Formula 1 news, la storia, le news, i gran premi.

Aiuta Emergency

© Mario Gaiba . All rights reserved. I contenuti non originali appartengono ai legittimi proprietari.

Condividi

Aggiungi ai preferiti


Malesia 2005.

Immaginatevi la scena. Dopo la quasi debacle di Sepang, e toglierei il quasi, le petit imperateur si trova solo e abbandonato nei bui retro box Malesi, ed inginocchiato sui bulloni in titanio del motore della Rossa in ascetica e composta rassegnazione cerca di parlare via linea ultraprivata per il monte Olimpo con les Omnipresident di tutti gli Omnipresident, terreni e non, l'intergalattico Luca Cordero di Montezuma.

“Me oui mes Omnipresident, le Kaisèr est tres incazzè! La machine sembra un scarrafon gigant e prend una caterv de second ad ogni scgirò! Purtropp chi di gommon ferisce di gommon perisce...

In un attimo il cielo del piccolo box si illumina di lampi forieri di pessime nuove. Compare in ologramma il divino Omnipresident, con tanto di efebico angioletto John Elkann, in alucce e tunica candida, che gli fa aria con una foglia di palma per aiutarlo a ridurre l’incazzatura olimipica.

“Bada, o infimo inferiore, stai facendo fare una figura di sterco alla nobile stirpe rossa e soprattutto alla nostra Divina Persona. Dopo anni di dominio assoluto non è possibile avere davanti dieci macchine in prova e sei in gara solo perchè le altre quattro si sono scassate da sole. Qui sull’Olimpo cominciano a prendere per i fondelli... Tu piccolo essere insignificante francese cosa dici a tua discolpa???”

“Mes divinites, nous sommes dantr una cistern de caccon e non sappiam che poissons pigliar! Les muse gialles sont nelle cannes più total, le lor gommon vanno verament a puttaines. Poldò dice che la F duemilasanc andrà tres bien, ma se les japons non changez les gommons ici si chiude le teatrin e quest’ann si va tutti ensamble a pecher merluz dans la mere.”

“Mio caro insetto transalpino, se le cose continuano così ti manderemo a pescare, si, ma i tuoi maroni, dato che noi Omnipresident riuniti li faremo alla brace prima di gettarli nel pelago oscuro. Aspettiamo una pronta rinascita del cavallino azzoppato. Ciò rivelato, mi omaggio e torno all’ambrosia.”

Le petit imperateur teme giustamente per le sue parti basse, quindi ritorna prontamente in fabbrica e cerca di capire subito che cosa succede e soprattutto cosa si può fare. “Mes pretoriens la situation c’est tres difficile. Les Omnipresident farà del nostro sederon una piaden se non riuscirem a vinscere le prossime 25 competitions. Com si può faire!??”.

Il panico piomba raggelante tra le file dei pretoriani schierati nella maison di Maranello. Nessuno sa come e perchè, ma tutti vedono con raccapriccio cosa vale la Rossa oggi.
E’ chiaro che quando si viaggia sempre con un grande vantaggio tecnico sugli altri è facile dominare, difficile è per gli altri recuperare la china, e questo lo si è visto negli ultimi anni. Ma adesso la cosa davvero difficile da accettare per noi è che la Rossa non solo sia stata raggiunta e superata dalla Renault, che va veramente forte, ma venga regolarmente infinocchiata anche dalla Toyota del grullo e persino da quella del Ralfonso, una volta furioso ed ora sempre più lesso.

E’ decisamente cosa indigesta per noi integralisti ferraristi, ma la Red Bull del fetente va più forte della Rossa del Kaiser!!!! Va bene tutto ma se dobbiamo pensare che Sir Cultardo de Mascellonis dà la paga al Kaiser con una macchina che altro non è che il residuo del fallimento Jaguar, messa su in fretta e furia a tre mesi dalla partenza del mondiale, allora il campanello d’allarme suona forte e chiaro come le campane di S. Pietro a Pasqua.

Ma passiamo a commentare la gara della Malesia. Nulla di nuovo sulla griglia di partenza, se non che alla Renault cambiano le posizioni. Il guascone spagnolo Miguel Y Gonzalez Y Peppino Y ... Y Alonso prevale sul Grullo che resta schiacciato tra le ruote vincenti della macchina della regie. Al terzo posto un buon Stitico si piazza per tentare di svettare nuovamente nel mondiale piloti. Dietro si presentano i soliti ignoti, ovvero Webber con la prima Williams, Ralfonso con la Yaris, Rikkio con la McLaren, poi le Red Bull con Klien ed il fetente, Button, Heidi e il Colombia....poi finalmente al dodicesimo posto troviamo Rubinetto e tredicesimo, avete sentito bene TREDICESIMO, il Kaiser. Seguono poi le frattaglie dello schieramento con buone ultime le piastrelle sempre più lontane da una posizione degna.

Non appena si parte ecco che la strategia si chiarisce. Le Rosse sono cariche come dei carri Leopard in assetto da esercitazione nel deserto, peccato che vadano appunto come un cingolato: sicure e costanti e senza scomporsi mai, ma talmente piano che vengono superate da qualsiasi veicolo dotato di ruote, ivi inclusi svariati risciò locali.

Dopo pochi giri l’abitacolo del Kaiser tracima schiuma e tutti pensano si tratti dell’estintore di bordo che è scoppiato. Errore. Trattasi della bava che esce copiosa dal casco del ferocissimo Kaiser da combattimento. Il quale ogni volta che viene superato da un avversario si sporge dall’abitacolo e tanta di afferrarlo a pieni morsi per fermarlo in ogni modo.
Ai box lo scoramento fa prede importanti. Poldo non sa più dove mettersi le banane, mentre le petit Imperatoeur trascina mogio lo spadone imperiale sulla pit lane facendolo raschiare contro l’asfalto e limandolo con una cascata di scintille tipo Napoli a capodanno.

Il nervosismo è alle stelle, e di fronte ai giornalisti che incalzano il motorhome del cavallino tutti i nostri cercano di guardare altrove. Ufficialmente, come dichiara Pinocchio Colajanni, “va tutto benissimo, la strategia in gara pagherà”. Si, forse nel 2007, peccato che nel frattempo i giri passino inesorabili e solo quella vecchia volpe di Mazzonictus Nostrum pensa (ebbene si, a volte pensa) che la Ferrari stia correndo coperta per poi scattare sul finale come si fa di solito alla Milano Sanremo. Il vero problema che a Sepang manca il poggio e allora... restiamo nella cacca!!!

Nel team Rai si ringalluzzisce il prode Capelli (persi), a cui lo spettacolo ricorda da vicino il suo (quasi, lo cacciarono prima della fine...) anno ruggente in Ferrari, il disgraziato 92, dove una Rossa rivoluzionaria dotata di doppio fondo era sempre seguita da tantissimo entusiasmo e interesse (un pò come Zelig), ma non andava nemmeno a tirarla con una fionda.... tempi bui.
Piola si affanna a dare spiegazioni tecniche circa il minor carico aerodinamico e conseguente incidenza degli alettoni e flap, ma in realtà è la Ferrari che fa FLOP.

Bene, non ci sono scusanti: è chiaro che la vecchia macchina ha mal digerito i nuovi regolamenti e soprattutto le nuove gomme, a demerito dei tecnici Maranelliani che questa volta, ahinoi, hanno cappellato. Si spera nella F2005 e vedremo se saprà riportare il cavallino in vetta. Ma il fatto che Poldo continui a ripetere, masticando bucce di banane, che le sospensioni della nuova creatura sono solo un’evoluzione delle vecchie non fa ben sperare, visto che sono proprio le sospensioni l’elemento di maggior peso in rapporto all’utilizzo ottimale delle gomme.

Altra nota di demerito va ascritta al prode Stitico ed alle sue sportellate. Uno che vuole vincere il mondiale deve sapersi accontentare se la sua macchina non va forte.
Ormai questa F1 post-moderna non è una specialità dove vince il più veloce in assoluto, ma quello capace di ottenere un buon compromesso tecnico senza sforzare le gomme e la meccanica, sapendo dosare come un farmacista il giro veloce con un buon passo di gara. Insomma non è più una formula che premia la velocità pura ma premia chi va più forte senza strapazzare il mezzo (Nota dello scemeggiatore: non vorrei ridurre la gloria della Renault, ma spesso ho l’impressione che la F1 attuale premi semplicemente quello che ha più culo, e ricordiamoci sempre dell’arma letale, il leggendario culo del Kaiser).

Vistosi attaccato dal saltellante Webber il bieco romanista ha pensato bene di tirare una staccata modello “sfida all’OK Corral” con la sua macchina in assetto precario (per un altro errore suo), ed in un perfetto pendolo ha centrato il buon canguro che balzellon balzelloni se l’era ormai bevuto. Comunque il buon Pizzottella avrà sicuramente modo di rifarsi, YYYYYY Alonso è un osso duro ma anche il nostro burinazzo non scherza, quando non fa castronate.

Chiudiamo nel ricordare che le Michelin hanno dato un primo flebile segnale di possibile problema. Il gran Rikkio della tundra ha forato una gomma, arrancando poi ai box su tre ruote. Ovviamente i meccanici ne hanno cambiata una sola (come da regolamento) e mi pare una notevole minkiata. Non dev’essere male guidare con tre gomme usate per tutto il week end e con una di usura diversa. Si ritorna alle gloriose Fiat 128 di oltre 20 anni fa, dove si potevano ammirare esemplari con fino a quattro gomme diverse. Magari una bella Marangoni ricoperta, poi due da neve ma di marche differenti ed una da bicicletta. Una tenuta bestiale!

In questi giorni la F2005 sta girando al Mugello, ma non vedo dichiarazioni con tempi record. Temo che sarà una durissima stagione, prima o poi doveva arrivare. L’importante è che dopo tanti anni di successi al primo problema non si faccia subito avanti lo spirito italiano. “E’ un complotto internazionale”, “tutti tramano contro di noi”, “l’arbitro ha fischiato ma è in malafede”, “sono tutti corrotti e cattivi”, ecc. ecc. ecc......

Si può anche perdere, e questo non è bello, ma lo si deve fare vendendo carissima la pelle, quindi fuori gli attributi, prima che l’Omnipresident li cucini alla brace. E lavorare duro, che il Kaiser sta già lucidando la Luger.
Meno male che in una stagione con 629 gare c’è il tempo di recuperare, ma non si può più aspettare. Ci vogliono gomme e macchina nuova, a costo di giocare d’azzardo. Mettere ancora in campo la vechia F2004M(acinino) per il prossimo GP nel deserto sarebbe la peggiore scelta, meglio a questo punto correre a piedi. In fondo il Kaiser è sempre in un’ottima forma fisica.... Tempi bui!!!!


 

Il Criticatutto


 
Altre critiche.
001. Malesia 2006.
001. Malesia 2006.
002. Australia 2006.
002. Australia 2006.
005. Europa 2006.
006. Canada 2006.
007. Giappone 2006.
007. Giappone 2006.


Senna

Ayrton Senna Forever Un tributo al più grande pilota di tutti i tempi.



Salute

Yoga a Modena Yoga Olistica Modena.
Praticare Yoga a Modena.
Un luogo dove stare bene.



Salviamo i Bambini

Save the Children


 

Save the Children
Emergenza Zimbabwe

Scrivete se avete domande o commenti

© Mario Gaiba . All rights reserved. I contenuti non originali appartengono ai legittimi proprietari.

Aggiornato il: 19-dic-2023