L’alba di Domenica ha dato pienamente ragione ai meteorologi che prevedevano
un tifone sul circuito di Suzuka. Infatti alle 7:30 ora italiana si è abbattuto
sul luna park giapponese il terribile tifone Kaiser, di una virulenza
devastante. Fin dall’inizio del week end si erano viste le avvisaglie di quanto
sarebbe successo in gara, ma la realtà ha evidenziato la vera pericolosità
dell’evento catastrofico.
Il Venerdì ha accolto tutti i circensi della F1 con scrosci di pioggia a dir
poco torrenziali e tra i rivoli d’acqua che parevano fiumi in piena ecco
emergere i nostro Tritonen, che alla guida del suo cocchio rosso n.1 percorre
le curve e le chichane nippo cercando di domare i flutti più impetuosi. E come
al solito, coadiuvato dalle Bridgestone anfibie che se ne infischiano della
quantità d’acqua presente, ci riesce con straordinaria e disarmante facilità.
In effetti il Kaiser arriva in Giappone incassato come un muflone da corsa,
reduce da una rimonta bloccata da Rubinetto a Monza e da una debacle completa
in Cina con vittoria dello scudiero brasileiro. Ora vuole fortemente una sola
cosa: ”IO DEVEN MASSACRAREN TUTTEN!!!”. Di fronte a questa determinazione
Kaiseriana non c’è difesa che tenga. Il nostro condottiero gode ferocemente nel
vedere gli altri annaspare a distanze siderali. I secondi si sprecano e solo il
buon Stitichella riesce a tenere un passo non troppo distante dal suo, anche se
paga alcuni secondi. Rubinetto è disperso con il suo pedalò da corsa e gli
altri sono messi ancora peggio, dato che prendono manciate di secondi come se
piovesse, e di pioggia ne scende davvero parecchia.
Il Sabato tutto resta fermo a causa del tifone incombente (quello
meteorologico cercava di emulare quello teutonico) ed i geni Max & Tux pensano
bene di fare tutto nella giornata di Domenica: pre qualifiche, qualifiche,
gara, premiazione, messa, torneo di scopone scientifico, ecc ecc.
La Domenica vede un cielo ancora coperto, ma si prevede tempo bello per la
gara. Le prove danno i loro verdetti classici e mandano gli ultimi messaggi di
questa fantastica cavalcata rossa. In casa Williams sono ormai in disarmo ed il
Colombia incarna questa condizione in pieno, prendendo l’ennesimo sberlone da
un Ralfonso che riesce a tirare fuori dal cilindro una bella prestazione. Sarà
stata colpa dell’asfalto umido, ma il Colombia ha beccato oltre 3 secondi dal
suo compagno ed una mezza giornata dal Kaiser, non male.
Buone come sempre le BAR che in qualifica si piazzano sempre tra i primi ma
poi non vincono nemmeno per sbaglio (NdS: anche perchè vince sempre la
Rossa...). Clamoroso lo spiegamento di idioti con occhi a mandorla tifosi di
Sato San, quasi tutti col fazzoletto con il sole nascente fasciato sulla
fronte, pronti ad immolarsi per una vittoria del nanetto mandorlato.
Atri piazzamenti interessanti sono quelli di Webber che tira gli ultimi
colpi con la Jaguar, mentre il Grullo mostra tutto il suo potenziale portando
la Yaris quasi in testa e lasciando Panis a mezza giornata. Chissà che cosa
avrà pensato Efflavius vedendo il Grullo che precede di 1 secondo Villeneuve e
di 1,5 secondi Alonso. La Renault, che nell’annata catastrofica di McLaren e
Williams si era autorevolmente candidata come seconda compagine del mondiale,
anche se ad anni luce dalle furie rosse, si ritrova ormai terza senza più
alcuna concreta possibilità di riagguantare la BAR. Caro Efflavius questa volta
l’alito ha annebbiato anche te.
Ma torniamo allo schieramento di partenza, dove spicca come sempre Stitico
che, aiutato dalle gomme nippo, riesce a stare tra i primi con la sua Sauber
protezione totale modello petroliera.
Una nota di demerito va a Rubinetto che, forte delle due ultime vittorie,
spera di fare filotto centrando le ultime due gare, ma dopo le ultime ottime
prestazioni rientra nei suoi ranghi abituali. Il Venerdì annaspa nell’acqua e
questo è nella norma, ma Domenica nel giro di qualifica raggiunge livelli di
pippaggine straordinari anche per lui. Arriva all’ultima chichane con un tempo
già scarso di suo e rimedia una cappella monumentale arrivando lunghissimo e
finendo quindicesimo ad otre 5 secondi dal Kaiser. Il quale ovviamente stampa
un tempone mettendo tutti in fila, a partire da suo fratello in seconda
posizione a quasi mezzo secondo.
Per le McLaren encefalogramma piatto, De Mascellonis prende oltre 2 secondi
ed è il migliore, il che è tutto dire, mentre Rikkio è disperso ad oltre 3
secondi. Bella questa nuova macchina della riscossa, un’autentica fetecchia
integrale.
Concluse le qualifiche eccoci subito pronti per la gara. Tutti schierati con
gomme da asciutto, tempo bello con solo qualche nuvoletta ed ecco che inizia lo
show, semafori spenti e via. Il Kaiser parte a cannone, mentre da dietro
recuperano come al solito le Renault mentre il buon Webber parte nel più
perfetto stile DAF Variomatic, lento e a saltelli.
La gara è già finita ala prima curva, dato che il tifone Kaiser non fa
prigionieri. Dopo i primi 20 giri il vantaggio è di 20 secondi, così da
facilitare la divisione. Dietro i contendenti fanno qualche piccola scaramuccia
e Sato, Button e Ralfonso cercano di arrivare sul podio. Le tattiche sono
diverse, dato che le Williams e Sato sono sui 3 pit stop, mentre il
machiavellico Button ha programmato solo 2 soste.
Nelle retrovie da seguire il tentativo di recupero di Rubinetto che si
sbarazza in fretta dei soliti lenti per poi arrivare alle calcagna di un
pacchetto di mischia interessante. Il Grullo precede il Colombia, in evidente
difficoltà psicologica nei confronti di Ralfonso, che cerca di passarlo con le
solite manovre alla viva il parroco. Il brasileiro segue i due circospetto,
mentre rimonta di gran carriera Stitico. Dopo alcuni giri di tentativi il
pacchetto è veramente compatto, ed il Colombia non ce la fa più. Arriva
all’ultima chichane lunghissimo, il Grullo lo vede e saggiamente gli lascia la
porta aperta. Mentre il Colombia tenta disperatamente di rallentare usando
anche i piedi, il Grullo lo saluta affettuosamente con rapido movimento di
avambraccio e lo uccella all’interno. Alle spalle Rubinetto vede la manovra e
si butta anche lui all’interno uccellando a sua volta il Colombia. Morale della
favola: quando si tentano manovre di sorpasso con istinto assassino ma privi di
neurone spesso il risultato è notevolmente doloroso per il retrotreno.
Sul rettilineo seguente Rubinetto arriva alle spalle del Grullo e lo supera
di forza in staccata, mentre Stitico arriva di gran carriera alle spalle del
Colombia e versa ulteriore benzina sul fuoco uccellandolo con stile. E tre....
Povero Colombia, il pilota che secondo molti super esperti doveva essere nel
2004 l’anti Kaiser per eccellenza.
Come detto le strategie per i primi sono diverse e dopo i vari pit stop
Ralfonso si ritrova secondo, Button terzo e Sato quarto. Grande lode a Ralfonso
che dopo 85 settimane di stop e con il culo già sulla Yaris batte sempre
sonoramente il Colombia facendogli fare pessime figure.
Al quinto posto un Alonso senza infamia e senza lode che caracolla per il
circuito incapace di attaccare le BAR. Sesto Rikkio nell’anonimato più totale,
settimo il Colombia con alle spalle Stitico che nei vari pit stop ha perso la
posizione sulla Williams. Ma quando questi comprimari tagliano il traguardo il
Kaiser è già da ore sotto il podio pronto alla premiazione.
Ma Rubinetto dove è finito???? Nulla di grave, è stato vittima di un
classico e normalissimo incidente di gara. Nel corso della sua rimonta il
Brasileiro si è trovato a lottare con il più grande incapace e fetente pilota
che la storia della F1 ricordi. Ebbene si, trattasi di De Mascellonis in
persona, il cui livello di paraculaggine viene abitualmente quotato dai
bookmakers su tutte le piazze principali. Come sapete, il nostro eroe non ha
mai appoggiato il proprio delicato deretano su seggiolini che non potessero
vantare dei pedigree di grandissimo lignaggio. C’è chi dice che sia figlio
naturale di qualche eminenza. Circolano ormai veri e propri miti, secondo cui,
ad esempio, sarebbe nato per partenogenesi dalla coppola di Ron the Boss, dopo
che questo aveva compiuto atti impuri con un caprone.
Ma in realtà abbiamo a che fare con un pilota scarso che alla corte del
padrino svolge attività di bassa manovalanza e pulizia, come pulire le cacche
di Cerbero, il cane da guardia del Boss, o tagliare il prato nella villa di
Fillicudi. Per le gare non serve quasi mai a nulla, se si esclude l’esecuzione
di porcherie ed attentati vari, come la recente storia della F1 insegna.
D’altronde il valore dello scozzese fetente riluce brillante analizzando i
confronti con i suoi compagni di team, che lo hanno regolarmente massacrato. Ha
vinto solo il confronto delle dichiarazioni più allucinate, quelle di inizio
anno in cui proclamava senza fallo di essere finalmente pronto per il mondiale,
di sentire di essere finalmente all’altezza, di essere maturato, di avere il
favore delle stelle, di disporre del callo rivelatore che non mente, ecc ecc.
Ma vediamo di descrivere il normale incidente di gara. Ovviamente il nostro
scozzese fetente, che privo di un mezzo nettamente superiore non riuscirebbe a
rimanere davanti nemmeno a Pippo Baudo, viene rimontato di gran carriera da
Rubinetto. Ma quando pare che ormai il sorpasso possa essere vicinissimo, ecco
che le immagini staccano incautamente su altri duelli per ritornare poco dopo
sulla Rossa n.2. Raccapriccio: la Rubinetto car sfoggia un avantreno con una
nuova geometria a X, mentre la McLaren del fetente ha l’anteriore sinistra
completamente sbarellata.
Il Rai team non riesce a dare spiegazioni sull’accaduto dato che non ci sono
immagini, ed anche se ci fossero non avrebbero neuroni sufficienti alla
necessaria interpretazione, ed i giornalisti sulla pit lane raccolgono le
primissime impressioni dello Scozzese che dichiara “in my opinion si è trattato
di un normalissimo incidente di gara, oh yes!”. Chi conosce il fetente capisce
subito che si deve essere trattato di una delle sue classiche bastardate e
quindi la colpa è sicuramente sua. Infatti, come volevasi dimostrare, in una
trasmissione sportiva successiva ecco pronto il misfatto. Si vede Rubinetto che
arriva in staccata all’interno di De Mascellonis, il quale pensa bene di fare
la curva come se il brasileiro non ci fosse, prendendolo così in pieno. Il buon
Tristigno, che come tutti sappiamo ha nell’eccessiva bontà uno dei suoi
peggiori difetti, ha commentato dicendo che sir Coultardo, poverino,
evidentemente non l’ha visto. Come dire che non si può prendersela troppo con i
subnormali. Chissà cosa avrebbero dichiarato tipi come il Kaiser o come il
Colombia, ammesso che gli astanti fossero riusciti a disarmarli prima della
sacrosanta vendetta.
Se questa manovra fosse stata fatta da qualsiasi altro pilota ci sarebbe
stata una sommossa popolare. Ma quale incidente di gara, il fessone ha centrato
in pieno una macchina che in frenata era esattamente al suo fianco, non è che
le ruote anteriori della Rossa fossero arrivate all’altezza dell’alettone
posteriore, in realtà bastava allungare la mano e i due potevano salutarsi
calorosamente.
Alla fine di questo mondiale non bisogna essere troppo cattivi ma una
piccola supplica la Boss nasce spontanea. “Oh mio Boss dai controcolleoni per
favore elimina De Mascelloni, usa lupara, pistola o petardo ma toglici dalle
palle il fesso Coultardo”
Ma in fondo tutto è bene quel che finisce bene. Passato il tifone tutto
torna nella normalità, tranne i mandorlati con bandana che si evirano a
sciabolate dato che Sato non è salito nemmeno sul podio. Il Kaiser ha
ristabilito la sua legge (quella del più forte) e vedremo cosa succederà in
Brasile. In casa sua Rubinetto vorrà vincere ma credo che se vorrà arrivare
primo davanti al Kaiser, che è veloce fuori e bastardo dentro, dovrà sudare
dalle 15 alle 30 camicie.
Per finire una piccola nota per il campionato Moto GP, dove il Dottor Rossi
in Malesia ha strapazzato tutta la concorrenza. Il Gibernatico è rimasto al
palo ed ormai il mondiale va dritto verso Tavulla. Che dire, il Dottore è un
gran manico e sarebbe bello vederlo all’opera con la Rossa, magari per il dopo
Kaiser. Fantascienza? Forse si, ma che bel sogno...
Il Criticatutto