Come passa il tempo, vero? Sembrano trascorsi solo
pochi giorni da quando Michelone Nostro aveva frantumanto tutti quanti in quel
di Suzuka, a coronamento di una stagione dove la Rossa aveva prevalso di
strettissima misura, giusto alcune migliaia di punti, staccando gli avversari
di appena un paio di anni luce. Ed invece siamo già nella terra dei canguri,
per commentare questa prima fantastica conseguenza della vis comica degli
insuperabili Max e Bernie. Dopo un inverno nel quale la strana coppia Mosley
Ecclestone, forse in preda a nubi di monossido di carbonio e vapori di oppio,
ha partorito un regolamento che può essere paragonato ad un difficile
cruciverba Bartezzaghi per facilità di comprensione ed al manuale delle giovani
marmotte per livello di competenza sui temi F1, siamo finalmente arrivati
all'inizio di un nuovo campionato mondiale. Vogliamo ostinarci a definire
questa originale kermesse in questo modo? La cosa mi ripugna, ma se
insistete...
Il nuovo regolamento ha trasformato le prove in
una sorta di puntata speciale de "La ruota della fortuna": la componente
fondamentale per prevalere è il fondo. No, non parlo di sottoscocca e profilo
estrattore, parlo di culo. Giro lanciato unico, stile "o la va o mi spacco", ed
i team devono decidere le strategie su pit stop ed assetti il giorno prima
della gara, immaginando le condizioni in cui si troveranno la Domenica. La
conseguenza è inevitabile: maghi, cartomanti e fattucchiere sostituiranno ben
presto i ben noti strateghi del muretto. Anche qui la Ferrari si è mossa alla
grande ed ha già acquisito una chiara supremazia: tra lo stupore degli
affezionati clienti, da qualche tempo il mago Otelma presiede alle sedute
spiritiche in tunica rossa sponsorizzata Marlboro - Vodafone. Contratto
triennale, già firmato. Con Poldo al muretto, Rubinetto do Rimbambimiento alla
guida ed il mago Otelma alla sfera di cristallo siamo in una botte di ferro,
per dirla come Attilio Regolo.
Ma entriamo anche quest'anno nel vivo delle
comiche.. scusate, delle cronache.
Come scritto sopra, il Venerdì ed il Sabato vanno
in onda le nuove sessioni di prove ufficiali, una specie di roulette russa dove
al suicidio, per noia, è destinato il povero spettatore. Tutti fuori uno per
uno, in ordine prefissato, ad intervalli prefissati... ma queste nuove regole
non doveveano favorire lo spettacolo? Tenendo conto che l'anno scorso erano
presenti 3 top team, va bene 2 e mezzo, nel 2002 potevamo vedere 3*2*4=24
tentativi di tempone di un certo interesse, con le macchine a serbatoio vuoto,
al limite delle prestazioni possibili. Quest'anno i top team sono sempre 3, i
giri lanciati interessanti sono solo 6, e per di più la prestazione limite, il
bello delle prove secondo me, è impossibile. Grazie Bernie, grazie Max...
L'esordio di Venerdì è affidato a Michelone Nostro il quale, offesissimo per
essere stato relegato al ruolo di Minardi apripista, si presenta per protesta
in perfetta tenuta da spazzacamino con tanto di scopone di saggina legato
sull'ala anteriore. La cosa rovina leggermente l'aerodinamica, e solo per
questo Michelone fa solo il quarto tempo ad una vita dal Maghetto.
Il Sabato i tempi ritornano a confermare gli
usuali rapporti di forza, con Michelone Nostro davanti, Rubinetto subito
dietro, poi ben staccato il guerrigliero colombiano, e così via. Per dire la
verità c'è qualche imprevisto, Ralfonso per esempio insiste a declamare
cavolate in rima tra escursioni esagerate su cordoli e oltre e si ritrova alla
fine in quinta fila, mentre gli scarrafoni sono più tristi che mai e tra
macchine cariche di benzina e tavanate galattiche si ritrovano nei bassifondi,
quelli molto bassi, dove di solito non si avventurano nemmeno i meccanici
picciotti del padrino Ron. Da segnalare il capolavoro di strategia della
Minardi, che non prova nemmeno a fare il tempone (si fa per dire) che eviti
l'ultima fila per non dover lasciare le macchine nel parco chiuso sino al
giorno dopo. Pare sia stata un'idea di quel genio incompreso di Stoddart:
"Tanto eravamo ultimi comunque, così almeno in gara potremmo persino prendere
solo due minuti a giro, non i soliti cinque...". Complimenti, l'unica cosa che
non capisco è quale sia la motivazione che spinga la Minardi ad insistere nel
Circus, forse il Conte Masoch potrebbe fornire una spiegazione adeguata.
Ma passiamo a Domenica. In prima fila fervono i
preparativi sulla macchina di Rubinetto, che come è noto parte in media una
volta su tre. L'ingegnere di macchina (il povero Delli Colli, selezionato per
la sua innata pazienza con i bambini) dell'Einstein delle 4 ruote parla con il
piccolo genio dandogli le ultime raccomandazioni, ovvero gli dice che una volta
spenti i cinque cerchi luminosi rossi, detti anche semafori, si deve partire,
ma "SOLO QUANDO I CINQUE CERCHI SONO SPENTI, NON PRIMA", e che si deve stare in
pista e non andare contro i muri perchè non sta bene fare così. Il Mago guarda
il suo ingegnere con il solito occhio pallato mentre si ciuccia il pollice, e
cerca di prendere qualche appunto sui preziosi consigli.
Il tempo è incerto, e la pista è bagnata ma si sta
asciugando. E' la clasica situazione in cui svetta il più grande stratega della
storia dopo Annibale, Napoleone e Rommel, l'imparreggiabile Poldo Brawn. Ma
questa volta purtroppo il nostro mitico Pesce Palla lamenta imbarazzanti
problemi. Avendo ingerito la sera prima un bidoncino dela famosa "fagiolata
dell'aborigeno", a base dei potentissimi legumi della Tasmania (i cui
devastanti effetti intestinali non hanno pari al mondo), il poverino si ritrova
al muretto con circa 8 atmosfere di pressione nell'apparato digerente dovuta
all'enorme quantità di gas incombusti che in esso si sono formati. Al solito è
seduto sul suo trespolo vicino al Puffo Imperateur Francaise, che dall'episodio
dell'indigestione / finto mal di schiena dello scorso anno lo ha messo a dieta.
Poldo per non rivelare i sui bagordi coi fagioli deve stare immobile
trattenendo il tutto ad ogni costo. Potete quindi comprendere come questa volta
sia leggermente distratto, così quando Michelone gli chiede lumi sulla scelta
delle gomme lui a gesti gli consiglia di telefonare al servizio meteo del
colonnello Giuliacci. Questo gli risponde che il tempo sarà brutto sulla
pianura Padana, ma lo scucchione, dato la sua formidabile comprensione
dell'italiano, non coglie il dettaglio della località ed ordina un immediato
cambio delle gomme optando per un set chiodato da neve / ghiaccio. Anche il
Grande Puffo, dall'alto del suo trespolone da arbitro tennistico, non è
particolarmente attento essendo concentrato sulla lettura di Rakam di questo
mese per trovare ispirazione sul disegno delle nuove tuniche per i suoi
meccanici della guardia pretoriana, e quindi il tragico errore si compie.
Gomme da ghiaccio anche per Rubinetto, a cui come
al solito nessuno dice un tubo sulle strategie di gara. Anche volendo, lui
comunque non potrebbe fare nulla essendo già bloccato in macchina con il nuovo
collare HANS anti trauma alla cervicale. Sapete che Tristigno è quello che più
si lamenta di questo strano collare, che lo impaccia così tanto nei movimenti.
In effetti non ha tutti i torti, visto che per ristrettezze di budget il
collare a sua disposizione è un banale asse da cesso privato del coperchio.
Naturalmente lui non ha ancora compreso l'arcano e, perfettamente in linea con
il suo stile di vita, continua a lamentarsi tra le lacrime.
E siamo finalmente allo start, tutti schierati
dopo il giro di riscaldamento, ed il più grande pilota di tutto il Giurassico
in preda a tremolio tipo Parkinson non riesce a tener ferma la macchina e parte
con un piccolissimo anticipo sul resto del gruppo. Partenza prevista ore
04:00am ora italiana, partenza del cretino ore 03:55 circa. Dopo pochi giri i
commissari sanzionano l'inevitabile drive through, ma quando il tutto gli viene
comunicato Tristigno accusa la solita crisi depressiva. Il calo di visibilità
per lacrimoni sulla visiera è drammatico, e la conseguenza è una leggera
toccatina a muro alla curva Hill presa all'incauta velocità di 547 kmh. Nulla
di grave, solo una F-2002 ridotta ad una fisarmonica ed il pilota, purtroppo,
indenne. Credo che in Ferrari stiano pensando seriamente di attrezzare
Rubinetto con una fisarmonica vera ed un piattino delle offerte, per poi
affidargli alcune sessioni di test di accattonaggio sulla metropolitana.
Farebbe meno danni e potrebbe dare un piccolo contributo al budget.
Poco dopo l'incidente ecco che il telecronista
d'assalto Tenerello Giovannello riesce ad intercettare Luca "Pinocchio"
Colajanni, addetto alle comunicazioni ufficiali della GES. E qui il nostro
burattino spara alcune chicche in perfetto stile Collodiano: "Si, Barrichello
era stato sanzionato perchè era scattato impercettibilmente (!!!) prima dello
start...", "La scelta delle rain? Ma in effetti ha pagato, all'inizio
Schumacher guadagnava notevolmente....". In effetti la scelta era stata
vincente: Michelone aveva guadagnato qualche secondo nei primi due o tre giri!
Mentre Pinocchio conclude i comunicati dicendo che stavano aspettando Tristigno
ai box per comprendere le cause dell'uscita ecc ecc, si vede le Grand Puffon
ritornare dai box McLaren munito del gatto a nove code di Erya, che si era
appena fatto prestare dal padrino Ron in vista del ritorno ai box del demente
brasileiro. Ma ecco che finalmente il nostro mitico candidato al Mondiale
Piloti di Girello giunge ai box, candido come un putto o per meglio dire come
un figlio di putto. Ecco le poche dichiarazioni che fa in tempo a rilasciare
prima di essere preda dei meccanici pretoriani: "Si effettivamengi sono partito
in leggero anticipangi, poi mi sono distrattengi e sono andato a murangi... Ma
sono contengi, mi sono divertingi e siccome sono fortissimingi punto al
mondialengi... ciao nonna!".
Ma torniamo alla gara. Dopo pochi giri dallo start
Michelone Nostro, che ha già ordinato per interfono la fucilazione alla schiena
del Col. Giuliacci per disfattismo, rientra per il cambio gomme. I ragazzi
della Rossa sono leggermente addormentati, anche perchè visto che grazie a Max
e Bernie non avevano avuto nulla da fare sulle macchine la notte precedente
avevano giustamente pensato di chiedere a Megane Gale, unica creatura
dall'aerodinamica migliore della F-2002 presente in pit lane, se qualche sua
amica lavorava in zona in qualche localino, ovviamente a luci rigorosamente
Rosse, per stare in tema. Come risultato i ragazzi erano nettamente più bolliti
del solito, ed al rientro di Michelone stavano rumorosamente ronfando. Lui
suona arrabiatissimo il clacson col muggito di mucca bavarese a 12.000 dB, un
delle più eclatanti novità tecnologiche sulla F-2002, ed esclama "pikkoli
ingraten di italianen solo pizza e mandolino, in piedi schnell!!!!". Gli
stravaccati hanno un sussulto e lavorando come tapiri impauriti in circa 3
minuti provvedono a cambiare le gomme. Per dare un contentino al Kaiser gli
mettono anche due bicchieri di benzina, omaggio della ditta. Nel mentre Poldo è
in preda a nervosismo acuto e zavorrandosi con pietre di fiume cerca di
rimanere a terra, ma appena apre bocca per redarguire i meccanici comincia a
sgonfiarsi come un palloncino e vola in una nuvola maleodorante verso il cielo
sempre più sereno. Il Grande Puffo, distratto da quei sibili stile
turboreattore F-104 alza lo sguardo ed escama "Parbleu, le notre Poldò va in
montgolfier a controllè la situasion! Et qual velocitè! Lo proporrò per una
decoration special....".
Ma il leggendario culo del Kaiser sembra ben
presente anche in questa occasione, appena dopo il suo rientro esce la safety
car a causa di problemi in fase di rimozione della macchina di Firman. Il
ragazzo, grande fan del Maghetto, non ha voluto essergli da meno e si è
schiantato alla curva Hill, coronando un debutto degno dell'indimenticato Co
Gli YYYYYYong. E qui è doveroso un breve commento sull'organizzazione, che ha
adottato i saggi insegnamenti della Polstrada di Cacace e Lalegge. All'uscita
di un'auto arrivano i commissari che piazzano i cartelli di lavori in corso,
poi definiscono un'opportuna deviazione per i sentieri interni dell'Albert
Park, e quindi provvedono a richiamare sul circuito uno sciame di trattori,
ruspe e mietitrici per le necessarie operazioni di sgombero. Il tutto a tempo
di record: una o due ore al massimo. Secondo me si tratta di un'altra
iniziativa di Max e Bernie per favorire lo spettacolo. Anche loro seguono le
teorie di Maurizio Costanzo, secondo cui uno spettacolo più è osceno e più
coinvolge spettatori. Buon per Michelone, le cui lungaggini al cambio gomme
vengono rese irrilevanti.
Dopo qualche giro altro sfracellamento a muro ed
altro regime di safety car. In tale occasione i due piloti Williams pensano
bene di farsi un'allegra rimpatriata ai box per il rifornimento. Si sa, la
paventata guerra incipiente ha messo le ali al prezzo della benzina, così
quando si sparge la voce che ai box Williams si fanno sconti tipo distributore
dell'Ipermercato Ralfonso ed Emiliano non resistono e si precipitano. Sir Frank
sulla carrozzella dirige sapientemente il traffico e sta alla cassa. Il prode
Emiliano, convinto che lo sconto ci sia solo per il "fai da te", è sceso e sta
studiando i pulsantini per programmare il pieno, mentre i meccanici gli
puliscono sedili e cruscotto e controllano il filtro dell'olio. Ralfonso, fermo
in divieto di sosta, comincia ad innervosirsi leggermente, e come sempre in
questi casi inizia ad intonare gioiosi canti da October Fest. Dopo quei tre
quarti d'ora necessari i due ripartono senza nemmeno protestare, mentre i
meccanici soddisfatti si scambiano pacche sulle spalle. Che grande team! Ma qui
mi si conceda una piccola nota dedicata al nostro eroico ed insostituibile
telecronista (NdS: insostituibile, la raccomandazione è troppo pesante...).
Quando un meccanico Williams s'impappina con il bullone della posteriore destra
di Ralfonso, Mazzoncino se la ride e fa lo spocchioso sulle "tradizioni di casa
Williams" in fatto di cazzate, dimenticando che la stessa tavanata era stata
compiuta dai meccanici Ferrari cinque minuti prima. E se si vuole parlare di
tradizioni, mi ricordo un certo episodio al Nurburg 99, con una certa gomma del
tassista che si era smarrita... Da ferrarista il commento di Mazzoncino mi
lascia quasi indifferente, ma se fossi un tifoso Williams sarei tentato di
querelarlo per telecronaca priva di base neuronale.
La gara prosegue nella massima confusione. Si
distingue Rikkio per la grinta dimostrata mentre tiene dietro Michelone Nostro,
e si distingue il grande De Mascellonis, che prosegue prudente e continuo stile
"c'è un pò di nebbia mi concentro sulla linea gialla e vado pianino". Succede
un pò di tutto, drive through a Rikkio per eccesso di velocità in pit lane
(NdS: Rikkio andava 1 cm all'ora oltre il limite, sanzione sacrosanta.
Nell'occasione anche il buon picciotto Finlandese si è lasciato scappare un
flebile "svaris kuomi skandla!!!", che sta per "ma vaff...."), altre code ai
rifornimenti ai box Bar con strombazzamenti e code per il Bancomat, ecc ecc.
Verso la fine tutto sembra tornare in ordine: il
Kaiser è primo a furia di botte di culo, Rubinetto è seduto con la camicia di
forza nei box, Ralfonso ha fatto 35 testacoda così per fare spettacolo, le
Jaguar (gran belle macchinette!) non stanno assieme nemmeno con il nastro
adesivo, i debuttanti sono usciti tutti dato che non sanno andare... Tutto come
da copione, ma ecco che "Via col mento" incespica su un cordolo e come un
babbeo grattugia il fondo macchina e spacca i deflettori. Si ritrova sempre
primo e nonostante un deflettore sia saltato e l'altro, il bastardo, rimanga
attaccato miracolosamente e si faccia trascinare ballonzolando davanti alla
posteriore destra fa i tempi migliori della muta degli inseguitori. Con la
F-2002 è davvero difficile perdere, ma se ci si impegna ce la si può fare. Ma
il malefico deflettore si stacca solo dopo che il commisario Maigret lo
costringe ai box per eliminare tutte le appendici inutili (strano, un colpo di
sfiga). Michelone rientra e dice: "come mai io staren in box per eliminaren
appendicen inutilen?? Il Rubinetten è gia usciten!!!!". Il fido scudiero gli
spiega l'equivoco tra Barrichello ed i deviatori di flusso, leggermente più
utili del Brasilerio, e Michelone tutto incazzato rientra, ma non andrà oltre
il quarto posto. Mancare il podio con la F-2002 è un'onta che va a macchiare il
ricco palmares del Kaiser. Puntuale come una mozzarella in carrozza, Tenerello
si precipita da Pinocchio Colajanni per i commenti del caso. "Si, Michael ha
avuto qualche problema facendo una PICCOLA DIVAGAZIONE tra i cordoli (!!!!)".
Vediamo di divagare meno in futuro, e soprattutto, come dice le Grand Puffò,
"cerchiamo di non fare cassate!!!"
A questo punto sembra che Emiliano Zapata Montoya
sia destinato ad una facile vittoria, ma ecco che all'ultimo pit stop il buon
Groucho Max, il capo meccanico, questa volta addetto al lecca lecca, pensa bene
di stamparglielo sul casco alla ripartenza. Questa delicata mazzata sul grugno
confonde ancor di più le fumose idee del nostro eroico guerrigliero di
Medellin, il quale dopo poco va in elegante veronica alla curva Jones, da
perfetto deficiente. Il buon De Mascellonis ringrazia, mentre il bel faccione
di Patrizio Head, davanti ai monitor, acquisisce quei bei toni di blu metilene
che lo contraddistinguono quando e lievemente incazzato.
Che dire ancora? Vogliamo commentare il capolavoro
del prode Mazzoncino, che quando Rikkio esce dall'ultimo pit stop mentre si
vede in lontananza HHHHHH Frentzen, davanti a Michelone che non è ancora
entrato in rettilineo, ha il coraggio di dire, quasi seccato: "Amici
telespettatori, qui si sta decidendo la gara (e come no!)... Raikkonen dovrebbe
rientrare davanti, ma bisogna vedere se Schumacher... non vedo il Tedesco...
forse si, forse no... non capisco la regia, dovrebbe allargare il campo
dell'inquadratura, per permetterci di capire le posizioni!! 'sti
incompetenti...". Mazzoncino, Mazzoncino... ma quale campo dell'inquadratura!
Un campo di patate ti dovrebbero affidare, ammesso che tu capisca come si
coltivi, cosa di cui mi permetto di dubitare. Ma devo smetterla di sparare
sulla crocerossa.
Si finisce con un podio privo di Rosso, dopo ben
53 GP. Prima o poi doveva succedere, specialmente con Tristigno in squadra, ma
per noi ferraristi è pur sempre un trauma. Come sua abitudine, De Mascellonis
festeggia la sua esaltante vittoria con molto aplomb e battute esilaranti "What
a lucky day! Ho fatto 13... questo è l'anno buono, lo sento, ho del feeling per
queste cose, oh yes!". Evidentemente il premio speciale della giuria
"Tassametro d'oro", riconoscimento per il tassinaro più combattivo del GP, lo
aveva messo di ottimo umore. Dopo anni di secondi posti dietro al grande Eddie,
finalmente anche questo ambito premio entra nel suo palmares.
Dulcis in fundo, le interviste di rito sono
allucinati, almeno per noi telespettatori RAI che dobbiamo ascoltare le
traduzioni di un elemento evidentemente fuggito da un manicomio criminale. Alla
Ferrari è andata male, troppi errori persino per vincere con la mitica F-2002.
Ma tifosi ferraristi, su col morale: se il vincitore della gara è De
Mascellonis, allora siamo tranquilli. NON E' SUCCESSO NULLA!!!!
Ci vediamo in Malesia, o miei tigrotti.
Il Criticatutto