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Germania 2003.

Caldo africano, sentenziano i cronisti ad Hockenheim. Ebbene sì, anche se ci troviamo nel bel mezzo dell'europa centrale, all'interno di foreste incantate dove fauni e ungulati vari la fanno da padrone, il caldo resta quello africano. “Ma come”, ci chiediamo, forti della nostra cultura fatta di serial tv dove spicca il grigissimo ispettore Derrick, sempre dedito a cacciare malviventi a bordo della sua infausta BMW (grigissimo in quanto non si ricorda puntata dove non vi sia perlomeno un temporale, dato che per la maggior parte del tempo la neve rappresenta il fattore climatico standard delle riprese televisive) "allora, cari i miei teteski di Germania, dove le avete cacciate le belle e sane nuvole cariche di pioggia che fanno così bene alle coperture Bridgestone???". Ma questa litania che ormai sta imperversando in ogni circuito del mondiale pare resti disattesa ancora per molto. Ma torniamo alla gara.

Si capisce subito che le cose non vanno per il verso giusto, Ferraristicamente parlando. Il Venerdì la pattuglia acrobatica delle Frecce Rosse inizia il suo calvario stampando tempi che vanno ad occupare le posizioni dalla quarta fila in giù. Anche Stitichella stenta a crederci, dato che con il suo limone spremuto si piazza subito dietro alle due Rosse. "Tranquillen", sentenzia il Kaiser, "io ezzermi preparaten per garen, gommonen andaren malen su un giren ma molto pene su tutten il gran premien...". "BALLEN!!!" rispondono i team Michelin. Comunque alla fine della giornata di prove le prime Bridgestone sono le Ferrari a una vita e mezzo dai primi che sono Ralfonso, sempre meno furioso e più concreto, e Juan Pablo Zapatista che si allena al poligono con le sagome dei fratelli Suchmaker.

L'ambiente Ferrari è caldo anzi caldissimo, dopo la vittoria inglese il prode Rubinetto ha portato in Germania due torpedoni di invasori. Ci sono proprio tutti, dal rasta che vuole dare fumo a tutto il Circus fino al no global Black Block che vuole il ritorno della Shadow in F1. Tutti questi simpatici personaggi sono pronti ad entrare in pista ad un cenno del manager di Rubinetto, Ciccio di Nonna Papera, che li coordina da dietro le reti.

Il piano è definito. Nel breefing nel motorhome Ferrari le petit imperateur sur le trespolon strategique arringa i suoi fedelissimi. "Mes amis, la situation est tres difficil, la caldasse bestial può mandar in coutture les gommon japanis, me les ingegners nipponiques on dit che les gommon son tres bon. Ci dobbiam fidè de les coglions...". Ma ecco che Poldo prende la parola ed inizia a disegnare sulla lavagna le tattiche di gara con la solita maionaise simpatique (così in caso di intercettazioni del nemico spariscono tutte le prove). Bene, Rubinetto farà tre stop, mentre il Kaiser andrà per due. Gomme morbide per il brasileiro e dure per il baslettonen. La riunione si conclude con la classica frase urlata da le petit imperateur: "la victoire est sicur mes amis!!!", ma mentre la dice il puffo si tocca les marons, e questo non è mai un buon segno.

In casa Williams, tutti gongolano come matti. I meccanici, questi pazzerelloni, giocano come la solito alla cavallina, incuranti delle condizioni della pista e delle vetture, sicuri come sono della loro superiorità in pista. Sir Frank, che si è presentato orfano di Patrizio, gira come un matto con la carrozzella pronto a darle di santa ragione a qualsiasi contendente. E Patrizio, che è rimasto a casa, cosa sta facendo? Il briccone se ne sta a Grove, a preparare ulteriori evoluzioni alla macchina. Cari compagni di merende ferrariste, si fa dura, si fa proprio dura...

In casa McLaren siamo alle solite. Il grande imbonitore tiene banco di fronte a vastità oceaniche di trichechi con la sua dialettica al fulmicotone. Si, stiamo parlando dell'anchorman Rikkio the ice driver, il quale sta parlando ai suoi meccanici che per starlo ad ascoltare stanno bevendo due thermos di caffè forte a testa. Ron the Boss ascolta appisolandosi di tanto in tanto, e annuisce prepotentemente. Non si vede Sir De Mascellonis. E infatti è stato posizionato dietro la lavagna con il solito copricapo sovrastato da immense orecchie da asino. Lui dice a tutti di avere in mano il contratto che lo legherà alla McLaren anche nel 2005. In effetti il padrino lo legherà fino al 2005, si, ma al palo della cuccagna, se il fetentone non riuscirà a fare risultati decenti in queste ultime gare.

Le prove del Sabato si aprono con una citazione speciale per le maestranze di mamma RAI. Va segnalato che se il Mazzonictus team si evidenzia sempre per qualche scarica dirompente di sfiga o per fesserie varie e fantasiose, il degno completamento in studio spetta al grande, grandissimo, ma non troppo, Mazzocchi. Si lui, il pelato dal collo alla Tyson. Bisogna proprio dire che in casa RAI ne hanno veramente tanti di gratta stipendi a ufo.

Il Professor Mazzocchi è un tuttologo, dato che si occupa di qualsiasi sport, dalle freccette al lancio del nano, disciplina questa che pratica in compagnia del suo maestro di vita, Bisteccone Galeazzi (NdS: come nano viene utilizzato spesso lo stesso Mazzoncino, quando non fa in tempo a scappare). Ma come tutti i tuttologi, anche il buon Mazzocchi non può evitare straripanti figure di cioccolata ogni qual volta non si limita a fare parlare qualche addetto ai lavori. Per sua fortuna, questa volta può passare la palla a qualcuno più degno di lui. Per completare degnamente l'accozzaglia di squilibrati ecco che il collegamento con l'esperto arriva immediatamente. "In diretta da Napoli", ulula Mazzocchi, "abbiamo il nostro esperto, il franco terrone Alesi!!".

La telecamera ci regala l'immagine di uno splendido Alesi che indossa una notevolissima camicia arabescata marrone di indubbio livello artistico. Il fatto che l'Avignon Terrone indossi simili mostruosità si spiega con le sue frequentazioni giapponesi, pare infatti che il famoso stilista Tindosso Nakamicia (il creatore delle bellissime camicie di forza in seta multicolore, presentate con strepitoso successo alle ultime sfilate moda "Estate - Inverno (tanto è lo stesso)" presso l'Ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano) sia ormai diventato il suo fornitore ufficiale. Il commento tecnico è comunque interessante e si conclude con la dichiarazione "ho regalato una corona d'aglio a Trulli, vedrete che gli porterà bene". Ne riparleremo più avanti.

Ma torniamo a bomba. Le prove iniziano con la solita tiritera dei comprimari che arrancano penosamente in pista, poi le cinquine si susseguono e la penultima si abbatte violentemente sullo scukkione del Kaiser. Lui sembra impegnarsi, ma non riesce a girare a mille. Si vede che fatica a tenere in strada la Rossa, forse è carico come una petroliera? Ma no, se le gomme si rovinano rapidamente deve prevedere due o tre pit stop, e allora come mai non cammina? E' colpa delle gomme, sentenzia Piola, dato che non vanno in temperatura sul singolo giro, ma poi sono più cosanti in gara. Speriamo bene, ma nessuno ne è troppo convinto, Piola per primo. Alla fine il Kaiser è dietro anche a Rikkio, che guida un caffettiera ormai abbastanza vecchia, anche se con qualche toppa tipo sospensione anteriore della MP4-18. Non male queste Bridgestone.

Arriva il turno di Rubinetto e tutti pensano "ecco adesso prenderà il solito mezzo secondo dal suo capo, e domani parte a fianco di una Minardi", ma le cose non vanno affatto così. Il Brasileiro da competizione picchia un tempone più che decoroso e lascia a quasi mezzo secondo, dico MEZZO SECONDO, il prode Michelone. Nel box della Rossa cala un gelo polare. Tutti i meccanici si bardano in tenuta da guerra NBC e si rifugiano dietro alle pile di gomme. Il Kaiser fa fuoco e fiamme e si vede chiaramente che non è contento dato che le scintille escono dalla scucchia che tocca terra. Rubinetto è ringalluzzito ed improvvisa una lambada con Poldo.

Ma ecco arrivare i più brillanti. La lotta tra le due Williams pare fuori dalla portata di tutti e lo Zapatista centra la pole per un soffio su Ralfonso, che per questo motivo trascorrerà il Sabato notte ululando alla luna, mentre al terzo posto un ottimo Rubinetto dichiara strategia diversa da quella del Kaiser, il quale alla fine si piazza solo sesto. SIAMO MESSI MALUCCIO.

Nella nottata c'è trambusto in casa Ferrari, un piccolo plotone di meccanici pretoriens irrompe nelle camere degli ingegneri Bridgestone per rastrellare quanti più tecnici nippo possibile, in vista delle necessarie rappresaglie nel caso in cui il risultato della gara sia simile a quello delle prove. Ma c’è trambusto anche al parco chiuso (buona questa), dove i meccanici McLaren sostituiscono come al solito tutti i pezzi del motore di Rikkio, tranne la guarnizione del tappo dell’olio, come è noto l’unico componente che secondo i cristallini regolamenti FISA (Federazione Internazionale Saltimbanchi Acrobatici) non si può cambiare.

Ed arriva la Domenica. Dagli studi RAI ci sorride una notevole massa di RDM (Raccomandati Di Mer...) capitanati dalla soave Paola Ferrari, di cui salverei solo occhi e cognome, e da un osceno Amedeo Goria, con la sua classica acconciatura da spaventapassere. Il sedicente giornalista, dimostrazione vivente della robustezza di stomaco di Maria Teresa Ruta, si presenta in un orripilante gessato grigio stile Chicago anni 30, evidentemente dismesso da Ron the Boss. Il buon Amedeo non sa nulla di Formula 1, ma per darsi un tono di esperto indica alcuni big con dei soprannomi inventati da lui. A Michelone riserva "Miki Schumacher", bestialità per la quale i Ferrari Club di mezza Italia stanno già organizzando spedizioni punitive a Roma.

Intervengono poi con interessantissimi pareri tecnici anche numerose Ubaldone in prima fila tra il pubblico. Si tratta di solari fanciulle provenienti dai concorsi di bellezza più prestigiosi, da "miss Etruria" a "miss Raccordo Anulare". In queste occasioni consiglio vivamente di azzerare l'audio per evitare di ascoltare le dotte dissertazioni tecniche delle fanciulle, da brividi alla schiena per la vergogna. Consiglio tuttavia di mantenere il video, per ammirare le indubbie qualità aerodinamiche.

La situazione meteo è pessima per i nostri eroi: la temperatura è di circa 45 gradi, mentre al suolo arriviamo a oltre 50 gradi. Sulle temperature dell'asfalto si organizza una specie di asta all'interno del Mazzonictus team. E’ una gara a chi spara la cazzata più grossa: "45 gradi sull'asfalto" "no, di più, almeno 60" "di più, almeno 80!!". E mentre Tenerello Giovannello afferma di avere visto Sir Frank che faceva bollire l'acqua per il the appoggiando semplicemente il pentolino sull'asfalto, Mazzoncino come al solito vince la sagra della cazzata ipotizzando temperature sulla pista che la trasformerebbero in un magma incandescente, degno dell'ultima eruzione del Cracatoa. A parte le esagerazioni, il clima è un disastro per le truppe di Maranello.

Su consiglio degli ingegneri Bridgestone, i meccanici adottano uno stratagemma disperato: masticano dalla mattina ingenti quantità di cicca americana, e sulla griglia di partenza sputacchiano il tutto sulle gomme delle Rosse al fine di migliorarne la resistenza. A questa scena il padrino urla "minchia picciotti, li vedete i pretoriani come sputazzano sulle Ferrari? Me lo facissero fare a mia questo lavoro, aaaaa! Grandissimo onore mi facissero!!!".

Giro di schieramento, luci spente e via alle constatazioni quasi amichevoli. Tutti cercano di partire al meglio, le Williams partono a cannone, le McLaren a razzo, le Renault a siluro e le Ferrari a fucile a tappo, come al solito. Rubinetto si affianca poderoso a Ralfonso che parte dalla parte sporca del tracciato, ma alla sua sinistra un perentorio Rikkio si affianca silenziosamente, come sua prerogativa. Dopo 300 metri i due monellacci pensano bene di fare le proprie traiettorie come se fossero nel giro di qualifica: Ralfonso allarga a sinistra per poi impostare la prima a destra mentre Rikkio chiude a destra. In mezzo come un merluzzo resta l'incolpevole Rubinetto, al quale viene gentilmente sradicata l'anteriore sinistra, amen.

Gara finita per Tristigno, ma non è tutto. Nella carambola il nostro Ice Driver centra Ralfonso ed inizia a roteare come un elicottero andandosi meritatamente a fracassare contro le gomme a bordo pista. Ralfonso riuscirà a rientrare ai box con la fiancata sinistra frantumata. I meccanici Williams, i famosi fratelli Marx, intervengono prontamente sulla macchina armati di scotch, fil di ferro e coccoina, ma Frank irrompe in carrozzella e li allontana a cazzotti. Il Ralfonso furioso scende, guarda la macchina scassata agitando il testone e pensa a quale sia la collina migliore per ululare alla luna la notte successiva.

In tutto questo casino, le auto sulla parte destra dello schieramento riescono a passare indenni, ma quelle a sinistra si devono quasi fermare. Gran regalo per il Kaiser, partito come una lumaca con seri problemi intestinali, che in questo modo viene uccellato solo da Fernando YYYYYYYYYYYYYY Alonso. Con una partenza regolare Michelone girava alla prima curva in decima posizione, uno scempio.

Tutti sperano nelle bandiere rosse per una ripartenza, ma prontamente entra la safety car e dopo due giri la corsa riparte come se non fosse accaduto nulla. Rikkio, chi l'avrebbe mai detto, scappa via senza dire una parola, mentre Rubinetto stupisce tutti quanti evitando il solito pianto a fontanella. Ralfonso si dichiara estraneo alla vicenda "io non c'eren, e se c'eren dormiven", ma questo non gli evita severe sanzioni. La giuria dopo 27 ore di consulto sentenzia che la tutta la colpa dei mali nel mondo è di Ralfonso, che nel prossimo GP Ungherese dovrà partire con 10 posizioni di penalità, e con il casco cosparso di cenere. Alla notizia lo Zapatista evira due o tre meccanici per festeggiare, mentre il povero Ralfonso chiede di essere rinchiuso nella gabbia dei lupi dello zoo di Berlino. Personalmente credo che un multone simile penalizzi un pò troppo la pirlaggine del tedesco, peraltro cristallina.

Nel trambusto delle prime file i nostri commentatori si perdono una chicca di Firman. Alla partenza l'inglese su limone spremuto vede in lontananza i pezzi di carbonio che volano sulla pista e non riesce a fare di meglio che centrare quattro o cinque macchine davanti a lui, così giusto per dare una ripulita alla strada. Notevole, il premio speciale "CoGliYYYYongggg" questa volta è suo.

Dopo questa baraonda iniziale pare tutto ormai segnato. Lo Zapatista gira con un secondo di vantaggio su tutti, mentre dalla quarta posizione il Kaiser studia le Renault. Chissà poi cosa deve studiare, mah... Più indietro De mascellonis arranca con la sua caffettiera sbuffante e tutti lo danno per bollito.

Si arriva al primo pit stop ed iniziano a fermarsi le Renault, poi la Rossa entra subito dietro. Tutto sembra procedere come da copione, lo Zapatista guida senza casco e con fuori il braccio dal finestrino, dato che è comodamente avanti di una mezza giornata, mentre il pacchetto delle Renault comincia a scricchiolare. Nel frattempo il bolso De Mascellonis recupera e si porta alle spalle del Kaiser a oltre dieci secondi. Tutti pensano "con le strategie il Kaiser finirà secondo, le cose non si mettono poi troppo male per lui". Dopo il secondo pit stop la gara si trascina stancamente, quando improvvisamente Michelone si ritrova davanti a Fernando YYYYYYYYYYYY Alonso, a causa di una scampagnata sull'erba dello spagnolo, che lo saluta con la mano mentre prende la focaccia dal cestino del pic nic.

Nel mentre De Mascellonis riduce lo svantaggio dal Kaiser, che scende da dieci secondi a due. Ma la McLaren non era alla frutta e De Mascellonis completamente imbolsito? Forse l'astinenza totale ed assoluta imposta dal Padrino ha sortito qualche effetto, o forse dopo il secondo pit stop Ciccio Haugh ha azionato il wubersuppostone, chissà. Il Mazzonictus team inizia la macumba, ed un sordo borbottio pervade la cabina RAI fino a quando Sir De Mascellonis non arriva a ridosso del Kaiser, meno di otto decimi. A questo punto Tutti ricordano la fraterna amicizia che lega i due, e già appare probabile un tentativo di sorpasso suicida dello scozzese fetente con conseguente incidente catastrofico.

Ma a questo punto Michelone Nostro ha un guizzo. Arriva al tornante staccando sul Grullo (che nell'occasione lamenta calo di potenza, calo di zuccheri, calo di pressione, e calo di mutande) in modo selvaggio. In realtà stacca circa 500 mt dopo la fine del tornante, approfittando del fatto che gli organizzatori avevano deciso di asfaltare le vie di fuga per circa 5 km, tribune comprese. Di fatto percorre tutto il tornante all'esterno, usa la via di fuga asfaltata come pista e in accelerazione passa il Grullo febbricitante, che giustamente non la prende bene. Secondo il Mazzonictus team si tratta di un grande sorpasso, a mio avviso si tratta di una discreta cazzata. Poco dopo anche De Mascellonis passa in modo più ortodosso il Grullo in evidente difficoltà. E se ci è riuscito il fetentone, che di solito non riesce a superare nemmeno un paracarro, forse non era poi difficile per Michelone passare il Grullo senza escursioni fino alla vicina autostrada...

Comunque, la situazione sembra mettersi al meglio. Il Kaiser è secondo e i punti di distacco dallo Zapatista restano tanti, non male per questo fine settimana disgraziato, ma ecco che le sorprese non finiscono. Mazzoncino non dice nulla di speciale, ma ciò nonostante a quattro giri dalla fine una crudele telecamera inquadra la Rossa che annaspa in pista modello fuoribordo. Si è bucata la posteriore destra! Forse a causa del sorpasso al Grullo, o forse a causa di colpo di pura sfiga, comunque fatto già accaduto a Michelone in prova. Ma cosa succede, il nostro uomo immagine inizia ad avere problemi come tutti i mortali, ma dove è finito il leggendario culo del Kaiser? Forse che Michelone deve ridurre la sua attività di calcio benefico, ricchi premi e cotillons a favore di una maggior concentrazione sulle gare del mondiale?

Le immagini dal box Ferrari sono impietose. Le petit imperateur tenta il suicidio e piomba pesantemente al suolo dal trespolon imperial, mentre Poldo molla la sua botte colma di merendine del Mulino Bianco e scatta come un proiettile in pit lane attendendo il Kaiser. Il nervosismo è alle stelle, un segnale dal divino President si manifesta sotto forma di fulmine a ciel sereno che centra il capo ingegnere delle Bridgestone ai box. Ma la frittata ormai è fatta: cambio gomme, rientro in pista e settima posizione con incasso di due miseri punticini.

La storia finisce con lo Zapatista a un soffio dal Kaiser in classifica iridata, De Mascellonis che incredulo arriva secondo e un provato e febbricitante Grullo che sviene in terza posizione, con le mutande decisamente a terra. L'eroico Jarno ha corso con febbrone da cavallo per reazione allergica ad eccesso di puzzo d'aglio: non bastavano le flatulenze mefistofeliche alla bagna cauda di Briatorious, pure il terrone di Avignone doveva metterci del suo!

Morale della favola siamo nelle canne più totali. Dal grande Alesi, che alla Domenica ha sfoggiato un abbigliamento da pirata dei mari del Sud, arriva una interpretazione sui pessimi start della Rossa. La partenza non sarebbe un problema di launch control, ma di gomme: le Bridgestone non farebbero una buona "presa" allo start. Ma fanno davvero schifo queste gomme! Oppure si stanno affibbiando alle Bridgestone troppe colpe? Certo che i giapponesi costituiscono un magnifico capro espiatorio, anzi un vero caprone espiatorio, mortacci loro. Comunque se per tutta la gara Michelone si è cuccato un secondo a giro dallo Zapatista forse le gomme sono il maggiore dei problemi, ma non l'unico problema.

In Ungheria saranno ancora razzi amarissimi dato che per le regole del mondiale non si potranno fare prove durante il mese di Agosto e le differenze resteranno le stesse. L'ultima speranza è riposta in Monsieur le President, già in febbrili trattative direttamente con Giove Pluvio per un bel temporalone sull'Hungaroring il 24 Agosto, dalle 14 alle 16 o giù di lì.

Passiamo alle pagelle

Ferrari

La GA (Già Allafrutta) non è così performante come si dice e le colpe non sono unicamente della Bridgestone, voto 7. Rubinetto 8,5 riesce a dare quattro decimi abbondanti in prova al Kaiser e questo non è poco. Kaiser 5,5 sembra molto meno brillante del solito, forse non capisce nemmeno lui quali siano i problemi, e se parte da dietro suda sette camicie (quelle artistiche di Alesi) per recuperare qualcosa.

Williams

Macchina 10 va forte sempre e comunque. Ralfonso 5 ha allargato troppo e non si può fare un gran casino dopo 300 mt dal via quando si lotta per il Mondiale. Zapatista 9 un fulmine, è andato come un treno, da qui all'Ungheria proseguirà la sua dieta a base di carne umana, e se vince anche lì la vedo davvero dura per la Rossa.

McLaren

Macchina 8 anche se bollita si difende molto bene, vale quasi la Ferrari e questo la dice lunga. Rikkio 9 per i primi 100 mt, 2 per il restante. Anche lui ha stretto Rubinetto, forse poteva restare largo e cercare di chiudere leggermente più avanti. De Mascellonis 8 la resurrezione dell'imbolsito, vediamo che combina nelle prossime gare.

Renault

Macchina 9,5 anche senza una gran cavalleria va forte, consuma poco le gomme e tiene tutta la gara a livello Ferrari. Grullo 10 è andato fortissimo con 39 di febbre, da quando è stato messo leggermente in dubbio in squadra sta dimostrando che non è un fesso. Fernando YYYYYYYYYYYYYYY Alonso 7,5 costante e veloce per tutta la gara, è arrivato incollato al compare in quarta posizione dopo essere rientrato dal pic nic.

BAR

Macchina 2 fa schifo e non migliora nemmeno per sbaglio. Villeneuve 5 resta nella sua mediocrità con una macchina scarsa, e non picchia il suo team manager che lo considera solo un costo. Se rinnova il contratto per meno di 40 milioni di Euro è completamente rincoglionito. Button N.V. (Non Visto) passa inosservato per tutto il GP.

Sauber

Macchina in protezione totale. Il velo di crema spalmato sulla carrozzeria non riesce a proteggere HHHHHHH Frentzen dalle ammaccature dei primi metri, comunque la macchina non funziona. Peter Sauber sta costruendo una galleria del vento fantastica, forse migliorerà le creme autoabbronzanti, ma vedo sempre peggio la macchina. I piloti sono al capolinea, vediamo se la nuova compagine vedrà Massa e Stitico.

Jordan

Macchina sotto zero. Il povero Stitico ha rantolato per tutta la gara. Dalla televisione si sentiva nettamente il sordo brontolio agonizzante del suo motore che girava a tre o al massimo quattro cilindri. Nonostante ciò Stitico ha fatto tutto il GP entrando e uscendo dai box ogni due o tre giri per cambio gomme, benzina olio aceto sale e pepe quanto basta. E' arrivato miseramente ai box fermandosi molto prima del suo e lasciando lì la macchina, quindi è sceso ed ha mandato a quel paese tutta la compagine gialla. Ben fatto, voto 10. Firman 4 credo sia il numero delle macchine centrate alla prima curva, niente male.

Jaguar

Inutile

Piastrella

Un mito, peccato non sia riuscita ad arrivare in tempo al raduno europeo della 2CV in provincia di Cuneo. Minardi ci teneva tantissimo.

 

Il Criticatutto


 
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Aggiornato il: 19-dic-2023