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U.S.A. 2003.

Caro popolo Ferrarista, il dado sembra ormai tratto. Nei nuovi territori si è consumata la penultima rappresentazione del mondiale di F1. Le truppe cammellate Rosse si sono presentate con l’entusiasmo della splendida vittoria dalla Padania brianzola, consci della ritrovata competitività, mentre gli altri team sono arrivati carichi di rabbia e di voglia di martellare nuovamente il nostro sommo Kaiser. Ma è proprio da Michelone è giunto il fattore decisivo, quello che tutti i tifosi Rossi volevano rivedere e temevano fosse scomparso per sempre: il leggendario, mitico, proverbiale ed ineffabile culo del Kaiser!!! E dopo questo cappellozzo stile tele Kabul (integralista Ferrarista), passiamo alle cose serie, pardon, alle cose sceme.

All'inizio del lungo week end americano, proviamo a sondare rapidamente gli umori dai box:

Ferrari: "Mes pretoriens, la Ferrarì c’est superior a les autres machines per volontè divin, ma non siam ancor sicur de la victoire nonostant les furbacchions non avon plus les gommons a la cipollon. I cazz sont ancor tres amer, se non vinsciam ici il nostro President piazza meno machines ai tont american, e ci ripassa un'autre volt con le scariche elletrique de les saetton. Et alor, vinca la Ferrarì o mort!!"

Mc Laren: "Picciotti, assettteve accà, vicini al padrino vostro, ed ascoltatemi bene... Rikkio non ride ma la nostra strategia tutti li può futtìri. Se vinciamo e gli altri fetusi non arrivano Rikkio in testa al campionato può andare, e allora vediamo se non si mette a ridere aaaaa!! E tu picciotto Mario, piccolo wuber tedesco, fai girare bene le bielle altrimenti a schifiu finisce, ci siamo capiti picciotti!??"

Williams: due nostre vecchie conoscenze sono appena arrivate al circuito dopo avere attraversato l'Atlantico in sidecar. "Dear Frank, quel rimbecillito di Ralfonso si è ripreso dal volo di Monza, la sua testa in lega acciaio Krupp non ha segni, comunque dentro si sente come al solito quello strano rotolare di biglie.... Anyway, la nostra strategy è vincente, dobbiamo puntare tutto sul terrone Colombiano, e legare i fratelli Marx con il tubo dell'erogatore, così forse quei simpaticoni non break our balls. And perhaps Michael ci può prestare a little bit di napalm, così risolviamo il problem definitely." "Well Patrizio, se piove siamo completley fucked, mentre se il tempo tiene li facciamo neri, oh yes! Vai a parcheggiare questa carretta now, e togli le alghe marce dal manubrio, che già in pit lane c'è Briatore che ci ammorba".

Renault: "Ragazzi miei, il Moulinex dell'asino His ha pochi cavalli, ma ci penso io. Ho inventato una nuova fragranza da mettere nel serbatoio. Si tratta del centerbe Briatorius, che riesce a fornire un trentina di cavalli aggiuntivi. E’ come un’iniezione di NOS, solo che i componenti sono leggermente diversi: bagna cauda e cozze alla tarantina, il tutto innaffiato da ottima grappa bianca bergamasca. La ricetta è depositata assieme a quella della Coca Cola."

Con questi presupposti iniziano a girare le macchine in un clima abbastanza caldo e nel corso del Venerdì di prove libere svetta su tutti Jarno Grullo che va veramente forte. Dietro di lui ecco assestarsi il buon Rubinetto da Interlagos, che per l’ennesima volta batte sonoramente il suo capitano. Ma Michelone si giustifica: la colpa è legata all’ingresso in pista per primo, la pista era sporca, c’era nebbia, avevo mal di denti, sono cinque giorni che ho un orzaiolo che mi crea dei problemi, e poi le emorroidi a pioggia, ecc. ecc. Balle, la verità è che il Kaiser ha cappellato e si ritrova di conseguenza nella seconda cinquina, quella dei mezzosangue. Tutti ridono, tranne il grande puffo. "Mes pretoriens, sont cazz. Le kaisèr est incazze comme un petit dobermàn. Si è barrichè nel caravàn con in ostaggio Massa e Badoer. Ha detto che li da in pasto a Gina Maria se non vinsce le campionato del monde. La situation c’est drammatique!" Poldo interviene e a gesti dice che ha parlato con l’indiano del Pinguino De Longhi, che ha confermato "Gara Domenica freddo, molto freddo con pinguino", buon segno.

La situazione in casa Ferrari è pesante. Il Kaiser è in crisi mistica, mentre Rubinhetto è fuori come un balcone. Dopo che Poldo, come previsto da contratto, gli ha regalato un ovetto Kinder il Brasileiro non pensa ad altro che a completare la sua collezione di pupazzetti-sorpresa e trascura la preparazione degli assetti. "Tranquilli", chiosa Pinocchio ai cronisti, "la Ferrari ha strategie vincenti e domani in qualifica farà vedere il suo vero valore". Ma la dichiarazione non convince del tutto, essendo fatta da un Colajanni bendato e con in mano una pistola a tamburo, ideale per la roulette russa.

Il Sabato si apre con un Mazzonictus più tetro del solito. Il nostro telejettatore preferito ha appena concluso un corso di magia nera e lettura di sassi e formiche con il gran capo Manitù, e di conseguenza attacca la solita nenia con più energia negativa del solito. "La situazione meteo è devastante, in serata un tornado si abbatterà sulla pista. La pista è brinata, ed in queste condizioni la Ferrari è fortissima". Non fa in tempo a finire la frase che arriva l'immancabile benedizione da le President: un fulmine lo centra in pieno e lo tramortisce sul microfono.

Semaforo verde, giro di verifica, ed al Kaiser cosa succede? Si ferma come un pisquano nella parte mista con la macchina ammutolita. Lui esce desolato con uno scucchione mai visto prima. Fa la solita faccia della serie "tanto non mi frega nulla se mi sono fermato, non ci sono problemi, sto qui a prendere un pò di sole e faccio due chiacchiere con gli addetti", ma in realtà tutti sanno che è incazzato come una iena. Intanto gli altri girano con il bagnato e assettano la macchina, e lui guarda. Ai box, appena vedono la scena tutti cercano di scappare come formiche impazzite. Le petit imperateur si rivolge verso la Madonna di Pompei e prega che una colata lavica lo investa in pieno, mentre Poldo, sicuro della sua strategia, mette una rete attorno ai box dove finiscono esausti i meccanici in cerca di fuga come tonni ormai pronti per le scatolette.

Arriva finalmente il giro della morte. Primo tra i big entra il Kaiser. arriva alla fine del rettilineo e sembra di vedere Makinen al rally dei 1000 laghi, è scomposto come pochi e corregge, poi contro corregge, cappella, poi contro cappella ancora. Entra nel misto e si urla al sabotaggio: evidentemente qualcuno ha sostituito le Bridgestone con delle saponette Palmolive alla lavanda. Alla fine il tempo conferma che il frittatone è servito: un disastro. Si piazzano tutti meglio del Kaiser, che si trova buon settimo a dividere la quara fila col sempre più bolso De Mascellonis. Boss Ron ghigna di brutto dato che Ice Rikkio Driver è primo con la Trabant MP4-17, e già ha in piano di chiedere un intervento in parco chiuso sulla macchina di De Mascellonis per montare i rostri. Incredibile!

Anche i più fedeli tifosi rossi vacillano paurosamente, i pensieri si fanno cupi: la partenza, ma come mai, cosa non funziona nell'aerodinamica della scucchia, io speriamo che pioverà, perchè non annullano le ultime due gare in segno di lutto... La notte di Sabato è la più dura per il team. Tutti scrivono sotto la minaccia di un plotone di milizie Kaiseriane le ultime lettere alle famiglie. Danno disposizioni testamentarie, mentre il solo Poldo resta sicuro della sua strategia discussa con l’indiano della De Longhi.

Ed eccoci alla Domenica. Si schierano tutti e Mazzonictus, ripresosi dal fulmine, inizia a snocciolare i suoi proverbiali numeri inutili ed infausti. "Se vince Raikkonen, Montoya arriva quarto e Schumacher settimo si ritrovano tutti a pari punti all'ultima gara, che goduria!" Sua sorella sarà una goduria, ammesso che i genitori visto lo scempio fatto con lui si siano nuovamente accoppiati. Come è ben noto, per il tifoso Ferrarista tipo il mondiale va vinto dopo tre, al massimo quattro gare, e poi per il resto della stagione si gioca e si cazzeggia! E se non c'è lotta.... CHI SE NE FREGA!! Interviene prontamente Capelli, che ha già prenotato un mese Mazzoni - disintossicante a Camaldoli dopo la fine della stagione, ed azanna alla giugulare Mazzonictus rendendolo provvidenzialmente afono per qualche giro.

Semafori rossi, spenti e via. Accade l’impensabile. Rikkio parte al meglio, Rubinetto si dimentica di togliere il freno a mano e fa partire tutta la sua colonna stile "coda al casello di Melegnano", e tutto questo giova al Kaiser che si ritrova subito nelle primissime posizioni. Tra l'altro, il Nostro uccella impietosamente il Colombiano ed il suo fedele zerbinotto che scivola penosamente indietro, la qual cosa al solito interessa a nessuno. Dopo i primi tre giri quindi la situazione sembra ben messa anche se il Kaiser non è primo.

Alla Williams Patrizio e Frank sono agitatissimi e cercano disperatamente al citofono di calmare il Colombia, che è già completamente fuori di melone. Juancio Conto Arancio si è troppo caricato durante le due settimane precedenti, in cui non solo si è già proclamato facile vincitore dei prossimi quattro Mondiali, ma ha anche dichiarato l'intenzione di regalare a Connie un prezioso collier incastonato con i denti dei fratelli Schumacher. E quindi adesso si ritrova in un chiaro stato di leggera trance agonistica: guida in piedi fuori dall’abitacolo, indossando benda da pirata, sciabola in vita e bandana da combattimento. Intanto Ralfonso, anche lui fresco reduce da una partenza alla mozzarella, è nella pancia del gruppo e dice per radio di vedere degli uccellini che svolazzano sulla visiera, ennesima conseguenza del botto Monzese.

E a questo punto entra in gioco il grande stratega. Poldo, al suo dodicesimo panino con fagioli e pancetta, ha un piccolissimo senso di "pieno" e lancia un rutto devastante verso il cielo. Geniale! A causa della corrente d'aria calda generatasi, immediatamente pesanti nuvoloni arrivano sul circuito, ed iniziano a cadere le prime gocce di pioggia grosse come angurie. La pista diventa sempre più bagnata e tutto il popolo Ferrarista finalmente si rilassa. Ci hanno detto che con le gomme da pioggia la Rossa gira mediamente due / tre minuti più veloce della concorrenza, è certo che il Kaiser se li beve tutti come un Crodino. BALLISSIME. Con un umidiccio stile monsone le Michelin vanno benissimo e le Bridgestone arrancano penosamente. In queste condizioni il Colombia recupera come un pazzo avvicinandosi al Rubinetto perdente, lo affianca nel misto, tenta l'arrembaggio ma viene respinto, ed allora lo butta fuori con manovra degna di un bucaniere.

E così il prode zerbinotto va ancora per prati senza colpo ferire. E qui mi si consenta un commento da autentico sportivo. Ma è possibile che Rubinetto non riesca mai a buttar fuori l'azzannatore Colombiano che,tra l’altro, con quella manovra dimostrava l'avvedutezza di un tapiro? Mai una manovra di disturbo, mai qualche carognata... Va bene, lui è un buono, ma che cavolo, potrebbe prendere qualche ripetizione da De Mascellonis, o meglio dallo stesso Kaiser (NdS: qualcuno se lo ricorda in copertura ad Eddie il tassinaro, a Sepang 99? Quella volta il glaciale Minkia alla fine faceva fatica a non mettergli le mani addosso...). E invece nulla, abbiamo un pilota che al massimo può candidarsi a vincere il Gran Premio del cuore d'oro, o grullo d'argento (dopo Jarno C., ovviamente).

Comunque i commissari della Suretè indagano su Emiliano, il quale è sempre più esagitato, e non demorde. L’immagine che arriva dal camera car del Kaiser è raggelante: si vede il Colombia, sempre in piedi sul muso della macchina con sciabola sguainata, che insegue il Kaiser ululando. Il Colombia rinviene veramente fortissimo. Ai box Ferrari invece le petit Imperateur sviene per un malore, mentre Poldo lancia ancora la sua rete da tonno che anticipa la fuga di meccanici, motoristi, ingegneri Bridgestone, ecc. ecc. A gesti dice di essere sicuro delle strategie, l'indiano De Longhi ha assicurato il supporto di Manitù (pensaci tù). Intanto Pinocchio Colajanni e faina Domenicali in un angolo giocano a passarsi una bomba a mano senza sicura, così, per diminuire la tensione.

Si arriva così all’epilogo più straziante. Alla curva del catino in ingresso al rettilineo si vede dal camera car del Kaiser il Colombia che arriva come un treno. Poi l'inquadratura passa sulla Williams del Colombia che sfreccia solitaria in rettilineo, della Rossa del Kaiser non ci sono tracce. Panico, tutti pensano di vedere il Kaiser sfracellato contro il muretto eretto dal solerte gruppo di manovali bergamaschi, ma questo per fortuna non è avvenuto. Semplicemente il Kaiser era solo impercettibilmente più lento in fase di accelerazione, in pratica il Colombia lo aveva già bruciato dopo 3 mt di rettilineo, una cosa raccapricciante. E così il Kaiser va a finire nelle posizioni di retrovia, e la pioggerellina leggera non lo aiuta.

Ma a questo punto avviene il miracolo, o meglio ritorna il leggendario culo del Kaiser. Improvvisamente la nuvolaglia si apre ed un cono di luce arriva direttamente ai box Rossi ormai esangui. Con un canto celestiale ecco che si materializza il Divino President, che tranquillizza tutti gli astanti con la sola imposizione delle mani. E finalmente la buona novella: l'accordo tra il President e Manitù è fatto, e adesso arriva la pioggia vera.

Il nubifragio purtroppo si scatena appena dopo il pit stop del Kaiser, il quale entra ed esce dalla pit lane come da una porta girevole d’albergo ed è subito in pista, con delle magnifiche gomme d'asciutto!! Superpanico. Il Kaiser fa un pò di acquaplanning, e dopo pochissimo tempo e moltissimi moccoloni teutonici rieccolo ai box, dove questa volta monta le mitiche intermedie Bridgestone. Queste gomme, nonostante la loro definizione includa il fatidico nome "inter", sono vincenti, vanno meglio di quelle da asciutto anche in regimi climatici subtropicali, mentre con l'acqua a catinelle sono semplicemente eccezionali. E così il nostro Kaiser riprende con una marcia totalmente nuova, mentre ai box le petit Imperateur munito di guantoni in ferro massacra il manipolo di ingegneri Bridgestone, che gli avevano nascosto i grandi poteri delle intermedie.

Intanto i commissari fermano il Colombia per sorpasso leggermente forzato su Rubinetto, Patrizio entra in depressione, mentre Frank non controlla la frizione della carrozzella e si schianta contro le barriere. Poco dopo Ralfonso esce come un fesso a bordo pista e fracassa la macchina. Uno spettacolo per stomaci forti. I fratelli Marx non sanno cosa fare mentre il Colombia passa sempre più inferocito nella pit lane. E’ talmente incazzato che ora guida fuori dall'abitacolo, seduto sull'ala posteriore. Ormai è mezzo nudo, dalla rabbia si è strappato la tutta a morsi, e bestemmia in modo impressionante, fortunatamente in colombiano. I fratelli Marx lo inseguono nella pit lane e lo colpiscono ripetutamente sulla testa con delle mazze ferrate cercando di ricacciarlo nell’abitacolo. Alla fine ci riescono e lui rientra in pista ringhiando, con le gomme da asciutto.

Ora piove a dirotto ed in cabina RAI la situazione è drammatica. Due unità coronariche arrivano prontamente. Tra i miasmi e flatulenze varie, ed in mancanza completa di ossigeno tutti straparlano. Capelli sragiona, Mazzonictus è nel suo solito stato e ulula parole senza senso, Piola cerca di riprendere il controllo della situazione e parla con gli addetti stampa ai box. L’addetta italica della Williams commenta il sorpasso di Colombia dicendo che era regolarissimo, in quanto al contatto il muso della Williams era oltre la metà della Ferrari di Rubinetto. MA CHE COSA CAPZIUS DICE!!!. Forse Colombia era a metà macchina quando il tordo già girava sulla sabbia.

Un caos terribile, non si capisce più nulla. I paramedici attaccano Mazzonictus a due batterie per tank Leopard e gli praticano una lieve defibrillazione cardiaca. Va in corto tutta la cabina Rai ma il nostro telecronista purtroppo si riprende.

La pioggia continua battente e si inizia a capire la situazione: la Ferrari è in piena rimonta. Mazzonictus dopo aver controllato i tempi del Kaiser sul bagnato ha una nuova crisi isterica, Capelli e Piola cercano ancora di usare le batterie, ma questa volta per finirlo definitivamente. Capelli esulta come un bambino gridando "Schumacher gira con 45 / 50 secondi di vantaggio a giro su tutti gli altri!!!", poi anche lui ha una crisi mistica ed inizia a parlare con S.Francesco confessando le sue malefatte al volante della Ferrari nel 92, dicendosi pentitissimo e piangendo come un bambino.

Ormai la Ferrari del Kaiser gira a mille. Il parroco di Maranello non riesce ad attendere la fine della gara, si attacca alle campane ed inizia a farle suonare come un pazzo volando a destra e sinistra, mentre Patrizio e Frank sono alla canna del gas. Il primo si butta a pesce sulla piazzola dove sta arrivando Colombia e si lascia sfracellare come una rana da risaia, Frank invece carica la carrozzella con generi di prima necessità (qualche pistone BMW, una manciata di deviatori di flusso, e poco altro) e si avvia di gran carriera verso le montagne rocciose per un lungo periodo di trekking estremo.

I picciotti McLaren, muniti di phon, si sono distribuiti lungo il circuito per cercare disperatamente di asciugare l’asfalto dato che Rikkio sta perdendo velocissimamente il suo vantaggio, ma c'è poco da fare. Poldo ride come un facocero e si trangugia l’ennesimo sfilatino panna e gorgonzola, ed un’orgia di emozioni assale tutti gli spettatori. Il Kaiser macina tutti e dopo pochi giri si trova primissimo con un vantaggio di due anni luce. Seguono HHHHHHH Frentzen e Nicolino Heidfeld su Sauber protezione schermo totale water resistant, una gran ciofeca che però condivide con la Rossa l'enorme vantaggio delle intermedie Bridgestone. Il povero Rikkio ormai annaspa in quarta posizione, mentre il Colombia è disperso per la pista, sempre ululante ma ormai addirittura doppiato.

Il Boss è inbufalito e sta già pensando ad un agguato a colpi di lupara al Kaiser in pieno rettilineo, quando un nuovo colpo di scena rimischia le carte: Manitù si distrae parlando con il capo indiano De Longhi e smette di buttar giù il prezioso liquido. Smette di piovere e si ricambiano le gomme. Il panico riprende a circolare tra le truppe Rosse. Ma se con la pista umida il Kaiser perdeva due ore al giro ora come va a finire?? Ma niente paura, il Kaiser è rinfrancato dalla riapparizione di uno dei suoi leggendari colpi di culo, e adesso ritorna la roccia dei bei tempi. E così con le gomme da asciutto il prode Rikkio guadagna solo sulle macchine alla crema solare, ma sul Kaiser non rimonta per nulla, anzi. La situazione alla fine si assesta quando Rikkio sopraggiunge alle spalle di HHHHHHH Frentzen e si piazza senza problemi in seconda posizione.

Mancano pochissimi giri, Mazzonictus purtroppo si è ripreso e inizia la sua lugubre litania. Ecco che la Ferrari sta dimostrando la sua supremazia, la bontà delle sue gomme da bagnato, le strategie, la tenuta del motore ecc. BASTA GRANDISSIMO MENASFIGA FATTI I RAZZI TUOI, COMMENTA COSA FA RIKKIO E TUTTO IL RESTO DELLA BANDA, E NON PROFFERIRE PAROLA A PROPOSITO DELLA FERRARI!! Fortunatamente San Kaiser da Rumenigge vigila e porta il nostro alfiere a vincere uno strepitoso quanto super fortunato Gran Premio.

Il prode Colombiano dovrà aspettare il 2004 per i suoi sogni di gloria, ed anche per il collier di Connie, mentre Rikkio rimane abbarbicato ad una possibilità che la matematica non nega. Nessuno a fine gara ricorda che nel team Rosso esiste anche un sfigato secondo pilota, ma chi se ne frega. E' quasi fatta.

Tutti pronti quindi per l’ultima recita, il GP Giapponese con sveglia alle ore 07.00 AM e visione completa di quello che tutti i tifosi Rossi si augurano il GP del trionfo con doppietta di campionato Piloti e Costruttori. Staremo a vedere. Personalmente spero in un arrivo in parata con prime le due Renault, Rubinetto e magari anche le due Minardi ex aequo, mentre Rikkio, Colombia e Ralfonso si tritano immediatamente dopo la partenza in un apoteosi di pezzi di carbonio e pistoni BMW e Merdecess. Speriamo bene.

 

 

Il Criticatutto


 
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Aggiornato il: 19-dic-2023