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Gran Bretagna 2003.

Dopo la parentesi francese il grande Circus Togni si sposta nella terra di Albione per il classico GP di mezza stagione. Le valorose truppe arrivano da ogni dove per disputare il tradizionale appuntamento inglese con fare particolarmente agguerrito. In casa Ferrari le due settimane successive all'opaca figura fatta in Francia sono state spese in pista, dove tutti e quattro i piloti, Michelone incluso, si sono avvicendati in sessioni di prove per gomme, motore, elettronica, aerodinamica, assetti, freni, bombe a mano e trik e trak. Le petit imperateur è stato presente in quasi tutti i circuiti per verificare come andavano le cose, mentre

monsieur le President lo teneva sotto stretta sorveglianza dall'alto della sua maison sul monte Olimpo, sua abituale residenza estiva.

Nel canton dei grigioni il cielo è carico di nubi minacciose. Rikkio tiene botta con una macchina che è alla frutta, anche se va ancora egregiamente (quando non si sfascia), ma della nuova macchina si sono perse le tracce. Provvede tempestivamente il sommo Piola, del Mazzonictus team, a fornire spiegazioni. Nel corso del terzo crash test la nuova McLaren MP4-180000000000 e rotti vers.5, evo 290, 291 e 292 eccetera si è disintegrata nuovamente. Questo ha creato un certo nervosismo nell'animo gentile di Ron the Boss, che ha deciso di utilizzare De Mascellonis per il prossimo test, così da capire da dentro cosa non funziona.

Il buon De Mascellonis è stato scelto dopo avere dichiarato alla stampa che non si fida del retrotreno della vecchia macchina. Ci credo che non si fida, nel suo retrotreno è sempre presente il famoso wubersuppostone brevettato da Ciccio Haug, che entra in funzione non appena lo scozzese fetente decelera leggermente. Potete facilmente comprendere che dopo alcune centinaia di giri il wubersuppostone può comportare diversi fastidi.

In Casa Williams Patrizio e Frank hanno il morale alle stelle, così come Ralfonso che staziona nel paddock alla perenne ricerca del suo senno perduto, declamando i classici versi sulle sue eroiche gesta:

"Orsù Patrizio e Franco, voi che più non credea alla mia nobilitate"

"Dopo il nobile torneo di Franza ricreder tosto vi dovete, tanto è vero"

"che per la gran vittoria tutte le genti francesi ho deliziate"

"ed or il vile colombiano retroceder dovete al rango di scudiero!"

Emiliano Montoya da Medellin soffre per una profonda crisi da allergia baslettonica, divenuta ormai cronica da quando le prende sistematicamente (sia in prova che in gara), dal Ralfonso Furioso. Quando lo inquadrano mostra i segni di una rilassatezza scanzonata, ma sotto sotto gli zebedei girano a turbina. Pare abbia chiesto la collaborazione dei suoi amici trafficanti per organizzare un rapimento in pieno stile colombiano al fratellino del Kaiser. Come riscatto verrebbe richiesto a Michelone di passare alla Williams tutti i piani di sviluppo della Rossa da qui al 2024. Considerato che quel sentimentale di Michelone non baratterebbe la pellaccia del fratellino per i piani di sviluppo del kart a pedali di Gina Maria, il bieco colombiano avrebbe raggiunto il suo criminale intento: prima guida indiscussa alla Williams e diversi casi di indigestione tra i componenti del suo personale branco di piranas.

Il resto della truppa procede secondo il normale flusso migratorio tra i circuiti, sperando in improbabili evoluzioni tecniche. Come è ovvio, le fantomatiche evoluzioni miracolose non arriveranno mai, e la truppa sa di essere destinata a lottare eternamente per le briciole riservate ai due di picche.

Il venerdì accade il primo fatto degno di nota. Su una pista umidiccia, ecco che il prode Rubinetto ne combina una delle sue. Si intraversa, controsterza, arriva lungo e finisce miseramente nella sabbia, dove staziona poi giocando con le formine che Poldo saggiamente aveva posizionato nel cockpit. Ma poco male, visto che nel mentre il Kaiser lima tutti e si mette puntuale davanti alla muta degli inseguitori.

Nel corso di una intervista con una volonterosa inviata del Mazzonictus team, il Kaiser esibisce il baslettone delle grandi occasioni. E' felice come una Pasqua, ed esordisce dicendo che si vedono i risultati dei test, che le gomme vanno meglio tanto che ha intenzione di rilasciare senza alcuna decimazione i 300 ingegneri Bridgestone che tiene in ostaggio, e che, poverino, il mentecatto ha sbagliato ancora, ma la cosa è ininfluente tanto è risaputo che ai fini del campionato il poveretto non serve a nulla. Di tutte queste affermazioni concordo in particolare sull'ultima.

Ormai il destino di Rubinetto in Ferrari pare segnato. Quando il mentecatto arriva nella pit-lane dopo il fattaccio delle sabbiature tutti si voltano ed iniziano a tirargli una fitta gragniuola di pomodori marci. Le petit imperateur scende di corsa dal trespolon ed avvicinandosi al brasileiro prende la mira assestandogli un calcione in semirovesciata che lo facilita nell'entrare nel retro box. La situazione è veramente al limite e non appena entrato Rubens prende il solito cappello con le orecchie da asino e si piazza dietro ad una serie di gomme impilate ad hoc, con i meccanici schierati che gridano "scemo, scemo". Insomma, un vero trionfo.

L'unica concessione che viene data al brasileiro è la classica telefonata. Lui ci pensa su un pò e poi chiama il suo nuovo manager: Ciccio di nonna Papera. Purtroppo negli ultimi tempi anche i manager lo hanno abbandonato e lui si è rifugiato su quello che il mercato gli poteva ancora offrire. Non appena finita la telefonata, Ciccio di nonna Papera si attiva subito con Archimede Pitagorico per tirare fuori una nuova idea che possa portare lo scarso a fare qualcosa di buono. Con grande malinconia i due personaggi dei fumetti si lasciano andare ad un amarcord che li riporta alle gesta del brasileiro al GP di Germania di tre anni fa. Durante la visione del filmato di quel glorioso episodio ad Archimede viene la genialata. Il suo pensiero fa fulminare i corvi che stazionano nel suo cappello pensatore allorchè vede il cassaintegrato della Merdecess entrare sul circuito: "per mille lampadine, ecco la soluzione!!!". Ciccio di nonna Papera comprende al volo e si lancia immediatamente nella ricerca del personaggio giusto da buttare in mezzo alla pista.

Nel frattempo Rubinetto, sempre dietro la pila di gomme, viene ulteriormente punito: gli viene messa una cuffia da cui deve ascoltare per tutta la notte un messaggio registrato di Michelone: "Fai attenzionen mentecatten: io essere numero uno, tu essere mio scendiletten. Tu non essere capace di guidare Formulen unen, al massimo tu tenere in pisten ein motocarren...".

Nel frattempo, Poldo non lascia nulla di intentato ed ingaggia per il sabato il famosissimo mago Pippuzzo, stregone della pioggia, che pare riesca a far piovere a comando. Il mago, vestito della sua famosa tunica nera ornata si fulmini e saette, si erge sur le trespolon Napoleonesque cercando di propiziare un accumulo temporalesco di enormi dimensioni.

Ed eccoci alle prove decisive, e qui accade l'impossibile. Dopo il grande Wilson su piastrella nera, molto elegante per le pareti del bagno ma scarsina in pista, parte il grande Rubinetto. Già ai box capiscono che qualche cosa non va, dato che il brasileiro sale in macchina senza piangere. Come sapete, di solito inizia con scene di pianto strazianti inventandole tutte per non salire. Ultimamente si è inventato una certa predisposizione al vomitino, tanto che prima di indossare il casco sgranocchia un panino farcito di Travelgum che gli elimina ogni stimolo di mal d'auto. Ma questa volta no, non vuole nulla, nemmeno l'irrinunciabile tisana al karkadè della nonna, e con occhio feroce sale nella sua monoposto.

Nessuno crede più alle sue capacità, tanto che i ragazzi al box, così per ingannare il tempo in attesa che entri il Kaiser, gli fanno un gavettone. Ma nemmeno questo scuote il prode brasiliano, che balza deciso nella sua monoposto ed esce. Il giro è davvero tosto, prova ne sia che dalla velocità si staccano le orecchie d'asino che i meccanici Pretoriens gli avevano incollato sul casco. Alla fine Rubinetto infligge una mezza giornata buona di distacco alla piastrella. Ma in fondo tutto pare nella norma, con i risolini dei meccanici che pensano "tanto quando girano le F1 vere lui si beccherà la solita paga".

Escono i vari i piloti, le cinquine si susseguono, ma Rubens resta in vetta. Arriva il momento della Renault ed Efflavius, che aveva mangiato veramente pesante la sera prima, si sente un ribollire strano nello stomaco. Non è altro che una enorme massa gassosa all'interno dell'intestino, con capacità detonanti superiori al tritolo ad alto potenziale. E così Briatorius corre giù dal muretto per lanciare il suo petardo atomico, e non trova di meglio che infilare il maleodorante efflatus nel serbatoio di Jarno Grullo che era pronto ad entrare in pista.

Appena inizia il suo giro il Grullo capisce che la macchina ha qualcosa di veramente potente nel motore (il quale, poveraccio, smadonna in provenzale stretto), e ne approfitta per staccare un tempone a soli due decimi da Rubinetto. Gli altri si accodano e non riescono a fare di meglio, Tristigno è sempre in vetta. Ma ecco che entrano i big: si palesa un De Mascellonis scarsissimo che prende un giro e mezzo di distacco. A questo punto anche il Mazzonictus team comincia a crederci, ed iniziano di conseguenza le domande circa le possibili diverse strategie in casa Ferrari. Ma il divino Piola gela tutti: "mi risulta che la Ferrari abbia una sola strategia per tutti e due i piloti". Il panico serpeggia per la pit lane!

Gira Rikkio ma è solo terzo, mentre Ralfonso ed Emiliano restano indietro. Ed ecco che Mazzoncino si riprende e lancia la sua ennesima macumba. L’uomo avvoltoio gufa: "bene, arrivati a questo punto almeno una Ferrari sarà in prima fila!". Nel frattempo il Kaiser sta uscendo per il suo giro lanciato e viene avvisato prontamente dal muretto di Alassio dove è seduto le petit imperateur. Il Kaiser si tocca pesantemente i maroni e resta tramortito, ma riesce ugualmente a staccare un tempone nel primo settore, poi però inizia a sbagliare ed arriva larghissimo ad una curva finendo con due ruote completamente nel prato. Riesce a non roteare come le pale di un elicottero, ma non si riprende dall'errore, continua a remare correggendo ad ogni curva e finisce il suo giro in quinta posizione.

Michelone rientra ai box con lo scucchione ingrossato in modo impressionante, ed inizia a rilasciare dichiarazioni che lasciano perplessi: "non essere andata poi così malen, andaren pene anche sull'erben, stranamenten mein zerbinen essere primen vuol diren che anche un incapacen su questa macchinen può andaren forten, noi restaren la melio panzer divisionen del mondialen, posso ancora vinceren dalla quinta posizionen, ma qualcuno mi spiechi come mai il cretinen esseren in pole, al mio posten!!!". Nei box Ferrari, listati a lutto, tutti sono intenti a consolare il Kaiser e solo Rubinetto zampetta e ride come un matto, ma guardando bene le immagini si capisce che è l'unico ad essere contento.

Nel frattempo, dopo una febbrile ricerca Ciccio di nonna Papera ha trovato il giusto guastatore. Si tratta di Roberto Da Crema detto "il baffo", che dopo le sue ultime vicissitudini di videotruffa è disponibile per lavori di qualsiasi genere per sbarcare il lunario.

E si arriva alla domenica, ore 14:00. Tutti sono schierati ai loro posti, compreso le petit imperateur che ha raggiunto il suo posto sur le trespolon da combattimont. Come sicuramente ricordate, sur le trespolon dal giorno appresso c'era il mago Pippuzzo. Orbene il suo mandato scadeva alle ore 13:45 della domenica, e così pochi minuti prima un meccanico della guardia Pretoriens, visto il perdurare del tempo soleggiato, con le fusil de precision lo aveva freddato abbattendolo sulla pista.

Ed ecco che si aprono le danze. Si spengono i semafori e, come al solito, il launch control della Rossa fa cileccon. Alla prima curva Rubinetto è buon terzo (!), tenendo la posizione a fatica su uno spumeggiante Ralfonso. Quinto è il Kaiser seguito come un'ombra da Emiliano. Eccheggiano i primi sghignazzi al muretto di Alassio, dove ad ogni passaggio Poldo butta le pelli di banana sul casco del Brasileiro in segno di stima.

Passano pochi giri ed ecco il primo colpo di scena. De Mascellonis parla con Ciccio Haug e Ron the Boss all'interfono: "Sir, ma quando minchia pensi di sorpassare qualcuno aaaa!" "ma padrino, io andare per my way ma non sentire bene macchina da dietro" "Ciccio, ma non montasti il suppostone???" "Ja Boss, io afere montaten crande wubersupposten, ma forse essere bloccaten!!" "Sir, prova a tirare la leva con scritto 'wubersupposta'...". Prontamente il Sir tira la leva ma inavvertitamente tira anche quella del paracollo eiettabile e subito il pezzo di carbonio viene sparato a centro pista. Ed allora tutti fermi dietro la safety car e posizioni stazionarie, tranne che per De Mascellonis che finisce 85°. Il posto di manichino per i crash test della MP4-18 è sempre più sicuro.

Ripartenza, e come al solito Emiliano brandisce il suo machete da combattimento e parte all'attacco del Kaiser. Ma è mai possibile che ad ogni ripartenza Emiliano riesca ad impensierire quello che gli sta davanti, cosa ci vuole per anticipare le ripartenze, un genio? Non mi pare che Emiliano sia un Nobel... In ogni caso Michelone resiste a stento, esibendo il suo noto repertorio di gentleman driver.

Passano pochi giri ed ecco un secondo colpo di scena. Rubinetto parte lancia in resta all'attacco di Rikkio, lo punta e lo passa con un gran sorpasso all'esterno. Ai box della Rossa tutti restano senza parole, anche Pinocchio Colajanni non riesce a dire altro che "se risulterà dopato la squadra prenderà le distanze, ma fino a che non saranno resi noti i referti medici non lo si può condannare". Il Mazzonictus team esplode ed anche Piola grida "incredibile". Insomma, tutti faticano a credere ai loro occhi, sembra un'allucinazione collettiva, ma Rubinetto sta guidando alla grande.

Ma non finisce qui, dopo pochi minuti Ciccio di nonna Papera riesce a catapultare in pista "il baffo" travestito da predicatore Irlandese. Questi, in chiaro stato di trance, dopo aver ingerito una confezione di pillole di naftalina di Eta Beta corre come un'indemoniato in mezzo alla pista agitando grappoli di orologi Rolecs pataccati e giubbotti in finta plastica, ululando come un ossesso che si vuole rovinare. Le auto per fortuna (o per sfortuna, fate voi) riescono a driblarlo, finchè un commissario, ex colonna della locale squadra di rugby, lo placca impietosamente ad un passo da quella sporca ultima meta.

Il caos regna sovrano e scatta l'ennesimo colpo di scena. Rubinetto, furbo come un licaone svizzero, entra in pit-lane proprio mentre lo speaker annuncia un tre per due sulle benzine. Tutti si fiondano al rifornimento, ma il Kaiser si ritrova in coda dietro al brasileiro, esattamente come capita ai comuni mortali nell'area di servizio Agip Val Tidone. Le petit imperateur e Poldo devono decidere in fretta: si libera prima l'area box per il Kaiser sopprimendo Tristigno ed occultando immediatamente il cadavere, o cambiandogli le gomme e ributtandolo in pista con un calcio in culo? Gli strateghi Ferrari optano per la seconda soluzione, e così il bimbo triste può continuare la gara.

Morale del giochino, dopo il casino dei rifornimenti post pazzo in pista si trova in testa Cristiano Fuori Da Matta su Toyota Yaris, che sta attuando una strategia che prevede 35 pit stop. Secondo posto per quel culattacchione di Rikkio, terza posizione per Rubinetto e 45-ma per il Kaiser. Nei box della Rossa tutti si fiondano nei bunker anticarro prevedendo sfaceli da parte del Pentacampeao, che nel frattempo sta smoccolando all'interfono stile "Il Fuhrer che descrive alle SS il futuro destino della razza ebraica". Le petit imperateur sur le trespolon con copertura anti napalm, unico tra i suoi, mantiene la calma e vigila sulla gara munito del suo cannocchiale rubato all'ammiraglio Nelson, mentre Poldo Brawn, terminato di trangugiare il solito casco di banane, non trova di meglio che affidarsi ai riti Vodoo carpiti al mago Pippuzzo prima della fucilazione.

Nessuno capisce cosa sia successo, ma per fortuna ci viene in aiuto il grande Mazzoncino, fine conoscitore delle cose di F1 (sa di F1 quanto io di meccanica quantistica, anzi meno), il quale dopo attentissima riflessione azzarda: "stranamente dopo le soste Schumacher pare in leggerissimo ritardo, forse che ha trovato traffico ai box?". Già Ettorello Tenerello Giovannello si intrufola nel box Ferrari per chiedere spiegazioni (in italiano, inglese, tedesco e bergamasco stretto), giusto in tempo per vedere Pinocchio Colajanni genuflesso davanti ad un tabernacolo con l'immagine de monsieur le President. Il povero derelitto si sta pentendo amaramente dei suoi peccati, e chiede la grazia di poter trovare qualche balla credibile da dire ai giornalisti.

In mezzo a tutto questo casino si sono persi in molti. Il Grullo è finito nei bassifondi, Ralfonso ha rotto qualche cosa, forse qualche pezzo dell'armatura ha fatto dei danni, Fernando YYYYYYYYYYY Alonso è dietro ma si ritrova comunque davanti a Michelone. Boh, sembra di essere in un ipermercato al pomeriggio della vigilia di Natale, non si capisce una valeria.

Comunque tutti ripartono come matti e per alcuni giri il buon Da Matta resiste con la Yaris agli attacchi di Rikkio. Il paladino della Toyota mantiene la testa, ma all'ennesimo pizzicotto che si tira per convincersi di non essere nel mezzo di un bel sogno si distrae troppo ed Ice Driver lo passa senza pietà.

E così il buon Rikkio sembra avviarsi all'ennesima vittoria di sedere, ma i colpi di scena non sono terminati. Ecco infatti arrivare di gran carriera il bradipo risorto, l'incontenibile Rubinetto do Rimbambimiento. Il Brasileiro, irriconoscibile, corre in evidente stato di trance, e si attacca deciso agli scarichi di Rikkio cantando a squarciagola i grandi successi di Vinicio de Morales. Rubinho (ma si, per una volta merita di essere chiamato così...) rompe quasi subito gli indugi, ed attacca il Finnico con una determinazione che definirei feroce. Insiste nel tentativo per tre curve, ed alla fine lo uccella con una manovra incredibile che obbliga Ice ad un breve tratto di sterrato. Il sorpasso è notevole e la grinta altrettanto valida. Ma cosa ci voleva per tirare fuori queste performance, che il rinnovo contrattuale venisse messo in dubbio? Evidentemente si, ed allora è meglio non firmare nulla.

Da questa orgia di sorpassi che portano Rubinetto in testa resta miseramente tagliato fuori il buon Michelone. Fernando YYYYYYYYYYYY Alonso passa Villeneuve su BAR (una autentica cass da mort...), mentre il Kaiser ci riesce solo al terzo tentativo, faticando non poco. Sicuramente abbiamo visto gare migliori del tedesco.

Sul finale, come ultimo colpo di scena, ecco che Emiliano passa di gran carriera Rikkio, che ha preso gusto alle escursioni per i prati, e si piazza in seconda posizione. Di Ralfonso si perdono le tracce mentre, per una volta, YYYYYYYYYYYYY Alonso rompe e Grullo arriva a punti. Il resto è una carneficina di rotture e cazzate fatte a due giri dai primi.

Una gran bella corsa che vede sotto la bandiera a scacchi un Rubinetto raggiante portato in trionfo da Ciccio di nonna Papera, mentre "il baffo", che è stato messo in gattabuia, ha già piazzato camicie in tessuto Domopak e cronografi di latta agli sprovveduti poliziotti inglesi.

Sul podio sale anche le petit imperateur in segno di stima nei confronti del brasileiro, che ride felice pensando alla carrettata di pannolini e fazzoletti di carta che gli arriveranno con la firma del nuovo contratto. Michelone invece non ride per nulla, è tutto intento ad arrotolarsi lo scucchione, che pare abbia superato i 200 mt di lunghezza. Prossima tappa la Germania del Kaiser, vedremo che accadrà, ogni previsione sul Circus Togni è impossibile di questi tempi.

(Nota dello Scemeggiatore: per questa volta ho tagliato le pagelle del Criticatutto, sia perchè erano troppo serie, sia perchè non ce la facevo più a scemeggiare. Una cosa però deve essere resa nota a tout le monde: IL CRITICATUTTO HA DATO VOTO 10 A BARRICHELLO!!!! Questo evento ha rilevanza storica, e, credo, sarà difficilmente ripetibile...)

 

Il Criticatutto


 
Altre critiche.
001. Malesia 2006.
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Aggiornato il: 19-dic-2023