Non fosse per il solito colpo gobbo del mago do
Rimbambimiento, basito sulla linea di partenza per attacco di sfiga acuto,
saremmo qui a ricordare le gesta dei due Ferraristi che arrivano ai primi due
posti con una settimana di vantaggio. Invece solo il Kaiser strapazza e
ridicolizza tutti. Ricordo una poco illustre antenata della F-2002, la 312 B3
dell'ormai lontano 73, detta "spazzaneve" per l'ingombrante muso. Ciò mi
suggerisce un soprannome per la Rossa di quest'anno. Potremmo chiamarla
"schiacciasassi", non tanto per aspetti estetici, quanto per il modo in cui
tratta gli avversari. Questa vittoria è addirittura imbarazzante per la
differenza tra la grandezza della Rossa e la pochezza della concorrenza. Ma
andiamo con ordine.
Il fine settimana sembra partire sotto buoni
auspici, la Ferrari corre mentre tutti gli altri arrancano. Sino dal Venerdì
emerge netta la supremazia della Rossa (Nota dello Scemeggiatore: qui appariva
l'aggettivo "sbiadita" associato alla Rossa, in riferimento al rosso più chiaro
rispetto al mitico rossocorsa voluto dal 97 dalla Marlboro. Ho censurato
l'aggettivo, vagamente sacrilego... amen), e stranamente anche la McLaren, che
di solito in queste occasioni totalmente prive d'importanza sale in cattedra,
si becca tanta di quella polvere da ingrigirsi ancora di più.
Spuntano i soliti carneadi del Venerdì tipo
Arrows, Sauber e compagnia arrancante. Si segnala il nostro nuovo idolo, colui
che è destinato a raccogliere un giorno la pesante eredità del Kaiser (od i
pesanti ceffoni di Stoddart?): il mito Co-Gli-YYYYoooonggggggg. Sempre più
pittoreschi i suoi testacoda alternati (una curva si ed una no), così, tanto
per gradire. Gli spettatori più attenti hanno ormai capito che la sua presa di
contatto con la pista si svolge attraverso queste variegate veroniche che lui
dispensa a piene mani, per la gioia del numeroso pubblico Malese (il fido
babbino Co-Gli-Yong senior), che tanto di F1 non capisce una Marianna.
Al motorhome-castello romito Mercedes Ron the Boss
arringa i picciotti presenti, sempre più muti (Ciccio Haug, Mario o meccanico,
De Mascellonis e Rikkio, tutti sull'attenti e con coppoletta sicula, Ciccio
pure con lo scacciapensieri): "Minchia picciotti, questa gara non deve finire a
schifiu. Un sacco di soldi buttai per i test invernali su questa pista, qui in
casa giochiamo. Non voglio scuse, aaaaaa! E poi il nuovo alettone posteriore
abbiamo, Adrian mi ha detto che è una bomba. Non fatemi fare la solita figura
di quaqquaraquà, capiti ci siamo!". I pecoroni grigi annuiscono e promettono
una gara mostruosa.
Alla Ferrari invece il clima è alquanto rilassato.
Poldo si sta facendo fare un massaggio Thailandese dal grande puffo, come al
solito vestito da Napoleone, ma con parrucca bionda. I meccanici stanno
giocherellando con il pallone blu da spiaggia Nivea quando arrivano i piloti.
Michelone arriva in perfetto stile Western alla tedesca, a cavallo del fido
Tristigno, che nitrisce in maniera smodata. Pare che Michelone abbia deciso di
adottare questo nuovo mezzo di locomozione per la pit lane. Il novello Francis
mulo parlante cerca di ribellarsi, ma inesorabilmente Michelone gli rammenta le
clausole del suo contratto di secondo pilota e primo lacchè ("paragrafen 12
bis: il lacchè si farà docilmente montaren dal suo amatissimen caposquadren, a
sua completa discrezionen...").
Con questo clima vagamente vacanziero tutti si
avvicinano alla fatidica ora di prove del Sabato.
Inizia subito la bagarre con una partenza a razzo
di Tristi che dopo essersi liberato da briglie, sella e speroni scatta
felinamente nel circuito dando subito una mezzora a tutti quanti. Chiunque
segua da tempo la F1 sà che non appena il Kaiser entrerà in pista ci sarà
subito un aggiustamento della situazione a suo favore, ma questo stranamente
non accade e dopo il primo giro Michelone Nostro è ancora secondo. "Parbleu!"
esclama il Grande Puffo, mentre Poldo colto da raptus mangia nervosamente una
dozzina di panini in uno e 16 netti. Tutti saltano dalla sedia del muretto e la
peggio capita al grande puffo che per manie di grandezza, o meglio di bassezza,
era seduto su un trespolo da arbitro di tennis. La discesa repentina da questa
sua posizione è per lui come una caduta libera da 10.000 metri modello (fu)
Patrick De Gajardon. Con un gesto di eleganza degna di un Nurejev il puffo si
rigira in volo e cade sulla spaziosa panza di Poldo che stava pilluccando una
crostata da 12 persone. "Che casso sta suscedend, Micael non batte Rubèns????
C'est pas possible!!! Adesso mi arriva incassato al box e lo scucchion mi turba
l'aerodinamique, casso! Pretoriani, a me les ingegners!!"
Detto, fatto. Rientra il Kaiser con scucchione da
guerra, incazzato come un crotalo. Il primo sfogo è verso il povero
"quattrocchi" Baldisserri: "Scudieren di merden, io non potere stare dietro al
lacchè!! Siamo nella stessa situazione di Imola, cacchien. Se io non battere
mago immediatamenten io fare rappresaglia: 5 meccanici fucilaten per ogni
decimo persen! Adesso foi lavoraren subiten su mia makkina, o rubaren quella
del lacchè". I meccanici di Michelone, terrorizzati, iniziano a lavorare
alacremente sulla sua macchina, mentre quelli di Tristi fanno quadrato attorno
alla Ferrari n.2 onde evitare furti. Il Maghetto ha il morale alle stelle. Non
sta più nella pelle e gira per il box cantando "tristezza, per favore va
viaaaa....."
Il clima diventa rovente e inizia il secondo
tentativo. Incredibile!!! Tristigno è ancora più veloce di prima, ed il Kaiser
arranca distanziato. Il panico serpeggia tra le schiere dei meccanici. Nessuno
vuol credere a ciò che vede, Michelone Nostro è in difficoltà! Il suo
scucchione raggiunge dimensioni incredibili ed i primi 5 meccanici sono già al
muro pronti
per essere passati per le armi, quando il Grande
Puffo a volo d'angelo si abbatte sui box gridando "Micael, mon ami, non
t'incassare, io e Poldo abbiam pensè ad una novità ecclatant. Tu userai subitò
le neuve motoron supèr per la qualificatiòn. Piasciuto le sorpresòn!??". Il
Kaiser, che aveva già messo il napalm nel suo lanciafiamme, appoggia il tutto a
terra e lascia i meccanici tremanti legati alla serranda dei box. Alza
personalmente la basculante sfracellando i poveretti al soffitto ed esce a due
minuti dalla fine dell'ora di prove rimuginando "italianen solo pizza, sole e
mandolinen, sempre fregaren noi prafi teteschen. A me daren motoren spompen e
dare al lacchè il supermotoren!!!". A questo punto il Grande Puffo grida a
tutti i componenti della squadra "mes amis, le tedescon si è bevuto l'enorme
balla del super moteur. Scappiamo fin che siam in temp!!". Tutti salgono sul
pulman rosso motorizzato con 10 vecchi motori 12 cilindri ferrari da 72.000 cv
e si eclissano nelle ramblas.
Nel mentre il Kaiser fa il suo ultimo giro alla
morte e riesce a migliorare il tempo del maghetto che, come al solito, lo
prende in quel posto con grande aplomb. Alla fine del giro la notizia arriva
via autoradio sul pulman Ferrari che sta sfrecciando a 400 Km alla volta dei
Pirenei. Alla guida Poldo, che prontamente tira il freno a mano e si gira a 180
gradi per tornare immediatamente ai box. Scendono tutti in gran fretta ed il
puffo fa togliere le sagome di cartone dei meccanici messe opportunamente per
coprire il fugone, e riprende gioiosamente la vita normale.
Finisce il giro del Kaiser che non appena saputo
del miglior tempo vede immediatamente ridotto lo scucchione. I meccanici in
segno di sottomissione si stendono a pelle di leopardo al suolo al suo rientro,
e lui amabilmente pargheggia il suo bolide sulla loro schiena. Michelone scende
ed assume il solito simpatico comportamento da primo della classe dispensando
sorrisi e dichiarando "io essere molto dispiaciuten per il lacchè, ma queste
essere le corse, oggi sono primo io domani
anke. Ripeto io molto dispiaciuten per il maghen."
Mentre dice queste parole il suo naso viene avvistato nei dintorni di Oslo.
Dimenticavo, bisogna parlare anche degli altri.
Facciamo un piccolo passo indietro ed iniziamo con la Minardi. La piastrella di
Faenza inizia il fine settimana inaugurando una nuova disciplina sporiva: il
lancio dell'alettone. Già il Venerdì i due pilotoni riescono a scalcagnare la
macchina sui cordoli e strappano una ventina di musetti. Summit della scuderia
e partenza immediata verso Faenza in deltaplano (aeroflot di Stoddart)del
tecnico incaricato di risolvere il problema. Nottata insonne e situazione
rimediata: con una apposita colata di cemento a presa rapida sono stati
costruiti nuovi musetti che non daranno più problemi. Solo un impercettibile
spostamento del baricentro verso l'avantreno. Nelle libere del Sabato infatti
la piastrella funziona, e per festeggiare il tutto CoGliYoonggggggggg si gira
una trentina di volte in rettilineo, tanto è sicuro di qualificarsi perdendo
solo una quindicina di secondi dall'ultimo.
Le altre scuderie arrancano pietosamente. Nel
canton dei grigioni è nebbia fitta, e come sempre più spesso accade Rikkio sta
davanti a de Mascellonis. "Minchia Ciccio, questo Rikkio è picciotto
fenomenale!", dice il Boss a Haug "Pensa che arriva il Venerdì già vestito da
pilota con casco e tutto e rimane così fino a Domenica sera senza fiatare,
aaaaaaa! Minchia che pilota!!!!!". Ciccio se ne frega e inizia la sua usuale
grigliata nel fantastico motorhome Merdecess utilizzando come piano di cottura
un alettone posteriore, ed il napalm del Kaiser per accendere la carbonella.
Nei box Williams Sir Frankie saluta i suoi piloti
dicendo "Well Ragazzi non fatemi arrabbiare. Io con la mia nuova carrozzella
turbo ho girato in pista sui vostri tempi di ieri, quindi mi aspetto una better
performance today!!"
Alla Renault serpeggia la preoccupazione: non si
trova il team manager. Ma presto il mistero si risolve: il buon Briatore è
all'interno del suo motorhome che tracanna da una fiaschetta di ottimo barbera.
Non tutti sanno che Briatore vive sulle piste di F1 in un motorhome molto
caratteristico, arredato da bettola piemontese, con salami appesi e bagna cauda
sempre pronta. Ecco infatti da dove nasce il famosissimo "flato flavius", che
non è un imperatore romano, bensì la flatulenza mefistofelica che emette il
nostro dopo la sua classica colazione a base di fonduta e bagna cauda.
Sicuramente ricordate che quando Naomi era l'inseparabile mignottaurus del
Flavione da Cuneo sembrava molto più mulatta del solito. Il tutto era dovuto
all'effluvio del Flavio. Provate voi a ricevere un'emissione modello "soffione
boracifero" di prima mattina. Alcune case farmaceutiche stanno corteggiando da
tempo Briatore per brevettare il suo alito, così da poterlo commercializzare in
aposite bombole a tenuta stagna come autoabbrozzante. Lui stesso ne beneficia,
infatti quando si fa la barba il riverbero del fiato contro lo specchio gli
consente di sfoggiare tutto l'anno quella splendida carnagione abbronzata che
tutti noi gli invidiamo.
Alla fine il cronometro fornisce verdetti tutto
sommato prevedibili. Notevole la prova del giovane Batton, con la a, che si
infila tra le due McLaren, per la grande soddisfazione di de Mascellonis.
Questa performance porta da un lato Efflavius a festeggiare con una serata alla
"Crota Piemunteisa", mentre il Padrino si incazza vieppiù "Minchia picciotti,
altra figura infame mi faciste. Nessuno mi porta più rispetto, ma io fuori vi
faccio! E tu Davide, persino dietro la battona mi finisci!! Prendi esempio dal
giovane picciotto, almeno lui alle Renault davanti rimane!" Rikkio accenna ad
un impercettibile e silenzioso sorriso sotto il casco (che non si toglie mai,
pare che nell'intimità con la fidanzata un paio di volte abbia sollevato la
visiera, ma solo per pochi minuti). Interessante la dichiarazione dell'ex
manager di de Mascellonis Martin Brundle, che gli vuole un mondo di bene:
"Rikkio è come Minkia: finlandese, biondo, occhi azzurri, e sempre più veloce
di De Mascellonis".
Tutto sotto controllo quindi, tranne la benzina
della Jaguar. Fermano taxi driver e prelevano un campione dal serbatoio. Si
scopre che non è quella dichiarata, ma trattasi di ottimo Balmorall delle
Highland da 52 gradi con 12 anni di invecchiamento. Niki Lauda le sta provando
davvero tutte. Al tassinaro vengono tolti i tempi e strappate le decorazioni
con ignominia, ma lui si limita a commentare con la sua più tipica frase "io
adoro guidare e camanare con la mia macchina verde".
Stessa situazione di panico anche alla Casa della
Piastrella. Adesso non perdono più l'ala anteriore, ma direttamente quella
posteriore, con "pilone" Webber che finisce fuori pista con grande scagozzo.
CoGliYoongggggggg arriva ai box e dice "peccato non essele capitato a me, tanto
io non accolgelmi di mancanza ala posteliole, pel me è lo stesso", e ride. Ma
cosa hanno da ridere sempre questi asiatici???? Boh!
Warm-up domenicale. Mezz'ora di test in vista
della gara. Il copione è il solito tranne gli ultimi tre minuti. Come previsto
sono in testa le Ferrari, ma ecco che Michelone si ferma a bordo pista.
Mazzoncino vede la Rossa n.1 lentissima ad una curva e perde l'ennesima
occasione per stare zitto ed evitare figure di cioccolata: "vedete amici
telespettatori, Schumacher ha rallentato per provare il controllo di trazione".
Le prove del controllo di trazione!!!! Ma un controllo encefalografico non
glielo fanno mai, al Mazzoncino? Incredibile. Il buon Capelli, evidentemente
imbarazzatissimo, cerca di soprassedere e di stendere un pietoso velo, mentre
Michelone scuote la scucchia e scende dall'auto. A questo punto i corvi
cronisti planano sulla preda ed inziano a gracchiare sinistramente sulle
presunte cause del problema. Motore, no elettronica, no radiatori, no
tartarughe sulla pista, ghiaccio nelle mutande del Kaiser ecc ecc. Nessuno sa
cosa diavolo sia successo e un velo di mistero ammanta il GP.
Ore 13 inizia lo show RAI in studio con una
splendida Luana Ravegnini, che di auto capisce tanto quanto un sordomuto di
opere liriche ma chi se ne frega tanto è bbona, che blatera qualche banalità.
Le dichiarazioni sul guaio di Michelone al warm up sono improntate ad un cauto
ottimismo visto che la causa pare accertata. Si tratta di un problema al
sistema idraulico con perdita di pressione: era saltata una guarnizione di un
tubo, ma grazie all'intervento di Peppino lo stagnaro tutto sembra risolto.
Seguono le interviste impossibili dell'inviato RAI
Ettore "tenerello" Giovannello. Ai confini dell'incredibile sono le domande che
vengono fatte sulla linea di partenza. Il prode cronista si presenta al grande
Puffo chiedendo, ad esempio, se sarà difficile per Barrichello partire dalla
parte sporca del tracciato. Stranamente il grande puffo non si limita al solito
sputo in un occhio, ma risponde "bon messieur les intervistator coglion, visto
che non abbiam riasfaltè la route la nuit apprès è possibil un petit problèm
per i piloti che stanno dalla parte sporca. Avec capit la battutòn? Se tres
difficil...". La desolante domanda è triste presagio di guferia di alto
livello.
Si scatta per il giro di lancio. Ma CLAMOROSO, do
Rimbambimiento schiaccia tutti i pulsanti per il launch control ma non parte.
Si vedono i meccanici a bordo pista che si guardano stupiti, il grande puffo
salta come un dannato sul trespolone ed inizia a chiamare poldo col megafono. I
commissari spingono Tristi nella pit-lane. Lui continua a schiacciare qualsiasi
tasto a sua disposizione. Schiaccia anche i bottoni di un cellulare giocattolo
Chicco che gli viene provvidenzialmente passato da Poldo per tenerlo calmo, ma
nulla da fare. I meccanici attaccano alla Rossa 20 computer e ogni altra cosa
possibile. Inseriscono anche una seie di festoni intermittenti natalizi, ed
alcuni pregano di fronte ad una piccola immaginetta sacra del Kaiser in tunica
virginale avvolto da un alone di luce. Finalmente si capisce qualche cosa: a
furia di schiacciare bottoni a caso Tristigno ha provocato un innesto di marcia
kamikaze che ha disintegrato gran parte di quanto presente nella scatola del
cambio. Il Maghetto rotea il ditino nell'aria: "Fate prestissimingi! Cambiatemi
la scatolangi del cambio, anche se parto con 20 giri di ritardangi arrivo
comunque secongi!!!" Ma purtroppo i meccanici dovevano finire la partita di
pallavolo con il pallone blu Nivea, e se n'erano già andati. Dopo altre due ore
di schiacciamento tasti e rotazioni di indice (e medio...) in aria in perfetta
solitudine, Tristigno finalmente si rassegna e scende dalla macchina. Corre
immediatamente nel suo motorhome: la tensione si sta scaricando sul suo
intestino con risultati decisamente imbarazzanti.
Nel frattempo le macchine si schierano, si
accendono i semafori rossi in sequenza, e via. La Rossa superstite scatta in
modo perfetto, Ralfonso abbozza ad un attacco, Michelone chiude impietosamente,
ed alla prima curva la gara finisce. Michelone guadagna dal minuto al minuto e
mezzo a giro sui diretti concorrenti.
Ma ecco un colpo di scena. Al quarto giro Rikkio
in pieno rettilineo perde l'ala posteriore e decolla. Come una silenziosa
stella cadente va quindi a rovinare sulla (fortunatamente) lunghissima via di
fuga, lasciandosi alle spalle una grigissima scia di detriti ed ingranaggi
vari. Ron the Boss va su tutte le furie: "Ciccio, ma quando la finirai di usare
gli alettoni per fare le grigliate, aaaa!??? Lo vuoi capire che così la
struttura s'indebolisce!? E poi anche lo sponsor si lamenta, a vedere tutte le
scritte annerite dalla carbonella!!!". De Mascellonis chiama i box via radio
"Sorry boss, ma ho visto Ricchio con la macchina cabriolet. Forse c'è qualche
leggerissimo problema?" Il Boss prende in mano l'interfono e rassicura "non ti
preoccupare picciotto, l'alettone si staccò per un problema di sovraccarico di
neve lasciata dal colombiano. Continua tranquillo che non ci sono problemi!!!"
poi rivolto ad Haug "Ciccio, anche l'alettone di Davide usasti per la
grigliata? No!? Ma lo vedi che fetusissimo sei!!! Forse ce ne potevamo
liberare....".
Dopo 30 giri Michelone Nostro ha circa un'oretta
di vantaggio, e comincia a guidare con una mano e gomito fuori dal finestrino,
così invece di un minuto guadagna solo 30 sec a giro. Seguono le Williams con
Ralfonso ed Emiliano Zapata.
Ma il Ralfonso Furioso non si rassegna:
"E' davvero straordinario il destriero del
fratello"
"Ma l'ora giunse, attaccherollo, e acciuffollo
senza fallo!!"
Il Cavaliere senza macchia e senza cervello esce
quindi a tavoletta da una curva, e va per le terre ballonzolando vistosamente.
Frittata è fatta, e l'unico risultato della riscossa è la demolizione dell'ala
anteriore. Pit-stop obbligato, ma ai box attendono i terribili fratelli Marx, i
meccanici scelti Williams. Si precipitano sulla macchina di Ralfonso
all'unisono, ed a tempo di record gli rimontano il musetto. Peccato che non sia
quello giusto, ma quello della Multipla Bipower. Dalla cosa ovviamente consegue
qualche lievissimo problema di aerodinamica, e quindi in rettilineo Ralfonso
non riesce ad andare oltre i 130 kmh (nel pieno rispetto dei limiti definiti
dal codice della strada). Ralfonso, incazzato più che furioso, sprofonda in
classifica e resta secondo il prode colombiano.
Al secondo pit-stop di Emiliano lo show dei
fratelli Marx continua gioioso. Groucho, con parrucca e naso finto da clown, si
impossessa del lecca lecca, e comincia ad alzarlo ed abbassarlo in
continuazione. Emiliano non ha precisamente molta voglia di scherzare, ed alla
prima alzata parte a dragster, trascinandosi dietro l'addetto al rifornimento
con relativa pompa. Si ferma quindi un attimo, e vede che Groucho ha un piede
incastrato sotto l'anteriore sinistra. Quindi chiede: "Benzinero, hai fatto el
pieno? Gringos, avete cambiato las gommas?" Alla risposta affermativa, taglia a
colpi di machete il piede incastrato e riparte fischiettando. Frankie nei box
da di testa. E' incazzato come un muflone e lega dietro la sua carrozzella il
capomeccanico Groucho, intento a riattaccarsi il piede, portandolo in pista a
circa 300 kmh. Tutto nella norma comunque.
Nelle fasi finali della corsa Mazzoncino al solito
miete le sue vittime. Questa volta tocca a Panis, su cui il nostro Nosferatu
aveva fatto qualche apprezzamento due decimi di secondo prima del ritiro. Le
telecamere non inquadrano spesso i nostri telecronisti, altrimenti avremmo
potuto ammirare Piola e Capelli con la collana di spicchi d'aglio indossata
precipitosamente subito dopo l'episodio.
La gara finisce con le Renault che si smontano
negli ultimi giri stile "Oggi le comiche" e perdono le posizioni di testa
faticosamente guadagnate. Il buon Heidi, detto l'incompreso, porta la
motoslitta svizzera ad un buon quarto posto, davanti al futuro
supermegacampione del mondo Massa. Clamoroso: De Mascellonis arriva sul podio,
a 2 giorni. "Una gara very successful indeed" dichiarerà all'unico spettatore
che lo aveva aspettato al traguardo, un'addetto della pulizia, a notte
inoltrata.
E' veramente una situazione imbarazzante. Se su
una delle piste più ostiche per la Ferrari questi sono i risultati prevedo una
conclusione del campionato per il mese di Giugno, ma contro questa possibilità
giocano 2 fattori veramente pesanti:
1 - Tristi è il più grande sfigato di ogni tempo,
peggio del Jean il franco terrone di Avignone, e quindi sarà impossibile
contare sul suo aiuto.
2 - il Nosferatu nostrano ha dichiarato che la
prossima gara del mondiale in Austria non ha mai visto vincitore Michelone. Lui
appena ha saputo si è toccato gli zebedei imprecando contro il telecronista
bonsai, ma non so se basterà.
Mi pare che sia tutto. Ci vediamo direttamente
presso l'autostrada del Sole A1 Ring Austriaca. E se si rifacesse vivo il
mitico commissario aggiunto, il brigadiere Cacace della Polstrada? Vedremo...
Il Criticatutto