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Europa 2003.

"SuchMacher... ma quanti sono!!!!!". E' questo il grido che Emiliano ha ululato a tutti alla fine del GP di Germania. Si, perchè uno lo aveva superato brillantemente, ma nel frattempo il secondo era troppo avanti e lui, l'Emiliano guerrillero, per l'appunto secondo è arrivato.

Si archivia così un GP che tutti i commentatori hanno definito come appassionante, stimolante ed assolutamente non noioso. Per quanto mi riguarda ho visto solo un GP piuttosto insipido, leggermente ravvivato solo da alcuni episodi interessanti. Ma procediamo con ordine.

Si arriva a gareggiare nella terra dei barbari dai sandali francescani con pedalino rigorosamente bianco, la terra natìa di Ciccio Haug e di tutta la tribù dei picciotti teutonici. I mammasantissima grigi, esaltati dalle brillanti affermazioni di De Mascellonis sui suoi contratti rinnovati e sulle sue acrobazie erotiche (tutte palle, più i contratti che le prodezze), arrivano copiosi sul circuito sfoggiando Alfette biturbo anni 70 con sedili in pelo leopardato, volanti ricoperti di pitoname vario, antenne da sfregio lunghe oltre 7 mt e ripiegate sul tetto a mò di frusta, teschi e code di castoro e immancabile Madunnetta del Dom de Malàno al posto dell'angioletto Rolls Royce sul muso. Ciccio, grande padrone di casa, sfoggia la nuova rosticceria mobile montata su Minonzio da competizione con nuovo alettone posteriore e gomme slick, rigorosamente Michelin (grazie alle quali sarebbe in grado di stare davanti a tutte le F1 gommate Japanis, Tristigno e Michelone compresi).

Fanno da contraltare gli altri tedeschi, quelli bianchi e blù della Williams BiEmmeVù. Loro si presentano con i soliti due compagnoni in squadra che entrano in circuito picchiandosi selvaggiamente, mentre Patrizio e Frank si chiedono come mai due scemi del genere possano andare veloci.

La Rossa arriva con il suo bagaglio di vittorie in una terra dove gli uomini vestono da Giovani Marmotte ma sfoggiano in blocco cappellino d'ordinanza rosso Ferrari del Kaiser pagato circa 4.000 euro e giubbotto trapuntato modello Capo Nord anche in pieno giugno, anche quello rigorosamente rosso. Il problema che attanaglia tutti è legato alle gomme, e qui esploderà con fragore la chiavica nippo.

La prima notizia captata dai nostri uomini dell'Absent Intelligence sguinzagliati nel paddock è la seguente. De Mascellonis, attorniato dai suoi manager (le ultime 4 playmate, sempre riconoscibili per il business dressing costituito da tutine di coniglietto rosa), organizza una conferenza stampa nella quale dice di aver firmato il rinnovo del contratto di primo pilota assoluto con la McLaren per altri 400 anni, per la bella sommetta di 200 mld di euro all'anno. Non appena questa bella notizia arriva alle orecchie del Boss due Alfetta da combattimento sgommano dai box grigi e vanno a prelevare De Mascellonis. Il povero visionario viene subito portato al quartier generale. "De Mascellonis dei mie zebedei" grida il boss, "ma che minkia dicisti a 'sti fetusi dei giornalisti?!!" "My dear Boss io ho detti solo verità su nostro nuovo contract, my commercialista Cicciolina mi ha informato di chiusura trattativa, oh yes!" Il Boss, incazzato come non mai, ordina immediatamente una giusta rappresaglia con utilizzo di Wubersuppostone calibro 45, ed il giorno successivo il povero De Mascellonis, visibilmente provato, dichiara che i giornalisti non hanno ben inteso le sue esternazioni...

In casa della Rossa dietro alla solita cortina fumogena di Pinocchio Colajanni il nervosismo serpeggia tra le fila. E' appena giunto dalla terra del Sol Cedente un charter carico di ingegneri tascabili della Bridgestone che dovranno garantire un comportamento di gomme degne della compagine di Maranello. Interviene prontamente Poldo Brawn, il quale si incarica di disegnare con la maionese su una lavagna le nuove indicazioni da seguire. Si tratta del controllo della pressione delle gomme e per questo arrivano 4 ingegneri di piccolo cabotaggio con tanto di bandiera giapponese e stazione barometrica Oregon Scientific sotto il braccio. Il tutto, ingegneri compresi, viene inserito nelle coperture per una prova di durata.

Il venerdì passa sotto la pioggerellina leggermente fitta che vede mezzo schieramento girare con un sole da pieno Agosto e l'altra metà, quella sfigata, girare col catamarano per cercare di tenere la pista. In questa situazione emerge un gran bel pilota che potremmo anche vedere sulla Rossa al posto di Rubinetto (ciofeca per ciofeca...), Jean Jacques Villeneuve, che non riesce a stare dritto nemmeno a cazzotti e finisce nella sabbia distruggendo il castello che Rubinetto aveva pazientemente costruito, causando ovviamente il pianto a dirotto di quest'ultimo.

Arriviamo al sabato, Ciccio è al muretto con il suo barbecue da gara con nuove soluzioni aerodinamiche al forchettone, e dalla sua postazione controlla attentamente i tempi, quelli di cottura delle salamelle ovviamente. Nel mentre sul muretto della Rossa come al solito le Petit Imperateur, seduto sur le trespolon, conversa amabilmente con i gabbiani che svolazzano a circa 150 mt di altezza.

Ecco uscire le prime auto, e si distingue subito la notevole prestazione della BAR, una baracca che non va nemmeno a spingerla guidata da un pilota in perfetta sintonia: Jean Jacques dal Canadà. Poi arrivano le piastrelle che si piazzano meglio del solito, cioè non sono ultima e penultima, anche se il loro retrotreno sembra più quello di uno Scania di penultima generazione che quello di una F1. A seguire la truppa si scatena, le Toyota Yaris sembrano andare bene (parcheggiano in poco spazio e consumano poco) e poi tutti vanno alla stragrande, a sentire loro, ma i tempi non fanno altro che dare i soliti verdetti.

Arriviamo al solito gruppone dei "migliori". Yarno Grullo sembra andar forte, ed azzecca un giro ispirato. La truppa RAI, capitanata da un insolito Mazzonictus, stranamente meno fesso del solito, inizia le solite macumbe rituali. Al passaggio di Stitichella si grida sempre al miracolo con indicazioni di carico benzina pari al tonnellaggio del Titanic, ma la realtà è che il giallone Jordan non va, e basta. Fa un filino meno schifo della BAR, ma siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Tra i big entra in scena per primo il pig De Mascellonis, che fa la sua bella figurina da cioccolataio scozzese piazzandosi appena sopra la ciurma delle caffettiere, ma ben dietro al Grullo. Ciccio, su indicazione del Padrino, scalda la graticola con grande entusiasmo in attesa del rientro della braciola scozzese.

Le Renault si comportano in modo decoroso, con Jarno Grullo che si piazza davanti a Fernado YYYYYYYYYYYYAlonso (NdS: il paragone con YYYYYYYYYYYYong è davvero irriverente..). Il problema per i francesi è il solito, il motore paga troppo in termini di cavalli. Pare che ultimamente abbia guadagnato una ventina di ronzini, ma la mandria manca ancora di almeno 80 unità.

Finita la banda di Efflavius, ecco entrare in scena il gruppone della Williams. Patrizio snocciola un singolare rosario fatto di pistoni BMW, mentre Sir Frank inizia a roteare con la carrozzella su se stesso da fermo, segno inequivocabile di leggero nervosismo. Parte Ralfonso che lancia in resta fa un buon tempo e passa di gran carriera tutti quanti. Entra subito dopo Emiliano, machete sguainato, che gira forte ma si piazza dietro di un soffio al prode cavaliere dell'ordine del Baslettone.

Nel frattempo, in tutta questa bagarre era entrato in pista il nostro bimbo preferito che, senza infamia e senza lode, si piazzava davanti alle Renault, ma veniva subito dopo ridicolizzato dalle Williams. Alla fine Rubinetto ottiene l'obiettivo che si era prefisso: una posizione in griglia dietro a tutte le macchine forti, ad eccezione del bollito Sir Coultardo, in una ottima posizione per tirare con la cerbottana dei bussolotti con lo spillo sulla nuca di Emiliano e Ralfonso. Anche così si aiuta Michelone a vincere il mondiale.

Ed ecco scendere in pista il Kaiser. Parte come una furia e già si trova in vantaggio su tutti. Nel secondo tratto sbaglia leggermente una frenata, ma con un gran colpo di reni (o di scucchia?) eccolo arrivare di un soffio davanti al fratellone furioso. Tutti gioiscono, e in questo caso anche il Mazzonictus team salta di gioia. Tutto sembra essersi incanalato verso l'ennesima pole del Kaiser. Dal trespolon le Petit Imperateur trasmette,utilizzando il codice delle bandierine usato in marina, la buona novella a Monsieur le President, che in quel mentre si trovava nella ionosfera impegnato con Bonolis e Laurenti nell'ultimo spot della Lavazza.

Tutto sembra andare per il meglio quando Rikkio entra in pista per il giro della morte. Parte stile missile balistico, dopo il primo parziale Poldo azzanna nervosamente una gamba a Pinocchio ed inizia a sgranocchiarla. Alla fine Ice Driver gela tutti al box della Rossa e firma la pole con pochi cazzesimi di vantaggio su Michelone. Ciccio Haug non sta più nella pelle (e per forza, con quella stazza da cetaceo obeso) ed inizia a picchiare una serie di cazzotti sulla griglia brasandosi gli avambracci. Un aroma di salsicciotto teutonico bruciacchiato si sparge per l'aere, mentre i picciotti esultano con le classiche cento salve di lupara ed il Boss viene portato in trionfo con la sua Alfa Arna da cerimonia.

Tra le nubi sopra le postazioni Ferrari il dramma si compie. Improvvisamente le Petit Imperateur viene centrato sul trespolon dal fulmine divino che incenerisce lui e le sue bandiere del menga. Tutti i meccanici montano immediatamente il Bunker previsto in caso di pole fallita e si trincerano, mentre il Kaiser rientra trascinando lo scukkione d'ordinanza, con il quale traccia un solco che fa assomigliare il Nurburg ad una gigantesca autopista elettrica.

Nella conferenza stampa si nota che Rikkio sorride, una novità assoluta. Il buonumore che irradia il volto di Ice Driver è comunque inferiore a quello che ispira il fratello triste di Mortiria.

Arriva la domenica e nonostante la grande danza della pioggia organizzata dalla Ferrari, bello Poldo vestito da Totem, il sole risplende in cielo e la sventura sta per arrivare. Le Petit Imperateur arringa i nippo dicendo "mes nippons, la situasion non è tres brillant. Le gommon fan venir le cagarelle, se Michelon perde le competition a la suis mason, son dolors. Je pense che est tres important preparer un rifugiò dans le forest noire per i proxim 3/4 annes. E che monsieur le President ce la mandi bonne!!".

All'arringa del puffo i nippo si esaltano: vestiti da samurai si apprestano all'epilogo: chi si immerge nelle gomme per le temperature, chi entra nel serbatoio per analizzare il flusso del carburante, che entra nello 052 per controllare il movimento dei pistoni. Ma sarà tutto inutile.

Le luci rosse si accendono e si spengono di botto secondo la liturgia classica, e le macchine si fiondano come proiettili. Rikkio parte a cannone dalla parte pulita, Michelone arranca dalla parte sporca e dopo 50 cm viene passato in tromba dal fratello. Emiliano incalza e le due Renault partono a missile con il sistema di partenza sicuramente più efficace del circus Togni.

Una nota diversa dal solito squarcia il torpore della mancanza di incidenti. Si tratta di Rubinetto che azzecca una buona partenza e dopo la prima curva e si ritrova addirittura quarto davanti ad Emiliano. HA GUADAGNATO UNA POSIZIONE IN PARTENZA!! Non accadeva dalla grande depressione degli anni trenta.

La gara sembra già segnata dopo i primi giri. Rikkio viaggia di gran carriera dando un secondo a giro a tutti quanti. Sembra il Kaiser quando tutto gira e la Rossa monta delle gomme invece che delle saponette. In seconda posizione Ralfonso blocca Michelone che si accontenta di seguire il treno senza fare grandi cose. In quarta posizione Rubinetto regge molto bene nei confronti di Emiliano che si ritrova staccato di qualche secondo. Sesto e settimo i fratelli Renault con davanti il buon Grullo. In ottava posizione De Mascellonis che è non si è ancora ripreso dagli effetti del Wubersuppostone.

Tutto sembra trascinarsi monotono verso la bandiera a scacchi. Le uniche cose che si possono notare sono i duelli di Villeneuve che a fatica riesce a passare le piastrelle. Incredibile, nemmeno il motore nippo funziona, in perfetta sintonia con macchina e pilota. E' patetico vedere sul dritto la piastrella che scodinzola come un barboncino tenendo dietro il prode canadese. Il quale dopo essere finalmente riuscito a superare le folgori di Faenza si gira come un tordo sui cordoli, per poi ricominciare tutto da capo.

Va rilevato poi che il prode Stitico, accreditato del superpieno di benzina, si ferma dopo pochi giri per il primo stop. Alla faccia dei guru dei box. Il Pupone de Roma comunque conquisterà una brillantissima 238ma posizione all'arrivo, grazie ad un'azzeccata strategia che prevedeva 25 pit stop. Minkia, che squadra....

Primo stop e l'unica novità è che Fernando YYYYYYYYYYYYYYYYAlonso uccella il prode Grullo. Questo accade perchè in fase di ripartenza Efflavius si gira verso il pilota italico urlandogli di ripartire prontamente, ma il fiato spesso dell'uomo di Cuneo crea una nube tipo Fossa dei Leoni rossonera, che non consente di vedere assolutamente nulla.

Secondo stop e tutto ancora è uguale, ma la strategia della Rossa va menzionata. Il Kaiser anticipa il tutto solo per trovarsi dietro un traffico stile Salerno - Reggio Calabria all'esodo d'inizio Agosto e sia lui che Rubinetto non guadagnano alcunchè.

Ma non tutti arrivano al secondo pit stop. Al 25mo giro, alla fine del rettilineo la bancata di sinistra della topomercedes McLaren va arrosto. "Fumata bianca!", grida Mazzonictus, e Piola leggermente distratto nel frangente grida "habemus papa!!". Ice Driver innaffia mezza pista di olio d'oliva, quindi parcheggia e scende dalla macchina completamente fuori controllo. E' talmente furioso che non capisce più nulla, e si scatena come solo lui sa fare: accenna persino ad un vaffa con la mano, non dice buongiorno ad un commissario e muta persino espressione: da neutra modello "sfinge finlandese" (la solita) a leggermente imbronciata. Insomma, per una volta dimostra il suo temperamento latino, emotivo e passionale.

Dopo lo sconcerto in cabina ecco che si rianima la telecronaca. Mazzonictus con uno sforzo sovr... ,no subumano, riprende il filo di un discorso completamente sconnesso e ricorda i più clamorosi recuperi del Kaiser, a quanto ammonta il distacco dal fratello, quanto potrebbe guadagnare al giro in tutte le possibili situazioni (sole, nuvolo, pioggia, neve, trombe d'aria, ecc ecc). Ovviamente tutto questo non importa nulla a nessuno, ma giusto per passare il tempo lo si ascolta.

Al secondo pit stop per le due Williams la questione pare conclusa, ma dopo essere rientrati in pista i due carciofi di Patrizio Head partono a molla. Ralfonso mantiene i suoi tempi, mentre Emiliano in 4 giri recupera tutto lo svantaggio su Michelone e lo attacca inesorabilmente secondo la sua indole feroce. Dal camera car di Emiliano si vede in primo piano nel cockpit la classica calamita che ferma le due foto dei fratelli Suchmaker con scritto "pensa a loro, prendili sorpassali e sopprimili". Rapido lo sguardo del prode Zapatista vola sull'immaginetta, e subito dopo eccolo forzare in staccata. Sembra il famoso sorpasso di Villeneuve di infausta memoria (NdS: Jerez 97, in un pomeriggio di un giorno da cani....). Il guerrillero affianca Michelone, lo sopravanza di 15 cm, quindi lo chiude e lo butta fuori come un pollo qualunque, assestandogli una sapiente ruotata sul baffo anteriore!

Apriti cielo. Il Kaiser si gira e finisce nel ghiaione, ma naturalmente non si da per vinto. Dando prova di notevole funambolismo, riesce a tenere il motore acceso mentre cerca il suo famoso lanciafiamme nel cockpit, quindi minaccia i malcapitati commissari nella zona e li costringe a scegliere: o spingerlo in pista o finire flambè. Nel frattempo Poldo dal nervoso si mangia le cuffie e le Petit Imperateur cerca di utilizzare le trespolon per fuggire con un deltaplano a motore prima di subire le ire del Presidentissimo. Nei box tutti si paralizzano dal terrore ed il prode Mazzonictus perde l'ennesima occasione per tacere: "guardate i box Ferrari, tutti stanno ragionando su quanto accaduto". Mica vero. Consapevoli che dopo il secondo stop la Rossa di Michelone, complice l'innalzamento della temperatura, è andata in crisi marcia di gomme, i meccanici attendono con la massima preoccupazione la fine della gara e le inevitabili decimazioni al paddock. Stanno quindi arrovellandosi per trovare un nascondiglio che li preservi dall'ira del Kaiser.

Alla vista delle gesta di Emiliano, Patrizio gode come una scimmia e Sir Frank per festeggiare massacra di cazzotti al basso ventre i fratelli Marx. Questa volta hanno ragione loro: Emiliano ha steso Michelone con un attacco corretto, forse un pò oltre il limite, ed il Kaiser non si è certo tirato indietro, giustamente.

Morale il Kaiser finisce nella sabbia, ma grazie ad uno dei suoi terrificanti colpi di culo resta col motore acceso, ed in qualche modo fra lanciafiamme e pieghe del regolamento (NdS: regolamento? Quale regolamento, in F1 ce n'è ancora uno?) si ritrova ancora in pista, in sesta posizione. Dalla poltrona risulta facile dire "dato che era palesemente più lento Michelone si doveva tirare da parte e lasciare passare Emiliano restando in terza posizione". Balle, HA FATTO BENISSIMO A COMBATTERE ALLA MORTE, PECCATO SOLO CHE NON LO ABBIA BUTTATO FUORI! Si lo so, al mio confronto De Cubertain era un tifoso da curva Sud... Ad ogni modo, complimenti ad Emiliano: grande attacco.

Dopo questo trambusto il grullo si fuma il motore, come al solito, mentre De Mascellonis completa da suo pari la disfatta degli scarrafoni grigi. Siamo nella fase finale della gara, ed ormai da circa 150 giri Sir Cultardo sta francobollando il buon Fernando YYYYYYYYYAlonso nell'inutile tentativo di passarlo. Il picciotto è notevolmente nervoso: ha già subìto la punizione del Wubersuppostone, è ancora senza contratto e saranno 4 lustri che non supera nessuno. In effetti, in questo periodo di forma smagliante non supererebbe nemmeno un Ape Piaggio guidata da mio nonno.

Ed arriviamo al fattaccio. Sul rettilineo dei box, dove normalmente si frena ai 70 mt dalla chicane(parola di Alesi), il prode Alonso decide di anticipare leggermente: frena cioè a circa 500 mt dalla chicane, forse perchè in difficoltà con i dischi di carta carbonio, o forse perchè fa il simpatico furbetto. Alle sue spalle il grande De Mascellonis arriva a tutto vapore, forte dei 100 cv che il suo Merdecess può vantare in più del Girmi Transalpino. Sorpreso dall'imprevisto rallentamento, decide come al solito per il meglio: finta a sinistra, quindi esce a destra a circa 400 kmh ed inizia a volare come un fringuello smadonnando in scozzese.

Nel frattempo Fernando YYYYYYYYYYYYYYYAlonso percorre soddisfatto la chicane, aggiunge una tacca sul cockpit e riaccelera salutando il grigio che rotea nel cielo come uno Spitfire (NdS: mi piace pensare, e so di non essere il solo, che Alonso abbia fatto la carognata. Lo scozzese fetente sarebbe così stato colpito dalla famosa legge del contrappasso, contrabbasso e cornamusa, secondo la quale chi la fa - indimenticato Spa 98, da allora lo chiamo fetente - l'aspetti....). Debacle completa. Ciccio Haug ad un cenno del Primo TdC (testa di c...) Merdecess, per l'occasione in pit lane (ma che sfiga portano questi TdC... ricordate l'Umberto in Spagna, con le fiamme ai box?) si autopunisce poggiando il faccione sulla graticola e si lascia rosolare tranquillamente, mentre i picciotti attrezzano un wuberone speciale calibro 150mm per il rientro di De Mascellonis.

Ultime curve ed ecco arrivare Primo il buon Ralfonso, seguito da un massiccio Emiliano. In terza ruota a due settimane arriva trotterellando il simpatico Rubinetto, grintoso quanto un criceto timido. Quarto Alonso in evidente crisi (problemi ai freni, al cambio od al traformatore del Girmi?) incalzato da Michelone che tenta un attacco all'ultima curva rischiando di andare per le terre in zona Cesarini. Nulla da fare, il Kaiser rimane quinto, comunque tenendo conto della grigliata della scarafo car di Ice Driver 4 punti di sutura non fanno affatto male.

In definitiva una gara di cacca, noiosa ed assolutamente prevedibile, dove le gomme hanno fatto la differenza. E' stato chiesto a Max & Tux un commento in proposito. Rispondono prontamente che nel corso di una riunione dei team manager sono state formulate nuove eccitanti proposte per rivitalizzare lo spettacolo:

1)Togliere le bandiere blu che segnalano ai doppiati di lasciare strada inserendo al loro posto delle bandiere del Palio di Siena. Ad ogni contrada verrà data la possibilità di scegliere una macchina e il gp lo vince chi, per somma di tempi, arriva primo a piazza del Campo.

2) Capovolgere gli alettoni per favorire i decolli. Almeno Cultardo sarà in buona compagnia.

A questo punto mi permetto di dare un piccolo consiglio: SMETTETE DI FUMARE LA SALVIA!!!!

Quasi dimenticavo. Pare che una cinquantina di nippo della Bridgestone siano stati attaccati alla macchina del Kaiser in uscita dal circuito. Michelone voleva festeggiare nuovamente il matrimonio con Corinna e gli servivano i barattoli. Quale migliore occasione...

Le Pagelle

Williams: 10 alla macchina, superiore sia in qualifica (gran carico di benzina e ottimi tempi in griglia), che in gara. Ralfonso 10, una gara senza il minimo errore ed Emiliano 9, ottimo sorpasso ma ha perso all'inizio ed è arrivato secondo.

Ferrari: 7 alla macchina. La F2003 GA (Gravi Apprensioni) va meno bene della concorrenza, sicuramente le gomme sono una delle cause, ma forse c'è dell'altro. Kaiser 8, una buona gara comunque e Rubinetto 8 (NdS: otto a Rubinetto!? INCREDIBILE!!!), bella partenza e gara in linea con le sue (scarse) possibilità.

McLaren: 4 alla macchina causa la scarsissima affidabilità, si rompe sempre sul più bello e la nuova non va (NdS: e speriamo che la MP4-18 continui così....). 9 a Rikkio, bellissima partenza e condotta di gara, considerato anche che dopo le splendide prove delle ultime gare ha fatto un signor giro in qualifica con più benzina del Kaiser. 2 a De Mascellonis, il solito cane, questa volta pure volante.

Renault: 7 alla macchina, 8 ad Alonso, anche se con un grande meno per la vigliaccata fatta in rettilineo. 5 a Yarno, sarà anche sfortunato, ma la sua macchina si rompe sempre mentre quella di Alonso anche se molto acciaccata arriva, e bene.

Jordan: da buttare, sia macchina che piloti. Il Pupone de Roma è in crisi, prego rivitalizzare con applicazioni di code alla vaccinara.

Piastrelle: 9 alla macchina, provate voi con un budget da drogheria a stare davanti a presunti grandi. 8 ai piloti, si difendono come leoni con un mezzo nettamente inferiore.

Sauber: 5 su tutta la linea. Tra gomme, motore e piloti un mezzo disastro.

Jaguar: in estrema sintesi fa schifo.

Toyota: come la Jaguar.

BAR: sempre chiuso per turno. Sarebbe meglio chiudere sine die.

 

Il Criticatutto


 
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Aggiornato il: 19-dic-2023