Formula 1 news, la storia, le news, i gran premi.

Aiuta Emergency

© Mario Gaiba . All rights reserved. I contenuti non originali appartengono ai legittimi proprietari.

Condividi

Aggiungi ai preferiti


Italia 2003.

Dopo tanto soffrire, la Ferrari sembra rinata sul circuito italico-padano. Cerchiamo di porre rimedio a questa lunga assenza Criticatuttesca riassumendo i lunghi antefatti che ci hanno portato alla riscossa Monzese.

Qualche tempo fa, durante questa calda, caldissima estate ci eravamo lasciati con il GP di Germania dove le cose non erano andate precisamente molto bene. Ma quella era solo l'avvisaglia dei successivi disastri patiti in quel di Budapest. Il GP di Ungheria ci ha riservato la prestazione più scarsa della stagione e della storia degli ultimi cinque anni, un vero film dell'orrore dove un'arrancante rossa (con la r minuscola) ha raccolto la miseria di un punto con il Kaiser ed un muro con quello sfigato di Rubinetto, che per colmo di sventura non si è fatto nemmeno un graffio (NdS: va bene che il budget dalla Fiat si riduce, ma fare il braccio della sospensione di Rubinetto con un tubo da cesso piegato, suvvìa...).

Appena finita quell'infelice gara i nostri eroi tornano malconci in quel di Maranello, dove sta per iniziare la consueta riunione dell'Imperateur con i suoi fidi collaboratori. Sur le trespolon da cazziaton le imperateur, issato via carrucola dai fidi meccanici pretoriens in completo dark di pelle nera e cappuccio da boia, inizia l'arringa. "Mes amies la situasion este tres difficil. Sont cazz amer. Michelon avec le scucchion tres cadent, e le petit Rubèns avec le teston becoup suonè, poverin, e non vuol plus sortir dal girellò!".

In quel momento un fulmine centra le trespolon incenerendo la feluca del petit imperateur. E' l'annuncio dell'arrivo del divino President, il quale si affaccia alla sala riunioni per portare il suo sacro contributo alla causa della Rossa. Tutti si prostrano con sguardi estatici davanti al sommo Montezuma benedicente, il quale però fa trasparire un leggerissimo stato di malumore facendo sacrificare al volo un paio di ingegneri Bridgestone.

"Noi Luca Cordero Di Montezemolo, in qualità di Presidente uno e trino, siamo al cospetto di voi inferiori per portare il nostro luminoso verbo. La Rossa non potrà che essere vincente anche quest'anno, come scritto nelle tavole. Nell'Olimpo il collega Mercurio ha portato voci circa un comportamento anomalo di un'utilitaria costruita da un inferiore miscredente su carrozzella e da un'altro ateo squilibrato che s'incazza sempre. Pare che questo motocarro si stia dimostrando nettamente superiore alla nostra Folgore da gara, e questo non ci pare assolutamente in linea con la nostra divina volontà (a questo punto un fulmine centra Poldo in piena mandibola, bloccandola in fase di masticazione del classico sfilatino alla coppa di 15 mt). Ribadendo il nostro appoggio, chiediamo una collaborazione più efficace da parte dei nostri tecnici e di tutte le maestranze che lavorano all'interno di questo Eden. In altri termini, Puffo inferiore, o vi svegliate o vi ritrovate tutti quanti al reparto verniciatura della nuova Panda. Io vi benedica, arrivederci".

Finita l'arringa affumicata, il President si dissolve in una nube eterea, non senza dimenticarsi di incenerire calzoni e mutande di tutti gli astanti. Dopo circa due ore i nostri eroi si riprendono a fatica, il primo ad uscire dal coma è le petit Imperateur che riorganizza le fila. E così l'allegra combriccola, pronta a riprendere il lavoro ai soliti ritmi blandi (36 ore su 24), dopo avere previdentemente indossato le tute da verniciatore Fiat si avvia in fila indiana verso gli uffici della GES, intonando un piacevole coro di voci bianche.

La situazione è veramente drammatica. Max & Tux hanno ideato questo gran casino dei nuovi regolamenti, e non contenti hanno decretato un periodo di fermo Agostano che certamente non giova all'armata di Maranello. Dal Giappone è stato organizzato un ponte aereo per fare arrivare orde sterminate di piccoli musi gialli, ognuno munito di gomme con mescola diversa che dovranno essere provate dopo la quarantena. Finita la quale Luca "Mike Tyson" Badoer e Felipe Massa(crato) vengono attrezzati con elmetto da minatore con torcia al posto del casco e mollette sorreggi-palpebre, per essere poi scaraventati in pista twentyfourhoursaday.

L'atmosfera è davvero pesante, e non solo per i panini aglio e gorgonzola di Poldo. Del Kaiser si sono perse le tracce, tutti i ragazzi della rossa hanno salutato le famiglie senza dar loro una idea circa la data e l'eventualità del loro ritorno, e le petit imperateur ha messo in gabbia Poldo senza cena per farlo incattivire a tal punto da inventarsi nuove strategie più aggressive.

Inizia la settimana di test sul circuito Monzese ed ecco che le petit imperateur, imboccato da un Poldo cattivissimo dopo il mese di gabbia ad acqua ed insalata scondita, rilascia una incandescente intervista: "mes amies giournalist nous avon trouvè la motivasion ai notre problems. La McLarèn de le Boss e la Williàms de monsieur Frank, quei furbacchion, avon les gommons anterieur tarocchè. Ma nous non siam fessacchion, et abbiam fotografè les gommons. E adess chiederem a le commissaire Basetton de la federation international la ghigliotten pour le fellon Dupasquieur et 250 punt de penalitè per i furbacchion".

Apriti cielo, ma cosa era successo in realtà? Poldo in mancanza di cibo aveva iniziato a sgranocchiare copie di Autosprint e foto varie delle ultime gare, dove appare nettamente che la gomma Michelin inzia con le misure regolamentari e finisce con una larghezza pari ai cingoli di un tank Leopard. Sulla base di questa intuizione digestiva di Poldo ecco che scatta subito la ricerca delle prove, ed aiutati dal manager di Rubinhetto - Ciccio di Nonna Papera, come sicuramente ricordate - viene immediatamente contattato l'inspecteur Clouseau della suretè di Parigi.

Raccolte prove fotografiche e disegni di Rubinetto fatti con i pastelli a cera, Poldo va in missione a Parigi per parlare con la commissione FIA. Aiutato dal suo interprete di fiducia Bongo - il macaco bilingue - e dal grande Pinocchio Colajanni, che lo infastidisce con il suo naso in continua espansione, inizia ad illustrare i motivi della contesa. Si parla della nuova arma segreta della Michelin: la terrificante gomma cipolla. Trattasi di una gomma a strati che opportunamente irrorata di olio, sale e pepe quanto basta, non appena viene appoggiata sugli asfalti estivi, che ultimamente sono simili al magma in fusione, comincia a soffriggere spargendo per l'aere un delizioso profumino. Dopo i primi due giri inizia quindi ad aprirsi nei suoi vari strati fino a creare quella forma a petalo allargato che permette alle auto che le montano di avere una gomma decisamente fuori misura.

I commissari, notando che dagli iniziali 27 cm dopo una breve cottura si arriva a gomme di oltre 2 metri e mezzo, passano immediatamente alle sanzioni. Il giudice della commissione sentenzia: "considerato l'evidente illecito sportivo commesso dalla Michelin, ma considerato anche che il regolamento dei due comici Max & Tux non si può prendere sul serio, sarebbe un controsenso, non si comminano sanzioni e amici come prima se dal prossimo GP di Monza verranno nuovamente utilizzate gomme regolamentari. Scurdammoce 'o passato simme a Parigi paisà". E così il bieco Dupasquieur estrae dal cappello la gomma cipolla che non si stratifica.

Iniziano i test Monzesi e come promesso, la Rossa mette in campo una potenza di fuoco incredibile. A Monza girano contemporaneamente il Kaiser, Rubinetto, Massa, Badoer, Alesi, Prost, Lauda, Capelli, Salo e Regazzoni. Tutti provano tutto, gli ingegneri si sdraiano sulla pista a pelle di leopardo per controllare meglio i profili estrattori, al posto delle gomme si montano direttamente gli ingegneri Bridgestone arrotolati, così vedono quello che succede da molto vicino. Gli altri provano anche loro come dannati e la nuova gomma cipolla fa la sua prima vittima. Durante i test il Ralfonso buca ed inizia a roteare all'impazzata verso le curve di Lesmo, prendendo una capocciata da ricordare negli annali. Nulla di che ma il trauma cranico è notevole anche per una testa di acciaio Krupp come la sua, e se ne vedranno i postumi.

Alla fine della settimana di prove il Kaiser chiude tutti nei box e minaccioso avverte: "ze io non vinceren mondialen con qvesta bagnarolen foi kaputt, tutti quanti!!!". Pinocchio esce dai box ed aggiorna i giornalisti impazienti "La Ferrari ha concluso positivamente i test che aveva in programma, l'esito è stato più che positivo, siamo fiduciosi sulla prova di Monza e sull'esito finale del campionato. L'armonia regna sovrana nella squadra, il cielo è azzurro e tutti siamo felici. Amen". Ma nonostante il mestiere di consumato ballista più di un particolare lo tradisce: porta al collo una corona d'aglio rubata al Grullo, ha alla cintura una serie di cornetti rossi e parla con le mani ben strette in tasca. Per non parlare della lunghezza del naso, ormai giunta a circa 27 mt.

La settimana precedente il GP d'Italia è piena di dichiarazioni al veleno tra le scuderie e tra i piloti, che si danno reciprocamente dei ladri e dei mafiosi nel più perfetto stile gentleman driver, e finalmente si apre il sipario sulla contesa brianzola. Il Venerdì vede le Rosse in forma, ma il Colombia stende tutti con un gran tempo. Ralfonso è suonato come un tamburo ed alla fine di un ignobile giro viene prontamente sostituito da Genè, pilota colto (NdS: pare che parli ben sei lingue, tra cui il bergamasco) ma fortunatamente per la Rossa non troppo veloce.

Finalmente arriva il Sabato. Negli studi RAI l'imbarazzo è generale: il terrone Avignonese si presenta con una delle più oscene camicie della sua collezione hardcore, ed inevitabilmente compare il disco rosso sullo schermo "la visione delle camicie di Alesi è consigliata ad un pubblico adulto e non soggetto ad disturbi intestinali".

La giornata è bellissima e nel cielo terso della Brianza Bossiaca inizia la disfida per la griglia. Le macchine si susseguono senza senso dopo l'esordio decoroso del buon Genè, fino a che non arriva il turno di Ice Driver. L'uomo caliente che viene dal nord inanella un bel giro e balza davanti a tutti. Scende in pista il Kaiser che inizia a far frullare il suo 10 cilindri. Alla staccata dei box arriva impiccato come pochi, ma riesce a girare lo stesso non si sa come, quindi inizia a macinare e si vede subito che ha il passo giusto delle grandi occasioni. Alla Ascari entra come un forsennato per scaricare tutto quello che può sul rettilineo prima della parabolica. Dipinge una traiettoria alla Giotto ed entra in rettilineo come un proiettile balzando in testa e rinfrancando tutti quanti con un pugno liberatorio alzato ad oltre 300 kmh. Rubinetto fa il suo dovere e prende i due decimi d'ordinanza piazzandosi appena dietro al Kaiser.

Ora tocca al Colombia, e le orde dei tifosi rossi ammutoliscono. Emiliano parte come al solito col machete tra i denti, e a fine rettilineo la pattuglia Rai urla all'unisono: "va piano, è dietro di 5 kmh in velocità di punta!!". Ma come al solito non hanno capito una mazza, ed il sangue inizia a gelarsi quando arriva il primo tempo intermedio: Emiliano è davanti, di pochi millesimi ma è davanti. Prima della Ascari secondo rilevamento. Il Kaiser è sempre dietro, di pochissimo ma è dietro. Cominciano già a notarsi i primi pasdaran ferraristi che si danno fuoco stile bonzo, ma ecco che all'ingresso della Ascari il Colombiano ha una incertezza impercettibile che sommata alla velocità mostruosa sviluppata dalla Rossa in rettilineo lo porta in seconda posizione ad un soffio dal Kaiser, che va in pole!

Le President si è nel frattempo materializzato al muretto e da tifoso ultras quale in realtà è rilascia subito una dichiarazione a caldo: "la gara è domani, nessun trionfalismo per carità, comunque... siamo molto, molto, molto, (altri 15), mooolto contenti della pole... li abbiamo fatti neriiii... e vaiiiiiiiiiii!!". E' talmente eccitato che nell'uscire dalla pit lane per recarsi ai soliti 10 /12 consigli di amministrazione quotidiani gli scappano un paio di fulmini intercettati dalla cuffietta con le antenne parafulmine dell'imperateur, ancora più elettrizzato dopo l'episodio.

La calda serata si presenta senza alcuna nuvola all'orizzonte, ma ecco che i precisi accordi presi tra le President e Giove Pluvio fanno si che in pochi secondi il cielo diventi plumbeo ed una benefica pioggerellina autunnale inizi a cadere, mentre nei dintorni dell'autodromo i Teutoni tedeschi in astinenza da birra prendono d'assalto tutti i bar, negozi, supermercati e condomini di Biassono, Vedano al Lambro e Villasanta.

La domenica si apre purtroppo con cielo sereno (anche le President ha dei limiti) ed il pensiero vola immediatamente alle ultime partenze stile fucile a tappo delle Rosse, che solitamente allo start perdono in media 15 posizioni ed alla prima curva si ritrovano a lottare con le Minardi in rimonta. Il franco terrone (presentatosi, a seguito di un'interpellanza parlamentare in difesa dei bambini davanti alla TV, con una candida camicia bianca rubata a Bonolis sul set dello spot Lavazza) aggiunge le sue macumbe a quelle ben più temute di Mazzoncino, dicendosi preoccupato per lo scarso grip delle Bridgestone allo scatto iniziale.

Ore 14, il silenzio è d'obbligo, i semafori si accendono per spegnersi in un'orgia di cavalli che aggrediscono l'asfalto. Partiti. L'imbuto della prima chicane si avvicina minaccioso, ma le Rosse tengono, o quasi. Il Kaiser con una partenza alla quale non siamo più abituati scatta come un puma con le emorroidi ed arriva alla prima chicane leggermente lungo. Il Colombia schiaccia il pedale dell'acceleratore come un forsennato ma non lo prende e si accoda mestamente. Jarno Grullo con un launch control che ruberemo appena possibile passa in un sol balzo dalla sesta alla terza posizione. Ma come fanno questi cazzo di francesi, usano i razzi del Saturno V alla partenza!? Per compensare le grandi gesta del Grullo, Fernando Y Pereria Y Peppino Y Gustavo Y Giangaudenzio YYYYYYYYYY Alonso parte dall'ultima posizione in perfetto stile Rikkio man, centrando subito una Minardi e iniziando un lodevole tentativo di decollo prontamente bloccato. Rubinetto con una partenza senza infamia e senza lode chiude il quartetto di testa. A seguire tutti gli altri peones dove Sir de Mascellonis si fa notare per il guadagno di diverse posizioni.

Dopo la prima chicane ecco il curvone, rinominato giustamente curva Biassono. Il Kaiser, arrivato leggermente lungo alla prima chicane accelera con un attimo di indecisione, mentre il mastino colombiano lo incalza a pochi micron. Alla seconda variante l'immagine proveniente dal tubo catodico si materializza sullo schermo, ed il sistema cardiocircolatorio del popolo rosso inizia a vacillare. Il Kaiser è all'interno in traiettoria difensiva ed al suo fianco il Colombiano lo aggredisce a fendenti di machete. I due gentlemen sono in lotta dura e staccano a non più di 20 cm dall'ingresso alla Roggia. Il Kaiser si difende ed Emiliano non molla di un millimetro. Già si nota al muretto il ghigno con canino d’oro di Ron the boss, che sogna un bell'incrocchio tra i due con Ice Driver proiettato verso il mondiale, ma questa volta i due mastini si dimostrano cattivi ma non fessi. All'uscita della Roggia il Kaiser, essendo in traiettoria favorevole, apre con un nanosecondo di vantaggio su Emiliano, ed alla prima di Lesmo entra davanti. Pericolo scampato per un pelo.

La situazione resta immutata fino all'uscita della seconda di Lesmo, dove il Grullo rallenta repentinamente e Rubinetto a momenti lo centra. Ai box il prode Jarno dichiarerà che era stato il cicchetto de chel bun messo direttamente nel serbatoio da Efflavius Briatorius a creare un sovraccarico di potenza, a cui però il motorino elettrico Renault non ha resistito. E così la Renault è fuori dopo due chicane e due curve, niente male.

Per quanto riguarda sorpassi o tentativi la gara è praticamente finita, se non per qualche tafferuglio nelle retrovie, ma la lotta tra Emiliano ed il Kaiser non è finita per niente. I due amiconi iniziano a marciare ad un ritmo incredibile, separati tra loro da pochi decimi a giro. Ai box della Rossa, vista la situazione, i meccanici iniziano a pregare per le loro misere esistenze, sperando che il Kaiser riesca a reggere gli assalti del nemico, unica via di salvezza per loro.

Il primo giro è eletrizzante, e non solo per le folgori distribuite da le President ai ragazzi del muretto rosso. In cabina RAI un mix tra miasmi di sudore e rarefazione dell'aria provoca brutti scherzi. Si teme un'esplosione tossica e Mazzonictus fa i numeri urlando come un pazzo.

Finalmente la bolgia iniziale tende a calmarsi, e i primi tre girano a palla come se fossero in eterna qualifica. Mazzonictus si attacca ad una bombola di ossigeno presente in cabina ed inizia a snocciolare i suoi temutissimi dati. La velocità a fine rettilineo è sui 360 kmh ed arriverà fino ai 368,8 del Kaiser. Pare di stare su un razzo V2, in compenso Piola dichiara: "Il problema freni è rilevante, in due secondi alla fine del rettilineo si passa da 360 a 90 kmh. INCREDIBILE!!

Dopo i primi dieci giri avviene un miracolo: il Kaiser stacca di alcuni secondi Emiliano, che a sua volta vede nei retrovisori Rubinetto. I tifosi più dediti all'uso di stupefacenti iniziano a fantasticare: "vuoi vedere che questo rimbambito prende il Colombiano e dato che sul rettilineo le Rosse vanno come schioppi lo passa, o magari (meglio) lo centra e lo elimina!?". Ma iniziano le soste, e con queste finisce la favola. Con il secondo treno di gomme il Colombia si avvicina al Kaiser, mentre Rubinetto si perde per la pista. Ice Driver in quarta posizione tenta di riprendere il Brasileiro generando il panico generale. A questo punto anche il popolo della Rossa dedito a qualsiasi tipo di droga sintetica vede nero. "vuoi vedere che il Colombia riprende il Kaiser e lo passa in staccata dove pare che la Williams sia più stabile, mentre Rikkio arriva alle spalle del brasileiro che ne fa una delle sue e ci si ritrova alla fine nella cacca più totale!?". Le cose cambiano in fretta nella vita...

Secondo cambio, i box lavorano benissimo e nessuno fa cazzate, nemmeno i fratelli Marx in casa Williams. Si riparte per l'ultimo terzo di gara, tutti tirano ancora come ossessi ma la situazione sembra essere sotto controllo fino a quando il Colombia non arriva alle spalle di HHHHH Frentzen. Il figlio del becchino, il vero idolo di Mazzoni, con la sua Sauber protezione 50 schermo totale fa passare il Kaiser e chiude inesorabilmente Emiliano, che perde un bel secondo pieno ed una buona metà del volante, sgranocchiato per il leggero nervosismo. Da questo momento il Colombia non ci prende più, ed inizia a perdere con costanza fino ad accumulare un distacco di una manciata di secondi.

Gli ultimi giri sono interminabili per il popolo rosso, anche a causa delle solite beneauguranti invocazioni di Mazzonictus. A sette giri dal termine inizia con i suoi riassunti, che spaziano dalla superiorità epocale della Ferrari alla bravura sovrumana del suo pilota, alla tenuta dei suoi motori (e qui le prime decise toccatine ai maroni), al fatto che la Ferrari è nota per la sua affidabilità proverbiale (mani sempre più avvinghiate alle parti basse), per arrivare alle considerazioni secondo cui "con questa vittoria il mondiale è praticamente .....". Sfido chiunque di voi, cari compagni di merende ferraristi, a negare di esservi toccati almeno una decina di volte durante questi ultimi terribili sette giri sotto le nubi tossiche di jattura prodotte dal Mazzonictus.

La gara finisce con il tradizionale tripudio sotto il podio, che vede in prima e terza posizione i nostri guerrieri. Il capitolo mondiale è apertissimo e se le cose vanno per il verso giusto (quello rosso) forse portiamo a casa i due titoli anche quest'anno (NdS: ragazzi, qui a furia di strizzatine finisce che devo andare dall'andrologo), ma sarà veramente dura. A Indianapolis e Suzuka sarà di nuovo grande battaglia con il Colombia, al quale si aggiungerà anche il Ralfonso rintronato, ancora più furioso per avere perso ogni chance mondiale. Possiamo sempre confidare nei fratelli Marx che ai box Williams possono combinarne una delle loro, che so, una gomma non imbullonata, una sregolatina al carico delle ali, una minchiatina al rifornimento... che dire, sportivamente.. SPERIAMO TUTTO QUESTO ASSIEME. E non trascuriamo quello stocafisso di Rikkio, il quale per migliorare la concentrazione ha deciso di non uscire dal cockpit se non dopo Suzuka.

Tutto è bene quel che finisce bene ed in segno di gaudio nel dopo gara le President ha voluto festeggiare con una torta sulla quale erano infilati a mo di candeline alcuni nippo ingegneri della Bridgestone, che sono ovviamente andati flambè. E' proprio il caso di dire, l'ingegnerino sulla torta. Per questa volta la Ferrari ha compiuto la sua missione.

Ed ecco le pagelle

Ferrari 10 +

Il pacchetto questa volta è stato molto buono e le gomme hanno funzionato a dovere. Speriamo bene.

Kaiser 10+ Ha fatto pole, miglior tempo sul giro, velocità più elevata senza scia, difesa ad oltranza dal Colombia. E che volete di più, un Lucano? Speriamo che continui così fino in fondo.

Rubinetto 9 Ha fatto il suo dovere, anche se non capisco come mai non riesce ad essere abbastanza incisivo nei momenti che contano. Omogeneizzati alla prugna e conseguenti problemi intestinali?

Williams 10

Vale lo stesso giudizio espresso per la Ferrari, solo che è andata un filino meno forte.

Emiliano Zapata Montoya 10 Non è simpatico ma è bravo, eccome. Anche in questo fine settimana, gomme larghe o no, si è dimostrato all'altezza della situazione con in più la capacità di inventarsi dei sorpassi anche dove le leggi della fisica non lo permettono. Nulla da eccepire, speriamo in qualche calo di concentrazione.

Genè 9,5 Per essere un collaudatore ha fatto grandi cose. E' entrato nei primi cinque dello schieramento, è arrivato quinto alla fine. ottima sostituzione del Ralfonso.

Ralfonso 4 va bene che era tuonato per la toccatina ai test della settimana precedente, ma fare cazzate in prova in questo momento del campionato è da fessi olimpici.

McLaren 8

Nonostante i pezzi presi dalla ciofeca MP4-18 la macchina è al capolinea e si vede. Per vincere ci deve essere una morìa delle prime quattro auto.

Rikkio 8,5 Mummificato, ma è bravo. Arriverà buon terzo in classifica, ma se la macchina il prossimo anno migliora sarà uno con cui fare i conti.

De Mascellonis 5 Non punge in qualifica, inesistente in gara, se arriva davanti è perchè la sua macchina va molto meglio delle altre. Altrimenti sono retrovie.

Renault 9,5

La macchina va bene ed ha un sistema di launch control incredibile. Per vincere deve avere una mandria di puledri in più che al momento mancano all'appello (risultano presenti solo un branco di criceti). Se la gioca con la McLaren.

Grullo 9,5 E' l'unico che con una cavalleria ridotta riesce a recuperare nel secondo e terzo tratto del circuito. In prova è un leone, peccato che dopo un km debba già alzare bandiera bianca. Se riusciva ad arrivare alle costole di Montoya forse se ne sarebbero viste delle belle.

Alonso 5 nelle prove 8 in gara. In prova si gira come un tordo, sarà anche vero che il traction control non ha funzionato, ma da buon ultimo doveva rientrare nei box e cambiare la strategia di gara. Così avrebbe eliminato anche l'incidente in partenza. Scarso nella tattica sia lui che Briatorius.

Resto del mondo

Non serve ad altro che a riempire la griglia. Ci sono i soliti problemi che vanno dalla mitica Piastrella di Faenza che chiude sempre in ultima fila e passano da Jaguar e Toyota (tanti soldi spesi ma fare tutto in casa è difficilissimo...). La Jordan è una motofalciatrice e già dal giro di ricognizione Stitichella rantolava a sei cilindri. Una pena.

La Sauber ti protegge dalle insolazioni, ma non va. Peter Sauber avrà a disposizione anche la nuova galleria del vento, oltre a quella con le lampade abbronzanti, vedremo il prossimo anno.

La Bar farebbe meglio a chiudere i battenti per ferie, anzi per disperazione.

 

Il Criticatutto


 
Altre critiche.
001. Malesia 2006.
001. Malesia 2006.
002. Australia 2006.
002. Australia 2006.
005. Europa 2006.
006. Canada 2006.
007. Giappone 2006.
007. Giappone 2006.


Senna

Ayrton Senna Forever Un tributo al più grande pilota di tutti i tempi.



Salute

Yoga a Modena Yoga Olistica Modena.
Praticare Yoga a Modena.
Un luogo dove stare bene.



Salviamo i Bambini

Save the Children


 

Save the Children
Emergenza Zimbabwe

Scrivete se avete domande o commenti

© Mario Gaiba . All rights reserved. I contenuti non originali appartengono ai legittimi proprietari.

Aggiornato il: 19-dic-2023