“Resto dentro nel tunnell, ell ell ell ell ...”. Questo deve essere stato il
grido lamentoso del Kaiser dopo il tamponamento di Emiliano. Ma passiamo a
commentare con ordine questo GP Monegasco, inopinatamente sfuggito al dominio
Rosso.
Dopo la cinquina stampata sul muso di tutti gli avversari arriva prontamente
la lotteria di Montecarlo, e tutti i tifosi ormai insaziabili si aspettano il
sesto ceffone agli avversari. Il “circuito” Monegasco è ritenuto anacronistico
dai più tecnici, ma resta uno tra i più belli in assoluto del mondiale. Il
connubio fra soldi, quarti di nobiltà propri o acquisiti e tantissima gnocca
fanno della gara del principato un evento assolutamente unico.
Anche questa volta il gran circo di F1 sbarca sull’enorme territorio del
principato con tutti i presupposti per una nuova puntata del serial tv in 18
puntate “Le mazzate del Kaiser”. Ma l’agguerrita concorrenza non demorde, si sa
che tra tombini e guard rail del principato tutti si giocano una gran fetta di
gloria e quindi tirano alla morte senza sollevare mai il piedone.
Sin da metà settimana i noti personaggi del bel mondo allietano l’ambiente
con note di colore. L’immancabile taxi driver Irvine ha uno yacht stracarico di
puttanosaure da paura, a poca distanza il nuovo Creso Abramovich cerca di
metterlo in ombra con la sua nutritissima parata di belle figheire. In tutto
questo gran casino si inizia a girare il giovedì e puntualmente il Kaiser
stampa il tempone.
Negli altri team il malumore serpeggia a mille quando si vede una nuvola di
fumo biancastro levarsi dal box Williams. Forse che i fratelli Marx hanno
trovato una nuova pozione miracolosa?? No, nessun nuovo portento, si tratta di
un fritto misto del BMW di Messer Ralfonso. Bisogna proprio ammettere che in
casa Williams tutto fila liscio come l’olio, purchè sia Friol.
In compenso la pace e la concordia regnano nel team. Patrizio Testa ha
dichiarato alla stampa, sotto mentite spoglie, che Ralfonso dopo l’incidente
dello scorso anno a Monza non è più lo stesso, in pratica la botta lo ha fatto
rincoglionire del tutto, non che ci volesse molto. Interrogato sull’argomento,
il prode Ralfonso ha declamato questi sublimi versi
“il vil marrano che si cela nell’ombra oscura altri non è che Sir Patrizio,
tremenda iattura, che non avendo il coraggio di sfidarmi in singolar tenzone mi
reca offesa dalle pagine scritte, quel collione! Ma la disfida così non
finisce, Willi il dritto tosto introduce un congruo aumento nel contratto e si
vedrà, tra il bieco Patrizio ed il glorioso Ariano chi alfin lo prenderà nel
deretano!!!”
Una volta che traducono loro il sonetto (come è noto Head è in grado di
leggere solo lo slung stretto dei bassifondi di Liverpool, mentre Frank di
solito si limita a guardare le figure dei giornalini di Tiramolla) Patrizio e
Frank ribadiscono la piena volontà del team nel riconoscere il reale valore di
Ralfonso, premiandolo con un deciso calcione nel retrotreno che lo mandi così a
caracollare verso la Toyota. Un possibile sostituto sembra essere il nano
ghiacciato Villeneuve (per necessità di conservazione lo tengono in frigo da
fine 2003), ed il tutto mi pare alquanto complicato, ma decisamente
affascinante.
Tornando alla pista non ci sono grandi cose da commentare, se non la solita
pochezza delle Scarafo car e di tutta la pattuglia italica, fatta eccezione per
il Grullo che sfodera un verve di assoluto rilievo. In casa BAR hanno fatto le
cose in grande in quanto è presente la versione di BAR da spiaggia Monegasca.
Jenson e Sato san girano come ossessi staccando ottimi tempi. Il venerdì si
passa a gigioneggiare tra le varie figheire e si arriva così al fatidico
sabato, giornata di assoluta importanza per definire lo schieramento di
partenza la cui prima fila garantisce, quasi sempre, almeno il piazzamento sul
podio.
Si inizia subito con il Kaiser che va veramente forte ma parte tra i
primissimi in quanto nella prima sessione non era riuscito a fare grandi cose.
Fa un tempone che lo manda in vetta alla grande, mentre il fido Rubinetto lo
segue a breve distanza. Purtroppo anche gli scarafi riescono a fare tempi
interessanti, e questo è un cattivissimo segno. Rikkio si piazza addirittura
tra le Rosse e subito si capisce che non sarà un sabato facile. Le prime
quattro posizioni vedono l’alternanza Ferrari McLaren, e sta per arrivare
Emiliano Zapata Montoya. Fortunatamente la situazione sembra andare meglio dato
che il Colombia si becca quasi un secondo dal Kaiser. Le cinquine si susseguono
e come al solito i comprimari si sciolgono sotto il sole del principato, fino a
che arrivano i tosti. Su tutti svetta il grullo che con un capolavoro alle
piscine stampa oltre mezzo secondo sullo scucchione del Kaiser. Button tenta
l’impossibile ma resta dietro all’italiano, segue Alonso e in quarta posizione
il Kaiser.
Tolto il fumo restano le prestazioni delle Renault e della Bar di Button,
che si piantano davanti al Kaiser a questo punto brutalmente incazzato. Alla
fine delle prove si sentono grida disumane provenire dai box della Rossa.
“sacrilegen! Io esseren sempre il numero ein non possen essere il numero
quattren qui a Montecarlen!!!! Grullen miscredenten!!!”
La domenica sotto una bella canicola sta per partire lo spettacolo. Il team
Rai al gran completo snocciola tutta una serie di aneddoti e statistiche che
potrebbero fare impallidire anche i fedelissimi della cabala. Si notano a bordo
pista tutti i soliti noti che occhieggiano qua e là cercando disperatamente di
essere inquadrati dalle telecamere per la diretta in mondovisione.
Si inizia con il giro di schieramento e pronti via con le cagate: la Toyota
Yaris di Oliviero Panis si piazza a lisca di pesce sulla griglia di partenza.
“Sembra una posizione non completamente in linea con quella prevista” chiosa
Mazzonictus, cui segue immediatamente l’indicazione di Capelli, che ha da tempo
chiesto alla direzione Rai una indennità speciale Mazzonictus, “o scemo, non
vedi che ha il motore spento, è proprio davanti alla nostra postazione!!!”.
Fermi tutti e si riparte. Dopo alcuni minuti altro giro e ci si ripiazza,
l’adrenalina arriva ai massimi, le luci si accendono e si spengono dando vita
al solito eccitante balletto. Tutto spento e ci si fionda verso la St Devote.
Si tratta di un normalissimo incrocio dove arrivano 20 assatanati che cercano
di massacrarsi per entrare in prima posizione. Non appena si spengono le luci
si assiste anche allo spegnimento del cervello di Sato san. Takuma, che porta
il simbolo del sol levante tatuato a fuoco sulla fronte, azzanna al grido di
“banzai nippon” tutto quello che gli sta davanti. Passa tra Rikkio ed il Kaiser
dandogli una ruotata da teppista ed arriva frenando con i denti alla prima
curva. Forse tira leggermente le prime due marce e stressa un tantinello il
motore Honda, che oltre i 200.000 giri può avere a volte un qualche piccolo
cedimento.
Morale della favola il Kaiser perde due posizioni e si trova sesto dietro
anche a Rikkio che ha approfittato della maggior trazione delle Michelin a
freddo e aiutato anche dal casino fatto da Sato san se lo è bevuto come un
Crodino. Il tedesco schiuma rabbia a più non posso e tenta di aggredire un
commissario a bordo che non accetta la sua proposta per la fucilazione sommaria
di Sato san al primo pit stop. Primo giro e situazione già delineata con le
Ferrari che arrancano ad oltre 5 secondi dai primi. Non male come start.
Dopo i primi passaggi si vede chiaramente che la BAR del Nippo fuma come una
ciminiera ma lui, che ha il cervello completamente ottenebrato dalla sua furia
di kamikaze, fa finta di non accorgersene e continua imperterrito. Dopo pochi
passaggi ecco che fuori dal tunnel il motore Honda dà segni sempre più chiari
di imminente brasatura e, come volevasi dimostrare, prima delle piscine il
tutto va in fuochi d’artificio creando una nube modello Icmesa che non consente
più alcuna visibilità ai concorrenti che seguono. Rikkio esce brillantemente
dal fumo e cerca di scappare via seguito dalle Ferrari, mentre il buon De
Mascellonis, pensando erroneamente che il principato di Monaco si trovi in
territorio italiano, applica alla lettera la nuova legge Lunardi.
Lo scozzese si ferma, indossa il classico giubbotto catarifrangente
d’ordinanza e scende a mettere in bella mostra il triangolo fornito come primo
equipaggiamento dal Boss (è questa una delle più importanti innovazioni
tecniche sulla Mclaren 2004, un bel triangolone per le soste post fusione del
merdecess). Peccato che siamo nel bel mezzo di una gara di F1, e quindi il
nostro Stitichella, che aveva fatto una ottima sessione di prove ed una bella
partenza, centra immediatamente l’alettone della McLaren volando quindi come un
F104 verso le tribune.
Dopo un elegante tonneau il nostro romanino si trova a testa in giù con la
macchina che poggia due ruote sul guard rail. Nelle retrovie avviene un
classico trito di alettoni e tutto finisce lì. Le telecamere inquadrano Stitico
che fortunatamente esce dalla sua macchina con le sue gambe e si avvia sulla
barca di famiglia ancorata proprio di fronte al teatro dello scontro, inseguito
dallo scozzese fetente che vuole a tutti i costi fargli firmare il modulo blu
per la constatazione amichevole.
Dal muretto Ciccio Haug tenta il suicidio buttandosi in mare con una grosso
wuberone appeso al collo mentre il Boss chiama De Mascellonis all’interfono:
“fetusissmo, pecchè rallentasti così tanto!!??” “Hello boss, De Mascellonis
speaking. Io have rallented and stopped my macinin because credere che Ciccio
rosted a big pork and had problems with olio di cottura Friol, but don’t worry,
I have scritted the name del driver che mi ha tamponated, he is pizza e
mandolino Stitichella, now I can chieder rimborso per danni al tagliaerba!!”
“Fetusu torna al box che i danni te li faccio io al cervello, se lo trovo,
aaaaaa!!!!!”.
Dai box della BAR si alza subito il portavoce di Sato che dichiara “Sato san
non avele ploblemi, non vedele il fumo da motole e tilale per vincele. Lui
figlio del sol levante temelalio, volele solo vincele, non avele tempo per
pensale”. Nè il tempo, nè la materia grigia. Qualcuno gli fa notare che forse
si poteva fermare dato che si trattava solo del terzo giro e ne dovevano fare
ancora oltre settanta, ed era abbastanza chiaro che il motore aveva qualche
piccolo problema. Si sa, a Montecarlo passa tutto per normale incidente di
corsa, ma tra la partenza e il casino in pista forse un paio di schiaffoni a
Sato san ci stavano.
Safety car fuori e ripartenza. Si arriva in fondo al rettilineo ed ecco che
Emiliano fulmina in staccata un sorridente Rubinetto, che evidentemente non
pensava alla gara ma stava cercando un parcheggio per andare a visitare il
centro storico, e si piazza alle spalle del Kaiser. Tutti pensano
immediatamente al fatto che Emiliano tenterà un sorpasso dei suoi, e quindi
scorrerà il sangue. Un encomio speciale a Rubinetto che anche in questa
occasione dimostra la sua determinazione ferrea nel tenere la posizione.
Veramente bravo, una gran seconda guida, io però gli farei fare la prima guida,
si, ma della corriera Montecarlo – Lourdes, sola andata.
Dopo pochi giri inizia il valzer dei rifornimenti. Rikkio entra dando via
libera al Kaiser che spinge come un matto ma non guadagna molto sulle Renault.
Le prime quattro posizioni sono definite ed i distacchi restano pressoché
inalterati. Dopo alcuni giri ecco un’altro colpo di scena. YYYYY Alonso tenta
il doppiaggio su Ralfonso nel tunnel, solo che il tedesco resta all’interno e
lo spagnolo abbocca come una triglia andando verso l’esterno. Non appena mette
due ruote sullo sporco a quasi 300 kmh inizia a roteare come una spada di
Toledo e si fracassa ripetutamente contro il guard rail distruggendo la
macchina. Gesto di stizza dello spagnolo, ma in realtà ha sbagliato lui avendo
troppa fretta di acchiappare il Grullo che stava scappando. Alonso inizia a
fare un pò troppe cazzate, anche se resta un gran bel pilota.
Altra uscita della safety car e tutti si fiondano ai box per un pit stop.
Tutti tranne il Kaiser che resta fuori come un pollo e si ritrova in prima
posizione ma col serbatoio semi vuoto. Dietro di lui schiuma bile uno
scalpitante Emiliano, ormai doppiato, mentre secondo resta il Grullo, poi
Button e Barrichello.
La safety fa un paio di giri e poi spegne le luci. Tutti si chiedono se
Michelone riuscirà a staccare il grullo e fare il miracolo, quando le
telecamere offrono ai terrorizzati tifosi una scena raccapricciante: la Ferrari
n.1 arranca penosamente verso i box con l’avantreno massacrato. Dopo un primo
momento di blocco psicofisico da shock anafilattico, ogni spettatore cerca di
trovare una spiegazione: un fulmine a ciel sereno dall’Omnipresident che ha
sbagliato mira? No, il Colombia era si appena dietro, ma doppiato, la saetta
non era necessaria. Una incredibile disgrazia innescata da una velenosissima
macumba di Mazzoncino? No, dopo l’incidente di YYYY Alonso Capelli aveva
provveduto a neutralizzarlo con una corona d’aglio. E allora? Non ci sarà lo
zampino del Colombia!!?? In pochi secondi il mistero si svela in tutta la sua
crudezza, ecco quanto accaduto.
L’insieme gomme - freni della Rossa pare soffrire nelle ripartenze per
qualche difficoltà nel raggiungere velocemente la corretta temperatura
d’esercizio. Come è noto, ripartire a gomme e freni freddi non è esattamente il
massimo, per cui il vecchio Poldo tra una banana ed una noce di cocco aveva
detto in interfono al Kaiser di provvedere per tempo ad una bella riscaldata.
“Jawohl!!!” risponde Michelone, a cui tra l’altro piace moltissimo fare queste
manovre che soddisfano la sua indole carognesca (NdS: non so se lor signori
ricordano una inchiodata del Kaiser poco prima della parabolica a Monza, mi
pare un paio d’anni fa, in occasione di una ripartenza da regime di safety. In
quella occasione lo scherzetto aveva causato l’uscita forzata di Batton, andato
per le terre al fine di evitare imbarazzanti tamponamenti), e prontamente tira
una inchiodata infernale. Peccato che il tutto avvenga appena dopo l’ingresso
del tunnel, in rettilineo e con scarsa visibilità. E peccato che alle spalle di
Michelone non ci sia Batton, ma il prode Emiliano, il quale lo francobolla
stretto perchè determinato a superarlo alla ripartenza, per poi recuperare il
giro di distacco in 10 giri e vincere a mani basse (le allucinazioni da cocaina
sono una gran brutta cosa).
Il Colombia vede più rosso del solito davanti a lui, mentre i 5mm che
separano il musetto della sua Williams dal posteriore della Rossa non gli
permettono troppi spazi di fuga. Va quindi a centrare il Kaiser, non senza un
certo grado di soddisfazione. Michelone non capisce cosa stia succedendo ed
inizia un pendolo che lo porta a grattugiare l’anteriore sinistra contro il
muretto, rompendo tutto. La safety car esce dal tunnel seguita dal Kaiser su 3
ruote e da tutti gli altri che iniziano a passarlo. Si vede chiaramente che il
Kaiser non se l’è presa con il Colombia, ancora nell’abitacolo sta infatti
caricando la luger del nonno, e vorrebbe vedere subito Emiliano per un franco
colloquio chiarificatore.
A questo punto si impone la soluzione di un difficile dilemma: è più
pisquano uno che avendo dietro un doppiato si mette a inchiodare appena dentro
il tunnel del Loewe per scaldare i freni e fare un pò lo stronzo (va bene dover
scaldare il tutto ma a questo punto è meglio usare la fiamma ossidrica), o uno
che in regime di safety pur essendo doppiato sta appiccicato a chi lo precede
come se alla ripartenza si dovesse giocare il mondiale? Ai posteri l’ardua
sentenza, per me comunque sono abbastanza pirla tutti e due.
Il Gp è finito e scema molto l’interesse per la gara, almeno per noi
fanatici Ferraristi. Il tutto riprende ed il bravissimo Grullo mantiene bene la
sua prima posizione fino all’arrivo controllando bene la rimonta di Batton,
alla fine secondo per un soffio. Gli ultimi giri mettono a dura prova le
coronarie di Efflavius, che a sua volta urlando come un orango in calore mette
a dura prova con le sue metifiche alitate le narici dello staff Renault. E
bravo Jarno, unica sua pecca il fatto di presentarsi sul podio con i bigodini
che si era dimenticato di togliere. Era ora che vincesse una gara, mi sa che
YYYY Alonso sarà sempre più nervoso nelle prossime gare.
Dopo circa mezza giornata ecco arrivare un sorridentissimo Rubinetto,
evidentemente soddisfatto di avere accumulato solo poche ore di distacco.
D’altronde guida una Ferrari F2004, non si possono fare miracoli... Ribadisco:
perchè non lo cacciamo via subito!!!!!!!!!! Quarto arriva Emiliano doppiato e
poi il resto dei superstiti dove spicca un ottimo Oliviero Panis a tre giri che
prende un gran bel punto mondiale. Grande la Yaris.
Dai box non arrivano grandi dichiarazioni se non quella della Ferrari che
per bocca di Poldo dichiara “si è trattato di uno stupidissimo incidente e
Michael poteva restare in prima posizione dato che non doveva rifornire” Su
questa affermazione i dubbi sono tantissimi, ma anche se avesse dovuto
rifornire poteva arrivare terzo. Pare che il Kaiser dopo l’incidente si sia
chiuso in uno stanzino sparando ad una sagoma con il profilo di Emiliano.
Tutto bene comunque, prima vittoria di un italiano a Monaco dopo Patrese e
spazio a Mazzonictus che snocciola una serie impressionante di dati su tutte le
storie più incredibili nella storia di Monaco. Sembra un inviato speciale della
Settimana Enigmistica, ricordate la rubrica “Non tutti sanno che...”.
Questa volta la Ferrari non ha brillato nella strategia, meno male che può
contare sul grande Rubinetto che pian pianino è arrivato terzo ad appena
1’15’’766 centesimi, che se confrontati con il miglior tempo sul giro 1’14”439
fa un bel giro tondo di distacco. Che bravo, sfortunatamente ha dichiarato di
aver avuto fin da subito problemi alle sospensioni. Ecco, sospensione è proprio
la parola che cercavo..... sospensione immediata del contratto e diamo il
volante a Badoer, che è meglio.
Nel dopo gara i due gentleman driver vengono convocati dai commissari e le
nostre informazioni riportano che in un clima assolutamente amichevole i si
sono presentati con i rispettivi padrini presso la direzione gara. Nel corso
della disanima dell’incidente il Kaiser ha tentato di raffigurarne con un cric
tutte le fasi, mentre per contro Emiliano con alcuni precisi colpi di machete
ha disegnato sulla tuta del tedesco la sua versione dell’accaduto. Tutto bene
quindi e possiamo dichiarare finalmente che le vecchie ruggini tra i due sono
state definitivamente cancellate. Alla fine si sono stretti la mano
giurandosela per il prossimo GP, dove sicuramente entrambi tenteranno di
buttare fuori pista l’avversario con qualsiasi mezzo lecito o meno. Che bello
questo mondo della F1 dove le amicizie si rafforzano nel corso dei piccoli
inconvenienti di gara che ogni tanto avvengono.
Il Criticatutto