Dopo tanto soffrire, la Ferrari sembra rinata sul
circuito italico-padano. Cerchiamo di porre rimedio a questa lunga assenza
Criticatuttesca riassumendo i lunghi antefatti che ci hanno portato alla
riscossa Monzese.
Qualche tempo fa, durante questa calda, caldissima
estate ci eravamo lasciati con il GP di Germania dove le cose non erano andate
precisamente molto bene. Ma quella era solo l'avvisaglia dei successivi
disastri patiti in quel di Budapest. Il GP di Ungheria ci ha riservato la
prestazione più scarsa della stagione e della storia degli ultimi cinque anni,
un vero film dell'orrore dove un'arrancante rossa (con la r minuscola) ha
raccolto la miseria di un punto con il Kaiser ed un muro con quello sfigato di
Rubinetto, che per colmo di sventura non si è fatto nemmeno un graffio (NdS: va
bene che il budget dalla Fiat si riduce, ma fare il braccio della sospensione
di Rubinetto con un tubo da cesso piegato, suvvìa...).
Appena finita quell'infelice gara i nostri eroi
tornano malconci in quel di Maranello, dove sta per iniziare la consueta
riunione dell'Imperateur con i suoi fidi collaboratori. Sur le trespolon da
cazziaton le imperateur, issato via carrucola dai fidi meccanici pretoriens in
completo dark di pelle nera e cappuccio da boia, inizia l'arringa. "Mes amies
la situasion este tres difficil. Sont cazz amer. Michelon avec le scucchion
tres cadent, e le petit Rubèns avec le teston becoup suonè, poverin, e non vuol
plus sortir dal girellò!".
In quel momento un fulmine centra le trespolon
incenerendo la feluca del petit imperateur. E' l'annuncio dell'arrivo del
divino President, il quale si affaccia alla sala riunioni per portare il suo
sacro contributo alla causa della Rossa. Tutti si prostrano con sguardi
estatici davanti al sommo Montezuma benedicente, il quale però fa trasparire un
leggerissimo stato di malumore facendo sacrificare al volo un paio di ingegneri
Bridgestone.
"Noi Luca Cordero Di Montezemolo, in qualità di
Presidente uno e trino, siamo al cospetto di voi inferiori per portare il
nostro luminoso verbo. La Rossa non potrà che essere vincente anche quest'anno,
come scritto nelle tavole. Nell'Olimpo il collega Mercurio ha portato voci
circa un comportamento anomalo di un'utilitaria costruita da un inferiore
miscredente su carrozzella e da un'altro ateo squilibrato che s'incazza sempre.
Pare che questo motocarro si stia dimostrando nettamente superiore alla nostra
Folgore da gara, e questo non ci pare assolutamente in linea con la nostra
divina volontà (a questo punto un fulmine centra Poldo in piena mandibola,
bloccandola in fase di masticazione del classico sfilatino alla coppa di 15
mt). Ribadendo il nostro appoggio, chiediamo una collaborazione più efficace da
parte dei nostri tecnici e di tutte le maestranze che lavorano all'interno di
questo Eden. In altri termini, Puffo inferiore, o vi svegliate o vi ritrovate
tutti quanti al reparto verniciatura della nuova Panda. Io vi benedica,
arrivederci".
Finita l'arringa affumicata, il President si
dissolve in una nube eterea, non senza dimenticarsi di incenerire calzoni e
mutande di tutti gli astanti. Dopo circa due ore i nostri eroi si riprendono a
fatica, il primo ad uscire dal coma è le petit Imperateur che riorganizza le
fila. E così l'allegra combriccola, pronta a riprendere il lavoro ai soliti
ritmi blandi (36 ore su 24), dopo avere previdentemente indossato le tute da
verniciatore Fiat si avvia in fila indiana verso gli uffici della GES,
intonando un piacevole coro di voci bianche.
La situazione è veramente drammatica. Max & Tux
hanno ideato questo gran casino dei nuovi regolamenti, e non contenti hanno
decretato un periodo di fermo Agostano che certamente non giova all'armata di
Maranello. Dal Giappone è stato organizzato un ponte aereo per fare arrivare
orde sterminate di piccoli musi gialli, ognuno munito di gomme con mescola
diversa che dovranno essere provate dopo la quarantena. Finita la quale Luca
"Mike Tyson" Badoer e Felipe Massa(crato) vengono attrezzati con elmetto da
minatore con torcia al posto del casco e mollette sorreggi-palpebre, per essere
poi scaraventati in pista twentyfourhoursaday.
L'atmosfera è davvero pesante, e non solo per i
panini aglio e gorgonzola di Poldo. Del Kaiser si sono perse le tracce, tutti i
ragazzi della rossa hanno salutato le famiglie senza dar loro una idea circa la
data e l'eventualità del loro ritorno, e le petit imperateur ha messo in gabbia
Poldo senza cena per farlo incattivire a tal punto da inventarsi nuove
strategie più aggressive.
Inizia la settimana di test sul circuito Monzese
ed ecco che le petit imperateur, imboccato da un Poldo cattivissimo dopo il
mese di gabbia ad acqua ed insalata scondita, rilascia una incandescente
intervista: "mes amies giournalist nous avon trouvè la motivasion ai notre
problems. La McLarèn de le Boss e la Williàms de monsieur Frank, quei
furbacchion, avon les gommons anterieur tarocchè. Ma nous non siam fessacchion,
et abbiam fotografè les gommons. E adess chiederem a le commissaire Basetton de
la federation international la ghigliotten pour le fellon Dupasquieur et 250
punt de penalitè per i furbacchion".
Apriti cielo, ma cosa era successo in realtà?
Poldo in mancanza di cibo aveva iniziato a sgranocchiare copie di Autosprint e
foto varie delle ultime gare, dove appare nettamente che la gomma Michelin
inzia con le misure regolamentari e finisce con una larghezza pari ai cingoli
di un tank Leopard. Sulla base di questa intuizione digestiva di Poldo ecco che
scatta subito la ricerca delle prove, ed aiutati dal manager di Rubinhetto -
Ciccio di Nonna Papera, come sicuramente ricordate - viene immediatamente
contattato l'inspecteur Clouseau della suretè di Parigi.
Raccolte prove fotografiche e disegni di Rubinetto
fatti con i pastelli a cera, Poldo va in missione a Parigi per parlare con la
commissione FIA. Aiutato dal suo interprete di fiducia Bongo - il macaco
bilingue - e dal grande Pinocchio Colajanni, che lo infastidisce con il suo
naso in continua espansione, inizia ad illustrare i motivi della contesa. Si
parla della nuova arma segreta della Michelin: la terrificante gomma cipolla.
Trattasi di una gomma a strati che opportunamente irrorata di olio, sale e pepe
quanto basta, non appena viene appoggiata sugli asfalti estivi, che ultimamente
sono simili al magma in fusione, comincia a soffriggere spargendo per l'aere un
delizioso profumino. Dopo i primi due giri inizia quindi ad aprirsi nei suoi
vari strati fino a creare quella forma a petalo allargato che permette alle
auto che le montano di avere una gomma decisamente fuori misura.
I commissari, notando che dagli iniziali 27 cm
dopo una breve cottura si arriva a gomme di oltre 2 metri e mezzo, passano
immediatamente alle sanzioni. Il giudice della commissione sentenzia:
"considerato l'evidente illecito sportivo commesso dalla Michelin, ma
considerato anche che il regolamento dei due comici Max & Tux non si può
prendere sul serio, sarebbe un controsenso, non si comminano sanzioni e amici
come prima se dal prossimo GP di Monza verranno nuovamente utilizzate gomme
regolamentari. Scurdammoce 'o passato simme a Parigi paisà". E così il bieco
Dupasquieur estrae dal cappello la gomma cipolla che non si stratifica.
Iniziano i test Monzesi e come promesso, la Rossa
mette in campo una potenza di fuoco incredibile. A Monza girano
contemporaneamente il Kaiser, Rubinetto, Massa, Badoer, Alesi, Prost, Lauda,
Capelli, Salo e Regazzoni. Tutti provano tutto, gli ingegneri si sdraiano sulla
pista a pelle di leopardo per controllare meglio i profili estrattori, al posto
delle gomme si montano direttamente gli ingegneri Bridgestone arrotolati, così
vedono quello che succede da molto vicino. Gli altri provano anche loro come
dannati e la nuova gomma cipolla fa la sua prima vittima. Durante i test il
Ralfonso buca ed inizia a roteare all'impazzata verso le curve di Lesmo,
prendendo una capocciata da ricordare negli annali. Nulla di che ma il trauma
cranico è notevole anche per una testa di acciaio Krupp come la sua, e se ne
vedranno i postumi.
Alla fine della settimana di prove il Kaiser
chiude tutti nei box e minaccioso avverte: "ze io non vinceren mondialen con
qvesta bagnarolen foi kaputt, tutti quanti!!!". Pinocchio esce dai box ed
aggiorna i giornalisti impazienti "La Ferrari ha concluso positivamente i test
che aveva in programma, l'esito è stato più che positivo, siamo fiduciosi sulla
prova di Monza e sull'esito finale del campionato. L'armonia regna sovrana
nella squadra, il cielo è azzurro e tutti siamo felici. Amen". Ma nonostante il
mestiere di consumato ballista più di un particolare lo tradisce: porta al
collo una corona d'aglio rubata al Grullo, ha alla cintura una serie di
cornetti rossi e parla con le mani ben strette in tasca. Per non parlare della
lunghezza del naso, ormai giunta a circa 27 mt.
La settimana precedente il GP d'Italia è piena di
dichiarazioni al veleno tra le scuderie e tra i piloti, che si danno
reciprocamente dei ladri e dei mafiosi nel più perfetto stile gentleman driver,
e finalmente si apre il sipario sulla contesa brianzola. Il Venerdì vede le
Rosse in forma, ma il Colombia stende tutti con un gran tempo. Ralfonso è
suonato come un tamburo ed alla fine di un ignobile giro viene prontamente
sostituito da Genè, pilota colto (NdS: pare che parli ben sei lingue, tra cui
il bergamasco) ma fortunatamente per la Rossa non troppo veloce.
Finalmente arriva il Sabato. Negli studi RAI
l'imbarazzo è generale: il terrone Avignonese si presenta con una delle più
oscene camicie della sua collezione hardcore, ed inevitabilmente compare il
disco rosso sullo schermo "la visione delle camicie di Alesi è consigliata ad
un pubblico adulto e non soggetto ad disturbi intestinali".
La giornata è bellissima e nel cielo terso della
Brianza Bossiaca inizia la disfida per la griglia. Le macchine si susseguono
senza senso dopo l'esordio decoroso del buon Genè, fino a che non arriva il
turno di Ice Driver. L'uomo caliente che viene dal nord inanella un bel giro e
balza davanti a tutti. Scende in pista il Kaiser che inizia a far frullare il
suo 10 cilindri. Alla staccata dei box arriva impiccato come pochi, ma riesce a
girare lo stesso non si sa come, quindi inizia a macinare e si vede subito che
ha il passo giusto delle grandi occasioni. Alla Ascari entra come un forsennato
per scaricare tutto quello che può sul rettilineo prima della parabolica.
Dipinge una traiettoria alla Giotto ed entra in rettilineo come un proiettile
balzando in testa e rinfrancando tutti quanti con un pugno liberatorio alzato
ad oltre 300 kmh. Rubinetto fa il suo dovere e prende i due decimi d'ordinanza
piazzandosi appena dietro al Kaiser.
Ora tocca al Colombia, e le orde dei tifosi rossi
ammutoliscono. Emiliano parte come al solito col machete tra i denti, e a fine
rettilineo la pattuglia Rai urla all'unisono: "va piano, è dietro di 5 kmh in
velocità di punta!!". Ma come al solito non hanno capito una mazza, ed il
sangue inizia a gelarsi quando arriva il primo tempo intermedio: Emiliano è
davanti, di pochi millesimi ma è davanti. Prima della Ascari secondo
rilevamento. Il Kaiser è sempre dietro, di pochissimo ma è dietro. Cominciano
già a notarsi i primi pasdaran ferraristi che si danno fuoco stile bonzo, ma
ecco che all'ingresso della Ascari il Colombiano ha una incertezza
impercettibile che sommata alla velocità mostruosa sviluppata dalla Rossa in
rettilineo lo porta in seconda posizione ad un soffio dal Kaiser, che va in
pole!
Le President si è nel frattempo materializzato al
muretto e da tifoso ultras quale in realtà è rilascia subito una dichiarazione
a caldo: "la gara è domani, nessun trionfalismo per carità, comunque... siamo
molto, molto, molto, (altri 15), mooolto contenti della pole... li abbiamo
fatti neriiii... e vaiiiiiiiiiii!!". E' talmente eccitato che nell'uscire dalla
pit lane per recarsi ai soliti 10 /12 consigli di amministrazione quotidiani
gli scappano un paio di fulmini intercettati dalla cuffietta con le antenne
parafulmine dell'imperateur, ancora più elettrizzato dopo l'episodio.
La calda serata si presenta senza alcuna nuvola
all'orizzonte, ma ecco che i precisi accordi presi tra le President e Giove
Pluvio fanno si che in pochi secondi il cielo diventi plumbeo ed una benefica
pioggerellina autunnale inizi a cadere, mentre nei dintorni dell'autodromo i
Teutoni tedeschi in astinenza da birra prendono d'assalto tutti i bar, negozi,
supermercati e condomini di Biassono, Vedano al Lambro e Villasanta.
La domenica si apre purtroppo con cielo sereno
(anche le President ha dei limiti) ed il pensiero vola immediatamente alle
ultime partenze stile fucile a tappo delle Rosse, che solitamente allo start
perdono in media 15 posizioni ed alla prima curva si ritrovano a lottare con le
Minardi in rimonta. Il franco terrone (presentatosi, a seguito di
un'interpellanza parlamentare in difesa dei bambini davanti alla TV, con una
candida camicia bianca rubata a Bonolis sul set dello spot Lavazza) aggiunge le
sue macumbe a quelle ben più temute di Mazzoncino, dicendosi preoccupato per lo
scarso grip delle Bridgestone allo scatto iniziale.
Ore 14, il silenzio è d'obbligo, i semafori si
accendono per spegnersi in un'orgia di cavalli che aggrediscono l'asfalto.
Partiti. L'imbuto della prima chicane si avvicina minaccioso, ma le Rosse
tengono, o quasi. Il Kaiser con una partenza alla quale non siamo più abituati
scatta come un puma con le emorroidi ed arriva alla prima chicane leggermente
lungo. Il Colombia schiaccia il pedale dell'acceleratore come un forsennato ma
non lo prende e si accoda mestamente. Jarno Grullo con un launch control che
ruberemo appena possibile passa in un sol balzo dalla sesta alla terza
posizione. Ma come fanno questi cazzo di francesi, usano i razzi del Saturno V
alla partenza!? Per compensare le grandi gesta del Grullo, Fernando Y Pereria Y
Peppino Y Gustavo Y Giangaudenzio YYYYYYYYYY Alonso parte dall'ultima posizione
in perfetto stile Rikkio man, centrando subito una Minardi e iniziando un
lodevole tentativo di decollo prontamente bloccato. Rubinetto con una partenza
senza infamia e senza lode chiude il quartetto di testa. A seguire tutti gli
altri peones dove Sir de Mascellonis si fa notare per il guadagno di diverse
posizioni.
Dopo la prima chicane ecco il curvone, rinominato
giustamente curva Biassono. Il Kaiser, arrivato leggermente lungo alla prima
chicane accelera con un attimo di indecisione, mentre il mastino colombiano lo
incalza a pochi micron. Alla seconda variante l'immagine proveniente dal tubo
catodico si materializza sullo schermo, ed il sistema cardiocircolatorio del
popolo rosso inizia a vacillare. Il Kaiser è all'interno in traiettoria
difensiva ed al suo fianco il Colombiano lo aggredisce a fendenti di machete. I
due gentlemen sono in lotta dura e staccano a non più di 20 cm dall'ingresso
alla Roggia. Il Kaiser si difende ed Emiliano non molla di un millimetro. Già
si nota al muretto il ghigno con canino d’oro di Ron the boss, che sogna un
bell'incrocchio tra i due con Ice Driver proiettato verso il mondiale, ma
questa volta i due mastini si dimostrano cattivi ma non fessi. All'uscita della
Roggia il Kaiser, essendo in traiettoria favorevole, apre con un nanosecondo di
vantaggio su Emiliano, ed alla prima di Lesmo entra davanti. Pericolo scampato
per un pelo.
La situazione resta immutata fino all'uscita della
seconda di Lesmo, dove il Grullo rallenta repentinamente e Rubinetto a momenti
lo centra. Ai box il prode Jarno dichiarerà che era stato il cicchetto de chel
bun messo direttamente nel serbatoio da Efflavius Briatorius a creare un
sovraccarico di potenza, a cui però il motorino elettrico Renault non ha
resistito. E così la Renault è fuori dopo due chicane e due curve, niente male.
Per quanto riguarda sorpassi o tentativi la gara è
praticamente finita, se non per qualche tafferuglio nelle retrovie, ma la lotta
tra Emiliano ed il Kaiser non è finita per niente. I due amiconi iniziano a
marciare ad un ritmo incredibile, separati tra loro da pochi decimi a giro. Ai
box della Rossa, vista la situazione, i meccanici iniziano a pregare per le
loro misere esistenze, sperando che il Kaiser riesca a reggere gli assalti del
nemico, unica via di salvezza per loro.
Il primo giro è eletrizzante, e non solo per le
folgori distribuite da le President ai ragazzi del muretto rosso. In cabina RAI
un mix tra miasmi di sudore e rarefazione dell'aria provoca brutti scherzi. Si
teme un'esplosione tossica e Mazzonictus fa i numeri urlando come un pazzo.
Finalmente la bolgia iniziale tende a calmarsi, e
i primi tre girano a palla come se fossero in eterna qualifica. Mazzonictus si
attacca ad una bombola di ossigeno presente in cabina ed inizia a snocciolare i
suoi temutissimi dati. La velocità a fine rettilineo è sui 360 kmh ed arriverà
fino ai 368,8 del Kaiser. Pare di stare su un razzo V2, in compenso Piola
dichiara: "Il problema freni è rilevante, in due secondi alla fine del
rettilineo si passa da 360 a 90 kmh. INCREDIBILE!!
Dopo i primi dieci giri avviene un miracolo: il
Kaiser stacca di alcuni secondi Emiliano, che a sua volta vede nei retrovisori
Rubinetto. I tifosi più dediti all'uso di stupefacenti iniziano a fantasticare:
"vuoi vedere che questo rimbambito prende il Colombiano e dato che sul
rettilineo le Rosse vanno come schioppi lo passa, o magari (meglio) lo centra e
lo elimina!?". Ma iniziano le soste, e con queste finisce la favola. Con il
secondo treno di gomme il Colombia si avvicina al Kaiser, mentre Rubinetto si
perde per la pista. Ice Driver in quarta posizione tenta di riprendere il
Brasileiro generando il panico generale. A questo punto anche il popolo della
Rossa dedito a qualsiasi tipo di droga sintetica vede nero. "vuoi vedere che il
Colombia riprende il Kaiser e lo passa in staccata dove pare che la Williams
sia più stabile, mentre Rikkio arriva alle spalle del brasileiro che ne fa una
delle sue e ci si ritrova alla fine nella cacca più totale!?". Le cose cambiano
in fretta nella vita...
Secondo cambio, i box lavorano benissimo e nessuno
fa cazzate, nemmeno i fratelli Marx in casa Williams. Si riparte per l'ultimo
terzo di gara, tutti tirano ancora come ossessi ma la situazione sembra essere
sotto controllo fino a quando il Colombia non arriva alle spalle di HHHHH
Frentzen. Il figlio del becchino, il vero idolo di Mazzoni, con la sua Sauber
protezione 50 schermo totale fa passare il Kaiser e chiude inesorabilmente
Emiliano, che perde un bel secondo pieno ed una buona metà del volante,
sgranocchiato per il leggero nervosismo. Da questo momento il Colombia non ci
prende più, ed inizia a perdere con costanza fino ad accumulare un distacco di
una manciata di secondi.
Gli ultimi giri sono interminabili per il popolo
rosso, anche a causa delle solite beneauguranti invocazioni di Mazzonictus. A
sette giri dal termine inizia con i suoi riassunti, che spaziano dalla
superiorità epocale della Ferrari alla bravura sovrumana del suo pilota, alla
tenuta dei suoi motori (e qui le prime decise toccatine ai maroni), al fatto
che la Ferrari è nota per la sua affidabilità proverbiale (mani sempre più
avvinghiate alle parti basse), per arrivare alle considerazioni secondo cui
"con questa vittoria il mondiale è praticamente .....". Sfido chiunque di voi,
cari compagni di merende ferraristi, a negare di esservi toccati almeno una
decina di volte durante questi ultimi terribili sette giri sotto le nubi
tossiche di jattura prodotte dal Mazzonictus.
La gara finisce con il tradizionale tripudio sotto
il podio, che vede in prima e terza posizione i nostri guerrieri. Il capitolo
mondiale è apertissimo e se le cose vanno per il verso giusto (quello rosso)
forse portiamo a casa i due titoli anche quest'anno (NdS: ragazzi, qui a furia
di strizzatine finisce che devo andare dall'andrologo), ma sarà veramente dura.
A Indianapolis e Suzuka sarà di nuovo grande battaglia con il Colombia, al
quale si aggiungerà anche il Ralfonso rintronato, ancora più furioso per avere
perso ogni chance mondiale. Possiamo sempre confidare nei fratelli Marx che ai
box Williams possono combinarne una delle loro, che so, una gomma non
imbullonata, una sregolatina al carico delle ali, una minchiatina al
rifornimento... che dire, sportivamente.. SPERIAMO TUTTO QUESTO ASSIEME. E non
trascuriamo quello stocafisso di Rikkio, il quale per migliorare la
concentrazione ha deciso di non uscire dal cockpit se non dopo Suzuka.
Tutto è bene quel che finisce bene ed in segno di
gaudio nel dopo gara le President ha voluto festeggiare con una torta sulla
quale erano infilati a mo di candeline alcuni nippo ingegneri della
Bridgestone, che sono ovviamente andati flambè. E' proprio il caso di dire,
l'ingegnerino sulla torta. Per questa volta la Ferrari ha compiuto la sua
missione.
Ed ecco le pagelle
Ferrari 10 +
Il pacchetto questa volta è stato molto buono e le
gomme hanno funzionato a dovere. Speriamo bene.
Kaiser 10+ Ha fatto pole, miglior tempo sul giro,
velocità più elevata senza scia, difesa ad oltranza dal Colombia. E che volete
di più, un Lucano? Speriamo che continui così fino in fondo.
Rubinetto 9 Ha fatto il suo dovere, anche se non
capisco come mai non riesce ad essere abbastanza incisivo nei momenti che
contano. Omogeneizzati alla prugna e conseguenti problemi intestinali?
Williams 10
Vale lo stesso giudizio espresso per la Ferrari,
solo che è andata un filino meno forte.
Emiliano Zapata Montoya 10 Non è simpatico ma è
bravo, eccome. Anche in questo fine settimana, gomme larghe o no, si è
dimostrato all'altezza della situazione con in più la capacità di inventarsi
dei sorpassi anche dove le leggi della fisica non lo permettono. Nulla da
eccepire, speriamo in qualche calo di concentrazione.
Genè 9,5 Per essere un collaudatore ha fatto
grandi cose. E' entrato nei primi cinque dello schieramento, è arrivato quinto
alla fine. ottima sostituzione del Ralfonso.
Ralfonso 4 va bene che era tuonato per la
toccatina ai test della settimana precedente, ma fare cazzate in prova in
questo momento del campionato è da fessi olimpici.
McLaren 8
Nonostante i pezzi presi dalla ciofeca MP4-18 la
macchina è al capolinea e si vede. Per vincere ci deve essere una morìa delle
prime quattro auto.
Rikkio 8,5 Mummificato, ma è bravo. Arriverà buon
terzo in classifica, ma se la macchina il prossimo anno migliora sarà uno con
cui fare i conti.
De Mascellonis 5 Non punge in qualifica,
inesistente in gara, se arriva davanti è perchè la sua macchina va molto meglio
delle altre. Altrimenti sono retrovie.
Renault 9,5
La macchina va bene ed ha un sistema di launch
control incredibile. Per vincere deve avere una mandria di puledri in più che
al momento mancano all'appello (risultano presenti solo un branco di criceti).
Se la gioca con la McLaren.
Grullo 9,5 E' l'unico che con una cavalleria
ridotta riesce a recuperare nel secondo e terzo tratto del circuito. In prova è
un leone, peccato che dopo un km debba già alzare bandiera bianca. Se riusciva
ad arrivare alle costole di Montoya forse se ne sarebbero viste delle belle.
Alonso 5 nelle prove 8 in gara. In prova si gira
come un tordo, sarà anche vero che il traction control non ha funzionato, ma da
buon ultimo doveva rientrare nei box e cambiare la strategia di gara. Così
avrebbe eliminato anche l'incidente in partenza. Scarso nella tattica sia lui
che Briatorius.
Resto del mondo
Non serve ad altro che a riempire la griglia. Ci
sono i soliti problemi che vanno dalla mitica Piastrella di Faenza che chiude
sempre in ultima fila e passano da Jaguar e Toyota (tanti soldi spesi ma fare
tutto in casa è difficilissimo...). La Jordan è una motofalciatrice e già dal
giro di ricognizione Stitichella rantolava a sei cilindri. Una pena.
La Sauber ti protegge dalle insolazioni, ma non
va. Peter Sauber avrà a disposizione anche la nuova galleria del vento, oltre a
quella con le lampade abbronzanti, vedremo il prossimo anno.
La Bar farebbe meglio a chiudere i battenti per
ferie, anzi per disperazione.
Il Criticatutto