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Australia 2003.

Come passa il tempo, vero? Sembrano trascorsi solo pochi giorni da quando Michelone Nostro aveva frantumanto tutti quanti in quel di Suzuka, a coronamento di una stagione dove la Rossa aveva prevalso di strettissima misura, giusto alcune migliaia di punti, staccando gli avversari di appena un paio di anni luce. Ed invece siamo già nella terra dei canguri, per commentare questa prima fantastica conseguenza della vis comica degli insuperabili Max e Bernie. Dopo un inverno nel quale la strana coppia Mosley Ecclestone, forse in preda a nubi di monossido di carbonio e vapori di oppio, ha partorito un regolamento che può essere paragonato ad un difficile cruciverba Bartezzaghi per facilità di comprensione ed al manuale delle giovani marmotte per livello di competenza sui temi F1, siamo finalmente arrivati all'inizio di un nuovo campionato mondiale. Vogliamo ostinarci a definire questa originale kermesse in questo modo? La cosa mi ripugna, ma se insistete...

Il nuovo regolamento ha trasformato le prove in una sorta di puntata speciale de "La ruota della fortuna": la componente fondamentale per prevalere è il fondo. No, non parlo di sottoscocca e profilo estrattore, parlo di culo. Giro lanciato unico, stile "o la va o mi spacco", ed i team devono decidere le strategie su pit stop ed assetti il giorno prima della gara, immaginando le condizioni in cui si troveranno la Domenica. La conseguenza è inevitabile: maghi, cartomanti e fattucchiere sostituiranno ben presto i ben noti strateghi del muretto. Anche qui la Ferrari si è mossa alla grande ed ha già acquisito una chiara supremazia: tra lo stupore degli affezionati clienti, da qualche tempo il mago Otelma presiede alle sedute spiritiche in tunica rossa sponsorizzata Marlboro - Vodafone. Contratto triennale, già firmato. Con Poldo al muretto, Rubinetto do Rimbambimiento alla guida ed il mago Otelma alla sfera di cristallo siamo in una botte di ferro, per dirla come Attilio Regolo.

Ma entriamo anche quest'anno nel vivo delle comiche.. scusate, delle cronache.

Come scritto sopra, il Venerdì ed il Sabato vanno in onda le nuove sessioni di prove ufficiali, una specie di roulette russa dove al suicidio, per noia, è destinato il povero spettatore. Tutti fuori uno per uno, in ordine prefissato, ad intervalli prefissati... ma queste nuove regole non doveveano favorire lo spettacolo? Tenendo conto che l'anno scorso erano presenti 3 top team, va bene 2 e mezzo, nel 2002 potevamo vedere 3*2*4=24 tentativi di tempone di un certo interesse, con le macchine a serbatoio vuoto, al limite delle prestazioni possibili. Quest'anno i top team sono sempre 3, i giri lanciati interessanti sono solo 6, e per di più la prestazione limite, il bello delle prove secondo me, è impossibile. Grazie Bernie, grazie Max... L'esordio di Venerdì è affidato a Michelone Nostro il quale, offesissimo per essere stato relegato al ruolo di Minardi apripista, si presenta per protesta in perfetta tenuta da spazzacamino con tanto di scopone di saggina legato sull'ala anteriore. La cosa rovina leggermente l'aerodinamica, e solo per questo Michelone fa solo il quarto tempo ad una vita dal Maghetto.

Il Sabato i tempi ritornano a confermare gli usuali rapporti di forza, con Michelone Nostro davanti, Rubinetto subito dietro, poi ben staccato il guerrigliero colombiano, e così via. Per dire la verità c'è qualche imprevisto, Ralfonso per esempio insiste a declamare cavolate in rima tra escursioni esagerate su cordoli e oltre e si ritrova alla fine in quinta fila, mentre gli scarrafoni sono più tristi che mai e tra macchine cariche di benzina e tavanate galattiche si ritrovano nei bassifondi, quelli molto bassi, dove di solito non si avventurano nemmeno i meccanici picciotti del padrino Ron. Da segnalare il capolavoro di strategia della Minardi, che non prova nemmeno a fare il tempone (si fa per dire) che eviti l'ultima fila per non dover lasciare le macchine nel parco chiuso sino al giorno dopo. Pare sia stata un'idea di quel genio incompreso di Stoddart: "Tanto eravamo ultimi comunque, così almeno in gara potremmo persino prendere solo due minuti a giro, non i soliti cinque...". Complimenti, l'unica cosa che non capisco è quale sia la motivazione che spinga la Minardi ad insistere nel Circus, forse il Conte Masoch potrebbe fornire una spiegazione adeguata.

Ma passiamo a Domenica. In prima fila fervono i preparativi sulla macchina di Rubinetto, che come è noto parte in media una volta su tre. L'ingegnere di macchina (il povero Delli Colli, selezionato per la sua innata pazienza con i bambini) dell'Einstein delle 4 ruote parla con il piccolo genio dandogli le ultime raccomandazioni, ovvero gli dice che una volta spenti i cinque cerchi luminosi rossi, detti anche semafori, si deve partire, ma "SOLO QUANDO I CINQUE CERCHI SONO SPENTI, NON PRIMA", e che si deve stare in pista e non andare contro i muri perchè non sta bene fare così. Il Mago guarda il suo ingegnere con il solito occhio pallato mentre si ciuccia il pollice, e cerca di prendere qualche appunto sui preziosi consigli.

Il tempo è incerto, e la pista è bagnata ma si sta asciugando. E' la clasica situazione in cui svetta il più grande stratega della storia dopo Annibale, Napoleone e Rommel, l'imparreggiabile Poldo Brawn. Ma questa volta purtroppo il nostro mitico Pesce Palla lamenta imbarazzanti problemi. Avendo ingerito la sera prima un bidoncino dela famosa "fagiolata dell'aborigeno", a base dei potentissimi legumi della Tasmania (i cui devastanti effetti intestinali non hanno pari al mondo), il poverino si ritrova al muretto con circa 8 atmosfere di pressione nell'apparato digerente dovuta all'enorme quantità di gas incombusti che in esso si sono formati. Al solito è seduto sul suo trespolo vicino al Puffo Imperateur Francaise, che dall'episodio dell'indigestione / finto mal di schiena dello scorso anno lo ha messo a dieta. Poldo per non rivelare i sui bagordi coi fagioli deve stare immobile trattenendo il tutto ad ogni costo. Potete quindi comprendere come questa volta sia leggermente distratto, così quando Michelone gli chiede lumi sulla scelta delle gomme lui a gesti gli consiglia di telefonare al servizio meteo del colonnello Giuliacci. Questo gli risponde che il tempo sarà brutto sulla pianura Padana, ma lo scucchione, dato la sua formidabile comprensione dell'italiano, non coglie il dettaglio della località ed ordina un immediato cambio delle gomme optando per un set chiodato da neve / ghiaccio. Anche il Grande Puffo, dall'alto del suo trespolone da arbitro tennistico, non è particolarmente attento essendo concentrato sulla lettura di Rakam di questo mese per trovare ispirazione sul disegno delle nuove tuniche per i suoi meccanici della guardia pretoriana, e quindi il tragico errore si compie.

Gomme da ghiaccio anche per Rubinetto, a cui come al solito nessuno dice un tubo sulle strategie di gara. Anche volendo, lui comunque non potrebbe fare nulla essendo già bloccato in macchina con il nuovo collare HANS anti trauma alla cervicale. Sapete che Tristigno è quello che più si lamenta di questo strano collare, che lo impaccia così tanto nei movimenti. In effetti non ha tutti i torti, visto che per ristrettezze di budget il collare a sua disposizione è un banale asse da cesso privato del coperchio. Naturalmente lui non ha ancora compreso l'arcano e, perfettamente in linea con il suo stile di vita, continua a lamentarsi tra le lacrime.

E siamo finalmente allo start, tutti schierati dopo il giro di riscaldamento, ed il più grande pilota di tutto il Giurassico in preda a tremolio tipo Parkinson non riesce a tener ferma la macchina e parte con un piccolissimo anticipo sul resto del gruppo. Partenza prevista ore 04:00am ora italiana, partenza del cretino ore 03:55 circa. Dopo pochi giri i commissari sanzionano l'inevitabile drive through, ma quando il tutto gli viene comunicato Tristigno accusa la solita crisi depressiva. Il calo di visibilità per lacrimoni sulla visiera è drammatico, e la conseguenza è una leggera toccatina a muro alla curva Hill presa all'incauta velocità di 547 kmh. Nulla di grave, solo una F-2002 ridotta ad una fisarmonica ed il pilota, purtroppo, indenne. Credo che in Ferrari stiano pensando seriamente di attrezzare Rubinetto con una fisarmonica vera ed un piattino delle offerte, per poi affidargli alcune sessioni di test di accattonaggio sulla metropolitana. Farebbe meno danni e potrebbe dare un piccolo contributo al budget.

Poco dopo l'incidente ecco che il telecronista d'assalto Tenerello Giovannello riesce ad intercettare Luca "Pinocchio" Colajanni, addetto alle comunicazioni ufficiali della GES. E qui il nostro burattino spara alcune chicche in perfetto stile Collodiano: "Si, Barrichello era stato sanzionato perchè era scattato impercettibilmente (!!!) prima dello start...", "La scelta delle rain? Ma in effetti ha pagato, all'inizio Schumacher guadagnava notevolmente....". In effetti la scelta era stata vincente: Michelone aveva guadagnato qualche secondo nei primi due o tre giri! Mentre Pinocchio conclude i comunicati dicendo che stavano aspettando Tristigno ai box per comprendere le cause dell'uscita ecc ecc, si vede le Grand Puffon ritornare dai box McLaren munito del gatto a nove code di Erya, che si era appena fatto prestare dal padrino Ron in vista del ritorno ai box del demente brasileiro. Ma ecco che finalmente il nostro mitico candidato al Mondiale Piloti di Girello giunge ai box, candido come un putto o per meglio dire come un figlio di putto. Ecco le poche dichiarazioni che fa in tempo a rilasciare prima di essere preda dei meccanici pretoriani: "Si effettivamengi sono partito in leggero anticipangi, poi mi sono distrattengi e sono andato a murangi... Ma sono contengi, mi sono divertingi e siccome sono fortissimingi punto al mondialengi... ciao nonna!".

Ma torniamo alla gara. Dopo pochi giri dallo start Michelone Nostro, che ha già ordinato per interfono la fucilazione alla schiena del Col. Giuliacci per disfattismo, rientra per il cambio gomme. I ragazzi della Rossa sono leggermente addormentati, anche perchè visto che grazie a Max e Bernie non avevano avuto nulla da fare sulle macchine la notte precedente avevano giustamente pensato di chiedere a Megane Gale, unica creatura dall'aerodinamica migliore della F-2002 presente in pit lane, se qualche sua amica lavorava in zona in qualche localino, ovviamente a luci rigorosamente Rosse, per stare in tema. Come risultato i ragazzi erano nettamente più bolliti del solito, ed al rientro di Michelone stavano rumorosamente ronfando. Lui suona arrabiatissimo il clacson col muggito di mucca bavarese a 12.000 dB, un delle più eclatanti novità tecnologiche sulla F-2002, ed esclama "pikkoli ingraten di italianen solo pizza e mandolino, in piedi schnell!!!!". Gli stravaccati hanno un sussulto e lavorando come tapiri impauriti in circa 3 minuti provvedono a cambiare le gomme. Per dare un contentino al Kaiser gli mettono anche due bicchieri di benzina, omaggio della ditta. Nel mentre Poldo è in preda a nervosismo acuto e zavorrandosi con pietre di fiume cerca di rimanere a terra, ma appena apre bocca per redarguire i meccanici comincia a sgonfiarsi come un palloncino e vola in una nuvola maleodorante verso il cielo sempre più sereno. Il Grande Puffo, distratto da quei sibili stile turboreattore F-104 alza lo sguardo ed escama "Parbleu, le notre Poldò va in montgolfier a controllè la situasion! Et qual velocitè! Lo proporrò per una decoration special....".

Ma il leggendario culo del Kaiser sembra ben presente anche in questa occasione, appena dopo il suo rientro esce la safety car a causa di problemi in fase di rimozione della macchina di Firman. Il ragazzo, grande fan del Maghetto, non ha voluto essergli da meno e si è schiantato alla curva Hill, coronando un debutto degno dell'indimenticato Co Gli YYYYYYong. E qui è doveroso un breve commento sull'organizzazione, che ha adottato i saggi insegnamenti della Polstrada di Cacace e Lalegge. All'uscita di un'auto arrivano i commissari che piazzano i cartelli di lavori in corso, poi definiscono un'opportuna deviazione per i sentieri interni dell'Albert Park, e quindi provvedono a richiamare sul circuito uno sciame di trattori, ruspe e mietitrici per le necessarie operazioni di sgombero. Il tutto a tempo di record: una o due ore al massimo. Secondo me si tratta di un'altra iniziativa di Max e Bernie per favorire lo spettacolo. Anche loro seguono le teorie di Maurizio Costanzo, secondo cui uno spettacolo più è osceno e più coinvolge spettatori. Buon per Michelone, le cui lungaggini al cambio gomme vengono rese irrilevanti.

Dopo qualche giro altro sfracellamento a muro ed altro regime di safety car. In tale occasione i due piloti Williams pensano bene di farsi un'allegra rimpatriata ai box per il rifornimento. Si sa, la paventata guerra incipiente ha messo le ali al prezzo della benzina, così quando si sparge la voce che ai box Williams si fanno sconti tipo distributore dell'Ipermercato Ralfonso ed Emiliano non resistono e si precipitano. Sir Frank sulla carrozzella dirige sapientemente il traffico e sta alla cassa. Il prode Emiliano, convinto che lo sconto ci sia solo per il "fai da te", è sceso e sta studiando i pulsantini per programmare il pieno, mentre i meccanici gli puliscono sedili e cruscotto e controllano il filtro dell'olio. Ralfonso, fermo in divieto di sosta, comincia ad innervosirsi leggermente, e come sempre in questi casi inizia ad intonare gioiosi canti da October Fest. Dopo quei tre quarti d'ora necessari i due ripartono senza nemmeno protestare, mentre i meccanici soddisfatti si scambiano pacche sulle spalle. Che grande team! Ma qui mi si conceda una piccola nota dedicata al nostro eroico ed insostituibile telecronista (NdS: insostituibile, la raccomandazione è troppo pesante...). Quando un meccanico Williams s'impappina con il bullone della posteriore destra di Ralfonso, Mazzoncino se la ride e fa lo spocchioso sulle "tradizioni di casa Williams" in fatto di cazzate, dimenticando che la stessa tavanata era stata compiuta dai meccanici Ferrari cinque minuti prima. E se si vuole parlare di tradizioni, mi ricordo un certo episodio al Nurburg 99, con una certa gomma del tassista che si era smarrita... Da ferrarista il commento di Mazzoncino mi lascia quasi indifferente, ma se fossi un tifoso Williams sarei tentato di querelarlo per telecronaca priva di base neuronale.

La gara prosegue nella massima confusione. Si distingue Rikkio per la grinta dimostrata mentre tiene dietro Michelone Nostro, e si distingue il grande De Mascellonis, che prosegue prudente e continuo stile "c'è un pò di nebbia mi concentro sulla linea gialla e vado pianino". Succede un pò di tutto, drive through a Rikkio per eccesso di velocità in pit lane (NdS: Rikkio andava 1 cm all'ora oltre il limite, sanzione sacrosanta. Nell'occasione anche il buon picciotto Finlandese si è lasciato scappare un flebile "svaris kuomi skandla!!!", che sta per "ma vaff...."), altre code ai rifornimenti ai box Bar con strombazzamenti e code per il Bancomat, ecc ecc.

Verso la fine tutto sembra tornare in ordine: il Kaiser è primo a furia di botte di culo, Rubinetto è seduto con la camicia di forza nei box, Ralfonso ha fatto 35 testacoda così per fare spettacolo, le Jaguar (gran belle macchinette!) non stanno assieme nemmeno con il nastro adesivo, i debuttanti sono usciti tutti dato che non sanno andare... Tutto come da copione, ma ecco che "Via col mento" incespica su un cordolo e come un babbeo grattugia il fondo macchina e spacca i deflettori. Si ritrova sempre primo e nonostante un deflettore sia saltato e l'altro, il bastardo, rimanga attaccato miracolosamente e si faccia trascinare ballonzolando davanti alla posteriore destra fa i tempi migliori della muta degli inseguitori. Con la F-2002 è davvero difficile perdere, ma se ci si impegna ce la si può fare. Ma il malefico deflettore si stacca solo dopo che il commisario Maigret lo costringe ai box per eliminare tutte le appendici inutili (strano, un colpo di sfiga). Michelone rientra e dice: "come mai io staren in box per eliminaren appendicen inutilen?? Il Rubinetten è gia usciten!!!!". Il fido scudiero gli spiega l'equivoco tra Barrichello ed i deviatori di flusso, leggermente più utili del Brasilerio, e Michelone tutto incazzato rientra, ma non andrà oltre il quarto posto. Mancare il podio con la F-2002 è un'onta che va a macchiare il ricco palmares del Kaiser. Puntuale come una mozzarella in carrozza, Tenerello si precipita da Pinocchio Colajanni per i commenti del caso. "Si, Michael ha avuto qualche problema facendo una PICCOLA DIVAGAZIONE tra i cordoli (!!!!)". Vediamo di divagare meno in futuro, e soprattutto, come dice le Grand Puffò, "cerchiamo di non fare cassate!!!"

A questo punto sembra che Emiliano Zapata Montoya sia destinato ad una facile vittoria, ma ecco che all'ultimo pit stop il buon Groucho Max, il capo meccanico, questa volta addetto al lecca lecca, pensa bene di stamparglielo sul casco alla ripartenza. Questa delicata mazzata sul grugno confonde ancor di più le fumose idee del nostro eroico guerrigliero di Medellin, il quale dopo poco va in elegante veronica alla curva Jones, da perfetto deficiente. Il buon De Mascellonis ringrazia, mentre il bel faccione di Patrizio Head, davanti ai monitor, acquisisce quei bei toni di blu metilene che lo contraddistinguono quando e lievemente incazzato.

Che dire ancora? Vogliamo commentare il capolavoro del prode Mazzoncino, che quando Rikkio esce dall'ultimo pit stop mentre si vede in lontananza HHHHHH Frentzen, davanti a Michelone che non è ancora entrato in rettilineo, ha il coraggio di dire, quasi seccato: "Amici telespettatori, qui si sta decidendo la gara (e come no!)... Raikkonen dovrebbe rientrare davanti, ma bisogna vedere se Schumacher... non vedo il Tedesco... forse si, forse no... non capisco la regia, dovrebbe allargare il campo dell'inquadratura, per permetterci di capire le posizioni!! 'sti incompetenti...". Mazzoncino, Mazzoncino... ma quale campo dell'inquadratura! Un campo di patate ti dovrebbero affidare, ammesso che tu capisca come si coltivi, cosa di cui mi permetto di dubitare. Ma devo smetterla di sparare sulla crocerossa.

Si finisce con un podio privo di Rosso, dopo ben 53 GP. Prima o poi doveva succedere, specialmente con Tristigno in squadra, ma per noi ferraristi è pur sempre un trauma. Come sua abitudine, De Mascellonis festeggia la sua esaltante vittoria con molto aplomb e battute esilaranti "What a lucky day! Ho fatto 13... questo è l'anno buono, lo sento, ho del feeling per queste cose, oh yes!". Evidentemente il premio speciale della giuria "Tassametro d'oro", riconoscimento per il tassinaro più combattivo del GP, lo aveva messo di ottimo umore. Dopo anni di secondi posti dietro al grande Eddie, finalmente anche questo ambito premio entra nel suo palmares.

Dulcis in fundo, le interviste di rito sono allucinati, almeno per noi telespettatori RAI che dobbiamo ascoltare le traduzioni di un elemento evidentemente fuggito da un manicomio criminale. Alla Ferrari è andata male, troppi errori persino per vincere con la mitica F-2002. Ma tifosi ferraristi, su col morale: se il vincitore della gara è De Mascellonis, allora siamo tranquilli. NON E' SUCCESSO NULLA!!!!

Ci vediamo in Malesia, o miei tigrotti.

 

Il Criticatutto


 
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Aggiornato il: 19-dic-2023