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Australia 2006.

Eccoci calati nella terra degli aborigeni dove i canguri la fanno da padrone. Alla terza siamo già in crisi nera, la 248 sembra appunto un canguro che salta e scalcia. Ma descriviamo con ordine la tragedia, partendo dalle prove.

Da radio Maranello arriva chiaro il messaggio che siamo nelle canne, le gomme s'ammosciano, il motore borbotta, il telaio sghimbescia e i piloti faticano. Ma tutto va per il meglio, secondo il solito refrain di Pinocchietto Colajanni.

Dopo un Venerdì assolutamente inutile, dove la solita baraonda di carneadi girano a più non posso e fanno sfracelli con le terze macchine leggere come il fratello anoressico di Badoer, eccoci tutti vispi e pimpanti all’alba del Sabato.

Al primo turno nulla di nuovo: le super Aguri vanno decise in fondo allo schieramento, ed il prode Rubinetto conferma tutto il suo valore uscendo clamorosamente e senza appello. Il giovine, che aveva dichiarato ambiziosi propositi mondiali, fa schifo come al solito e senza fallo dimostra quello che è: un pilota mediocre che con una macchina fortissima come la Ferrari di qualche anno fa vinceva occasionalmente, mentre adesso che ha una Honda buona ma non stellare resta in fondo allo schieramento beccando come sempre sonore randellate dalla sua prima guida.

Arriviamo al secondo turno con le due Rosse che faticano ma rimangono a galla, e qui cominciano i guai, e pure grossi.
Il prode Massa, che aveva aperto bene il mondiale con la prima fila in Baharain, sta declinando con una pendenza quasi verticale. Lo vediamo arrivare scomposto e senza grip ad una chicane, toccare il cordolo e partire in sontuoso pendolo andando a suonare le ore contro le barriere. Un'apoteosi.
Il tifoso integralista a questo punto si chiede se valeva la pena di alzarsi prima dell'alba per vedere il Filippo che fa il pirletto, ma si consola subito pensando che come al solito il Kaiser sistemerà da solo baracca e burattini.

Ma qui arriva il vero dramma. Il Kaiser esce verso la fine del secondo turno per fare il tempo. Già all'uscita della pit lane si capisce che non è giornata: la Rossa perde pezzi vari, tubicini ed altre masserizie metalliche. In un primo momento si pensa alle solite cose, flap sbullonati, colpo di bazooka dai box McLaren, ecc ecc. Invece poi si scopre l'arcano: non si tratta di pezzi di telaio, ma del ferro da stiro e relativo asse che i meccanici pretoriani avevano collegato alla batteria per rimettere a nuovo l'uniforme del petit imperateur. Il box rosso è in evidente crisi neuronica, ma la vista della rossa che perde pezzi vari, poi raccolti e riportati pietosamente ai box è davvero incoraggiante.

Ma ecco che il Kaiser entra in azione. Il primo giro è da tartaruga, si confida tutti nel secondo quando la mitica nuvoletta di Fantozzi, per l'occasione nell'emisfero australe, si palesa sopra la Rossa facendole una leggerissima quanto rinfrescante doccetta. Les omipresident Montezuma era distratto e si era fatto sfuggire la nube. Sta gestendo dall'Olimpo la faccenda delle elezioni tra i due pisquanozzi e non riesce a dedicare parte del suo tempo terreno a facezie come quelle della F1.
La Rossa è abbastanza lenta di suo e la doccetta non aiuta, sta di fatto che alla fine del secondo turno il Kaiser è il primo degli eliminati, a qualche millesimo dal tappetto canadese.
Due riflessioni a questo punto:
1) ma dove è finito il leggendario culo del Kaiser????
2) ma cosa diavolo sta succedendo alla Rossa, possibile che si siano tutti rincoglioniti all'improvviso????

Il terzo e decisivo turno ha luogo senza alcuna Rossa, ed alla fine Button centra la pole con un tempone miracoloso. E qui il pensiero ritorna al prode Rubinetto. Sicuramente giustificherà la sua uscita al primo turno denunciando la solita combutta sulla macchina della prima guida, lui è sempre trattato male ecc ecc. MAH!!!!!!!!!
Le Renault tengono alla grande con Stitichella davanti ad Alonso. Prima fila per il romano che pare andare veramente bene. Poi le Scarafo con il solito duetto Rikkio - Colombia e poi, udite udite, la Yaris con Ralfonso prima macchina gommata Bridgestone. Ma allora le gomme non vanno poi così male, forse va male solo la Ferrari? RI - MAH!!!!!!!!

E poi via seguire Williams, BMW.. insomma il solito branco, ci sono tutti tranne le Rosse. Alla fine la Kaiserskukkia si misura col metro da sarto, e la dichiarazione lapidaria "noi andaren pianissimen senza saperen il motifen" è una di quelle brutte, ma proprio brutte brutte brutte!!!

Dopo la magra del Sabato non c'è da sperare in una grande riscossa, e l’umore nero piomba sulla domenica.
Le macchine vanno al giro di schieramento. Tutti hanno problemi di temperatura delle gomme ma come al solito ci deve essere un cretino che vuole fare di più. Dal mazzo emerge come suo solito uno dei più grandi piloti bluff che la storia ricordi, un altro che sta lì perchè.. non si sa perchè (come l'amro Jegermeister). Si tratta del prode Colombia. Secondo lui "per scaldare meglio le gomme ho tolto il traction control ma poi per un piccolo problema mi sono girato". Secondo la signora Realtà invece "il fesso ha tolto il traction control, ha avuto un attacco di sciatica che gli ha reso la gamba destra completamente rigida e quindi ha spinto sull’acceleratore in curva girandosi come un qualsiasi pilotucolo da strapazzo".

Una cosa del genere, a mia memoria, l’aveva fatta solo quel tarato dello scozzese fetente che in un GP di Monza si era girato come un pisquano alla variante Ascari. Poi, se vogliamo proprio infierire sul fentente con un amarcord, eccolo protagonista della più grande partenza che la storia ricordi. GP del Belgio, gara bagnata come al solito, pronti via e lui si ingrippa sul famoso tombino, si gira e riesce a far fuori con uno strike da vero campione del mondo credo oltre una dozzina di macchine. Nel dopo incidente si ebbero suicidi di massa tra i periti delle assicurazioni.

Ma torniamo al nostro Colombiano di riferimento. Di solito se uno si gira, prontamente con una sgasata si rigira e torna in posizione mitigando la cappella. Ma il nostro prode oltre a girarsi non riesce a rigirasi e come la sciura Pina con la bianchina resta in mezzo alla pista cercando di capire dove diavolo deve andare per togliersi dagli zebedei.
La cosa più buffa sta nel vedere le facce dei team manager che assistono alla cappella galattica. Su tutti Poldo che quando vede il Colombia girarsi come un pistola inizia a sorridere e poi a ridere pensando "chissà che cosa starà pensando Ron the Boss, forse lo uccide direttamente in pista"

Finalmente si piazzano tutti, siamo allo start, ma ecco che Mazzonictus salta come una molla alla vista del braccino alzato di Stitichella. "Piola cosa sta succedendo, come mai Stitichella saluta dalla prima fila, vuole mandare qualche messaggio a Luna e ai pargoli?"
Inquadratura su Efflavius che allarga le braccia come per dire "ma non basta la sfiga, ci tocca pure sentire le scemenze del fesso in telecronaca"

Pare che Stitico non sia riuscito a schiacciare il tasto giusto, ma la vera notizia è che Efflavius aveva alitato il suo solito miasmo sul volante della Renault liquefacendo il tasto dell'antistallo. Il povero Stitico aveva un bel daffare a schiacciare, ma non trovava più il tasto.

Finalmente pronti via (Stitico dai box, con le orecchie d'asino) ed alla prima curva un Alonso infoiato cerca di ingroppare Button che riesce ugualmente a girare in testa. 82 posizioni dietro ecco che il figlio del tricheco arpiona Massa ed il degno erede di tristigno parte a razzo verso le barriere. La rossa si frantuma come un bicchiere di Murano andando in mille pezzi ed il bimbo esce stordito dalla contesa. Altri punti per la coppa costruttori buttati nel cesso, complimenti.

Safety Car in pista (NdS: alla fine la Safety sarà classificata, ha fatto più giri di Alonso...) e speriamo bene. Ripartenza lanciata e per la seconda volta YYYY Alonso tenta di uccellare il buon Button, e questa volta ci riesce. Button si confermerà anche più avanti un vero specialista delle partenze lanciate, pare che la prossima volta metta un biglietto sull'alettone, "prego avanti c'è posto". Il campeon delle Asturie saluta tutti e se ne va, per la vittoria i giochi sono chiusi ma ne succedono ancora di belle.

La Red Bull del fetente è proprio un carro armato, dato che in primis si trova nella bagarre con Massa, poi viene centrata dal Grullo, ma ne esce sempre indenne mentre gli altri vanno per prati con le sospensioni maciullate .
Ma ecco il gran botto di Klien che su una staccata perde l’auto e centra a tutta birra le barriere. Grattugia tutta la fiancata sinistra e poi parcheggia nelle gomme a bordo pista. Non c'è malaccio.

Ma in tutto questo girotondo di botti e safety car abbiamo perso di vista il Kaiser. Era partito a metà schieramento, guadagnando un paio di posizioni e adattandosi poi ad un passo da gita domenicale fuori porta. Una cosa tristissima, ma per il tifoso integralista i veri dolori dovevano ancora arrivare. Attorno al decimo giro ecco che il nostro ingaggia una lotta impari per cercare di mantenere la posizione, incalzato da uno scatenato... Liuzzi su Toro Rosso!!!!! Ed avviene quindi il dramma. Liuzzi riesce in staccata ad uccellare il Kaiser. Forse non avete capito bene, ma è vero. DICO TONIO LIUZZI UCCELLA IL KAISER, UNA TORO ROSSO EX PIASTRELLA CHE INFINOCCHIA UNA MITICA FERRARI, QUELLA DELLA PRIMA GUIDA, TALE SCHUMACHER MICHELONE DA KERPEN. LA FRUTTA E’ GIA’ ARRIVATA, PER IL CONTO SEGUA IL CAMERIERE!!!!!!!!!!

Dopo questo episodio a dir poco raccapricciante sembra che il Kaiser e la Rossa comincino a ricordare vagamente chi sono. I tempi sembrano migliorare, e dopo il pit stop il nostro Michelone migliora nettamente il ritmo e si mette alla caccia del buon Button, che in gara è molto meno convincente che in prova. A dire la verità sembra che lo shock da sorpasso subito da una piastrella abbia scatenato le ire del Kaiser, che dà l'impressione di viaggiare ben oltre il limite della Rossa. E infatti incorre ogni tre curve in qualche pittoresca escursione per prati, fortunatamente senza conseguenze (per il momento).

Ma la mancanza di grip è palese, e le conseguenze purtroppo arrivano. All'ingresso del rettilineo dei box il Kaiser ormai dietro a Button, sente l'odore del sangue inglese ed esagera col gas in uscita.
Finisce sul cordolo e nel più puro stile Colombia dei bei tempi insiste col piedone per recuperare, ma rimbalza innescando un tragico pendolo contro le barriere a sinistra fracassando il tutto, per poi andare a destra contro le protezioni della pit lane.

Il Kaiser la prende proprio bene: esce dai detriti fumanti in trance da furia omicida, è talmente incazzato che vede tutto rosso e dopo avere saltato il muretto della pit lane entra direttamente nel box Toyota. Dopo avere cercato di finire con dei colpi di Luger alla nuca un congruo numero di meccanici nippo (i nippo Bridgestone, consapevoli del pericolo, si erano già dati alla macchia travestendosi da aborigeni con gli occhi a mandorla) Michelone nostro viene legato da un manipolo di pretoriani, calmato con una fiala da un litro di anestetico per rinoceronti e riportato prontamente ai box della Rossa. Passando dal box McLaren, Ron the boss fa brillare il canino metallico: "e adesso che ti ridi Poldo, aaaaa!!!!!"

Ma il ghigno del padrino dura poco: passano pochi giri ed anche il Colombia va a fare a botte col solito cordolo all'ingresso del rettifilo (non male il gradino, un bel 30 cm, lo avevano messo per evitare alle macchine i parcheggi abusivi sui marciapiedi). In tal modo fracassa l’elettronica e la macchina si zittisce sempre sul rettilineo box. Lui rientra in pit lane e dice ai suoi "no compriendo nada! Ma cosa è successo, io con i gipponi non mai avuto problemi di questo genere sulle carretere colombiane piene di crateri!" I meccanici capiscono tutto ad un cenno di Ron e gli infilano tosto un ammortizzatore extra large nelle zone in ombra, da dove lo leveranno solo alla vigilia delle libere di Imola.

Ormai sembra che le posizioni si siano stabilizzate, anche se Rikkio sta guadagnando su Alonso e Stitico sta pressando come un matto Button per la quinta posizione.
L’ultima emozione avviene proprio a pochi centimetri dal traguardo. I primi quattro sono già arrivati e mentre mancano proprio tre curve arrivano Button con alle spalle Stitico. A questo punto avviene un episodio di sfiga galattica, da fare impallidire lo stesso Mazzonictus. Il buon Toshiro Mifune Gaudenzio Honda, gran motore delle BAR si dissolve in una nuvola di fumo esplodendo all’ultima curva, tra nuvole bianche e fuochi d'artificio. Stitico sbanda sull’olio e a momenti si gira nuovamente, ma riesce a correggere ed arriva buon quinto mentre Button non arriva per niente. Gli mancano solo 12 metri e 32 cm ma non ci riesce a tagliare il traguardo. Pensate se fosse successo a Rubinetto, scendeva dalla macchina e si buttava direttamente sulle fiamme del motore.

Al box Ferrari ormai è già tutto sui camion pronto per andare verso l’aeroporto ed imbarcarsi verso l’Italia dove leccare le ferite per una disfatta quasi clamorosa. L’inizio è stato promettente, ma durante le due gare successive si è evidenziata una netta debacle.
Davanti a tutti Alonso che su 30 punti ne ha presi 28 Se si va avanti così, salvo coccolone impensabile della Renault, tra brevissimo la lotta sarà solo per il secondo posto, e questa per Michelone è una pessima notizia, soprattutto per lui che del secondo posto non gliene può fregare di meno. Meglio così, visto che al momento per ambire al secondo posto la Rossa deve recuperare un'ottantina di team.

Il Kaiser ha rilasciato dichiarazioni del tipo "chi non risichen no rosichen", e se lo dice lui siamo veramente a posto.
Ci si rivede a Imola, speriamo in un recupero anche se credo che ci aspettino ancora lacrime e sangue. Quello, almeno, rosso.

Da"Apollo 13": Houston qui Maranello abbiamo un problema!!!!!!!!!!!!!!!!!!


 

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Aggiornato il: 19-dic-2023