. insomma il solito branco, ci sono tutti
tranne le Rosse. Alla fine la Kaiserskukkia si misura col metro da sarto, e la
dichiarazione lapidaria "noi andaren pianissimen senza saperen il motifen" è
una di quelle brutte, ma proprio brutte brutte brutte!!!
Dopo la magra del Sabato non c'è da sperare in una grande riscossa, e
l’umore nero piomba sulla domenica.
Le macchine vanno al giro di schieramento. Tutti hanno problemi di temperatura
delle gomme ma come al solito ci deve essere un cretino che vuole fare di più.
Dal mazzo emerge come suo solito uno dei più grandi piloti bluff che la storia
ricordi, un altro che sta lì perchè.. non si sa perchè (come l'amro
Jegermeister). Si tratta del prode Colombia. Secondo lui "per scaldare meglio
le gomme ho tolto il traction control ma poi per un piccolo problema mi sono
girato". Secondo la signora Realtà invece "il fesso ha tolto il traction
control, ha avuto un attacco di sciatica che gli ha reso la gamba destra
completamente rigida e quindi ha spinto sull’acceleratore in curva girandosi
come un qualsiasi pilotucolo da strapazzo".
Una cosa del genere, a mia memoria, l’aveva fatta solo quel tarato dello
scozzese fetente che in un GP di Monza si era girato come un pisquano alla
variante Ascari. Poi, se vogliamo proprio infierire sul fentente con un
amarcord, eccolo protagonista della più grande partenza che la storia ricordi.
GP del Belgio, gara bagnata come al solito, pronti via e lui si ingrippa sul
famoso tombino, si gira e riesce a far fuori con uno strike da vero campione
del mondo credo oltre una dozzina di macchine. Nel dopo incidente si ebbero
suicidi di massa tra i periti delle assicurazioni.
Ma torniamo al nostro Colombiano di riferimento. Di solito se uno si gira,
prontamente con una sgasata si rigira e torna in posizione mitigando la
cappella. Ma il nostro prode oltre a girarsi non riesce a rigirasi e come la
sciura Pina con la bianchina resta in mezzo alla pista cercando di capire dove
diavolo deve andare per togliersi dagli zebedei.
La cosa più buffa sta nel vedere le facce dei team manager che assistono alla
cappella galattica. Su tutti Poldo che quando vede il Colombia girarsi come un
pistola inizia a sorridere e poi a ridere pensando "chissà che cosa starà
pensando Ron the Boss, forse lo uccide direttamente in pista"
Finalmente si piazzano tutti, siamo allo start, ma ecco che Mazzonictus
salta come una molla alla vista del braccino alzato di Stitichella. "Piola cosa
sta succedendo, come mai Stitichella saluta dalla prima fila, vuole mandare
qualche messaggio a Luna e ai pargoli?"
Inquadratura su Efflavius che allarga le braccia come per dire "ma non basta la
sfiga, ci tocca pure sentire le scemenze del fesso in telecronaca"
Pare che Stitico non sia riuscito a schiacciare il tasto giusto, ma la vera
notizia è che Efflavius aveva alitato il suo solito miasmo sul volante della
Renault liquefacendo il tasto dell'antistallo. Il povero Stitico aveva un bel
daffare a schiacciare, ma non trovava più il tasto.
Finalmente pronti via (Stitico dai box, con le orecchie d'asino) ed alla
prima curva un Alonso infoiato cerca di ingroppare Button che riesce ugualmente
a girare in testa. 82 posizioni dietro ecco che il figlio del tricheco arpiona
Massa ed il degno erede di tristigno parte a razzo verso le barriere. La rossa
si frantuma come un bicchiere di Murano andando in mille pezzi ed il bimbo esce
stordito dalla contesa. Altri punti per la coppa costruttori buttati nel cesso,
complimenti.
Safety Car in pista (NdS: alla fine la Safety sarà classificata, ha fatto
più giri di Alonso...) e speriamo bene. Ripartenza lanciata e per la seconda
volta YYYY Alonso tenta di uccellare il buon Button, e questa volta ci riesce.
Button si confermerà anche più avanti un vero specialista delle partenze
lanciate, pare che la prossima volta metta un biglietto sull'alettone, "prego
avanti c'è posto". Il campeon delle Asturie saluta tutti e se ne va, per la
vittoria i giochi sono chiusi ma ne succedono ancora di belle.
La Red Bull del fetente è proprio un carro armato, dato che in primis si
trova nella bagarre con Massa, poi viene centrata dal Grullo, ma ne esce sempre
indenne mentre gli altri vanno per prati con le sospensioni maciullate .
Ma ecco il gran botto di Klien che su una staccata perde l’auto e centra a
tutta birra le barriere. Grattugia tutta la fiancata sinistra e poi parcheggia
nelle gomme a bordo pista. Non c'è malaccio.
Ma in tutto questo girotondo di botti e safety car abbiamo perso di vista il
Kaiser. Era partito a metà schieramento, guadagnando un paio di posizioni e
adattandosi poi ad un passo da gita domenicale fuori porta. Una cosa
tristissima, ma per il tifoso integralista i veri dolori dovevano ancora
arrivare. Attorno al decimo giro ecco che il nostro ingaggia una lotta impari
per cercare di mantenere la posizione, incalzato da uno scatenato... Liuzzi su
Toro Rosso!!!!! Ed avviene quindi il dramma. Liuzzi riesce in staccata ad
uccellare il Kaiser. Forse non avete capito bene, ma è vero. DICO TONIO LIUZZI
UCCELLA IL KAISER, UNA TORO ROSSO EX PIASTRELLA CHE INFINOCCHIA UNA MITICA
FERRARI, QUELLA DELLA PRIMA GUIDA, TALE SCHUMACHER MICHELONE DA KERPEN. LA
FRUTTA E’ GIA’ ARRIVATA, PER IL CONTO SEGUA IL CAMERIERE!!!!!!!!!!
Dopo questo episodio a dir poco raccapricciante sembra che il Kaiser e la
Rossa comincino a ricordare vagamente chi sono. I tempi sembrano migliorare, e
dopo il pit stop il nostro Michelone migliora nettamente il ritmo e si mette
alla caccia del buon Button, che in gara è molto meno convincente che in prova.
A dire la verità sembra che lo shock da sorpasso subito da una piastrella abbia
scatenato le ire del Kaiser, che dà l'impressione di viaggiare ben oltre il
limite della Rossa. E infatti incorre ogni tre curve in qualche pittoresca
escursione per prati, fortunatamente senza conseguenze (per il momento).
Ma la mancanza di grip è palese, e le conseguenze purtroppo arrivano.
All'ingresso del rettilineo dei box il Kaiser ormai dietro a Button, sente
l'odore del sangue inglese ed esagera col gas in uscita.
Finisce sul cordolo e nel più puro stile Colombia dei bei tempi insiste col
piedone per recuperare, ma rimbalza innescando un tragico pendolo contro le
barriere a sinistra fracassando il tutto, per poi andare a destra contro le
protezioni della pit lane.
Il Kaiser la prende proprio bene: esce dai detriti fumanti in trance da
furia omicida, è talmente incazzato che vede tutto rosso e dopo avere saltato
il muretto della pit lane entra direttamente nel box Toyota. Dopo avere cercato
di finire con dei colpi di Luger alla nuca un congruo numero di meccanici nippo
(i nippo Bridgestone, consapevoli del pericolo, si erano già dati alla macchia
travestendosi da aborigeni con gli occhi a mandorla) Michelone nostro viene
legato da un manipolo di pretoriani, calmato con una fiala da un litro di
anestetico per rinoceronti e riportato prontamente ai box della Rossa. Passando
dal box McLaren, Ron the boss fa brillare il canino metallico: "e adesso che ti
ridi Poldo, aaaaa!!!!!"
Ma il ghigno del padrino dura poco: passano pochi giri ed anche il Colombia
va a fare a botte col solito cordolo all'ingresso del rettifilo (non male il
gradino, un bel 30 cm, lo avevano messo per evitare alle macchine i parcheggi
abusivi sui marciapiedi). In tal modo fracassa l’elettronica e la macchina si
zittisce sempre sul rettilineo box. Lui rientra in pit lane e dice ai suoi "no
compriendo nada! Ma cosa è successo, io con i gipponi non mai avuto problemi di
questo genere sulle carretere colombiane piene di crateri!" I meccanici
capiscono tutto ad un cenno di Ron e gli infilano tosto un ammortizzatore extra
large nelle zone in ombra, da dove lo leveranno solo alla vigilia delle libere
di Imola.
Ormai sembra che le posizioni si siano stabilizzate, anche se Rikkio sta
guadagnando su Alonso e Stitico sta pressando come un matto Button per la
quinta posizione.
L’ultima emozione avviene proprio a pochi centimetri dal traguardo. I primi
quattro sono già arrivati e mentre mancano proprio tre curve arrivano Button
con alle spalle Stitico. A questo punto avviene un episodio di sfiga galattica,
da fare impallidire lo stesso Mazzonictus. Il buon Toshiro Mifune Gaudenzio
Honda, gran motore delle BAR si dissolve in una nuvola di fumo esplodendo
all’ultima curva, tra nuvole bianche e fuochi d'artificio. Stitico sbanda
sull’olio e a momenti si gira nuovamente, ma riesce a correggere ed arriva buon
quinto mentre Button non arriva per niente. Gli mancano solo 12 metri e 32 cm
ma non ci riesce a tagliare il traguardo. Pensate se fosse successo a
Rubinetto, scendeva dalla macchina e si buttava direttamente sulle fiamme del
motore.
Al box Ferrari ormai è già tutto sui camion pronto per andare verso
l’aeroporto ed imbarcarsi verso l’Italia dove leccare le ferite per una
disfatta quasi clamorosa. L’inizio è stato promettente, ma durante le due gare
successive si è evidenziata una netta debacle.
Davanti a tutti Alonso che su 30 punti ne ha presi 28 Se si va avanti così,
salvo coccolone impensabile della Renault, tra brevissimo la lotta sarà solo
per il secondo posto, e questa per Michelone è una pessima notizia, soprattutto
per lui che del secondo posto non gliene può fregare di meno. Meglio così,
visto che al momento per ambire al secondo posto la Rossa deve recuperare
un'ottantina di team.
Il Kaiser ha rilasciato dichiarazioni del tipo "chi non risichen no
rosichen", e se lo dice lui siamo veramente a posto.
Ci si rivede a Imola, speriamo in un recupero anche se credo che ci aspettino
ancora lacrime e sangue. Quello, almeno, rosso.
Da"Apollo 13": Houston qui Maranello abbiamo un problema!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il Criticatutto