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Giappone 2003.

Nel regno dei musi gialli si è definitivamente chiuso il capitolo del mondiale 2003 di F1. Nonostante Max & Tux abbiano creato tutte le premesse per sovvertire i pronostici e nonostante la Rossa abbia commesso un numero di cazzate paragonabile a quelle accumulate nei secoli bui della coppia vincente Gherardo Berger e Giovanni Terrone d'Avignone, la storia ha registrato con grande soddisfazione del popolo Ferrarista un ennesimo doppio successo Piloti e Costruttori per la Mitica.

L’ultimo atto è andato in scena nella terra del Sol Levante. Si tratta di un GP non scomodissimo televisivamente, dato che il tutto parte alle 08.00AM (NdS: la gara parte più o meno a quell'ora, ma i veri appassionati trascorrono la notte in bianco per seguire "la lunga notte della Ferrari", mitico programma maratona sulle glorie della Rossa. L'unico rischio è quello di cominciare a fare zapping e confondere il ruggito dei motori con i sospiri delle signorine centraliniste che fanno nottetempo pubblicità alle linee erotiche. Non è isolato il caso del tifoso che ha sbagliato numero, ed invece di chiamare la RAI per votare il più grande pilota Ferrarista di tutti i tempi si è ritrovato a chiacchierare amabilmente con tale Moana, della linea erotica "ti soddisfo in 1 min e 15 secondi netti". "Si, ma se piove con le rain non ce la fai in meno di 1:21!" le ripeteva il tifoso, causando così l'indignazione della centralinista, abituata ad ascoltare ogni sorta di depravazione, ma non fino a questo punto. Ma non divaghiamo, la linea ritorna al Criticatutto).

Michelone Nostro si presenta in Giappone con un notevole vantaggio in classifica, ma nulla è deciso. Anzi, dopo le devastanti macumbe a mitraglia lanciate da Mazzonictus a Indianapolis tutti i Ferraristi temono il peggio. L'immane telejettatore ha dichiarato ripetutamente che il vantaggio del Kaiser è sufficiente per vincere il mondiale anche se guida con una benda sugli occhi e le mani legate, "perchè tanto con quel gioiello di affidabilità che risponde al nome di F-2003GA (Gufate Allucinanti) non è possibile non prendere nemmeno un punto", e poi la F-2003GA si è guastata una volta sola, volete che proprio a Suzuka...". Con le scariche elettriche è sopravvissuto, immerso in salamoia è sopravvissuto, ai pestaggi di Piola e Capelli è sopravvissuto... ma come possiamo fare per eliminarlo? Proviamo con una ditta di derattizzazione?

I picciotti del Boss partono dalla Trinacria carichi come mufloni a caccia del grande risultato. "Picciotti miei", tuona Ron Vito Cascio Dennis sul suo nuovissimo camper Doblò Fiat da competizione, "se il picciotto muto non ride a fine gara nelle fondamenta del nuovo ponte sullo stretto vi metto, compreso il picciotto Norberto, che fa fatica a starci... tutti capito mi avete, aaaa!!!"

La Williams ovviamente non crede più al titolo piloti ma resta ancora in piena corsa per il titolo costruttori, anche se i fratelli Marx, che stranamente non hanno fatto troppe cazzate durante l’anno, preoccupano decisamente Patrizio e Frank. Il Colombia è incazzatissimo, ma vuole vincere a tutti i costi per strappare all’odiato nemico almeno il campionato costruttori e per dare l'ennesima paga al povero Ralfonso, sempre meno furioso e sempre più rintronato.

In casa Ferrari la situazione è tesa. Il Kaiser continua ad ostentare tranquillità, ma qualche particolare lo tradisce: la scucchia, che come sapete rappresenta una parte del viso totalmente indipendente dal resto, guizza nervosamente e senza controllo in ogni direzione, e più di una volta in nostro viene sorpreso a fare allenamento di pugilato utilizzando un grappolo di ingegneri Bridgestone come sacco. Josè Carioca, il brasileiro perdente, continua a esternare sicurezza per l’immancabile vittoria, ma lo fa da quando è arrivato in Ferrari e naturalmente non gli crede nessuno.

Prima della transumanza Rossa alla volta del Giappone ecco che le President convoca le petit imperateur e Poldo Brawn al suo cospetto presso il monte Olimpo. "Voi due esseri inferiori avete il grande onore di essere giunti al Nostro cospetto per ascoltare le Nostre volontà sull’ultima gara del mondiale. Sappiamo che quelle fastidiose zecche squilibrate di Max & Tux ne hanno combinate di ogni tipo per metterci in difficoltà, ma Noi siamo stati in grado di arrivare ancora davanti a tutti. Ora però Noi non vogliamo vedere alcun vostro errore, altrimenti sono già previsti corsi di sopravvivenza sull’isola dei famosi in compagnia di Adriano Pappalardo e di Mino Reitano che vi canteranno per alcuni mesi e senza interruzione tutte le canzoni del loro infausto repertorio. E ricorda, inferiore Poldo, che sull'isola dei famosi è bandita la maionese, e non potrai cibarti d'altro che di erbe, granchi crudi e cosce di Maria Teresa Ruta, se la prendi, che anche per te sarebbero tremendamente dure ed indigeste, vista l'età avanzata del biondo roditore. E ricordatevi, fate in modo che non si ripetano le blasfeme sventure del lontano 76. Allora nella nostra infinita magnanimità risparmiammo Niki Lauda, limitandoci solo a staccargli a morsi i pochi pezzi di orecchio che gli erano rimasti, ma questa volta la nostra punizione sarebbe ben più crudele. Ora la parola è detta, ci ritiriamo sul monte Olimpo in attesa del responso finale. Io vi benedica".

Il grande Puffo è visibilimente preoccupato: "Mes pretoriens le situasion c’est tres difficil. Le President ci fa un cul exagerè se cappeliam la competision!!". Nel mentre Poldo, terrorizzato all'idea della coscia legnosa della Ruta, comincia ad attrezzarsi con un rimorchio da TIR carico di panini al granchio e brie, non si sa mai.

Comunque il clan della Rossa parte verso il Sol Levante fiducioso, e le cose iniziano per il verso giusto. Il Venerdì le prime prove libere vedono le Rosse davanti a tutti, ma nelle cronometrate ecco che il tutto inizia a complicarsi. Il Kaiser non va oltre il terzo tempo, ma ci si consola vedendo Rikkio e De Mascellonis in quarta e quinta posizione. "Mes pretoriens", esulta le petit imperateur dal trespolon da combattimont, "les picciottes sont nella merd!!" Udito il grande puffo, Ron the Boss convoca una riunione straordinaria della cupola e minaccia tutti di morte violenta. Nel frattempo le prime posizioni sono monopolizzate dal Grullo, che ha avuto le nuove gomme alla fonduta piemontese portata direttamente da Cuneo dal prode Efflavius, e dal cavaliere con le biglie nella scatola cranica, il prode Ralfonso.

Ma dov’è finito Josè Carioca? Don't worry, è saldamente in settima posizione, come al solito il nostro sognatore (di vittorie) ha preso tre decimi dal Kaiser. Si, va bene così, pensa il popolo Rosso, ma cosa volete che ci importi di Josè, tanto come al solito il Kaiser sa badare a se stesso. Illusi...

Intanto nelle alte sfere (siamo prossimi all'Empireo) le President, che saggiamente non si fida troppo dei suoi sottoposti, trama coi colleghi Dei per avere la pioggia, tradizionale alleata della Rossa, ma succede un fatto imprevisto. Sarà per via del fuso orario che sul monte Olimpo non avevano ben calcolato, o per altre non meglio identificate cause, sta di fatto che il Sabato alla partenza delle cronometrate le condizioni meteo sono variabilissime, ma non piove.

Iniziano le solite inutili cinquine con pista umida ma asciutta, e temperature basse. La luminosità diminuisce mano a mano che i comprimari si succedono sulla pista, e dai box che contano sono in molti a scrutare il cielo, sempre più preoccupati: occhi al cielo, mani sulle parti basse, intestini attorcigliati. Il parabolone da intercettazione è orientato sulle zone nobili della pit lane, e sono molte le frasi captate: "oh my God, the weather is getting worse.. Frank, tell ai Marx brothers di mettere la cerata sull'elmo di Ralfonso", "Santa Rosalia, ascolta chi sempre rispetto ti portò, fa che non mi si inumidisca il picciotto prediletto, solo Michele devi annaffiare... Se mi esaudisci questo voto ti facisti: accendo in tuo onore Ciccio Haug a mo di cero, tutto l'anno ti durasse, aaaa!!", "Parbleu Poldò, le President ha fatto casèn... vit, vai a montèr le parafulmin sur le trespolon!".

Il tempo peggiora, ed è quasi buio quando si arriva al momento top. Cadono le prime gocce quando scende in pista Josè Carioca, l’asfalto è ancora praticabile senza salvagente ed il nostro stampa un tempone lasciando tutti di sasso. Il Colombia, fino a quel momento in testa, si ritrova sui denti un distacco di quasi 7 decimi, una vita. Grandi sorrisi al box Ferrari, mentre le orde teleferrariste ridacchiano piacevolmente sul divano pensando che se questo è il tempo di Josè, il Kaiser al suo giro andrà in orbita.

Ed arriviamo all’ultima cinquina. Piove sempre più forte, ma la pista non è allagata e Rikkio vorrebbe uscire subito. Ma gli inflessibili commissari della suretè lo fermano mentre lui, disperato, sarebbe disposto a fare il giro lanciato a piedi, di corsa stile Carl Lewis: per esigenze di spot pubblicitari si devono attendere alcuni minuti, il business è sempre business (NdS: anche questo da mettere in conto ai cabarettisti Max e Tux).

Finalmente Rikkio ha il permesso di entrare in pista e, sempre silenziosissimo, non commenta ma stampa un cartone sul commissario della suretè, quindi si lancia. Ma ora la pista è davvero difficile, e lo scarafo driver guida stile rally con grande maestria, centrando alla fine un sudatissimo ottavo tempo, mentre un incredibile De Mascellonis esce con il coltello tra i denti e rischiando anche le mutande si piazza ottimamente in settima posizione.

La pioggia ormai è fittissima, ed ai box della Rossa il terrore serpeggia. Le President si attacca subito al satellitare ma il ripetitore all'Empireo ha dei problemi, e non riesce a raggiungere la ciurma. Dal trespolon da qualification (a 150 mt dal suolo) le petit imperateur grida "Mes pretoriens piove a dirottò, sont cass!!", quindi decide di immolarsi alla causa e plana nell'aere, piombando al suolo fragorosamente. A questa vista Poldo, intento a caricare il rimorchio TIR di panini destinati all'isola dei famosi per portarsi avanti, resta con il gargarozzo bloccato. Ma è giunta l'ora: il Kaiser esce, lo scukkione già allungato e la faccia più nera del cielo plumbeo.

Il telespettatore ferrarista si abbranca ai braccioli della poltrona, spegne l'audio per non ascoltare le macumbe di Mazzonictus e continua disperatamente a sperare: in fondo se gli scarrafoni (compreso quello bolso) hanno fatto tempi da quarta fila quel gran manico del Kaiser può mettere la zampata sulle prime posizioni. Ma dopo i primi metri si capisce subito che è notte fonda, senza luna e senza stelle. il Kaiser perde costantemente e in modo consistente, sembra che guidi un fuoribordo al posto della F-2003GA. Alla fine si ritrova 14° (quattordicesimo!) a oltre 2,5 secondi da Josè Carioca e con cinque macchine davanti prima di scorgere Rikkio, UN DISASTRO.

Ai box si registrano i primi tentativi di suicidio, mentre Pinocchio Colajanni fa in tempo a dichiarare "tutto bene si tratta di una tattica concordata a tavolino già da settimane per sconcertare gli avversari", prima di abbattersi al suolo a causa della insostenibile pesantezza dell’abnorme naso.

Ormai piove a catinelle, impossibile tentare un giro veloce, ed il Grullo sacramentando contro Max e Tux ed i loro microcefali rinuncia. Ma prima di lui c’è chi non demorde: si tratta dello squilibrato Ralfonso, che esce tra gli scrosci lancia in resta, alla disperata ricerca di qualche mulino a vento da attaccare. Una prova maiuscola, bisogna ammetterlo. Il teutone bigliato ha già effettuato 12 veroniche prima di affrontare uno straccio di curva, e prosegue nello stesso tono per tutto il giro disgraziato, tagliando il traguardo in retro tra piroette esaltanti: sembrava Nureyev! "Ach, con qvesto tempo di merden non si potefa fare niente, ma io afere foluto profare lo stessen!!" dichiarerà dopo il giro che neppure l’indimenticabile CoGliYong sarebbe stato in grado di emulare. Un ragionamento che non fa una grinza, evidentemente le biglie nella scatola cranica con l’umido girano ancora meno.

Le President trascorre la notte impegnato in trattative febbrili con Giove Pluvio, a cui offre una splendida 575 Maranello super accessoriata da 520 cv in cambio di condizioni meteorologiche adeguate, mentre il Kaiser in albergo non riesce a dormire e chiede alla fedele Corinna di raccontargli la sua fiaba preferita, quella di Rikkio Hansel e Juancho Graetel, uguale a quella dei fratelli Grimm solo che in questa variante la strega, dotata di notevole scucchia, alla fine riesce a mangiarseli.

Ma non tutto è perduto, ed improvvisamente si capisce come la Ferrari possa calare la carta segreta. Si tratta dell’indispensabile risorsa, del grande amico e grande uomo dedito alla Ferrari: l'impareggiabile Rubinetto. Con fare paterno le petit imperateur chiama da parte il prode Josè e gli racconta di quanto lo ritenga importante per la squadra, di come il team lo abbia sempre messo al di sopra di qualsiasi altra cosa, di quanto tutti in Ferrari lo abbiano sempre ammirato e gli vogliano bene, di come il Kaiser lo consideri un sommo pilota, ecc ecc. Soprattutto, gli dice che se non vince hanno intenzione di dargli fuoco come un bonzo subito dopo la gara.

Josè mangia la foglia e chiama subito Ciccio di nonna papera, il suo noto manager, che fiuta l’affare come una faina e chiede subito un ritocchino al contratto del suo protetto. Viene istaneamente convocato a Maranello via teletrasporto, dove ottiene dal capitano Kirk un significativo incremento della fornitura mensile di pannolini per il 2004. Gli viene inoltre consegnata una tanica di napalm con cui irrorare Josè in caso di sconfitta.

E si arriva alla sfida finale. In Italia la Domenica suonano sveglie e controsveglie alle ore più impossibili, dalle 2 per i più malati alle 7 per i più pigri. Alle 7:30AM tutto il popolo Rosso è in trance davanti al televisore, pronto a soffrire come solo lui sa fare. Lo show RAI ha inizio, tutti sono carichi, compreso il solito Mazzonictus che sciorina per una quindicina di minuti una serie di numeri assolutamente senza senso alcuno, senza prendere fiato. Il tempo è discreto, nuvolo ma senza pioggia: Giove Pluvio ha optato per una Merdecess 300 SLR da 5.000 cc (anche nelle alte sfere il nemico non è privo di mezzi...), mortacci sua.

Semafori rossi, spenti e si parte. Tutto fila liscio come da copione. E' incredibile, Rubinetto non perde le solite 15 posizioni allo start e si piazza subito in testa, la pista è umida ma le Bridgestone sembrano avere sufficiente grip. Il Colombia insegue e schiuma rabbia da tutti i pori, mentre nelle retrovie il Grullo usa la solita catapulta e in un attimo è a metà schieramento.

La cosa sconcertante è vedere il Kaiser con il piedone destro corto corto, che si fa uccellare in partenza da Sato. E non stiamo parlando di un fesso qualsiasi, si tratta infatti di un fesso assolutamente notevole, l’ultimo Samurai sorridente che nel corso del 2003, per arrotondare, ha fatto da guida alle comitive nipponiche che si riunivano in piazza della Scala a Milano alle sette del mattino per fotografare il grande teatro. Poi lo guardavano bene, decidevano che i palazzi circostanti erano più belli e facevano a questi due rullini di foto ridendo come imbecilli.

Il nostro Sato, dopo aver compiuto mirabilie lo scorso anno ed essere stato di conseguenza defenestrato dalla Jordan, ritorna nel grande giro grazie ad un wubersiluro che Richards si è fatto confezionare appositamente da Ciccio Haug, e con il quale ha centrato il tappetto canadese al bersaglio grosso. Lo stato mentale del giapponese è quindi leggerissimamente esaltato: ha trascorso le ultime due settimane svolgendo allenamenti massacranti di Kendo, Aikido e Ju Jitzu, ed è arrivato a sbriciolare con la capoccia sino a 12 tavolozze di granito sovrapposte. E' inevitabile, quindi, che al via Sato sia determinatissimo, ma ha una leggera emicrania ed un pochino di confusione in testa: invece della Bar crede di guidare un Robot Mazinga Z con il quale è sicuro di conquistare il campionato, visto che nella ultima gara deve recuperare solo 92 punti.

Primi svenimenti tra gli spettatori Ferraristi, ma la situazione pare essere sotto controllo. Si è vero che il Kaiser è a due anni luce dai primi, ma è altrettanto vero che prima di Rikkio ci sono ben tre macchine, il mondiale sembra salvo. E poi c'è Rubinetto in testa, una sicurezza! Infatti passano poche centinaia di metri e Josè Carioca, che ormai non è più abituato ad essere ancora in pista dopo cinque curve, inizia a salutare gli spettatori ed a firmare autografi pensando che la gara si sia conclusa. Ha quindi una leggera distrazione, assolutamente giustificabile d'altronde visto l'importanza del tutto secondaria della gara, e fa una deliziosa scampagnata fuori dal tracciato andando a regolare l’erba nippo con il suo muso affilato. E' un attimo: il Colombia che lo braccava da vicino lo passa in un amen spernacchiandolo clamorosamente, e le cose iniziano a complicarsi.

Il mondiale costruttori è a rischio, anche perché YYYYYYYYYYYYY Alonso ringhia alle spalle, con le sue gomme alla fonduta che vanno piuttosto bene. Il panico serpeggia, all'interfono il Kaiser esclama "Ke cosen!? L'imbranaten è andato per fiorellinen!? Ve lo afefo detten che dofefate farlo partire in retro, per bocciaren il miscredente biondinen!! E adessen mi tocca attakkaren l'esaltaten.... Puffen, questa volta lo defi fare fucilaren..."

Le cose proseguono di male in peggio, anche perché il Kaiser, evidentemente in preda a disastro mentale come spesso gli accade all'ultima gara quando è decisiva, cerca di farsi del male da solo. Partito a stretto contatto di gomito con il prode Sato non è riuscito a passarlo e si trova alle sue spalle già da un bel pezzo, e dato che è molto distante dai punti decide che un tentativo di sorpasso deve essere fatto. Guarda bene il posteriore della macchina che lo precede e realizza che si tratta della BAR, gloriosa ciofeca di questo mondiale, ricorda anche che non la guida Villeneuve e allora decide di tentare.

In una gara normale Sato sarebbe stato bruciato inesorabilmente e con irrisoria facilità dal Kaiser, ma questa volta è diverso. Michelone Nostro si inventa una entrata in punta di piedi, così per non dare troppo nell’occhio. Punta Sato a destra e riesce solo ad arrivare all’altezza dell’alettone posteriore del nippo, il quale all'urlo di "lame rotantiiiiiiii!!" chiude selvaggiamente la porta in faccia al pentacampeon pulcino. Il Kaiser si attacca ai freni come un matto, poggia a terra pure il baslettone ma non riesce ad evitare il contatto. Risultato della puttanata: musetto rotto e rientro ai box!!

Le petit imperateur vedendo le immagini si fionda immediatamente a terra dal suo trespolon, mentre a Poldo vanno di traverso alcune decine di panini ingurgitati da inizio gara. Il terrore serpeggia tra gli uomini della rossa, mentre i resti della macchina numero 1 rientrano con l’alettone anteriore infilato tra le gomme. Cambio muso, gomme, acqua olio sale e pepe, e quattro sberloni al Kaiser per rianimarlo. Rientro in pista in ultima posizione e dramma nazionale. Mazzonictus non ci pensa su due volte, e partendo dal suo personale annuario della F1 (in copertina la mitica Shadow, rigorosamente e totalmente nera), ricomincia a snocciolare dati. Anni fa, stessa situazione, risultato finale... Fortunatamente prima delle pericolosissime proiezioni sulla situazione attuale viene tramortito da Capelli con un colpo di pinza per i freni a 10 pompanti sulla testa.

Per fortuna dei ferraristi monsieur le President vigila come l'omino Moroelettrica (vedo tutto da quassù...), e dopo pochi giri interviene con una grande ampolla contenente un distillato di lacrime di Mazzonictus, potentissimo elisir di lunga sfiga, che premurosamente provvede a versare sulla capoccia del Colombia. L'effetto è pressochè immediato: il suo cambio robotizzato ti trasforma tosto in uno tipo Shimano da bici in offerta all'Euromercato. Il tapino si ferma fumando dalle orecchie e Josè Carioca, che nel frattempo è stato leggermente cazziato dal muretto e ha smesso di firmare autografi, riguadagna la prima posizione. Patrizio sconsolato si accascia nel box e piange come un bambino, mentre i fratelli Marx cercano inutilmente di consolarlo regalandogli una splendida parure di occhialini e baffi finti.

Ma le sorprese non sono ancora finite. Dopo poco YYYYYYYYYYYYY Alonso viene colto anche lui dall'elisir di lunga sfiga versato dal President, che mirava a Rikkio ma sbagliava bersaglio. Un pezzo di gomma alla fonduta entra nella bancata di sinistra e il giovane ispanico si ferma fumante a bordo pista. Molto bene, ora Josè può viaggiare tranquillo e la situazione vede la Ferrari con tutti e due i mondiali a portata di mano. Ma Mazzonictus interviene prontamente ed inizia sparare bordate da 403 mm. "Bene amici telespettatori, Barrichello è in testa, Raikkonen terzo e quindi i mondiali Ferrari sono praticamente al sicuro!". A casa davanti alla TV tutti iniziano ad avere ogni tipo di malessere ed a Maranello davanti al maxi schermo le ambulanze vanno avanti e indietro modello terremoto dell’Irpinia. In molti pensano di partire immediatamente alla volta del Giappone per finire il maledetto corvaccio a sprangate, e mi pare giusto. Nella sua disquisizione filosofica infatti, il Mazzonictus condisce il tutto con il fatto che il Kaiser non ha mai rotto la macchina, che la Ferrari regge sempre, che la storia recente insegna che la Ferrari vince sempre ecc. ecc.

Un preoccupato silenzio regna sovrano tra le file Ferrariste, ma a mettere un pò di buon umore ci pensa il prode Ralfonso che nel frattempo fa almeno una decina di veroniche sull’erba, in uno stile che avrebbe provocato l'invidia di un campione di pattinaggio artistico. Patrizio, in occhialini e baffi finti, è ormai al collasso ed allora i fratelli Marx cercano di allietarlo con il numero del cambio gomme senza stringere i bulloni,una loro vecchia specialità.

Il tempo passa e la situazione non evolve, ma dopo i primi pit stop ecco il colpo di scena. All’ultimo cambio Poldo riesce a produrre il miracolo: il Kaiser rientra tra Fuori Da Matta e Ralfonso in ottava posizione, un misero ma decisivo punto mondiale. Ma il prode Ralfonso vede il fratello davanti ed esce definitivamente di senno, inizia a puntarlo a sinistra e destra, sembra indemoniato. Il Kaiser imposta una difesa disperata cercando di allungare ai limiti della fisica le frenate ad ogni staccata, così fa anche Ralfonso e ogni curva è un numero da circo. Il Kaiser non riesce a superare Da Matta, mentre Ralfonso non riesce a superare il Kaiser. Il dramma sembra quasi pronto a compiersi e Mazzonictus, che non smette un secondo di gufare, atterrisce tutti dicendo "speriamo non succeda nulla in questo bel duello, altrimenti in caso di una duplice sosta forzata delle Ferrari i mondiali potrebbero cambiare padrone". BASTA!! Anche Piola non ne può più, lascia la pit lane ed entra nel gabbiotto dei commentatori dove, aiutato da Capelli, cerca di finire il corvaccio a colpi di microfono.

E si arriva così a pochi giri dal termine con staccate sempre più al limite finchè, nello stesso punto dell’incidente con Sato si compie l’atto finale. Da Matta che ha sul collo il Kaiser, stacca con un leggero anticipo, il Kaiser stacca con un leggero ritardo e si trova le scritte dell’alettone Toyota sui denti, quindi sterza a sinistra e a ruote bloccate lo evita di un soffio. Nel frattempo Ralfonso, che forse vuole passare sulle orecchie di tutti e due, non ha ancora staccato, e quindi al doppio della velocità cerca di evitare lo strike. Sterza violentemente a sinistra ma la pista è finita, allora non capisce più nulla e centra il Kaiser, che mette in azione il suo proverbiale culo. E così l’incidente mette fuori uso solo la Williams e il Michelone Nostro si accoda a Da Matta agguantando definitivamente l’ottavo posto. Dopo questo ennesimo colpo Patrizio cerca il suicidio ingerendo un motore BMW, ma purtroppo lo digerisce brillantemente (con il Colombia, Ralfonso ed i fratelli Marx ha dovuto digerire ben altro in passato) e fallisce nell'intento.

Gli ultimi giri sono solo una snervante passerella, il gufamento corale nei confronti di Rikkio è totale, ma nonostante ciò Ice Driver rimane in pista. Tramite il parabolone si coglie l'ultimo disperato messaggio del Boss ai suoi piloti: "allora picciotti, un'ultima occasione ci rimane. Ascoltate il padrino vostro. Fermate a colpi di lupara quel fetuso del cocorito, tu Kimino vinci e stai muto, e tu Davide mettiti a bordo pista, aspetta Michele e centralo in retromarcia". Ma fortunatamente non c'è più tempo per nulla ed la gara finisce in un trionfo Rosso esagerato, con i meccanici che si fanno rasare a zero, Josè Carioca che impazzisce e ride come uno scemo sul podio, le petit imperateur che indossa stivaloni a mezza coscia con tacco di 30 cm, alta uniforme e feluca, il Kaiser che medita di fare fucilare il fratello, i meccanici pretoriens che impazzano nella pit lane, le President che telefona al tdc Merdecess Huppert e gli elargisce una pernacchia di 5 minuti e mezzo.... Insomma, anche per quest'anno la Rossa l'ha sfangata, ma è stata dura. FINALMENTE E’ FINITA!!

Ed ecco la pagella (quasi seria) per il 2003.

Ferrari

La macchina è stata buona ma non stellare come la precedente. Le gomme hanno perso completamente il vantaggio dello scorso anno e nel totale è andata ancora bene, dato che comunque in squadra c’è il Kaiser, che non molla mai ed è ancora superiore alla concorrenza a parità di auto. La F-2003GA deve essere sostituita fin dalla prima gara del prossimo anno con una macchina più forte altrimenti vedo grossi problemi.

Suchmaker 10

E’ entrato nella storia e superarlo sarà dura. E’ un supercampione che non molla mai e motiva tutti a dare ben oltre il massimo, ma il cronometro corre e anche lui invecchia. Quest’anno ha parato tutte le stoccate, ma il prossimo se la Williams parte bene, la McLaren fa una macchina normale e la Renault trova qualche puledro e una certa affidabilità saranno veramente dolori.

Josè Carioca Rubinhetto 8

Pilota normale, forse buono a tratti, ma ben lontano dal rappresentare il futuro della Ferrari. E’ sfigato di suo e poi se la macchina non è nettamente superiore non vince mai, nemmeno per sbaglio. La gara giapponese è stata ottima, ma anche in questo caso nei primi giri ha fatto la sua cazzata uscendo sull'erba come un pisquano. Tutte le volte che è stato attaccato lo hanno passato, possibile che non si riesca mai a difendere??

Speriamo di trovare in Massa o qualcun altro il nuovo Kaiser.

Williams

La macchina è partita male, ma poi si è evoluta ed alla fine era superiore a tutte, ma a sfavore ha una tradizione negativa ai box, e due piloti imbecilli che si danneggiano sempre tra di loro. Se Patrizio & Frank riusciranno a gestire i due mentecatti per la prossima stagione saranno dolori, il motore BMW è incredibile e il resto non è da meno.

Il Colombia 8

E’ un gran bel pilota, riesce ad inventarsi dei sorpassi dove nessuno se li aspetta ed è ultraveloce, ma gli manca sempre qualche cosa. Dopo l’estate l’inerzia era a suo favore, ma a Monza non ha avuto l’occhio della tigre e non ha attaccato a fondo. In america è andato a fondo dimostrando tutta la sua fragilità.

Ralfonso 5

Un fesso, anche se ha una macchina buona una cazzata a GP la fa sempre, e a volte anche più di una. Ha solo la fortuna di avere un fratello e un manager che sono oltre ogni limite. Se alla Williams ci fosse uno Stitichella qualsiasi andrebbe nettamente meglio e almeno si potrebbe vedere un italiano in lotta per il mondiale.

McLaren

La macchina, vecchia di due anni, è andata bene, anche se sono diventati ridicoli visti i problemi su quella nuova che passerà direttamente al museo senza aver fatto un GP. Il Boss schiuma di rabbia: da diverse stagioni vince pochino ed è incazzato come un bufalo con i suoi. Vedremo il prossimo anno.

Rikkio 9,99

Con una macchina buona ma troppo vecchia è arrivato secondo ed è giovanissimo. Il futuro della F1 forse è lui, ma sarebbe un dramma: non ride mai, non piange mai, nemmeno se lo prendono a calci nei bassi fondi, si tiene su il casco dal Giovedì al Lunedì e non trasmette alcuna sensazione. Ma va forte come pochi.

De Mascellonis 7

Baciato più volte dalla fortuna, oltre che dalle orde di puttanosaure: è un pilota di medio livello che ha speso la carriera solo in top team. Ha una gran fortuna e credo delle amicizie di ferro, ma bisognerebbe mandarlo subito in pensione e sostituirlo con un giovane più forte.

Renault

Ottima macchina con un motore che manca di potenza, ma tra telaio e gomme ci siamo alla grande. Ha un launch control da paura e due ottimi piloti. Efflavius sarà anche ridicolo, considerata la sua vita privata, ma ci prende alla grande. Ha due piloti di notevole livello e sta creando un team con grandi potenzialità.

Alonso 9

Va forte ed è un bel martello, può diventare il nuovo Kaiser se avrà anche la macchina. Molto Bravo.

Grullo 8

E’ bravo ma ha una sfiga oceanica. Se va forte il Venerdì e il Sabato, piove la Domenica o gli si rompe il motore dopo cinquanta metri, o si spacca l’elettronica a due centimetri dal traguardo. Da esorcizzare.

Jordan

E’ servita solo a riempire lo spazio sulla griglia, inutile nei GP anche se ha vinto in Brasile. Eddie ha perso diversi punti anche se ha avuto tanti problemi di sponsorizzazione.

Stitichella 7

Eroico. Professionista di alto livello, ha sempre la disavventura di gestire macchine poco performanti. Con una buona botta di culo ha vinto in Brasile una gara stranissima, ma è stato molto abile sul bagnato.

Firman 2

Inutile come la macchina che guida.

Jaguar

Tanto fumo e pochissmo arrosto. Anche se hai soldi e mezzi non è detto che riesci a vincere. Il problema non era Lauda.

Webber 7

Buono fino alla partenza della gara, poi si perde nelle retrovie. Deve crescere ma ha qualche numero.

Wilson 4

Ha sostituito Pizzonia quattro stagioni, ma è andato allo stesso livello, scarso.

Toyota

Vale quanto detto per la Jaguar, solo che questi sono giapponesi e di solito, prima o poi, arrivano. Vedremo.

Panis 7

Bel pilota in prova, ma in gara si perde.

Fuori Da Matta 7

Male all’inizio, buono alla fine del campionato. Per uno che arriva dagli States non male ma siamo lontani dal vertice.

Sauber

Il motore non si discute, ma il resto non è stato all’altezza. Dalla crema solare alla F1 il passo non è breve, vedremo il prossimo anno, con la Ferrari - clone.

HHHHH Frentzen 5

Ha finito la sua carriera in F1 andando in discesa. Ultimo sussulto in america ma eravamo già al capolinea. Per la F1 non è una grande perdita.

Heidi 5

Mediocre sempre, sarà anche un bel ragazzo ma con casco non rende. A spasso per il prossimo anno. Carriera finita? Poco male, c’è sempre il gregge di pecorelle a cui badare sulle Alpi svizzere.

BAR

Un disastro. Non va mai e se va si rompe sempre. Gran brutta figura per la Honda. Non può far altro che migliorare.

Villeneuve 4

E’ brutto dire che si tratta di un ex campione. A forza di fare il diverso è andato a finire in un binario morto. Peccato perché era bravo ed è anche simpatico, e poi con quel cognome criticarlo è una sofferenza!!

Button 6

Nonostante una chiavica di macchina qualche volta si è piazzato, ma anche lui è stato risucchiato dalla pochezza del mezzo, anche se tutto il team lavorava solo per lui.

Minardi

Mitica comunque. Non ci prende mai ma c’è sempre. Non può mancare nel mondiale

Verstappen, Kiesa SV. Sono sempre in fondo. E’ come avere un team di gentleman driver che gira solo per il gusto di girare.

 

Il Criticatutto


 
Altre critiche.
001. Malesia 2006.
001. Malesia 2006.
002. Australia 2006.
002. Australia 2006.
005. Europa 2006.
006. Canada 2006.
007. Giappone 2006.
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Aggiornato il: 19-dic-2023