Caldo africano, sentenziano i cronisti ad
Hockenheim. Ebbene sì, anche se ci troviamo nel bel mezzo dell'europa centrale,
all'interno di foreste incantate dove fauni e ungulati vari la fanno da
padrone, il caldo resta quello africano. “Ma come”, ci chiediamo, forti della
nostra cultura fatta di serial tv dove spicca il grigissimo ispettore Derrick,
sempre dedito a cacciare malviventi a bordo della sua infausta BMW (grigissimo
in quanto non si ricorda puntata dove non vi sia perlomeno un temporale, dato
che per la maggior parte del tempo la neve rappresenta il fattore climatico
standard delle riprese televisive) "allora, cari i miei teteski di Germania,
dove le avete cacciate le belle e sane nuvole cariche di pioggia che fanno così
bene alle coperture Bridgestone???". Ma questa litania che ormai sta
imperversando in ogni circuito del mondiale pare resti disattesa ancora per
molto. Ma torniamo alla gara.
Si capisce subito che le cose non vanno per il
verso giusto, Ferraristicamente parlando. Il Venerdì la pattuglia acrobatica
delle Frecce Rosse inizia il suo calvario stampando tempi che vanno ad occupare
le posizioni dalla quarta fila in giù. Anche Stitichella stenta a crederci,
dato che con il suo limone spremuto si piazza subito dietro alle due Rosse.
"Tranquillen", sentenzia il Kaiser, "io ezzermi preparaten per garen, gommonen
andaren malen su un giren ma molto pene su tutten il gran premien...".
"BALLEN!!!" rispondono i team Michelin. Comunque alla fine della giornata di
prove le prime Bridgestone sono le Ferrari a una vita e mezzo dai primi che
sono Ralfonso, sempre meno furioso e più concreto, e Juan Pablo Zapatista che
si allena al poligono con le sagome dei fratelli Suchmaker.
L'ambiente Ferrari è caldo anzi caldissimo, dopo
la vittoria inglese il prode Rubinetto ha portato in Germania due torpedoni di
invasori. Ci sono proprio tutti, dal rasta che vuole dare fumo a tutto il
Circus fino al no global Black Block che vuole il ritorno della Shadow in F1.
Tutti questi simpatici personaggi sono pronti ad entrare in pista ad un cenno
del manager di Rubinetto, Ciccio di Nonna Papera, che li coordina da dietro le
reti.
Il piano è definito. Nel breefing nel motorhome
Ferrari le petit imperateur sur le trespolon strategique arringa i suoi
fedelissimi. "Mes amis, la situation est tres difficil, la caldasse bestial può
mandar in coutture les gommon japanis, me les ingegners nipponiques on dit che
les gommon son tres bon. Ci dobbiam fidè de les coglions...". Ma ecco che Poldo
prende la parola ed inizia a disegnare sulla lavagna le tattiche di gara con la
solita maionaise simpatique (così in caso di intercettazioni del nemico
spariscono tutte le prove). Bene, Rubinetto farà tre stop, mentre il Kaiser
andrà per due. Gomme morbide per il brasileiro e dure per il baslettonen. La
riunione si conclude con la classica frase urlata da le petit imperateur: "la
victoire est sicur mes amis!!!", ma mentre la dice il puffo si tocca les
marons, e questo non è mai un buon segno.
In casa Williams, tutti gongolano come matti. I
meccanici, questi pazzerelloni, giocano come la solito alla cavallina,
incuranti delle condizioni della pista e delle vetture, sicuri come sono della
loro superiorità in pista. Sir Frank, che si è presentato orfano di Patrizio,
gira come un matto con la carrozzella pronto a darle di santa ragione a
qualsiasi contendente. E Patrizio, che è rimasto a casa, cosa sta facendo? Il
briccone se ne sta a Grove, a preparare ulteriori evoluzioni alla macchina.
Cari compagni di merende ferrariste, si fa dura, si fa proprio dura...
In casa McLaren siamo alle solite. Il grande
imbonitore tiene banco di fronte a vastità oceaniche di trichechi con la sua
dialettica al fulmicotone. Si, stiamo parlando dell'anchorman Rikkio the ice
driver, il quale sta parlando ai suoi meccanici che per starlo ad ascoltare
stanno bevendo due thermos di caffè forte a testa. Ron the Boss ascolta
appisolandosi di tanto in tanto, e annuisce prepotentemente. Non si vede Sir De
Mascellonis. E infatti è stato posizionato dietro la lavagna con il solito
copricapo sovrastato da immense orecchie da asino. Lui dice a tutti di avere in
mano il contratto che lo legherà alla McLaren anche nel 2005. In effetti il
padrino lo legherà fino al 2005, si, ma al palo della cuccagna, se il fetentone
non riuscirà a fare risultati decenti in queste ultime gare.
Le prove del Sabato si aprono con una citazione
speciale per le maestranze di mamma RAI. Va segnalato che se il Mazzonictus
team si evidenzia sempre per qualche scarica dirompente di sfiga o per fesserie
varie e fantasiose, il degno completamento in studio spetta al grande,
grandissimo, ma non troppo, Mazzocchi. Si lui, il pelato dal collo alla Tyson.
Bisogna proprio dire che in casa RAI ne hanno veramente tanti di gratta
stipendi a ufo.
Il Professor Mazzocchi è un tuttologo, dato che si
occupa di qualsiasi sport, dalle freccette al lancio del nano, disciplina
questa che pratica in compagnia del suo maestro di vita, Bisteccone Galeazzi
(NdS: come nano viene utilizzato spesso lo stesso Mazzoncino, quando non fa in
tempo a scappare). Ma come tutti i tuttologi, anche il buon Mazzocchi non può
evitare straripanti figure di cioccolata ogni qual volta non si limita a fare
parlare qualche addetto ai lavori. Per sua fortuna, questa volta può passare la
palla a qualcuno più degno di lui. Per completare degnamente l'accozzaglia di
squilibrati ecco che il collegamento con l'esperto arriva immediatamente. "In
diretta da Napoli", ulula Mazzocchi, "abbiamo il nostro esperto, il franco
terrone Alesi!!".
La telecamera ci regala l'immagine di uno
splendido Alesi che indossa una notevolissima camicia arabescata marrone di
indubbio livello artistico. Il fatto che l'Avignon Terrone indossi simili
mostruosità si spiega con le sue frequentazioni giapponesi, pare infatti che il
famoso stilista Tindosso Nakamicia (il creatore delle bellissime camicie di
forza in seta multicolore, presentate con strepitoso successo alle ultime
sfilate moda "Estate - Inverno (tanto è lo stesso)" presso l'Ospedale
psichiatrico Paolo Pini di Milano) sia ormai diventato il suo fornitore
ufficiale. Il commento tecnico è comunque interessante e si conclude con la
dichiarazione "ho regalato una corona d'aglio a Trulli, vedrete che gli porterà
bene". Ne riparleremo più avanti.
Ma torniamo a bomba. Le prove iniziano con la
solita tiritera dei comprimari che arrancano penosamente in pista, poi le
cinquine si susseguono e la penultima si abbatte violentemente sullo scukkione
del Kaiser. Lui sembra impegnarsi, ma non riesce a girare a mille. Si vede che
fatica a tenere in strada la Rossa, forse è carico come una petroliera? Ma no,
se le gomme si rovinano rapidamente deve prevedere due o tre pit stop, e allora
come mai non cammina? E' colpa delle gomme, sentenzia Piola, dato che non vanno
in temperatura sul singolo giro, ma poi sono più cosanti in gara. Speriamo
bene, ma nessuno ne è troppo convinto, Piola per primo. Alla fine il Kaiser è
dietro anche a Rikkio, che guida un caffettiera ormai abbastanza vecchia, anche
se con qualche toppa tipo sospensione anteriore della MP4-18. Non male queste
Bridgestone.
Arriva il turno di Rubinetto e tutti pensano "ecco
adesso prenderà il solito mezzo secondo dal suo capo, e domani parte a fianco
di una Minardi", ma le cose non vanno affatto così. Il Brasileiro da
competizione picchia un tempone più che decoroso e lascia a quasi mezzo
secondo, dico MEZZO SECONDO, il prode Michelone. Nel box della Rossa cala un
gelo polare. Tutti i meccanici si bardano in tenuta da guerra NBC e si
rifugiano dietro alle pile di gomme. Il Kaiser fa fuoco e fiamme e si vede
chiaramente che non è contento dato che le scintille escono dalla scucchia che
tocca terra. Rubinetto è ringalluzzito ed improvvisa una lambada con Poldo.
Ma ecco arrivare i più brillanti. La lotta tra le
due Williams pare fuori dalla portata di tutti e lo Zapatista centra la pole
per un soffio su Ralfonso, che per questo motivo trascorrerà il Sabato notte
ululando alla luna, mentre al terzo posto un ottimo Rubinetto dichiara
strategia diversa da quella del Kaiser, il quale alla fine si piazza solo
sesto. SIAMO MESSI MALUCCIO.
Nella nottata c'è trambusto in casa Ferrari, un
piccolo plotone di meccanici pretoriens irrompe nelle camere degli ingegneri
Bridgestone per rastrellare quanti più tecnici nippo possibile, in vista delle
necessarie rappresaglie nel caso in cui il risultato della gara sia simile a
quello delle prove. Ma c’è trambusto anche al parco chiuso (buona questa), dove
i meccanici McLaren sostituiscono come al solito tutti i pezzi del motore di
Rikkio, tranne la guarnizione del tappo dell’olio, come è noto l’unico
componente che secondo i cristallini regolamenti FISA (Federazione
Internazionale Saltimbanchi Acrobatici) non si può cambiare.
Ed arriva la Domenica. Dagli studi RAI ci sorride
una notevole massa di RDM (Raccomandati Di Mer...) capitanati dalla soave Paola
Ferrari, di cui salverei solo occhi e cognome, e da un osceno Amedeo Goria, con
la sua classica acconciatura da spaventapassere. Il sedicente giornalista,
dimostrazione vivente della robustezza di stomaco di Maria Teresa Ruta, si
presenta in un orripilante gessato grigio stile Chicago anni 30, evidentemente
dismesso da Ron the Boss. Il buon Amedeo non sa nulla di Formula 1, ma per
darsi un tono di esperto indica alcuni big con dei soprannomi inventati da lui.
A Michelone riserva "Miki Schumacher", bestialità per la quale i Ferrari Club
di mezza Italia stanno già organizzando spedizioni punitive a Roma.
Intervengono poi con interessantissimi pareri
tecnici anche numerose Ubaldone in prima fila tra il pubblico. Si tratta di
solari fanciulle provenienti dai concorsi di bellezza più prestigiosi, da "miss
Etruria" a "miss Raccordo Anulare". In queste occasioni consiglio vivamente di
azzerare l'audio per evitare di ascoltare le dotte dissertazioni tecniche delle
fanciulle, da brividi alla schiena per la vergogna. Consiglio tuttavia di
mantenere il video, per ammirare le indubbie qualità aerodinamiche.
La situazione meteo è pessima per i nostri eroi:
la temperatura è di circa 45 gradi, mentre al suolo arriviamo a oltre 50 gradi.
Sulle temperature dell'asfalto si organizza una specie di asta all'interno del
Mazzonictus team. E’ una gara a chi spara la cazzata più grossa: "45 gradi
sull'asfalto" "no, di più, almeno 60" "di più, almeno 80!!". E mentre Tenerello
Giovannello afferma di avere visto Sir Frank che faceva bollire l'acqua per il
the appoggiando semplicemente il pentolino sull'asfalto, Mazzoncino come al
solito vince la sagra della cazzata ipotizzando temperature sulla pista che la
trasformerebbero in un magma incandescente, degno dell'ultima eruzione del
Cracatoa. A parte le esagerazioni, il clima è un disastro per le truppe di
Maranello.
Su consiglio degli ingegneri Bridgestone, i
meccanici adottano uno stratagemma disperato: masticano dalla mattina ingenti
quantità di cicca americana, e sulla griglia di partenza sputacchiano il tutto
sulle gomme delle Rosse al fine di migliorarne la resistenza. A questa scena il
padrino urla "minchia picciotti, li vedete i pretoriani come sputazzano sulle
Ferrari? Me lo facissero fare a mia questo lavoro, aaaaa! Grandissimo onore mi
facissero!!!".
Giro di schieramento, luci spente e via alle
constatazioni quasi amichevoli. Tutti cercano di partire al meglio, le Williams
partono a cannone, le McLaren a razzo, le Renault a siluro e le Ferrari a
fucile a tappo, come al solito. Rubinetto si affianca poderoso a Ralfonso che
parte dalla parte sporca del tracciato, ma alla sua sinistra un perentorio
Rikkio si affianca silenziosamente, come sua prerogativa. Dopo 300 metri i due
monellacci pensano bene di fare le proprie traiettorie come se fossero nel giro
di qualifica: Ralfonso allarga a sinistra per poi impostare la prima a destra
mentre Rikkio chiude a destra. In mezzo come un merluzzo resta l'incolpevole
Rubinetto, al quale viene gentilmente sradicata l'anteriore sinistra, amen.
Gara finita per Tristigno, ma non è tutto. Nella
carambola il nostro Ice Driver centra Ralfonso ed inizia a roteare come un
elicottero andandosi meritatamente a fracassare contro le gomme a bordo pista.
Ralfonso riuscirà a rientrare ai box con la fiancata sinistra frantumata. I
meccanici Williams, i famosi fratelli Marx, intervengono prontamente sulla
macchina armati di scotch, fil di ferro e coccoina, ma Frank irrompe in
carrozzella e li allontana a cazzotti. Il Ralfonso furioso scende, guarda la
macchina scassata agitando il testone e pensa a quale sia la collina migliore
per ululare alla luna la notte successiva.
In tutto questo casino, le auto sulla parte destra
dello schieramento riescono a passare indenni, ma quelle a sinistra si devono
quasi fermare. Gran regalo per il Kaiser, partito come una lumaca con seri
problemi intestinali, che in questo modo viene uccellato solo da Fernando
YYYYYYYYYYYYYY Alonso. Con una partenza regolare Michelone girava alla prima
curva in decima posizione, uno scempio.
Tutti sperano nelle bandiere rosse per una
ripartenza, ma prontamente entra la safety car e dopo due giri la corsa riparte
come se non fosse accaduto nulla. Rikkio, chi l'avrebbe mai detto, scappa via
senza dire una parola, mentre Rubinetto stupisce tutti quanti evitando il
solito pianto a fontanella. Ralfonso si dichiara estraneo alla vicenda "io non
c'eren, e se c'eren dormiven", ma questo non gli evita severe sanzioni. La
giuria dopo 27 ore di consulto sentenzia che la tutta la colpa dei mali nel
mondo è di Ralfonso, che nel prossimo GP Ungherese dovrà partire con 10
posizioni di penalità, e con il casco cosparso di cenere. Alla notizia lo
Zapatista evira due o tre meccanici per festeggiare, mentre il povero Ralfonso
chiede di essere rinchiuso nella gabbia dei lupi dello zoo di Berlino.
Personalmente credo che un multone simile penalizzi un pò troppo la pirlaggine
del tedesco, peraltro cristallina.
Nel trambusto delle prime file i nostri
commentatori si perdono una chicca di Firman. Alla partenza l'inglese su limone
spremuto vede in lontananza i pezzi di carbonio che volano sulla pista e non
riesce a fare di meglio che centrare quattro o cinque macchine davanti a lui,
così giusto per dare una ripulita alla strada. Notevole, il premio speciale
"CoGliYYYYongggg" questa volta è suo.
Dopo questa baraonda iniziale pare tutto ormai
segnato. Lo Zapatista gira con un secondo di vantaggio su tutti, mentre dalla
quarta posizione il Kaiser studia le Renault. Chissà poi cosa deve studiare,
mah... Più indietro De mascellonis arranca con la sua caffettiera sbuffante e
tutti lo danno per bollito.
Si arriva al primo pit stop ed iniziano a fermarsi
le Renault, poi la Rossa entra subito dietro. Tutto sembra procedere come da
copione, lo Zapatista guida senza casco e con fuori il braccio dal finestrino,
dato che è comodamente avanti di una mezza giornata, mentre il pacchetto delle
Renault comincia a scricchiolare. Nel frattempo il bolso De Mascellonis
recupera e si porta alle spalle del Kaiser a oltre dieci secondi. Tutti pensano
"con le strategie il Kaiser finirà secondo, le cose non si mettono poi troppo
male per lui". Dopo il secondo pit stop la gara si trascina stancamente, quando
improvvisamente Michelone si ritrova davanti a Fernando YYYYYYYYYYYY Alonso, a
causa di una scampagnata sull'erba dello spagnolo, che lo saluta con la mano
mentre prende la focaccia dal cestino del pic nic.
Nel mentre De Mascellonis riduce lo svantaggio dal
Kaiser, che scende da dieci secondi a due. Ma la McLaren non era alla frutta e
De Mascellonis completamente imbolsito? Forse l'astinenza totale ed assoluta
imposta dal Padrino ha sortito qualche effetto, o forse dopo il secondo pit
stop Ciccio Haugh ha azionato il wubersuppostone, chissà. Il Mazzonictus team
inizia la macumba, ed un sordo borbottio pervade la cabina RAI fino a quando
Sir De Mascellonis non arriva a ridosso del Kaiser, meno di otto decimi. A
questo punto Tutti ricordano la fraterna amicizia che lega i due, e già appare
probabile un tentativo di sorpasso suicida dello scozzese fetente con
conseguente incidente catastrofico.
Ma a questo punto Michelone Nostro ha un guizzo.
Arriva al tornante staccando sul Grullo (che nell'occasione lamenta calo di
potenza, calo di zuccheri, calo di pressione, e calo di mutande) in modo
selvaggio. In realtà stacca circa 500 mt dopo la fine del tornante,
approfittando del fatto che gli organizzatori avevano deciso di asfaltare le
vie di fuga per circa 5 km, tribune comprese. Di fatto percorre tutto il
tornante all'esterno, usa la via di fuga asfaltata come pista e in
accelerazione passa il Grullo febbricitante, che giustamente non la prende
bene. Secondo il Mazzonictus team si tratta di un grande sorpasso, a mio avviso
si tratta di una discreta cazzata. Poco dopo anche De Mascellonis passa in modo
più ortodosso il Grullo in evidente difficoltà. E se ci è riuscito il
fetentone, che di solito non riesce a superare nemmeno un paracarro, forse non
era poi difficile per Michelone passare il Grullo senza escursioni fino alla
vicina autostrada...
Comunque, la situazione sembra mettersi al meglio.
Il Kaiser è secondo e i punti di distacco dallo Zapatista restano tanti, non
male per questo fine settimana disgraziato, ma ecco che le sorprese non
finiscono. Mazzoncino non dice nulla di speciale, ma ciò nonostante a quattro
giri dalla fine una crudele telecamera inquadra la Rossa che annaspa in pista
modello fuoribordo. Si è bucata la posteriore destra! Forse a causa del
sorpasso al Grullo, o forse a causa di colpo di pura sfiga, comunque fatto già
accaduto a Michelone in prova. Ma cosa succede, il nostro uomo immagine inizia
ad avere problemi come tutti i mortali, ma dove è finito il leggendario culo
del Kaiser? Forse che Michelone deve ridurre la sua attività di calcio
benefico, ricchi premi e cotillons a favore di una maggior concentrazione sulle
gare del mondiale?
Le immagini dal box Ferrari sono impietose. Le
petit imperateur tenta il suicidio e piomba pesantemente al suolo dal trespolon
imperial, mentre Poldo molla la sua botte colma di merendine del Mulino Bianco
e scatta come un proiettile in pit lane attendendo il Kaiser. Il nervosismo è
alle stelle, un segnale dal divino President si manifesta sotto forma di
fulmine a ciel sereno che centra il capo ingegnere delle Bridgestone ai box. Ma
la frittata ormai è fatta: cambio gomme, rientro in pista e settima posizione
con incasso di due miseri punticini.
La storia finisce con lo Zapatista a un soffio dal
Kaiser in classifica iridata, De Mascellonis che incredulo arriva secondo e un
provato e febbricitante Grullo che sviene in terza posizione, con le mutande
decisamente a terra. L'eroico Jarno ha corso con febbrone da cavallo per
reazione allergica ad eccesso di puzzo d'aglio: non bastavano le flatulenze
mefistofeliche alla bagna cauda di Briatorious, pure il terrone di Avignone
doveva metterci del suo!
Morale della favola siamo nelle canne più totali.
Dal grande Alesi, che alla Domenica ha sfoggiato un abbigliamento da pirata dei
mari del Sud, arriva una interpretazione sui pessimi start della Rossa. La
partenza non sarebbe un problema di launch control, ma di gomme: le Bridgestone
non farebbero una buona "presa" allo start. Ma fanno davvero schifo queste
gomme! Oppure si stanno affibbiando alle Bridgestone troppe colpe? Certo che i
giapponesi costituiscono un magnifico capro espiatorio, anzi un vero caprone
espiatorio, mortacci loro. Comunque se per tutta la gara Michelone si è cuccato
un secondo a giro dallo Zapatista forse le gomme sono il maggiore dei problemi,
ma non l'unico problema.
In Ungheria saranno ancora razzi amarissimi dato
che per le regole del mondiale non si potranno fare prove durante il mese di
Agosto e le differenze resteranno le stesse. L'ultima speranza è riposta in
Monsieur le President, già in febbrili trattative direttamente con Giove Pluvio
per un bel temporalone sull'Hungaroring il 24 Agosto, dalle 14 alle 16 o giù di
lì.
Passiamo alle pagelle
Ferrari
La GA (Già Allafrutta) non è così performante come
si dice e le colpe non sono unicamente della Bridgestone, voto 7. Rubinetto 8,5
riesce a dare quattro decimi abbondanti in prova al Kaiser e questo non è poco.
Kaiser 5,5 sembra molto meno brillante del solito, forse non capisce nemmeno
lui quali siano i problemi, e se parte da dietro suda sette camicie (quelle
artistiche di Alesi) per recuperare qualcosa.
Williams
Macchina 10 va forte sempre e comunque. Ralfonso 5
ha allargato troppo e non si può fare un gran casino dopo 300 mt dal via quando
si lotta per il Mondiale. Zapatista 9 un fulmine, è andato come un treno, da
qui all'Ungheria proseguirà la sua dieta a base di carne umana, e se vince
anche lì la vedo davvero dura per la Rossa.
McLaren
Macchina 8 anche se bollita si difende molto bene,
vale quasi la Ferrari e questo la dice lunga. Rikkio 9 per i primi 100 mt, 2
per il restante. Anche lui ha stretto Rubinetto, forse poteva restare largo e
cercare di chiudere leggermente più avanti. De Mascellonis 8 la resurrezione
dell'imbolsito, vediamo che combina nelle prossime gare.
Renault
Macchina 9,5 anche senza una gran cavalleria va
forte, consuma poco le gomme e tiene tutta la gara a livello Ferrari. Grullo 10
è andato fortissimo con 39 di febbre, da quando è stato messo leggermente in
dubbio in squadra sta dimostrando che non è un fesso. Fernando YYYYYYYYYYYYYYY
Alonso 7,5 costante e veloce per tutta la gara, è arrivato incollato al compare
in quarta posizione dopo essere rientrato dal pic nic.
BAR
Macchina 2 fa schifo e non migliora nemmeno per
sbaglio. Villeneuve 5 resta nella sua mediocrità con una macchina scarsa, e non
picchia il suo team manager che lo considera solo un costo. Se rinnova il
contratto per meno di 40 milioni di Euro è completamente rincoglionito. Button
N.V. (Non Visto) passa inosservato per tutto il GP.
Sauber
Macchina in protezione totale. Il velo di crema
spalmato sulla carrozzeria non riesce a proteggere HHHHHHH Frentzen dalle
ammaccature dei primi metri, comunque la macchina non funziona. Peter Sauber
sta costruendo una galleria del vento fantastica, forse migliorerà le creme
autoabbronzanti, ma vedo sempre peggio la macchina. I piloti sono al capolinea,
vediamo se la nuova compagine vedrà Massa e Stitico.
Jordan
Macchina sotto zero. Il povero Stitico ha
rantolato per tutta la gara. Dalla televisione si sentiva nettamente il sordo
brontolio agonizzante del suo motore che girava a tre o al massimo quattro
cilindri. Nonostante ciò Stitico ha fatto tutto il GP entrando e uscendo dai
box ogni due o tre giri per cambio gomme, benzina olio aceto sale e pepe quanto
basta. E' arrivato miseramente ai box fermandosi molto prima del suo e
lasciando lì la macchina, quindi è sceso ed ha mandato a quel paese tutta la
compagine gialla. Ben fatto, voto 10. Firman 4 credo sia il numero delle
macchine centrate alla prima curva, niente male.
Jaguar
Inutile
Piastrella
Un mito, peccato non sia riuscita ad arrivare in
tempo al raduno europeo della 2CV in provincia di Cuneo. Minardi ci teneva
tantissimo.
Il Criticatutto