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Giappone 2004.

L’alba di Domenica ha dato pienamente ragione ai meteorologi che prevedevano un tifone sul circuito di Suzuka. Infatti alle 7:30 ora italiana si è abbattuto sul luna park giapponese il terribile tifone Kaiser, di una virulenza devastante. Fin dall’inizio del week end si erano viste le avvisaglie di quanto sarebbe successo in gara, ma la realtà ha evidenziato la vera pericolosità dell’evento catastrofico.

Il Venerdì ha accolto tutti i circensi della F1 con scrosci di pioggia a dir poco torrenziali e tra i rivoli d’acqua che parevano fiumi in piena ecco emergere i nostro Tritonen, che alla guida del suo cocchio rosso n.1 percorre le curve e le chichane nippo cercando di domare i flutti più impetuosi. E come al solito, coadiuvato dalle Bridgestone anfibie che se ne infischiano della quantità d’acqua presente, ci riesce con straordinaria e disarmante facilità.

In effetti il Kaiser arriva in Giappone incassato come un muflone da corsa, reduce da una rimonta bloccata da Rubinetto a Monza e da una debacle completa in Cina con vittoria dello scudiero brasileiro. Ora vuole fortemente una sola cosa: ”IO DEVEN MASSACRAREN TUTTEN!!!”. Di fronte a questa determinazione Kaiseriana non c’è difesa che tenga. Il nostro condottiero gode ferocemente nel vedere gli altri annaspare a distanze siderali. I secondi si sprecano e solo il buon Stitichella riesce a tenere un passo non troppo distante dal suo, anche se paga alcuni secondi. Rubinetto è disperso con il suo pedalò da corsa e gli altri sono messi ancora peggio, dato che prendono manciate di secondi come se piovesse, e di pioggia ne scende davvero parecchia.

Il Sabato tutto resta fermo a causa del tifone incombente (quello meteorologico cercava di emulare quello teutonico) ed i geni Max & Tux pensano bene di fare tutto nella giornata di Domenica: pre qualifiche, qualifiche, gara, premiazione, messa, torneo di scopone scientifico, ecc ecc.

La Domenica vede un cielo ancora coperto, ma si prevede tempo bello per la gara. Le prove danno i loro verdetti classici e mandano gli ultimi messaggi di questa fantastica cavalcata rossa. In casa Williams sono ormai in disarmo ed il Colombia incarna questa condizione in pieno, prendendo l’ennesimo sberlone da un Ralfonso che riesce a tirare fuori dal cilindro una bella prestazione. Sarà stata colpa dell’asfalto umido, ma il Colombia ha beccato oltre 3 secondi dal suo compagno ed una mezza giornata dal Kaiser, non male.

Buone come sempre le BAR che in qualifica si piazzano sempre tra i primi ma poi non vincono nemmeno per sbaglio (NdS: anche perchè vince sempre la Rossa...). Clamoroso lo spiegamento di idioti con occhi a mandorla tifosi di Sato San, quasi tutti col fazzoletto con il sole nascente fasciato sulla fronte, pronti ad immolarsi per una vittoria del nanetto mandorlato.

Atri piazzamenti interessanti sono quelli di Webber che tira gli ultimi colpi con la Jaguar, mentre il Grullo mostra tutto il suo potenziale portando la Yaris quasi in testa e lasciando Panis a mezza giornata. Chissà che cosa avrà pensato Efflavius vedendo il Grullo che precede di 1 secondo Villeneuve e di 1,5 secondi Alonso. La Renault, che nell’annata catastrofica di McLaren e Williams si era autorevolmente candidata come seconda compagine del mondiale, anche se ad anni luce dalle furie rosse, si ritrova ormai terza senza più alcuna concreta possibilità di riagguantare la BAR. Caro Efflavius questa volta l’alito ha annebbiato anche te.

Ma torniamo allo schieramento di partenza, dove spicca come sempre Stitico che, aiutato dalle gomme nippo, riesce a stare tra i primi con la sua Sauber protezione totale modello petroliera.

Una nota di demerito va a Rubinetto che, forte delle due ultime vittorie, spera di fare filotto centrando le ultime due gare, ma dopo le ultime ottime prestazioni rientra nei suoi ranghi abituali. Il Venerdì annaspa nell’acqua e questo è nella norma, ma Domenica nel giro di qualifica raggiunge livelli di pippaggine straordinari anche per lui. Arriva all’ultima chichane con un tempo già scarso di suo e rimedia una cappella monumentale arrivando lunghissimo e finendo quindicesimo ad otre 5 secondi dal Kaiser. Il quale ovviamente stampa un tempone mettendo tutti in fila, a partire da suo fratello in seconda posizione a quasi mezzo secondo.

Per le McLaren encefalogramma piatto, De Mascellonis prende oltre 2 secondi ed è il migliore, il che è tutto dire, mentre Rikkio è disperso ad oltre 3 secondi. Bella questa nuova macchina della riscossa, un’autentica fetecchia integrale.

Concluse le qualifiche eccoci subito pronti per la gara. Tutti schierati con gomme da asciutto, tempo bello con solo qualche nuvoletta ed ecco che inizia lo show, semafori spenti e via. Il Kaiser parte a cannone, mentre da dietro recuperano come al solito le Renault mentre il buon Webber parte nel più perfetto stile DAF Variomatic, lento e a saltelli.

La gara è già finita ala prima curva, dato che il tifone Kaiser non fa prigionieri. Dopo i primi 20 giri il vantaggio è di 20 secondi, così da facilitare la divisione. Dietro i contendenti fanno qualche piccola scaramuccia e Sato, Button e Ralfonso cercano di arrivare sul podio. Le tattiche sono diverse, dato che le Williams e Sato sono sui 3 pit stop, mentre il machiavellico Button ha programmato solo 2 soste.

Nelle retrovie da seguire il tentativo di recupero di Rubinetto che si sbarazza in fretta dei soliti lenti per poi arrivare alle calcagna di un pacchetto di mischia interessante. Il Grullo precede il Colombia, in evidente difficoltà psicologica nei confronti di Ralfonso, che cerca di passarlo con le solite manovre alla viva il parroco. Il brasileiro segue i due circospetto, mentre rimonta di gran carriera Stitico. Dopo alcuni giri di tentativi il pacchetto è veramente compatto, ed il Colombia non ce la fa più. Arriva all’ultima chichane lunghissimo, il Grullo lo vede e saggiamente gli lascia la porta aperta. Mentre il Colombia tenta disperatamente di rallentare usando anche i piedi, il Grullo lo saluta affettuosamente con rapido movimento di avambraccio e lo uccella all’interno. Alle spalle Rubinetto vede la manovra e si butta anche lui all’interno uccellando a sua volta il Colombia. Morale della favola: quando si tentano manovre di sorpasso con istinto assassino ma privi di neurone spesso il risultato è notevolmente doloroso per il retrotreno.

Sul rettilineo seguente Rubinetto arriva alle spalle del Grullo e lo supera di forza in staccata, mentre Stitico arriva di gran carriera alle spalle del Colombia e versa ulteriore benzina sul fuoco uccellandolo con stile. E tre.... Povero Colombia, il pilota che secondo molti super esperti doveva essere nel 2004 l’anti Kaiser per eccellenza.

Come detto le strategie per i primi sono diverse e dopo i vari pit stop Ralfonso si ritrova secondo, Button terzo e Sato quarto. Grande lode a Ralfonso che dopo 85 settimane di stop e con il culo già sulla Yaris batte sempre sonoramente il Colombia facendogli fare pessime figure.

Al quinto posto un Alonso senza infamia e senza lode che caracolla per il circuito incapace di attaccare le BAR. Sesto Rikkio nell’anonimato più totale, settimo il Colombia con alle spalle Stitico che nei vari pit stop ha perso la posizione sulla Williams. Ma quando questi comprimari tagliano il traguardo il Kaiser è già da ore sotto il podio pronto alla premiazione.

Ma Rubinetto dove è finito???? Nulla di grave, è stato vittima di un classico e normalissimo incidente di gara. Nel corso della sua rimonta il Brasileiro si è trovato a lottare con il più grande incapace e fetente pilota che la storia della F1 ricordi. Ebbene si, trattasi di De Mascellonis in persona, il cui livello di paraculaggine viene abitualmente quotato dai bookmakers su tutte le piazze principali. Come sapete, il nostro eroe non ha mai appoggiato il proprio delicato deretano su seggiolini che non potessero vantare dei pedigree di grandissimo lignaggio. C’è chi dice che sia figlio naturale di qualche eminenza. Circolano ormai veri e propri miti, secondo cui, ad esempio, sarebbe nato per partenogenesi dalla coppola di Ron the Boss, dopo che questo aveva compiuto atti impuri con un caprone.

Ma in realtà abbiamo a che fare con un pilota scarso che alla corte del padrino svolge attività di bassa manovalanza e pulizia, come pulire le cacche di Cerbero, il cane da guardia del Boss, o tagliare il prato nella villa di Fillicudi. Per le gare non serve quasi mai a nulla, se si esclude l’esecuzione di porcherie ed attentati vari, come la recente storia della F1 insegna.

D’altronde il valore dello scozzese fetente riluce brillante analizzando i confronti con i suoi compagni di team, che lo hanno regolarmente massacrato. Ha vinto solo il confronto delle dichiarazioni più allucinate, quelle di inizio anno in cui proclamava senza fallo di essere finalmente pronto per il mondiale, di sentire di essere finalmente all’altezza, di essere maturato, di avere il favore delle stelle, di disporre del callo rivelatore che non mente, ecc ecc.

Ma vediamo di descrivere il normale incidente di gara. Ovviamente il nostro scozzese fetente, che privo di un mezzo nettamente superiore non riuscirebbe a rimanere davanti nemmeno a Pippo Baudo, viene rimontato di gran carriera da Rubinetto. Ma quando pare che ormai il sorpasso possa essere vicinissimo, ecco che le immagini staccano incautamente su altri duelli per ritornare poco dopo sulla Rossa n.2. Raccapriccio: la Rubinetto car sfoggia un avantreno con una nuova geometria a X, mentre la McLaren del fetente ha l’anteriore sinistra completamente sbarellata.

Il Rai team non riesce a dare spiegazioni sull’accaduto dato che non ci sono immagini, ed anche se ci fossero non avrebbero neuroni sufficienti alla necessaria interpretazione, ed i giornalisti sulla pit lane raccolgono le primissime impressioni dello Scozzese che dichiara “in my opinion si è trattato di un normalissimo incidente di gara, oh yes!”. Chi conosce il fetente capisce subito che si deve essere trattato di una delle sue classiche bastardate e quindi la colpa è sicuramente sua. Infatti, come volevasi dimostrare, in una trasmissione sportiva successiva ecco pronto il misfatto. Si vede Rubinetto che arriva in staccata all’interno di De Mascellonis, il quale pensa bene di fare la curva come se il brasileiro non ci fosse, prendendolo così in pieno. Il buon Tristigno, che come tutti sappiamo ha nell’eccessiva bontà uno dei suoi peggiori difetti, ha commentato dicendo che sir Coultardo, poverino, evidentemente non l’ha visto. Come dire che non si può prendersela troppo con i subnormali. Chissà cosa avrebbero dichiarato tipi come il Kaiser o come il Colombia, ammesso che gli astanti fossero riusciti a disarmarli prima della sacrosanta vendetta.

Se questa manovra fosse stata fatta da qualsiasi altro pilota ci sarebbe stata una sommossa popolare. Ma quale incidente di gara, il fessone ha centrato in pieno una macchina che in frenata era esattamente al suo fianco, non è che le ruote anteriori della Rossa fossero arrivate all’altezza dell’alettone posteriore, in realtà bastava allungare la mano e i due potevano salutarsi calorosamente.

Alla fine di questo mondiale non bisogna essere troppo cattivi ma una piccola supplica la Boss nasce spontanea. “Oh mio Boss dai controcolleoni per favore elimina De Mascelloni, usa lupara, pistola o petardo ma toglici dalle palle il fesso Coultardo”

Ma in fondo tutto è bene quel che finisce bene. Passato il tifone tutto torna nella normalità, tranne i mandorlati con bandana che si evirano a sciabolate dato che Sato non è salito nemmeno sul podio. Il Kaiser ha ristabilito la sua legge (quella del più forte) e vedremo cosa succederà in Brasile. In casa sua Rubinetto vorrà vincere ma credo che se vorrà arrivare primo davanti al Kaiser, che è veloce fuori e bastardo dentro, dovrà sudare dalle 15 alle 30 camicie.

Per finire una piccola nota per il campionato Moto GP, dove il Dottor Rossi in Malesia ha strapazzato tutta la concorrenza. Il Gibernatico è rimasto al palo ed ormai il mondiale va dritto verso Tavulla. Che dire, il Dottore è un gran manico e sarebbe bello vederlo all’opera con la Rossa, magari per il dopo Kaiser. Fantascienza? Forse si, ma che bel sogno...

 

Il Criticatutto


 
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Aggiornato il: 19-dic-2023