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Monaco 2004.

“Resto dentro nel tunnell, ell ell ell ell ...”. Questo deve essere stato il grido lamentoso del Kaiser dopo il tamponamento di Emiliano. Ma passiamo a commentare con ordine questo GP Monegasco, inopinatamente sfuggito al dominio Rosso.

Dopo la cinquina stampata sul muso di tutti gli avversari arriva prontamente la lotteria di Montecarlo, e tutti i tifosi ormai insaziabili si aspettano il sesto ceffone agli avversari. Il “circuito” Monegasco è ritenuto anacronistico dai più tecnici, ma resta uno tra i più belli in assoluto del mondiale. Il connubio fra soldi, quarti di nobiltà propri o acquisiti e tantissima gnocca fanno della gara del principato un evento assolutamente unico.

Anche questa volta il gran circo di F1 sbarca sull’enorme territorio del principato con tutti i presupposti per una nuova puntata del serial tv in 18 puntate “Le mazzate del Kaiser”. Ma l’agguerrita concorrenza non demorde, si sa che tra tombini e guard rail del principato tutti si giocano una gran fetta di gloria e quindi tirano alla morte senza sollevare mai il piedone.

Sin da metà settimana i noti personaggi del bel mondo allietano l’ambiente con note di colore. L’immancabile taxi driver Irvine ha uno yacht stracarico di puttanosaure da paura, a poca distanza il nuovo Creso Abramovich cerca di metterlo in ombra con la sua nutritissima parata di belle figheire. In tutto questo gran casino si inizia a girare il giovedì e puntualmente il Kaiser stampa il tempone.

Negli altri team il malumore serpeggia a mille quando si vede una nuvola di fumo biancastro levarsi dal box Williams. Forse che i fratelli Marx hanno trovato una nuova pozione miracolosa?? No, nessun nuovo portento, si tratta di un fritto misto del BMW di Messer Ralfonso. Bisogna proprio ammettere che in casa Williams tutto fila liscio come l’olio, purchè sia Friol.

In compenso la pace e la concordia regnano nel team. Patrizio Testa ha dichiarato alla stampa, sotto mentite spoglie, che Ralfonso dopo l’incidente dello scorso anno a Monza non è più lo stesso, in pratica la botta lo ha fatto rincoglionire del tutto, non che ci volesse molto. Interrogato sull’argomento, il prode Ralfonso ha declamato questi sublimi versi

“il vil marrano che si cela nell’ombra oscura altri non è che Sir Patrizio, tremenda iattura, che non avendo il coraggio di sfidarmi in singolar tenzone mi reca offesa dalle pagine scritte, quel collione! Ma la disfida così non finisce, Willi il dritto tosto introduce un congruo aumento nel contratto e si vedrà, tra il bieco Patrizio ed il glorioso Ariano chi alfin lo prenderà nel deretano!!!”

Una volta che traducono loro il sonetto (come è noto Head è in grado di leggere solo lo slung stretto dei bassifondi di Liverpool, mentre Frank di solito si limita a guardare le figure dei giornalini di Tiramolla) Patrizio e Frank ribadiscono la piena volontà del team nel riconoscere il reale valore di Ralfonso, premiandolo con un deciso calcione nel retrotreno che lo mandi così a caracollare verso la Toyota. Un possibile sostituto sembra essere il nano ghiacciato Villeneuve (per necessità di conservazione lo tengono in frigo da fine 2003), ed il tutto mi pare alquanto complicato, ma decisamente affascinante.

Tornando alla pista non ci sono grandi cose da commentare, se non la solita pochezza delle Scarafo car e di tutta la pattuglia italica, fatta eccezione per il Grullo che sfodera un verve di assoluto rilievo. In casa BAR hanno fatto le cose in grande in quanto è presente la versione di BAR da spiaggia Monegasca. Jenson e Sato san girano come ossessi staccando ottimi tempi. Il venerdì si passa a gigioneggiare tra le varie figheire e si arriva così al fatidico sabato, giornata di assoluta importanza per definire lo schieramento di partenza la cui prima fila garantisce, quasi sempre, almeno il piazzamento sul podio.

Si inizia subito con il Kaiser che va veramente forte ma parte tra i primissimi in quanto nella prima sessione non era riuscito a fare grandi cose. Fa un tempone che lo manda in vetta alla grande, mentre il fido Rubinetto lo segue a breve distanza. Purtroppo anche gli scarafi riescono a fare tempi interessanti, e questo è un cattivissimo segno. Rikkio si piazza addirittura tra le Rosse e subito si capisce che non sarà un sabato facile. Le prime quattro posizioni vedono l’alternanza Ferrari McLaren, e sta per arrivare Emiliano Zapata Montoya. Fortunatamente la situazione sembra andare meglio dato che il Colombia si becca quasi un secondo dal Kaiser. Le cinquine si susseguono e come al solito i comprimari si sciolgono sotto il sole del principato, fino a che arrivano i tosti. Su tutti svetta il grullo che con un capolavoro alle piscine stampa oltre mezzo secondo sullo scucchione del Kaiser. Button tenta l’impossibile ma resta dietro all’italiano, segue Alonso e in quarta posizione il Kaiser.

Tolto il fumo restano le prestazioni delle Renault e della Bar di Button, che si piantano davanti al Kaiser a questo punto brutalmente incazzato. Alla fine delle prove si sentono grida disumane provenire dai box della Rossa. “sacrilegen! Io esseren sempre il numero ein non possen essere il numero quattren qui a Montecarlen!!!! Grullen miscredenten!!!”

La domenica sotto una bella canicola sta per partire lo spettacolo. Il team Rai al gran completo snocciola tutta una serie di aneddoti e statistiche che potrebbero fare impallidire anche i fedelissimi della cabala. Si notano a bordo pista tutti i soliti noti che occhieggiano qua e là cercando disperatamente di essere inquadrati dalle telecamere per la diretta in mondovisione.

Si inizia con il giro di schieramento e pronti via con le cagate: la Toyota Yaris di Oliviero Panis si piazza a lisca di pesce sulla griglia di partenza. “Sembra una posizione non completamente in linea con quella prevista” chiosa Mazzonictus, cui segue immediatamente l’indicazione di Capelli, che ha da tempo chiesto alla direzione Rai una indennità speciale Mazzonictus, “o scemo, non vedi che ha il motore spento, è proprio davanti alla nostra postazione!!!”.

Fermi tutti e si riparte. Dopo alcuni minuti altro giro e ci si ripiazza, l’adrenalina arriva ai massimi, le luci si accendono e si spengono dando vita al solito eccitante balletto. Tutto spento e ci si fionda verso la St Devote. Si tratta di un normalissimo incrocio dove arrivano 20 assatanati che cercano di massacrarsi per entrare in prima posizione. Non appena si spengono le luci si assiste anche allo spegnimento del cervello di Sato san. Takuma, che porta il simbolo del sol levante tatuato a fuoco sulla fronte, azzanna al grido di “banzai nippon” tutto quello che gli sta davanti. Passa tra Rikkio ed il Kaiser dandogli una ruotata da teppista ed arriva frenando con i denti alla prima curva. Forse tira leggermente le prime due marce e stressa un tantinello il motore Honda, che oltre i 200.000 giri può avere a volte un qualche piccolo cedimento.

Morale della favola il Kaiser perde due posizioni e si trova sesto dietro anche a Rikkio che ha approfittato della maggior trazione delle Michelin a freddo e aiutato anche dal casino fatto da Sato san se lo è bevuto come un Crodino. Il tedesco schiuma rabbia a più non posso e tenta di aggredire un commissario a bordo che non accetta la sua proposta per la fucilazione sommaria di Sato san al primo pit stop. Primo giro e situazione già delineata con le Ferrari che arrancano ad oltre 5 secondi dai primi. Non male come start.

Dopo i primi passaggi si vede chiaramente che la BAR del Nippo fuma come una ciminiera ma lui, che ha il cervello completamente ottenebrato dalla sua furia di kamikaze, fa finta di non accorgersene e continua imperterrito. Dopo pochi passaggi ecco che fuori dal tunnel il motore Honda dà segni sempre più chiari di imminente brasatura e, come volevasi dimostrare, prima delle piscine il tutto va in fuochi d’artificio creando una nube modello Icmesa che non consente più alcuna visibilità ai concorrenti che seguono. Rikkio esce brillantemente dal fumo e cerca di scappare via seguito dalle Ferrari, mentre il buon De Mascellonis, pensando erroneamente che il principato di Monaco si trovi in territorio italiano, applica alla lettera la nuova legge Lunardi.

Lo scozzese si ferma, indossa il classico giubbotto catarifrangente d’ordinanza e scende a mettere in bella mostra il triangolo fornito come primo equipaggiamento dal Boss (è questa una delle più importanti innovazioni tecniche sulla Mclaren 2004, un bel triangolone per le soste post fusione del merdecess). Peccato che siamo nel bel mezzo di una gara di F1, e quindi il nostro Stitichella, che aveva fatto una ottima sessione di prove ed una bella partenza, centra immediatamente l’alettone della McLaren volando quindi come un F104 verso le tribune.

Dopo un elegante tonneau il nostro romanino si trova a testa in giù con la macchina che poggia due ruote sul guard rail. Nelle retrovie avviene un classico trito di alettoni e tutto finisce lì. Le telecamere inquadrano Stitico che fortunatamente esce dalla sua macchina con le sue gambe e si avvia sulla barca di famiglia ancorata proprio di fronte al teatro dello scontro, inseguito dallo scozzese fetente che vuole a tutti i costi fargli firmare il modulo blu per la constatazione amichevole.

Dal muretto Ciccio Haug tenta il suicidio buttandosi in mare con una grosso wuberone appeso al collo mentre il Boss chiama De Mascellonis all’interfono: “fetusissmo, pecchè rallentasti così tanto!!??” “Hello boss, De Mascellonis speaking. Io have rallented and stopped my macinin because credere che Ciccio rosted a big pork and had problems with olio di cottura Friol, but don’t worry, I have scritted the name del driver che mi ha tamponated, he is pizza e mandolino Stitichella, now I can chieder rimborso per danni al tagliaerba!!” “Fetusu torna al box che i danni te li faccio io al cervello, se lo trovo, aaaaaa!!!!!”.

Dai box della BAR si alza subito il portavoce di Sato che dichiara “Sato san non avele ploblemi, non vedele il fumo da motole e tilale per vincele. Lui figlio del sol levante temelalio, volele solo vincele, non avele tempo per pensale”. Nè il tempo, nè la materia grigia. Qualcuno gli fa notare che forse si poteva fermare dato che si trattava solo del terzo giro e ne dovevano fare ancora oltre settanta, ed era abbastanza chiaro che il motore aveva qualche piccolo problema. Si sa, a Montecarlo passa tutto per normale incidente di corsa, ma tra la partenza e il casino in pista forse un paio di schiaffoni a Sato san ci stavano.

Safety car fuori e ripartenza. Si arriva in fondo al rettilineo ed ecco che Emiliano fulmina in staccata un sorridente Rubinetto, che evidentemente non pensava alla gara ma stava cercando un parcheggio per andare a visitare il centro storico, e si piazza alle spalle del Kaiser. Tutti pensano immediatamente al fatto che Emiliano tenterà un sorpasso dei suoi, e quindi scorrerà il sangue. Un encomio speciale a Rubinetto che anche in questa occasione dimostra la sua determinazione ferrea nel tenere la posizione. Veramente bravo, una gran seconda guida, io però gli farei fare la prima guida, si, ma della corriera Montecarlo – Lourdes, sola andata.

Dopo pochi giri inizia il valzer dei rifornimenti. Rikkio entra dando via libera al Kaiser che spinge come un matto ma non guadagna molto sulle Renault. Le prime quattro posizioni sono definite ed i distacchi restano pressoché inalterati. Dopo alcuni giri ecco un’altro colpo di scena. YYYYY Alonso tenta il doppiaggio su Ralfonso nel tunnel, solo che il tedesco resta all’interno e lo spagnolo abbocca come una triglia andando verso l’esterno. Non appena mette due ruote sullo sporco a quasi 300 kmh inizia a roteare come una spada di Toledo e si fracassa ripetutamente contro il guard rail distruggendo la macchina. Gesto di stizza dello spagnolo, ma in realtà ha sbagliato lui avendo troppa fretta di acchiappare il Grullo che stava scappando. Alonso inizia a fare un pò troppe cazzate, anche se resta un gran bel pilota.

Altra uscita della safety car e tutti si fiondano ai box per un pit stop. Tutti tranne il Kaiser che resta fuori come un pollo e si ritrova in prima posizione ma col serbatoio semi vuoto. Dietro di lui schiuma bile uno scalpitante Emiliano, ormai doppiato, mentre secondo resta il Grullo, poi Button e Barrichello.

La safety fa un paio di giri e poi spegne le luci. Tutti si chiedono se Michelone riuscirà a staccare il grullo e fare il miracolo, quando le telecamere offrono ai terrorizzati tifosi una scena raccapricciante: la Ferrari n.1 arranca penosamente verso i box con l’avantreno massacrato. Dopo un primo momento di blocco psicofisico da shock anafilattico, ogni spettatore cerca di trovare una spiegazione: un fulmine a ciel sereno dall’Omnipresident che ha sbagliato mira? No, il Colombia era si appena dietro, ma doppiato, la saetta non era necessaria. Una incredibile disgrazia innescata da una velenosissima macumba di Mazzoncino? No, dopo l’incidente di YYYY Alonso Capelli aveva provveduto a neutralizzarlo con una corona d’aglio. E allora? Non ci sarà lo zampino del Colombia!!?? In pochi secondi il mistero si svela in tutta la sua crudezza, ecco quanto accaduto.

L’insieme gomme - freni della Rossa pare soffrire nelle ripartenze per qualche difficoltà nel raggiungere velocemente la corretta temperatura d’esercizio. Come è noto, ripartire a gomme e freni freddi non è esattamente il massimo, per cui il vecchio Poldo tra una banana ed una noce di cocco aveva detto in interfono al Kaiser di provvedere per tempo ad una bella riscaldata. “Jawohl!!!” risponde Michelone, a cui tra l’altro piace moltissimo fare queste manovre che soddisfano la sua indole carognesca (NdS: non so se lor signori ricordano una inchiodata del Kaiser poco prima della parabolica a Monza, mi pare un paio d’anni fa, in occasione di una ripartenza da regime di safety. In quella occasione lo scherzetto aveva causato l’uscita forzata di Batton, andato per le terre al fine di evitare imbarazzanti tamponamenti), e prontamente tira una inchiodata infernale. Peccato che il tutto avvenga appena dopo l’ingresso del tunnel, in rettilineo e con scarsa visibilità. E peccato che alle spalle di Michelone non ci sia Batton, ma il prode Emiliano, il quale lo francobolla stretto perchè determinato a superarlo alla ripartenza, per poi recuperare il giro di distacco in 10 giri e vincere a mani basse (le allucinazioni da cocaina sono una gran brutta cosa).

Il Colombia vede più rosso del solito davanti a lui, mentre i 5mm che separano il musetto della sua Williams dal posteriore della Rossa non gli permettono troppi spazi di fuga. Va quindi a centrare il Kaiser, non senza un certo grado di soddisfazione. Michelone non capisce cosa stia succedendo ed inizia un pendolo che lo porta a grattugiare l’anteriore sinistra contro il muretto, rompendo tutto. La safety car esce dal tunnel seguita dal Kaiser su 3 ruote e da tutti gli altri che iniziano a passarlo. Si vede chiaramente che il Kaiser non se l’è presa con il Colombia, ancora nell’abitacolo sta infatti caricando la luger del nonno, e vorrebbe vedere subito Emiliano per un franco colloquio chiarificatore.

A questo punto si impone la soluzione di un difficile dilemma: è più pisquano uno che avendo dietro un doppiato si mette a inchiodare appena dentro il tunnel del Loewe per scaldare i freni e fare un pò lo stronzo (va bene dover scaldare il tutto ma a questo punto è meglio usare la fiamma ossidrica), o uno che in regime di safety pur essendo doppiato sta appiccicato a chi lo precede come se alla ripartenza si dovesse giocare il mondiale? Ai posteri l’ardua sentenza, per me comunque sono abbastanza pirla tutti e due.

Il Gp è finito e scema molto l’interesse per la gara, almeno per noi fanatici Ferraristi. Il tutto riprende ed il bravissimo Grullo mantiene bene la sua prima posizione fino all’arrivo controllando bene la rimonta di Batton, alla fine secondo per un soffio. Gli ultimi giri mettono a dura prova le coronarie di Efflavius, che a sua volta urlando come un orango in calore mette a dura prova con le sue metifiche alitate le narici dello staff Renault. E bravo Jarno, unica sua pecca il fatto di presentarsi sul podio con i bigodini che si era dimenticato di togliere. Era ora che vincesse una gara, mi sa che YYYY Alonso sarà sempre più nervoso nelle prossime gare.

Dopo circa mezza giornata ecco arrivare un sorridentissimo Rubinetto, evidentemente soddisfatto di avere accumulato solo poche ore di distacco. D’altronde guida una Ferrari F2004, non si possono fare miracoli... Ribadisco: perchè non lo cacciamo via subito!!!!!!!!!! Quarto arriva Emiliano doppiato e poi il resto dei superstiti dove spicca un ottimo Oliviero Panis a tre giri che prende un gran bel punto mondiale. Grande la Yaris.

Dai box non arrivano grandi dichiarazioni se non quella della Ferrari che per bocca di Poldo dichiara “si è trattato di uno stupidissimo incidente e Michael poteva restare in prima posizione dato che non doveva rifornire” Su questa affermazione i dubbi sono tantissimi, ma anche se avesse dovuto rifornire poteva arrivare terzo. Pare che il Kaiser dopo l’incidente si sia chiuso in uno stanzino sparando ad una sagoma con il profilo di Emiliano.

Tutto bene comunque, prima vittoria di un italiano a Monaco dopo Patrese e spazio a Mazzonictus che snocciola una serie impressionante di dati su tutte le storie più incredibili nella storia di Monaco. Sembra un inviato speciale della Settimana Enigmistica, ricordate la rubrica “Non tutti sanno che...”.

Questa volta la Ferrari non ha brillato nella strategia, meno male che può contare sul grande Rubinetto che pian pianino è arrivato terzo ad appena 1’15’’766 centesimi, che se confrontati con il miglior tempo sul giro 1’14”439 fa un bel giro tondo di distacco. Che bravo, sfortunatamente ha dichiarato di aver avuto fin da subito problemi alle sospensioni. Ecco, sospensione è proprio la parola che cercavo..... sospensione immediata del contratto e diamo il volante a Badoer, che è meglio.

Nel dopo gara i due gentleman driver vengono convocati dai commissari e le nostre informazioni riportano che in un clima assolutamente amichevole i si sono presentati con i rispettivi padrini presso la direzione gara. Nel corso della disanima dell’incidente il Kaiser ha tentato di raffigurarne con un cric tutte le fasi, mentre per contro Emiliano con alcuni precisi colpi di machete ha disegnato sulla tuta del tedesco la sua versione dell’accaduto. Tutto bene quindi e possiamo dichiarare finalmente che le vecchie ruggini tra i due sono state definitivamente cancellate. Alla fine si sono stretti la mano giurandosela per il prossimo GP, dove sicuramente entrambi tenteranno di buttare fuori pista l’avversario con qualsiasi mezzo lecito o meno. Che bello questo mondo della F1 dove le amicizie si rafforzano nel corso dei piccoli inconvenienti di gara che ogni tanto avvengono.

 

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Aggiornato il: 19-dic-2023