Ebbene si, con il cuore pieno di tristezza mi
tocca dirvi che ci ha lasciato, purtroppo forse solo momentaneamente, un grande
pilota. Colui che ha fatto della retromarcia un suo stile di vita. Colui che
non riusciva a fare più di quattro curve di fila senza fare un testacoda. Colui
che rappresenta la perfetta antitesi dell'homo pilotantis. Colui la cui
massima è "andale piano selve pel andale lontano, andale in letlo selve pel
vedele meglio chi ti vuole supelale". Roboante come un Ciao con la marmitta
rotta è giunta sul Circus di F1 la ferale notizia: il nostro grande
CoGliYooooonnnng ci ha abbandonato.
Lo scarno comunicato diramato dal forno delle piastrelle di Faenza cita una
"necessità di relax e di lavorare per ottenere risultati in prova". Giusto,
visto che in gara non ci arriva mai, meglio non chiedergli troppo, magari
iniziamo con le libere del Venerdì, e poi si vedrà. Solo con una politica dei
piccoli passi (in retro) quotidiani si riescono a raggiungere fantastici
risultati.
Le notizie più recenti però rivelano che il più grande venditore di patacche
dell'automobilismo moderno, Giancarlo Minardi, sia riuscito a far cadere nella
trappola persino i Soviet Russi. Si, proprio quelli che vogliono far
disputare una gara sulla piazza rossa a Mosca in pieno inverno (pronostico
Rikkio sicuramente in pole). Bene, il grande Giancarlo venditore di piadine si
è inventato una sponsorizzazione nientepopodimenoche con la Gazprom. Trattasi
di una potenza industriale a livello mondiale nel settore gas / energia, al
confronto della quale l'Eni fa la figura di un'aziendina a conduzione
familiare.
E quindi lo scaltro piastrellista, dopo aver lusingato il Gran
CoGliYoooonnnnggggg padre ora ha infinocchiato pure i Russi. Per dimostrare la
bontà della sua super piastrella pare che si sia portato CoGliYooonnnggggg Jr.
per un collaudo un pò particolare. Con la scusa di fargli provare un nuovo
circuito sperimentale dove persino lui avrebbe potuto limitare al minimo le
uscite di pista, lo ha infilato in una tubazione del gas nel Caucaso, ed è
andato poi sul mar Nero per aspettarlo all'arrivo. Il grande Malese dopo mille
veroniche nel tubo è uscito modello "eruzione dell'Etna", e dopo una
tripla piroetta in volo è atterrato sul terreno alla Jury Chechi, meritandosi
un 10 pieno e gli applausi della competente giuria. A questo punto il nostro
apripista preferito è stato mandato in gita premio a fare un corso di Campana
Tibetana in Nepal, mentre i Russi, tutti agghindati nella classica divisa
cosacca, hanno sottoscritto immediatamente il contratto. L'unica perplessità
del Giancarlo da Faenza è che la macchina dovrà andare a gas Siberiano, ma come
è noto i tecnici emiliani fanno meraviglie coi motori.
Altra mossa di Giancarlo è stata quella di prendere subito un sostituto
all'inarrivabile trebbiatore Malese. Si tratta del giovane Davidson,
parente del famoso Harley con cui suo nonno andava in moto. Il giovine è il
famosissimo e promettente collaudatore della BAR, con cui ha fatto più di
12.000 km in prova (fonte Mazzoncino, fate voi...). Senza contare le lunghe
sedute di allenamento al famoso videogioco "Il tappo ti insegna la F1" sotto
l'occhio paziente di Villeneuve. A questo punto, il prossimo passo della
Minardi sarà quello di ingaggiare l'autista del camion della Ferrari: avete
idea di quanti km ha fatto con le Ferrari (a rimorchio), sia da gara che da
test?
Purtroppo il giovane virgulto si è immediatamente qualificato al GP facendo
cadere il buon CoGliYooonnnggggg in uno stato di depressione avanzato.
Immediatamente Minardi ha pensato di recuperare il pulcino della Malesia
mandandolo sul Danubio in piena a cercare con un pedalò la foca Gaston scappata
dallo zoo cittadino. Missione purtroppo fallita. Anche in questa occasione
CoGliYoooooonnnngggg è riuscito ad andare in testacoda multiplo, naufragando
col pedalò in un vortice avvitante. Alla fine è stato tratto in salvo dalla
foca.
Per il GP ci sono veramente poche cose da dire. Una straripante rossa (NdS:
direi che l'aggettivo non potrebbe essere più appropriato all'occasione) ha
chiuso l'ultima pratica con irriverente facilità, ma come al solito le cose più
succose sono successe ai box.
Dopo i recenti trionfi il nostro caro Grande Puffo è ormai vittima di
una patologica Grandeur. Approfittando della piena le petit Napoleon è arrivato
a Budapest in perfetta tenuta marinaresca, a bordo della sua nuova barchetta.
Le Grand Puffò sta cercando di imitare l'Efflavius italico e si è fatto per le
piccole gitarelle in barca una copia della portaerei Charles de Gaulle,
completamente dipinta di rosso, con circa 3.000 meccanici di equipaggio. Non
poteva mancare nel ruolo di vedetta, arrampicato sul pennone a 1.500 mt di
altezza, il fido consigliere Poldo che sfoggia un’impeccabile costume da
gorillone del Tanganica ed assapora placido il suo solito cesto di banane.
Il Sabato è andato in scena il solito copione. Il Mago si scatena e fa un
tempone, Suchmacher entra in trance da scucchione a placche ed inizia a
rimontare furiosamente. Il Ralfonso furioso arranca in terza posizione mentre
Emiliano Zapata è quasi a livello Minardi. Buona prestazione in prova
(confermata in gara) di Stitichella su LemonJordan, ed anche il buon Jarno
Grullo se la cava egregiamente.
I Piccioti annaspano ma Sir de Mascellonis sorride scoppiettante. "My
dear boss, io essere andato very well in Montecarlo ring e qui è quasi the
same, quindi io essere very optimistic. Think positive!!". E infatti con una
sessione di prove spumeggiante conquista un brillantissimo quanto insperato
decimo tempo. Il buon Rikkio, sempre muto come un pesce, si piazza appena
dietro, in sesta fila, denunciando gravi problemi di degrado alle coperture
della motoslitta. "Don't worry Boss. Tomorrow is another day, si vedrà! E poi
ci siamo tenuti dietro Minardi e Jaguar!!!" dice lo Scozzese fetente allo
scadere delle prove, appena prima di essere incaprettato.
Il prode Mazzoncino sciorina il suo solito fiume di numeri, aggiornando
ogni 25 secondi i record della Ferrari e di Michelone: "2 anni, 3 mesi, 13
giorni, 6 ore, 15 minuti e 30 secondi con il miglior tempo durante le
cronomentrate"... "2 anni, 3 mesi, 13 giorni, 6 ore, 15 minuti e 55 secondi con
il miglior tempo durante le cronomentrate"... ecc ecc.
Capelli e Piola lo stanno legando per poi finirlo con un colpo alla
nuca, quando miracolosamente Mazzoncino si riprende dalla trance da eccesso di
statistiche e comincia a parlare dell'ultimo gadget tecnologico: il controllo
satellitare per rilevare la posizione di tutte le macchine in pista. Dice che
si tratta di un sistema per ottimizzare la scelta del momento in cui fare
uscire le monoposto senza rischi di traffico nel giro lanciato, ma come al
solito non ha capito un tubo. I bene informati sanno che in realtà è un
disperato espediente dei team manager per ridurre il costo della polizza
assicurativa, come provano le dichiarazioni del Grande Puffo intercettate dal
parabolone: "me certamònt, qualcosa dovevamo pur fare! Già tutti questi
passerelloni dei piloton stanno tout a la class duecentociquònt, almen cerchiam
di farci scontar le tariff della polizzà inciàndio e furto!"
Davvero pochi i commenti sulla gara. Un solo sussulto, quando Rikkio
sportella Emiliano rendendogli quanto subìto in germania e lo passa
inesorabilmente. De Mascellonis invece si esibisce in stratosferici ed
emozionanti sorpassi ai box ai danni di Stitichella e Massa. Mica male. Boss
Ron fortunatamente non ha più parole e sta zitto. Aspetta con impazienza la
macchina del 2028 per rinverdire i fasti scarafaggieschi, leggermente
decaduti.
Alla Williams il solo Ralfonso gira costantemente dietro le Ferrari, beccandosi
“solo” un secondo a giro circa. Annaspa, ma almeno la sua terza posizione pare
sicura. Il suo compare Zapatista è incappato in una giornata no e combina una
coglionata dopo l'altra: contatto con Rikkio che gli frantuma la metà
delle appendici aerodinamiche con lo slittino, conseguente guida da rallista
per squilibri nell'assetto (oltrechè cerebrali), soste ai box per sostituire
gomme sgonfie partorite dalla sua fertile fantasia (ai box i fratelli Marx
pensavano di forare le 4 gomme e quindi sostituirle, per la coerenza), ecc ecc.
Di fronte a questo appassionante spettacolo Patrizio Head fa mostra di una
splendida mimica facciale davanti alle telecamere. Si distinguono chiaramente
dietro la sua testa color porporino diversi ecclesiastici con braccia al cielo
o la testa tra le mani, intenti a soccorrere alcuni Santi e Madonne caduti dal
cielo.... Chissà cosa pronunciava il buon Patrizio, evidentemente gioiose frasi
di incoraggiamento per il volonteroso Emiliano.
Il Maghetto, superata la sorpresa dovuta ad una normale partenza
si mantiene tranquillo in prima posizione, seguito da Michelone che deve
lottare con la sua indole ferina per non attaccarlo. Per evitare ogni
tentazione sta girando con il freno a mano tirato. All'uscita dai box dopo il
primo pit stop Rubinetto esce felice e soddisfatto fischiettando "come è
delizioso andar sulla carrozzella", mentre Michelone sopraggiunge lestissimo.
Per rimanere secondo non basta neppure il freno a mano, deve ricorrere al feno
scucchionico sacrificando 5 cm buoni di baslettone per fare ulteriore attrito
sull'asfalto.
Si è sparsa la voce che i terribili commissari aggiunti della Polstrada
Cacace e LaLegge sono impegnati a vigilare la Salerno - Reggio Calabria per il
contro esodo, e le conseguenze si vedono ai rientri in pista dopo i pit stop:
c'è chi taglia la riga bianca di 25 mt, chi si ferma con una pennellessa e la
ridipinge, chi ci parcheggia sopra a spina di pesce ed esegue lì il cambio
gomme... Massa in particolare si vuole sfogare per le contravvenzioni multiple
patite in Francia, ed esce zigzagando sulla riga bianca, ghignando
paurosamente. Ovviamente nessuno subisce contravvenzione alcuna, la coerenza è
il primo valore nel Circus Togni.
Si arriva al gran finale senza ulteriori scosse, se si esclude un giro
fotonico di Michelone che non ne può più di girare in prima marcia. Di
conseguenza, prima parcheggia un attimo al chiosco per una bella fetta di
anguria gelata, poi fa due chiacchiere con gli astanti, quindi telefona alla
mamma per salutare, infine riparte e stacca un tempone sul giro che lo riporta
a 12 microsecondi dallo scarico di Do Rimbambimiento. Il simpatico
tedescone ha voluto ribadire la sua leggerissima superiorità sul Maghetto, che
in ogni caso se ne strafrega visto che può fare festa, naturalmente piangendo,
sul primo gradino del podio. E bravo Rubinetto, un pò di gloria anche per te!
Toccanti le sue dichiarazioni a fine gara: “Oggi è stato tutto perfettengi, mi
è mancato solo il volangi della Chicco con i bottongi colorangi che mi danno
quando la machinangi si blocca allo start.. ma paziengi, sarà per la prossima
volta!!!!”
Oramai le gare sono veramente monotone, ma speriamo continui su questa falsa
riga (non bianca, rossa!) per i prossimi 25 anni. Voglio ubriacarmi di noia.
Chissà se a Spa il Maghetto si ripete. Secondo me per riuscirci dovrebbe
partire una settimana prima di Michelone. Sarebbe un bell'arrivo in volata.
Da ultimo una grande notizia: dall'anno prossimo la LemonJordan non avrà
più i motori Honda, ma i Ford. Si, quelli della Ford mod. T di inizio 900, che
sviluppavano 10 cv bolsi a 30 giri al minuto. Solo così la Jaguar, forse,
rimarrà davanti alla limonata di "parrucchino" Eddie. Povero Stitichella....
Il Criticatutto