E quattro, disse le President. Come da prassi
consolidata, tutti gli esordi di una nuova Rossa danno sempre il solito
risultato: primo Suchmaker. Ebbene si. E' dal lontano 1999 (NdS: allora fu
notevole il coup de cul del tassinaro Eddie) che la Rossa non sbaglia la prima.
Dopo i lugubri presagi (gli avvoltoi Mazzoniani volavano a cerchi concentrici
sopra il motorhome Ferrari) avvenuti nel corso dell'ultima gara ad Imola, dove
peraltro il Nostro Superpilota aveva centrato l'ennesimo successo nonostante
tutto, eccoci giungere nell'assolata Montmelò.
Tanto per iniziare si fa sotto lo scarafo team. Ormai i picciotti hanno il
morale alle stelle e persino il Buster Keaton Finnico parla. In effetti il Boss
ha scoperto questa nuova virtù del gelido driver nel corso della solita cena
del Giovedì. Tutti i mammasantissima si ritrovano alla birreria viaggiante di
Ciccio Haug, che altro non è che un mega TIR con stella a 3 punte carrozzato
Minonzio, e con i classici patti di sangue provvedono a rendere sempre più
stretto il legame tra piloti e team. Tutti erano seduti al cospetto del padrino
e tutti avvicinandosi al tavolo baciavano l'anello al mignolo del Boss. I
compiti erano come sempre definiti, Ciccio era addetto alle succulenti
salamelle trinacria, Mario 'o meccanico con tuta blu e mani sporche di grasso
era seduto con appeso alle spalle una sagoma per il tiro delle freccette,
Rikkio ice driver era seduto alla destra del boss e tutti aspettavano con
impazienza De Mascellonis che doveva portare le donnine allegre. Appena
parcheggiato il pullman eccolo entrare in rigoroso kilt senza mutanda,
accompagnato dalla sua nota fauna mignottesca.
Tutti applaudono a questo ingresso, e Rikkio si alza in piedi gridando "è
arrivato il cretino!". Gelo nella stanza, mentre al Boss iniziano a rigarsi di
lacrime le guance: "Bedda matri, il mio picciotto prediletto parla!!! Di
parlare è capace, Minkissima!! Tano, porta il Marsala al Padrino tuo".
L'atmosfera si fa festosa e la serata procede con la sberla del soldato. Sotto
ci sta sempre De Mascellonis e invece di prendere delle sberle riceve colpi di
vanga.
Il giorno dopo la loquacità del finnico fa trasecolare i giornalisti. Rikkio in
preda a sindrome Previti convoca una conferenza stampa nella quale dice la
bellezza di quattro si, due no e tre forse: una situazione incredibile. E non
basta, nel corso delle interviste articola una serie di frasi, con più di tre
parole e svariati monosillabi, riguardo alla possibilità per lui di dare un
gran colpo al mondiale facendo molto bene in questa gara. Il Boss non sta più
nella pelle, è gasato come un bambino e per festeggiare il tutto ordina di fare
subito quattro rapine alle banche della zona. Purtroppo per lui Domenica il suo
picciotto prediletto darà un bel colpo, ma non al mondiale bensì al pizzaiolo
della Jaguar. Ma ogni cosa a suo tempo.
Un'altro team a caccia di gloria è quello della Williams, dove sembra che ci
sia qualche piccolo problema: SuperMario Theissen ha perfezionato il motore
BMW, ora accreditato di 1500 cavalli di Frisia, ma la nuova macchina non va
nemmeno a spingerla. Il colorito di Patrizio Head è sempre più in tono blu
metilene, come gli occhi dei suoi ingegneri dopo i sempre più frequenti scambi
di opinioni con Sir Frank. Tra i due piloti più affiatati del mondo i rapporti
non sono mai stati più amichevoli. Lo Zapatista ormai le prende tutte le volte
sia in qualifica che in gara da Ralfonso, e si giustifica dicendo di soffrire
di una nuova forma di allergia. In effetti, quando Ralfonso è nel raggio di una
cinquantina di metri si riempie subito di macchie rosse. Ralfonso non è che una
sbiadita fotocopia del fratellone, ma tener dietro lo Zapatista lo fa godere
come un riccio.
Il terzo team che punta al successo è la Renault, dove il grande Efflavius
Briatorius sta ricomponendo i cocci e sembra essere lanciato verso nuove
fulgide avventure. Con il suo solito stile "basso profilo", eccolo giungere sul
circuito direttamente con un nave da crociera di cui lui è ovviamente l'unico
passeggero assieme ad un bel manipolo di gallinelle dalle curve mozzafiato.
Arriva spargendo la sua nuova fragranza "eau de tartuf" che produce in quantità
industriale direttamente dalle sue magiche ascelle.
Tra gli altri, i comprimari, queste compagini che miseramente si trascinano tra
un circuito e l'altro, sta cercando di emergere la Toyota con i suoi piloti
Cristiano Fuori Da Matta e Oliviero Panis. Si tratta di una buona macchina,
fatta dall'austro modenese Brunner e da una miriade di tranfughi Ferrari. Per
il resto va sottolineata l'inutilità della Jaguar, della BAR (chiuso per turno
anche questa settimana), della Jordan, mentre un affettuoso applauso va sempre
alla Piastrella nera che ne inventa tutte le volte di incredibili per sbarcare
il lunario ed arrivare in fondo.
Ma torniamo alla gara. Ecco che scendono le legioni Maranellesi con tanto di
nuova creatura. Non ci sono grandi proclami, se si escludono le odi cantate con
accompagnamento di cetra dal mitico Pinochio Colajanni, in tunica bianca e
coroncina di foglie d'ulivo. Come sempre i nostri eroi arrivano con scarsi
mezzi di fortuna al circuito: diverse portaerei con relativa flotta di scorta,
qualche razzo vettore Saturno V originale NASA con Apollo e LEM, ecc. ecc. Dopo
avere edificato il modesto villaggio rosso trasportato con 300 camion TIR con
relativo rimorchio, lo stretto indispensabile, la splendida creatura viene
assemblata con la massima attenzione (quella di Michelone Nostro da due
divisioni di meccanici, quella di Tristigno da lui medesimo).
Le prove del Venerdì fanno vedere una rossa in grande spolvero ed ecco che le
petit imperateur comincia con le sue litanie: "mes pretoriens, noi sommes les
plus grande de le monde, les marzien ci fan un baff, nous sommes ici per
vinscere le mondiel, le sisteme solaire, les planetairs et tuttes les competion
des autos et affines!!". Nulla di speciale, le solite dichiarazioni improntate
alla massima modestia che la GES rilascia ad ogni avvento della nuova macchina.
Arriva il sabato e la coppia delle Rosse stacca il cartellino della prima fila.
Non serve nemmeno dire chi è in pole, lo si capisce immediatamente dopo le
prime due curve. Ottima seconda fila per le Renault e qui il grande Efflavius
per festeggiare inaugura una nuova discoteca, il Trillionaire, fatta costruire
in giornata dai circa 3.000 uomini dell'equipaggio della sua nave. Scorrono
fiumi di spuma, tamarindo e cedrata, ed accompagnano invitanti tartine alle
cozze e mascarpone flambè. Ovviamente si imbuca in incognito Poldo che mette a
ferro e fuoco la cambusa.
Giova ricordare che nel giro della morte le Williams balbettano notevolmente
essendo piene di benzina fino all'inverosimile. Patrizio si incazza come un
licaone con l'orticaria, ma in realtà può consolarsi con le prodezze della
McLaren. Si esibisce per primo De Mascellonis che, poverino, ha ancora la testa
leggermente confusa per via delle badilate patite nel gioco innocuo della sera
precedente. Lo scozzese fetente mette a segno una prestazione degna della sua
fama: alla fine sarà brillante ottavo a cinque minuti da Michelone. Subito dopo
scatta Rikkio Ice Driver. Come tutti gli addetti ai lavori sanno bene, per non
parlare con i giornalisti la tecnica dell'uomo freezer è quella di indossare il
casco il Venerdì mattina e di toglierlo il Lunedì dopo, come è noto il suo
motto è "luci sempre accese anche di giorno, e casco ben allacciato, sempre!".
Il problema è che durante la nottata del Venerdì sotto il suo casco si è
infilata un'ape gigante della California, forse inserita dal suo amicone
scozzese, che lo ha massacrato a colpi di pungiglione per tutta la notte.
Ovviamente nessuno se ne accorge, ma il poveretto il Sabato ha una faccia
enorme e compressa all'inverosimile all'interno del casco. Questa situazione,
aggravata dalla lievissima brezza equatoriale che porta la temperatura esterna
a 600 gradi, crea una condizione tipo pentola a pressione Lagostina. Fatte le
prime curve Ice Driver ha una pressione cranica a 300 atmosfere e mentre la
valvola di sfogo cerca di portare rimedio ecco che l'ape crudele, che ormai ha
spuntato il pungiglione, decide di azzannargli amorevolmente il lobo sinistro.
In queste condizioni non è agevole mantenere la concentrazione, e così Rikkio
si ritrova ad arare qualche via di fuga. Il Boss salta sul trespolo a bordo
pista ed estrae la sua lupara di ordinanza iniziando a far fuoco sui suoi più
stretti collaboratori. La grigia rantolante rientra al box con circa 2 quintali
di ghiaia. Una gioia per i picciotti, che armati di secchiello e paletta
iniziano a giocare come matti.
Ma ecco che Mazzoni irrompe immediatamente indicando le varie ed eventuali
strategie d'emergenza che possono pensare al box McLaren. In Mazzonicus
Vulgaris dice che Rikkio si potrà schierare in ultima posizione ma che dopo il
primo giro si sarebbe potuto fermare per un cambio gomme e un cambio di
strategia... Boh! Forse se è troppo carico di benzina dopo il primo giro gli
svuotano il serbatoio? Piola e Capelli preferiscono non commentare....
In tutto questo gran casino va valutata come sempre la bella prova di sfiga
dello Stitico Giancarlo. A pochi minuti dalla partenza del suo giro di
qualifica l'insetto giallo non vuole saperne di mettersi in moto. I meccanici
di Eddie il paragnosta guardano a destra e sinistra e scoprono che manca il
motore. Si saprà poi che Eddie ha provveduto a metterlo all’asta sul suo sito
Internet (www.parrucchinogiallo.com) per venderlo al miglior offerente. Al
Romanazzo montano un motore Ford Cosworth usato di 4/5 anni e gli aggiungono il
serbatoio utilizzato dai Panzer di Rommel per le campagne nel deserto. Il prode
stitico fa del suo meglio ma rema sempre laggiù in fondo...
La nottata di Sabato vede Ice Driver nelle mani del generale Erya che cerca di
ridurre il gonfiore alla faccia gonfiandogli tutto il resto, mentre tutti gli
altri dell'allegra brigata sonnecchiano in attesa della Domenica.
Arriva la Domenica e si finisce di scherzare. Le macchine si schierano, la
tensione sale, ed Efflavius tuona "noi partiremo al meglio così da giocarcela
subito alla prima curva". In effetti, come tutti sanno il launch control della
Renault è il migliore del lotto, mentre buona seconda è la Williams che ha uno
scatto micidiale, mentre la Rossa di solito parte più lenta di un triciclo a
pedali.
Ma ecco che i semafori rossi si accendono poi tutto spento e via. Come
consuetudine vuole la Renault parte a cannone e Fernando Y Felipe Y Peppino Y
Calogero Y Giangaudenzio Y Alonso cerca di uccellare il piccolo Rubinetto.
Appena dietro Jarno Grullo scatta in modo felino e si accoda al terzetto che a
velocità folle sta per arrivare alla prima staccata. Davanti a tutti c’è
Michelone Nostro che fa bene il compitini e tiene dietro il pilota delle
Asturie. E dietro? Tutto bene, direi. Un Ralfonso scattante guadagna 57
posizioni seguito come un'ombra dal mescalero Colombiano, mentre De Mascellonis
arriva anche lui lanciatissimo all'arrembaggio dei primi.
E Rikkio? Il Finnico è la prima vittima dell'associazione jettatori RAI, di cui
è novello allievo il buon Capelli. Il giovane apprendista del Menasfiga Eccelso
ne spara una micidiale: "Certo che Raikkonen deve stare attento a non uscire
alla prima curva...". All'istante una dozzina di condor neri iniziano a
svolazzare in cerchio attorno alla McLaren n.6, e dopo pochissimo accade
l'inevitabile. Da buon ultimo sulla griglia, appena vede i semafori rossi
accendersi Rikkio armeggia sul launch control e mette la macchina in posizione
di sparo, senza pensare che davanti lui c'è il grande Mister Pizzonia
Margherita, un gran bel pilota! Questo sfigato massimo, anche lui è brasiliano
e questo è più che un indizio, sta armeggiando come un matto con i pulsanti del
volante, ma qualcosa va storto. Forse sbaglia qualche sequenza di pulsantini,
forse il ramarro è come al solito particolarmente pigro allo start, sta di
fatto che quando si accendono le luci verdi non fa nemmeno un metro. Rikkio,
che come tutti sanno è un cuore d’oro ed aiuta tutti quelli che sono in
difficoltà, schizza come una palla di cannone verso il pizzaiolo, ma per troppa
foga lo centra in pieno posteriore. Rikkio risulta rintronato come un somaro e
scendendo dalla sua auto grida "le centro tutteeeee!!" prima di essere
accompagnato con discrezione dal generale Erya per il completamento dell'opera
di sgonfiamento.
Immediatamente accorre la mitica coppia di poliziotti della Polstrada formata
dal Brigadiere Ciccillo Cacace e dall'Appuntato Addolorato Lalegge, che
iniziano subito a mettere le fiaccole sulla strada ed a fare i primi rilievi.
Solerti come delle pantegane morte arrivano anche i mezzi e gli addetti per lo
sgombero delle auto lievemente danneggiate. Cacace si avvicina a Mister
Pizzonia Margherita chiedendo patente e libretto, mentre il re della pizza sta
armeggiando speranzoso con i bottoni del launch control: "un moimengi, non
spegnengi subitangi i semaforengi, il portellengi dietrengi mi pare apertengi,
sento che sbatterengi!!". Cacace capisce subito la situazione e lo fa scendere
per la prova del palloncino.
Nel mentre i tuonati che sono regolarmente partiti arrivano alla prima
staccata, e le posizioni sembrano delineate. Il Kaiser guida su Fernando Y
Felipe Y Peppino Y Calogero Y Giangaudenzio Y Alonso, terzo lo sciagurato
Egidio Rubinetto e quarto il grullo, ma ecco che accade un fatto nuovo. Il
brasileiro stacca oltre la curva e affianca a velocità fotonica il Kaiser.
Michelone si volta e lo fissa con uno sguardo che non necessita di commenti e
dice all’interfono "ma dove kazzen va questo deficienten, mi vuole buttaren
fuoren?? Puffen, prepara la gogna, ja!?" Le petit imperateur interviene
immediatamente: "mes petit garcons state calmì pour plasir, e soprattutto non
fate cassate!!!". Rubinetto è più arrapato di uno scoiattolo in calore e
comincia a declamare in rima, alla Ralfonso: "sto andangi come il vengi, ho
deciso, non frenangi!!".
La Rossa n.2 passa di gran carriera in staccata la Renault, anche perchè di
staccata ne fa ben poca, ed ecco che il brasileiro pirla sembra stingere il
Kaiser. il sangue mi si gela nelle vene, vuoi vedere che questo rimbambito
tocca il kaiser e tutto va a puttanosaure? Ma per fortuna Mazzoncino non fa in
tempo a pronunciare macumbe, Rubinetto esce larghissimo sollevando la solita
nube di terriccio e lascia quindi sfilare il Kaiser mantenendo la seconda
posizione. Fucilazione alla skiena rinviata.
Tutto bene pare, dato che la Renault è terza. Ma non è finita, ecco arrivare di
gran carriera nel polverone il Grullo al quale il grande De Mascellonis, un
uomo una cornamusa, chiude inopinatamente la porta dopo averlo sopravanzato di
circa 20 mm con uno scatto da delirio. Incidente inevitabile, ed il Grullo esce
mestamente nell'erba. Per l'eccitazione Efflavius ha sudato 400 litri di eau de
tartuf e l'aria ai box è veramente irrespirabile. Dopo poco De Mascellonis farà
l'ironico sul fatto che gli Italiani mangia spaghetti al volante sono delle
frane, suscitando l'indignazione patriottica di Mazzoncino (che, come tutti
sanno, ha solo il patentino per la guida di un ciclomotore da 50cc).
La gara sembra stabilizzarsi con il Kaiser che scappa e Rubinhetto che non
tiene gli scarichi. In compenso Fernando y Felipe Y Peppino Y Calogero Y
Giangaudenzio Y Alonso lo pressa da vicino e tutti capiscono che quel gran
pilota del brasiliano non lo terrà dietro molto a lungo. Al primo pit stop
infatti la Renault passa al secondo posto e tanti saluti. Il mesto Brasileiro
perde inesorabilmente terreno e si accomoda tranquillamente in terza posizione.
Intanto Fernando Y Felipe Y Peppino Y Calogero Y Giangaudenzio Y Alonso fa i
tempi del Kaiser, che deve sudare sette uniformi SS per tenerlo a debita
distanza. Strano, tenuto conto che il motore della Rossa vanta almeno 100
ronzini in più rispetto al motore transalpino, con buona pace di His. La
spiegazione? Delle due l'una: o la differenza sta nelle gomme, oppure quel
vecchio pirata di Efflavius ne ha fatta una delle sue.
Passano pochissimi giri e De Mascellonis, miracolosamente sopravvissuto
all'incidente diplomatico col mangia spaghetti Grullo, allunga la staccata in
modo scellerato nel tentativo di passare Button, omonimo delle sue fidanzate,
perde il controllo, tocca l'avversario ed esce carambolando nel campo di
melanzane a bordo pista. Una gara impeccabile della cornamusa, che approfitta
pienamente della debacle di Rikkio per guadagnare peso nel team. Al rientro ai
box, infatti, Ron the Boss dispone che vengano immediatamente appesi ai suoi
amati zebedei un paio di incudini da 50 kg l'una.
Intanto in casa Williams si trema pensando al futuro: la nuova macchina va
veramente bene e con le Michelin, molto migliori delle Bridgestone, prende solo
un secondo e mezzo a giro dalle Rosse. Patrizio è imbufalito e Frank è in
visita dal Padrino per trattare il trasferimento del generale Erya in Williams.
Per il resto tutto secondo la norma, ma menzione a parte va fatta per la
piastrella di Faenza, che dopo il casino iniziale si trova nei primi giri al
nono posto. INCREDIBILE!
Ma apriamo il capitolo BAR. Quest'auto che dovrebbe essere guidata da Pizzonia,
non fosse altro che per unire il cibo alle bevande, fa veramente schifo. E' un
catorcio che non va nemmeno per sbaglio anche se utilizza un motore di discreto
livello. Credo che il problema sia legato all'aerodinamica presa pari pari dai
disegni del nuovo Caterpillar. Oltre a ciò vanno dette due cosine sul figlio
del mito. Il buon Villeneuve va piano, le prende sempre da Button in qualifica
e rompe sempre in gara.
Forse lo staranno boicottando ma temo che qualche problemino di guida ci sia.
Il ragazzo franco canadese farebbe forse meglio a dotarsi di tenda, pure
canadese, e partire per una lunghissima gita sulle montagne rocciose.
Ma torniamo alle cronache. Ormai la gara si snoda attorno allo pseudo duello
tra Rossa e Renault, come nei bei tempi andati. Ed ecco ritornare il nostro Re
della Macumba. Mazzoni, in preda alla sindrome di Pico della Mirandola, inizia
a snocciolare una serie inenarrabile di dati statistici relativi ai giri in
testa fatti dal Kaiser, quante volte ha vinto, quante curve ha percorso, quanta
pipì ha fatto in macchina, ecc. ecc. I commentatori tacciono ma arriva
giustamente il Franco Terrone di Avignone, new entri di mamma Rai, il quale
ricorda che non sarebbe poi male se ogni tanto si commentasse la gara.
Gli ultimi giri non danno più sussulti alla gara, se non per un problema di
nebbia. La pattuglia della stradale, che nel frattempo girava per regolare il
traffico, vede da lontano un macchina bianca e blu avvolta in una nube
biancastra. Veloci come lepri in salmì si avvicinano per vedere meglio. Si
tratta di Ralfonso che nelle ultime fasi di gara ha qualche lievissimo problema
di assetto. Per un trascurabile difettuccio di asseblaggio il freno
dell'anteriore sinistra è privo della pinza, quindi in staccata Ralfonso tira
fuori il piedone e lo appoggia con teutonica decisione alla gomma. Inevitabile
quindi la nebbia che si leva ad ogni staccata. In queste condizioni le
prestazioni non sono proprio eccelse, ed il povero Ralfonso sarà presto
raggiunto dallo Zapatista, che dopo una feroce lotta tra peones lo staccherà
senza pietà. Secondo me in Williams c'è molto lavoro da fare....
Finisce la gara e le posizioni sono consolidate. Primo il Kaiser, secondo
Fernando y Felipe Y Peppino Y Calogero Y Giangaudenzio Y Alonso che non sta più
nella pelle, terzo a debita distanza il turista Rubinetto e poi il resto della
muta agonizzante. La cosa più importante per le folle Ferrariste è la
dichiarazione nel dopogara di Michelone, che afferma di amare teneramente la
nuova bambina F-2003GA. Si può quindi confidare in ampi margini di
miglioramento, macumbe di Mazzoni permettendo...
Pagelle sintetiche
Ferrari 10. Macchina nuova già vincente con il Kaiser che prende 10 e lode. Ma
quale fase calante, è quasi perfetto per velocità e gestione della gara, resta
il migliore. Rubinetto 6. Non va mai oltre il compitino minimo, si fa passare
dalla Renault e non regge il ritmo. Resta un pilota insipido.
Renault 8. Bella macchina anche se puzza d'aglio, peccato che il motore abbia
la potenza adatta, forse, per un Girmi. Fernando y Felipe Y Peppino Y Calogero
Y Giangaudenzio Y Alonso 10 e lode. Il ragazzo sembra interessante, Rubinetto
comincia a ritrovarselo nei suoi incubi notturni.. Grullo 3. Sarà sfigato,
secondo me spesso se le cerca.
McLaren SV. Macchina lenta, ma ha girato pochissimo. De Mascellonis 4 un cane
col kilt. Rikkio 1 centro. Bravo...
Williams 4. Macchina lenta e difficile da tenere in pista. Ralfondo 6 e
Zapatista 6, perchè infierire?
BAR Forse serve un cambio di licenza, meglio trasformare il negozio in un
discount o in un punto TIM.
Piastrella 7. E' una ciofeca ma fa tanta tenerezza.
Jordan 4 non va.
Jaguar 2, meglio fare le auto di prestigio.
Toyota 1 è dura passare dalla Yaris alla F1.
Sauber 0 crema da notte per tutti.
Il Criticatutto