Ormai la sindrome Suchmaker dilaga. Il nostro eroe
ha bastonato per la nona volta tutti quanti portandosi ad una distanza siderale
nel campionato. A questo punto la sfida è quella di triplicare il vantaggio dal
secondo in classifica, che alla fine, forse, sarà il Mago, anche ieri
protagonista di una Domenica da macumba Brasileira.
Dopo i fasti della Francia la settimana è trascorsa in letizia e giubilo in
casa Ferrari. Come sempre il Maghetto ha fatto una capatina ad Arcella per
vedere il suo maestro ispiratore, Poldo ha lucidato il suo nuovo McPoldorhome,
mentre il Grande Puffo si è dedicato ad attività di basso profilo. Vestito da
antico romano con tanto di coroncina d'alloro sulla capoccia è andato a Roma e
si è infilato nella basilica di S.Pietro per autoincoronarsi Imperatore e Papa,
volendo superare le gesta del suo illustre antenato Bonapartesco (Nota dello
Scemeggiatore: in ogni caso, anche in questo nuovo ruolo Todt sarebbe sempre a
riporto di Montezemolo, che dopo Magny Cours si autodefinisce "uno e trino").
Insomma, i soliti piccoli vezzi del nostro caro Grande Puffo, nessuno in
fondo è privo di difetti, no?
In Casa Jordan, Stitichella, leggermente stordito dopo la botta
rimediata in Francia, ha passato tutta la settimana a Camaldoli in una celletta
isolata. Purtroppo l'impatto gli aveva procurato un buco di memoria a sfondo
mistico e quindi, vestito da frate Guglielmo da Baskerville, era stato trovato
attorno al circuito a disquisire di dotte materie con il suo fedele discepolo
Adso, impersonato da Sato, il giapponese travestito, disposto anche a questa
mascherata pur di fregargli il muletto (NdS: se non avete letto "Il nome della
rosa", o visto il film, non potete comprendere questa battuta. Nel caso,
consiglio la lettura del romanzo di Eco, molto interessante. E poi 500 pagine
valgono bene una battuta del Criticatutto...).
Nel canton dei grigioni tutto sotto controllo. Ron the Boss ha
recuperato bene dopo la scivolata sull'olio di Rikkio. Come sapete, il
responsabile del disastro era stato identificato: si trattava di Ciccio Haug,
che non aveva avvertito per tempo il picciotto finnico essendo concentrato in
modo esclusivo sulla cottura delle costine di maiale. Nonostante la
bruciante sconfitta i meccanici picciotti sono riusciti a ridare un poco di
gioia al tenero cuore del Padrino. Sono tornati a casa sulle loro potenti
Alfetta grigio topo, sgommando anche nel tunnel sotto la Manica. Hanno riscosso
il pizzo ad ogni barriera autostradale e si sono divertiti trascinado lungo
tutto il percorso Ciccio stile "barattolo nel corteo degli sposi". A seguito di
questa piacevole gitarella Haug ha perso qualche chiletto, oltre alle treccine
da Olandesina, ma d'altronde i Ron Boys sono così, leggermente esuberanti.
Arrivati nella Foresta Nera tutti si sono accorti che i due mega rettilinei
alla fine dei quali le macchine arrivavano a 700 kmh erano stati
eliminati e la pista era stata modificata in un tabooga senza particolare
interesse. In proposito, il commento generale dei piloti è stato "siamo tutti
molto contenti per quanto riguarda la sicurezza. Siamo tutti assolutamente
sicuri, infatti, che la nuova pista sia una cagata possente". In
effetti, l'area di 250 km quadri racchiusa tra i due vecchi rettilinei è stata
completamente asfaltata per fungere da via di fuga (NdS: una muta di fanatici
ecologisti aderenti alla setta "Taglia l'arbusto e t'accido" ha cercato di
resistere disperatamente legandosi agli abeti secolari del parco, ma non c'è
stato nulla da fare. Saranno venduti con gli alberi abbattuti il prossimo
Inverno, come addobbi Natalizi). In questo modo il circuito è diventato
perfettamente sicuro anche per CoGliYoooonnnngggggg in multi veronica
tarchiata, ma che deve fare il povero spettatore? Non solo gli viene tolta la
fondata speranza, direi quasi certezza, di vedere CoGliYong involarsi
finalmente in orbita geostazionaria senza ritorno alla fine del mega
rettilineo, ma si perde pure lo spettacolo di qualche sano duello all'ultima
staccata a 350 kmh.
Ma anche con la pista deturpata da atti vandalici Sua Maestà Michelone
Nostro non guarda in faccia a nessuno, e fin dal Venerdì inizia a tritare tutto
e tutti. Per aiutare il Mago, monsieur le President ha stabilito che il muletto
vada una volta tanto a lui. Questa novità ha trovato però impreparato il
Maghetto che, non abituato a certi lussi, non si ricordava più che ci doveva
fare con due macchine: "Ma come faccio a guidarle in contemporangi? Mi darete
un telecomagi???".
Arrivati al Sabato tutto procede secondo i soliti canoni. Sua Maestà inanella
giri veloci come un frullatore, il Mago anche, ma ogni volta che si affaccia
alla pole viene immediatamente martellato. Anche Ralfonso insidia il
fratellone, e questa volta (strano) sta nettamente davanti ad Emiliano
Zapata Montoya. Lo spacciatore infatti arranca in quarta posizione
costante, non riuscendo ancora a perdere l'abitudine alle scodate da rally
mostrate a Magny Cours. Le McLaren, date dai soliti esperti (l'allegra banda di
telebrodisti RAI in prima fila) in gran ripresa, annaspano pietosamente, con
Rikkio al solito costantemente davanti a Sir de Mascellonis ("ma è
davvero disdicevole: dopo sei anni di bastonate da Minkia doveva arrivare una
altro finlandese a rompermi i balli... well, ma anche questa volta ha da passà
'a nottata. Io comunque mi sento sempre più pronto a vincere il mondiale,
indeed"). Da notare che Stitichella, ripresosi pienamente dalla lievissima
botta francese, gira costantemente nelle prime posizioni nonostante non ne
abbia voluto sapere di indossare la tuta e guidi in saio e sandali
francescani.
Naturalmente, anche in questo GP il grandissimo CoGliYoooonnnggggggggg non
riesce a qualificarsi. Alla fine per un'inezia, una quindicina di minuti da
Michelone, è rimasto fuori dallo schieramento. Che peccato. Giancarlo Minardi,
leggermente alterato almeno a giudicare dai canini stranamente prominenti, ha
spiegato ai giornalisti che fondamentalmente ci sono tra il Malese ed il team
approcci molto diversi alla competizione. Infatti, quando dai box gli chiedono
di tirare per fare il tempo lui racconta sempre la storia del Cinese sulla riva
del fiume, che aspetta di vedere i cadaveri dei nemici portati dalla corrente.
Anche se sollecitato a cannonate dai box, lui continua a ritenere più saggio un
comportamento prudente, chi la dura la vince! Minardi sta pensando come
eliminarlo, forse ricorrerà ai bocconi avvelenati. Nel frattempo CoGliYong
Senior sta arrovellandosi per trovare il modo di fare vincere il bravo
figliolo. Pare stia pensando di organizzare un campionato alternativo il
Venerdì. Un monomarca Minardi, ma senza Webber, con un regolamento ad-hoc che
preveda almeno due testacoda a giro ed il passaggio sul traguardo a testa in
giù con strisciata sul casco.
La giornata si conclude con i due fratelli Suchmaker in prima fila, ed
il Maghetto sempre più abbacchiato. L'alba della Domenica vede il nostro
sfigato preferito in pellegrinaggio sulle ginocchia al santuario di San Ronaldo
da Viggiù. Appena arrivato davanti alla sacra immagine dagli incisivi
divaricati il Mago do Rimbambimiento inizia la sua preghiera. "San
Ronaldo da Viggiù, proteggimi almeno tù! Per favorengi, fammi partirengi per
una voltangi assieme agli altri, fai che la sfigangi non mi blocchi
l'elettronicangi. Lo sai che sono un pò bambingi, si va bene anche molto
cretingi, ma non sono un maghengi cattivo, non merito tutta questa sfigangi! Il
puffangi mi ha dato anche il muletto, credo che sia una bella cosa, ma
purtroppo non mi ricordo più a cosa serve, mi serve l'ispirazionengi. Oh san
Ronaldo da viggiù, puoi aiutarmi solo tù!!!!".
Una volta ritornato al circuito, ecco iniziare il gran Samba del Bamba.
Non essendo assolutamente abituato ad avere due auto da testare Tristigno
zompetta felice dall'una all'altra, ma non sa decidersi con quale uscire. I
meccanici guardano attoniti il mago che sembra una scimmia urlatrice. Salta su
una macchina e chiede un cambio di assetto, poi monta sull'altra e vuole nuovi
alettoni. Ritorna sulla prima, mette in moto ma il suono non gli piace, quindi
chiede la sostituzione del motore con il nuovo 051 Evo35, ancora ai banchi
presso Maranello, e così via. Il Puffo, che ha pensato bene di coordinare il
tutto dall'alto a bordo della sua nuova mongolfiera Napoleonica, guarda la
scena col fido binocolino da teatro ed urla a Poldo "mon fido Poldò, ferma le
stupidon brasilen dans les boxes, e fallo uscire a calci in cul!!!". Poldo
appoggia il suo panino con cotenna, cozze e salsa tartara e si avvicina
al mago per fargli capire il da farsi. Prende il "lecca lecca" del cambio gomme
e lo suona a due mani sul casco del mago. Questi come d'incanto sente il
carillon della Chicco nelle orecchie e si placa. Sale sulla sua auto da gara ed
esce felice come un fringuello. Tutto quindi torna sotto il controllo della
regie Puffesca.
Nel frattempo Mazzoni è in postazione con cappuccino e brioche e sta
facendo il diavolo a quattro per cercare nuovi dati interessanti da propinare
al suo affezionatissimo pubblico. Sta calcolando quanti giri in testa ha fatto
Michelone Nostro, comprese le gare di Kart che disputava a cinque anni, ed i
tempi che normalmente impiega per il taglio delle unghie dito per dito,
comprese quelli dei piedi. Alla fine stremato cerca di capire quanti punti
saranno necessari per diventare campione del mondo per i prossimi sedici anni!
Prima che possa divulgare queste oscene notizie ed accada l'irreparabile, cioè
il linciaggio di un telecronista bonsai, Capelli riesce a distrarlo con un
interessantissimo quesito di cultura Schumacheriana ("di quanti cm si allungò
la scucchia di Schumacher quando gli si spense il motore sulla griglia a Suzuka
98? O erano metri?") ed a sottrargli il foglietto degli appunti.
Eccoci finalmente pronti con le macchine che completano lo schieramento. Manca
solo il mago che sta facendo la scelta della monoposto con il metodo
scientifico del lancio della monetina. Eccolo infine arrivare sullo
schieramento, ma cosa succede, comincia il solito agitarsi di mani dal cockpit.
La macchina non funziona! E si dia inizio al balletto. Uno dei segreti delle
vittorie del team Ferrari è fare esperienza dai guai passati, ed ecco quindi
che le avanguardie dell'esercito di emergenza che interviene sulla macchina del
Maghetto sono costituite da quattro meccanici con funzioni speciali. I quattro
staccano immediatamente dalla monoposto il seggiolino con ancora legato il
mago, lo depositano da una parte e gli affidano il solito volante Chicco.
E solo a questo punto il resto dell'esercito provvede alle operazioni di rito:
sostituzione di volante, ruote, motore, cambio, sedile, volante, alettoni,
tergicristalli, ecc ecc. Dal trespolo sul muretto il Puffo sbotta: "mon petit
Poldò, ma sei sicur che il regolamont non permetta anche la sostitusion del
pilota, se troppo sfigaton? No? Che peccato....". Tutto questo accade in 32
secondi netti. La tensione sale alle stelle, ed entrano i soliti circensi. Il
domatore di leoni entra con Simba il leone rimba, che annusa famelico il
maghetto legato al sedile. Ne nasce una zuffa tremenda, volano brandelli di
tuta ovunque. Il Puffo sul trespolone impreca come un marsigliese. Ma Poldo
rassicura tutti. In fondo si tratta solo di piccolissimi problemi. Pare che sia
stato montato solo metà motore, la sola bancata di sinistra. "Sono cose che
potrebbero succedere anche a Schumacher", racconta Pinocchio Colajanni alla
stampa in accenti Collodiani, cercando, senza riuscirci, di rimanere serio tra
le risate degli astanti.
In prima fila Michelone si gode lo spettacolo e ride a crepapelle con i suoi
meccanici. Ed ecco intervenire il Grande Puffo: "Mes amis qui sci vuol
una decision risolutiv. Perchè non eliminiam le sfigaton e lo diamo in pasto al
leon coglion????" Un senso di pietà corre nella maionese di Poldo, che fa
chiari segnali verso il muletto. "Parbleu, c'è la machine de reserve!! E chi se
lo ricordava... mes pretorians, recuperate le Magò, sveltì!!!". Quattro robusti
meccanici pretoriani (NdS: come sicuramente ricordate, il Grande Puffo dispone
di una guardia personale di meccanici pretoriani, a cui affida spesso missioni
particolarmente delicate) prendono il sedile con i resti di Do Rimbambimiento
lasciati da Simba (la tuta è completamente a brandelli, ma il casco ed il
volante Chicco hanno tenuto) e lo ficcano nella T-Car. Il Maghetto esce dai box
in piena trance da sfiga mistica. E' talmente nel pallone che deve fare manovra
per uscire dal box, anche perchè si ostina a sterzare con il volante Chicco che
si sono dimenticati di sostituire con quello vero, e rischia un frontale con la
sua macchina da gara che i fidi meccanici stanno riportando dentro.
Mazzoncino ha già gufato l'impossibile. Mentre sta facendo un conto alla
rovescia stile Cape Canaveral, assolutamente propiziatorio, ecco il mago
entrare in pista miracolosamente in tempo e piazzarsi nella sua ottima seconda
fila. Appena arrivato, per l'eccitazione del momento, balza fuori dalla
macchina e si precipita in bagno con dolori addominali mondiali. Pare che dopo
essersi liberato la Foresta Nera abbia cambiato colore.
Semafori rossi e via. Michelone conserva la testa alla prima curva, quindi la
gara è virtualmente finita, ma ci sono ancora alcuni dettagli da evidenziare.
Allo start il buon Rikkio parte a catapulta e frega alla grande Emiliano, il
quale comincia a fumare dal casco, come nei suoi migliori momenti di
ispirazione. Dopo pochi giri il paladino di Medellin si incolla al finnico e lo
attacca deciso, ma Rikkio resiste eroicamente. Disgraziatamente per lui, i
cavalli di Frisia del BMW sono molto più vigorosi dei ronzini a
disposizione del Merdecess, ed Emiliano insiste in ogni modo, rimanendo a
fianco di Rikkio per circa 12 giri. Alla fine in un eccesso di cattiveria lo
spacciatore lo sbatte nella ghiaia ad una curva, secondo il bon ton definito da
lui e Michelone, e lo lascia annaspante a ruote bloccate. Dietro la resa del
buon Rikkio, lo ripeto, non c'è colpa del pilota, ma solo una gran lacuna nella
macchina. Per la gioia del prode Huppert, che ammira il tutto dalla sua
principesca postazione sulle nuovissime tribune Merdecess. Il TdC numero uno
Merdecess non ha apprezzato molto questo episodio, tanto è vero che ha disposto
che Mario 'o meccanico fosse messo alla gogna dentro un gabbiotto appeso alla
gigantesca stella a tre punte delle nuove tribune per almeno due mesi,
ovviamente senza pane ed acqua.
La gara prosegue senza troppe scosse, tranne quelle elettriche ad alto
voltaggio che noi tutti vorremmo appioppare al grande Mazzoncino,fulgido
esempio di inettitudine telecronistica. Ad un certo punto il nano
microfonato vede sparire dai monitor Michelone, per un improvviso
malfunzionamento del sistema. Immediatamente Mazzoni precipita nella più
profonda crisi di panico, rimanendo ipnotizzato dal monitor e non prestando la
minima attenzione alle immagini. "Amici telespettatori, colpo di scena!!
Schumacher non sembra più in gara! Ma non siamo sicuri, il monitor non lo
segnala, e quell'imbecille del regista tedesco non lo riprende...". Pronuncia
queste frasi vergognose mentre in TV Michelone viene abbondantemente ripreso
nella sua solita posizione. A questa ennesima scena penosa di Mazzoncino mi
chiedo se le nuove super telecamere basculanti a 250 kmh introdotte dalla TV
tedesca non possano essere fatte scivolare, ovviamente alla stessa velocità,
all'interno della postazione RAI... Ma purtroppo il mio è solo un sogno
irrealizzabile: chi rischierebbe una scalfittura alla preziosa telecamera per
frantumare la capoccia al nostro mini telecronista?
E non dobbiamo certo trascurare le doti di menasfiga che lo contraddistinguono.
Al secondo pit-stop del Mago, Mazzoni ha un'intuizione. Furbo come una volpe,
appena vede la rossa n.2 rientrare inizia un discorso che sembra quasi
intelligente. "Barrichello ha anticipato la sosta per cercare di sorpassare
Ralfonso...". Ma non fa in tempo a finire la frase che immediatamente la
macumba atomica si avvera. Non si apre lo sportellino del serbatoio! I
meccanici fanno segno al Mago di abbassare il finestrino. Lui gira la
manovella, ed un meccanico si avvicina e gli chiede "buon uomo, desidera? Per
il pieno, prego, mi passi la chiavetta del tappo del serbatoio...". Il mago,
leggermente frastornato, non risponde subito, e quindi passano quei soliti
30/40 secondi che consentono di perdere anche la terza posizione, oltreche la
faccia.
E così la gara si conclude senza grandi colpi di scena con Re Suchmaker I che
mantiene la testa indisturbato fino alla fine. A dire la verità, Ralfonso
all'inizio aveva provato a disturbare Michelone, ma una nube di sfiga
paragonabile a quella costantemente sulla testa del Maghetto aveva reso inutili
i suoi sforzi. Prima Jarno Grullo non lo fa passare da doppiato (NdS:
nel dopo gara, commentando la sanzione ricevuta per non avere rispettato le
bandiere blu, il buon Jarno C. avrebbe detto: "Non è vero che dovevo essere
sanzionato, anzi, è lui che doveva essere fermato, mi ha fatto i gestacci e non
è indice di buona creanza!!"), poi al primo pit stop si ritrova davanti il
tappetto Canadese che procedeva spingendo la macchina, più fusa di lui. Alla
fine il buon Ralfonso perderà pure la seconda piazza a causa di un calo di
pressione al sistema pneumatico delle valvole. Insomma, Ralfonso ha conteso
sino all'ultimo al Maghetto il premio speciale "sfigatone d'oro", consegnato
durante una toccante cerimonia nel dopogara dall'inarrivabile campione Jean
Alesi, che lo aveva già vinto in passato ben 118 volte.
Che altro aggiungere? Da ribadire la grande performance Renault, con le gomme
degradate dopo 50 metri, e della Jaguar (macchina che sembra essere pienamente
in tinta con un tagliaerba). Pare che dopo questa ennesima grande figura a
Lauda verrà tagliato anche l'altro orecchio, almeno quel che ne rimane.
Tutto è bene quel che finisce bene, ed il Mago, ormai in preda a delirio,
dichiara che è stato fortunato dato che la sua macchina da gara si era rotta a
30 sec dallo start, ma lui aveva la macchina di riserva. E' proprio il caso di
urlare: CHE CULO!!!
Il Criticatutto