Immaginatevi la scena. Dopo la quasi debacle di Sepang, e toglierei il
quasi, le petit imperateur si trova solo e abbandonato nei bui retro box
Malesi, ed inginocchiato sui bulloni in titanio del motore della Rossa in
ascetica e composta rassegnazione cerca di parlare via linea ultraprivata per
il monte Olimpo con les Omnipresident di tutti gli Omnipresident, terreni e
non, l'intergalattico Luca Cordero di Montezuma.
“Me oui mes Omnipresident, le Kaisèr est tres incazzè! La machine sembra un
scarrafon gigant e prend una caterv de second ad ogni scgirò! Purtropp chi di
gommon ferisce di gommon perisce...
In un attimo il cielo del piccolo box si illumina di lampi forieri di
pessime nuove. Compare in ologramma il divino Omnipresident, con tanto di
efebico angioletto John Elkann, in alucce e tunica candida, che gli fa aria con
una foglia di palma per aiutarlo a ridurre l’incazzatura olimipica.
“Bada, o infimo inferiore, stai facendo fare una figura di sterco alla
nobile stirpe rossa e soprattutto alla nostra Divina Persona. Dopo anni di
dominio assoluto non è possibile avere davanti dieci macchine in prova e sei in
gara solo perchè le altre quattro si sono scassate da sole. Qui sull’Olimpo
cominciano a prendere per i fondelli... Tu piccolo essere insignificante
francese cosa dici a tua discolpa???”
“Mes divinites, nous sommes dantr una cistern de caccon e non sappiam che
poissons pigliar! Les muse gialles sont nelle cannes più total, le lor gommon
vanno verament a puttaines. Poldò dice che la F duemilasanc andrà tres bien, ma
se les japons non changez les gommons ici si chiude le teatrin e quest’ann si
va tutti ensamble a pecher merluz dans la mere.”
“Mio caro insetto transalpino, se le cose continuano così ti manderemo a
pescare, si, ma i tuoi maroni, dato che noi Omnipresident riuniti li faremo
alla brace prima di gettarli nel pelago oscuro. Aspettiamo una pronta rinascita
del cavallino azzoppato. Ciò rivelato, mi omaggio e torno all’ambrosia.”
Le petit imperateur teme giustamente per le sue parti basse, quindi ritorna
prontamente in fabbrica e cerca di capire subito che cosa succede e soprattutto
cosa si può fare. “Mes pretoriens la situation c’est tres difficile. Les
Omnipresident farà del nostro sederon una piaden se non riuscirem a vinscere le
prossime 25 competitions. Com si può faire!??”.
Il panico piomba raggelante tra le file dei pretoriani schierati nella
maison di Maranello. Nessuno sa come e perchè, ma tutti vedono con raccapriccio
cosa vale la Rossa oggi.
E’ chiaro che quando si viaggia sempre con un grande vantaggio tecnico sugli
altri è facile dominare, difficile è per gli altri recuperare la china, e
questo lo si è visto negli ultimi anni. Ma adesso la cosa davvero difficile da
accettare per noi è che la Rossa non solo sia stata raggiunta e superata dalla
Renault, che va veramente forte, ma venga regolarmente infinocchiata anche
dalla Toyota del grullo e persino da quella del Ralfonso, una volta furioso ed
ora sempre più lesso.
E’ decisamente cosa indigesta per noi integralisti ferraristi, ma la Red
Bull del fetente va più forte della Rossa del Kaiser!!!! Va bene tutto ma se
dobbiamo pensare che Sir Cultardo de Mascellonis dà la paga al Kaiser con una
macchina che altro non è che il residuo del fallimento Jaguar, messa su in
fretta e furia a tre mesi dalla partenza del mondiale, allora il campanello
d’allarme suona forte e chiaro come le campane di S. Pietro a Pasqua.
Ma passiamo a commentare la gara della Malesia. Nulla di nuovo sulla griglia
di partenza, se non che alla Renault cambiano le posizioni. Il guascone
spagnolo Miguel Y Gonzalez Y Peppino Y ... Y Alonso prevale sul Grullo che
resta schiacciato tra le ruote vincenti della macchina della regie. Al terzo
posto un buon Stitico si piazza per tentare di svettare nuovamente nel mondiale
piloti. Dietro si presentano i soliti ignoti, ovvero Webber con la prima
Williams, Ralfonso con la Yaris, Rikkio con la McLaren, poi le Red Bull con
Klien ed il fetente, Button, Heidi e il Colombia....poi finalmente al
dodicesimo posto troviamo Rubinetto e tredicesimo, avete sentito bene
TREDICESIMO, il Kaiser. Seguono poi le frattaglie dello schieramento con buone
ultime le piastrelle sempre più lontane da una posizione degna.
Non appena si parte ecco che la strategia si chiarisce. Le Rosse sono
cariche come dei carri Leopard in assetto da esercitazione nel deserto, peccato
che vadano appunto come un cingolato: sicure e costanti e senza scomporsi mai,
ma talmente piano che vengono superate da qualsiasi veicolo dotato di ruote,
ivi inclusi svariati risciò locali.
Dopo pochi giri l’abitacolo del Kaiser tracima schiuma e tutti pensano si
tratti dell’estintore di bordo che è scoppiato. Errore. Trattasi della bava che
esce copiosa dal casco del ferocissimo Kaiser da combattimento. Il quale ogni
volta che viene superato da un avversario si sporge dall’abitacolo e tanta di
afferrarlo a pieni morsi per fermarlo in ogni modo.
Ai box lo scoramento fa prede importanti. Poldo non sa più dove mettersi le
banane, mentre le petit Imperatoeur trascina mogio lo spadone imperiale sulla
pit lane facendolo raschiare contro l’asfalto e limandolo con una cascata di
scintille tipo Napoli a capodanno.
Il nervosismo è alle stelle, e di fronte ai giornalisti che incalzano il
motorhome del cavallino tutti i nostri cercano di guardare altrove.
Ufficialmente, come dichiara Pinocchio Colajanni, “va tutto benissimo, la
strategia in gara pagherà”. Si, forse nel 2007, peccato che nel frattempo i
giri passino inesorabili e solo quella vecchia volpe di Mazzonictus Nostrum
pensa (ebbene si, a volte pensa) che la Ferrari stia correndo coperta per poi
scattare sul finale come si fa di solito alla Milano Sanremo. Il vero problema
che a Sepang manca il poggio e allora... restiamo nella cacca!!!
Nel team Rai si ringalluzzisce il prode Capelli (persi), a cui lo spettacolo
ricorda da vicino il suo (quasi, lo cacciarono prima della fine...) anno
ruggente in Ferrari, il disgraziato 92, dove una Rossa rivoluzionaria dotata di
doppio fondo era sempre seguita da tantissimo entusiasmo e interesse (un pò
come Zelig), ma non andava nemmeno a tirarla con una fionda.... tempi bui.
Piola si affanna a dare spiegazioni tecniche circa il minor carico aerodinamico
e conseguente incidenza degli alettoni e flap, ma in realtà è la Ferrari che fa
FLOP.
Bene, non ci sono scusanti: è chiaro che la vecchia macchina ha mal digerito
i nuovi regolamenti e soprattutto le nuove gomme, a demerito dei tecnici
Maranelliani che questa volta, ahinoi, hanno cappellato. Si spera nella F2005 e
vedremo se saprà riportare il cavallino in vetta. Ma il fatto che Poldo
continui a ripetere, masticando bucce di banane, che le sospensioni della nuova
creatura sono solo un’evoluzione delle vecchie non fa ben sperare, visto che
sono proprio le sospensioni l’elemento di maggior peso in rapporto all’utilizzo
ottimale delle gomme.
Altra nota di demerito va ascritta al prode Stitico ed alle sue sportellate.
Uno che vuole vincere il mondiale deve sapersi accontentare se la sua macchina
non va forte.
Ormai questa F1 post-moderna non è una specialità dove vince il più veloce in
assoluto, ma quello capace di ottenere un buon compromesso tecnico senza
sforzare le gomme e la meccanica, sapendo dosare come un farmacista il giro
veloce con un buon passo di gara. Insomma non è più una formula che premia la
velocità pura ma premia chi va più forte senza strapazzare il mezzo (Nota dello
scemeggiatore: non vorrei ridurre la gloria della Renault, ma spesso ho
l’impressione che la F1 attuale premi semplicemente quello che ha più culo, e
ricordiamoci sempre dell’arma letale, il leggendario culo del Kaiser).
Vistosi attaccato dal saltellante Webber il bieco romanista ha pensato bene
di tirare una staccata modello “sfida all’OK Corral” con la sua macchina in
assetto precario (per un altro errore suo), ed in un perfetto pendolo ha
centrato il buon canguro che balzellon balzelloni se l’era ormai bevuto.
Comunque il buon Pizzottella avrà sicuramente modo di rifarsi, YYYYYY Alonso è
un osso duro ma anche il nostro burinazzo non scherza, quando non fa castronate.
Chiudiamo nel ricordare che le Michelin hanno dato un primo flebile segnale
di possibile problema. Il gran Rikkio della tundra ha forato una gomma,
arrancando poi ai box su tre ruote. Ovviamente i meccanici ne hanno cambiata
una sola (come da regolamento) e mi pare una notevole minkiata. Non dev’essere
male guidare con tre gomme usate per tutto il week end e con una di usura
diversa. Si ritorna alle gloriose Fiat 128 di oltre 20 anni fa, dove si
potevano ammirare esemplari con fino a quattro gomme diverse. Magari una bella
Marangoni ricoperta, poi due da neve ma di marche differenti ed una da
bicicletta. Una tenuta bestiale!
In questi giorni la F2005 sta girando al Mugello, ma non vedo dichiarazioni
con tempi record. Temo che sarà una durissima stagione, prima o poi doveva
arrivare. L’importante è che dopo tanti anni di successi al primo problema non
si faccia subito avanti lo spirito italiano. “E’ un complotto internazionale”,
“tutti tramano contro di noi”, “l’arbitro ha fischiato ma è in malafede”, “sono
tutti corrotti e cattivi”, ecc. ecc. ecc......
Si può anche perdere, e questo non è bello, ma lo si deve fare vendendo
carissima la pelle, quindi fuori gli attributi, prima che l’Omnipresident li
cucini alla brace. E lavorare duro, che il Kaiser sta già lucidando la Luger.
Meno male che in una stagione con 629 gare c’è il tempo di recuperare, ma non
si può più aspettare. Ci vogliono gomme e macchina nuova, a costo di giocare
d’azzardo. Mettere ancora in campo la vechia F2004M(acinino) per il prossimo GP
nel deserto sarebbe la peggiore scelta, meglio a questo punto correre a piedi.
In fondo il Kaiser è sempre in un’ottima forma fisica.... Tempi bui!!!!
Il Criticatutto