Eccoci arrivati nella terra dei tigrotti, ed ecco
rispuntare il variopinto circo della F1 per la seconda tragicommedia della
stagione.
Si parte con uno "sfuso orario" di diverse ore e
quindi le prime prove si tengono nella notte italica. Ovviamente Mauro si sarà
alzato in piena notte in preda a convulsioni multiple per vedere le qualifiche
(nota dello scemeggiatore: e invece no, ho deciso di sacrificare l'ennesima
cassetta al mostro videoregistradivoratore coreano, ed ho resistito senza
vedere i nostri eroi sino alle otto del mattino).
Si comincia. Iniziamo a collegare il parabolone
con la pit lane. Eccoci sintonizzati sul box McLaren, dove Boss Ron sta
catechizzando i suoi piccioti: "Fetusi, questa volta non volgio vedere
quaquaraqqquà. Alla fine della gara i primi due posti voglio, e dite a quel
fetusissimo di Sir de Mascellonis che se mi fa un'altra uscita dietro alla
safety car per il the, il bollitore glielo infilo caldisimo in (CENSURA)!!!!".
Qui si interrompe la comunicazione, ma il messaggio pare forte e chiaro. Ed
ecco che spronati dal loro Boss, i picciotti vanno all'attacco e arrivano i
migliori tempi del Venerdì, quelli che non contano nulla, con tutti gli altri
team a seguire.
Dopo un Venerdì assolutamente inutile, si passa al
Sabato delle prove ufficiali. In casa Ferrari l'ambiente è elettrico. Il Grande
Puffo, con la fida feluca e la sciabolona infilata alla cintola, si aggira
pensieroso per la pit lane. Poldo e la banda degli strateghi avevano deciso di
usare le gomme dure (come tradizione, avevano interpellato via cellulare la
sibilla di Maranello, la signora Pina, la donna delle pulizie più strategica
del mondo, quella che all'annuncio della F-2002 era stata sorpresa dalle luci
della ribalta mentre dava una lucidata al palcoscenico, ricordate?), ma
all'ultimo istante il secondo pilota, il Maestro di Guida Do Rimbambimiento
aveva avuto la mistica visione: leggendo i fondi di latte in polvere del
biberon aveva riconosciuto il ghigno del malvagio Dupasquier e di Bibendum, ed
aveva interpretato il tutto come il risultato della scelta errata delle gomme.
"Puffangi, la magia non mentengi! Cambiamo, usiamo le morbidengi!!!".
Che fare? Il Kaiser si era limitato alle solite
frasi accomodanti: "Sono cavoli vostren, ma se poi vi sbagliaten vi faccio
fucilaren alla skiena!!!", ed anche il giapponesino capoccione non era stato
risolutivo ("E alòr, gommarolò, cosa ci consigli? dure o morbidose?" "Noi
essele semple foltissimi Puffo san, e vincele semple e comunque! Tu fai plova,
molbide avanti e dule dietlo, e noi vincele lo stesso!!!"). E allora che fare?
"e va bien, fidiamoci di Rubèns...vada per le morbidose. Poldo, quando hai
finito la baguette con brie e peperoni pensa ad una stratescgia con 12 pit stop
per demain...".
Il caldo è assolutamente insopportabile, ed ai box
si vede di tutto: ventagli, borse del ghiaccio, e anche di più. Il tassinaro si
fa circondare da una decina di girls che in costume succinto agitano attorno
alla sua Jaguar delle foglie di palma (si erano offerti per la stessa
assistenza i suoi vecchi meccanici Ferrari in costume Hawaiano d'ordinanza, ma
il saggio Eddie aveva educatamente declinato l'offerta). Il grande Sato assiste
amorevolmente Giancarlo Salmonella con ventilatori ed asciugamani, cercando di
convincerlo a prestargli la macchina "Dai Fisico san, ti plego! Un gilo
solo.... te la lipolto come nuova!" "noneeeeee! ma che voi aòòò! Nun t'azzardà
a toccamme la machina, che te rompo! Edieeeee, e diglielo pure tu che non
scassasse i cojoni!!!".
Ma il più esigente non poteva che essere lui, il
Michelone Nostro, che si è fatto montare un Pinguino De Longhi nel cockpit, e
sta attendendo l'inizio della fatidica ora conversando con il fornitore Toro
Seduto. "Tutti volere Pinguino de Longhi, ma tu avere esclusiva!!"
Emiliano Zapata Montoya è stranamente calmissimo,
si limita sparare di tanto in tanto qualche calcio nelle palle al meccanico che
gli regge un ventilatore, così, per ricordarsi quanto è grintoso e cattivo.
Luce verde, si parte. Le Rosse scelgono di avere
qualche rischio in gara con le morbide per una migliore prestazione in prova.
Ma all'inizio la parte del leone la gioca il bad boy di Medellin, che si issa
in testa. Ma esce Michelone che, affidato il De Longhi a Toro Seduto, si
scatena e stacca il tempone. Bellissima la reazione di Emiliano dopo il
supergiro del Kaiser: gestacci inconsulti a tutto e tutti, strappa il
ventilatore al meccanico e glielo frantuma sul cranio, e all'urlo di "o pole o
muerte!" si rilancia rischiando di trascinarsi dietro sir Frank e relativa
carrozzella. Ma nulla da fare, il Kaiser mantiene abbastanza facilmente il
miglior tempo fino alla fine.
Vi racconto tutto questo grazie ai magici
paraboloni, in quanto il caldo impossibile ha evidentemente mandato in palla
regista e cameramen malesi (non i nostri telecronisti, che come è noto sono
naturalmente in palla, in ogni clima). I quali si concentrano su YYYYong che fa
il giro di lancio mentre Emiliano va all'arrembaggio, o immortalano degli
splendidi fili d'erba agitati dal vento mentre il Kaiser divora curve e
rettilinei nel giro lanciato. Mi aspetto di ammirare i sassolini della ghiaia
lungo le vie di fuga, ed invece alla fine mi inquadrano il maghetto che azzecca
l'ultimo giro e riesce a fregare il Ralfonso relegandolo al quarto posto. E
bravo il nostro Rubinetto, vuoi vedere che questa volta... Ma come vedremo in
gara, dove non arrivano le cazzate arriva la sfiga.
Lontano, molto lontano dalle Williams e dalle
Ferrari troviamo l'allegra banda del canton dei grigioni. Il padrino, anche lui
elegantissimo con i pantaloni sado maso disegnati dal generale Erya, in pelle
nera con mutande incorporate (sono fatte con la plastica dei sacchi della
spazzatura, foderati in carta vetrata del n.5), è davvero felice che le prove
ufficiali confermino le performance del Venerdì.... "La figura del
quaquaraqqqqqqquà mi fanno fare... Ma 'sti fetusi qui al motorhome devono
tornare!! Finisce che nei pilastri del ponte sullo stretto di Messina li faccio
sparire!".
Mentre dai box McLaren arriva l'eco chiarissima
dei colpi di lupara, la giornata si chiude col festoso trenino dei meccanici
Ferrari, guidati da Poldo a tempo di samba, per il consueto giro del circuito
dopo la pole del Kaiser.
Ed eccoci finalmente alla gara. In Italia
levataccia domenicale, ma alle 7:30 tutti ben svegli dopo avere ammirato
l'aerodinamica al retrotreno della Luanona Ravegnini, gran bella cavallona e
tra l'altro molto ferrata in F1, almeno a confronto del prode Mazzoncino. Il
quale esordisce alla grande dichiarando che i monitor sono spenti, quindi ha
grossi problemi a riconoscere i bolidi ("chi sarà quello sulla macchina rossa
con le scritte Marlboro... Coulthard? non sono sicuro, non leggo bene il
numero..."). Il dubbio ci attanaglia: lo mandiamo prima dall'oculista o prima
dallo psichiatra? O lo mandiamo e basta? Non sono tanto i monitor da
riaccendere, quanto i neuroni del Ginetto Mazzone, che comunque dovremo
sopportare ancora a lungo, temo... Naturalmente non possono mancare le consuete
macumbe sulla prima curva, "questa volta siamo tranquilli, il self control ed
il senso di responsabilità dei piloti, la loro innata correttezza...", e via
così, nel più puro stile "puttanate come se piovesse".
I piloti si infilano nei loro bolidi, ed in
particolare è il caso di soffermarsi sul Ralfonso Furioso che entra con i suoi
300 kg di armatura, evitando però di declamare i soliti versi. Come mai? E'
un'idea di sir Frank: per tenerlo calmo almeno nel primo mezzo giro gli ha
propinato un beverone a base di the deteinato, camomilla ed ammorbidente
Coccolino, l'unico problema è tenere il prode cavaliere sveglio allo start. Ci
stanno pensando i fedeli meccanici scudieri, con i soliti sani sberloni.
Emiliano Zapata, vestito da Rambo revolucionario
con tanto di anfibi e cartucciera a tracolla, rifiuta sprezzante il beverone
("soj calmissimo, puerca vaca! Donde estas el machete!!!!") e si infila il
casco dove compare la scritta "esta vuelta te paso sopra el basletòn, gringo
maldido".
In Ferrari si opta per la guerra psicologica. Per
ostentare sicurezza e spirito positivo, decidono di organizzare l'ingrasso in
griglia nello stile "Carnevale di Rio". Il maghetto arriva sullo schieramento
in piedi sulla F-2001, tirata dai baldi meccanici, salutando la folla festante
e gettando coriandoli e stelle filanti. Al ritmo delle maracas il piccolo
tristigno ancheggia con classe, seguito dalla improvvisata soubrette, il Grande
Puffo in un conturbate tanga e con splendida coda di pavone. Al suo fianco
l'immancabile Poldo, in un coloratissimo costume da tucano gigante.
Michelone nostro non si fa coinvolgere nello
spirito festoso della squadra. La presenza al suo fianco in prima fila di
Emiliano che lo fissa con sguardo rapace lo rende leggerissimamente nervoso. E
come se non bastasse è profondamente offeso dalla pignoleria dei commissari di
pista, e si sfoga col fido Baldisserri: "Ma sei sicuro scudieren!? E' vietaten
gettaren chiodi in pisten, alla partenzen!? Ma dove sta scritten!!! Non è che
ti sei dimenticaten di passare dal ferramenten!!?? Non mentiren...." Il povero
Luca nega ogni colpa, ma non può evitare le consuete minacce di fucilazione
alla skiena.
Via per il giro di riscaldamento. E qui è bello
ammirare lo sportivo e tutto sommato contenuto spirito di sana e corretta
competizione tra il Kaiser ed Emiliano Zapata, che percorrono tutto il giro di
riscaldamento appaiati guardandosi negli occhi in cagnesco, rivolgendosi l'un
l'altro frasi poco comprensibili, ma sicuramente di auguri sinceri per la gara.
A questa vista mi vienne in mente il motto di De Cubertain, l'importante è
partecipare..
E arriva il momento fatidico. Le luci si spengono,
e si parte all'arrembaggio. Il regista malese, che sicuramente è uno
squilibrato, in pratica si perde tutto, e si capisce solo che Michelone ed
Emiliano si sono toccati. Come mai? Grazie ai nostri poderosi strumenti
elettronici possiamo descrivere il tutto nei dettagli.
Il Kaiser si conferma quel perfetto gentleman
delle partenze che è sempre stato, e si butta all'istante sulla destra per
sbattere fuori Emiliano. Il quale furbescamente aveva già capito tutto, notando
che il tedesco partiva già con le ruote completamente sterzate a destra. Evita
così la peggio, e si appiccica in scia alla Ferrari n.1. A questo punto legge
la scritta sull'alettone Ferrari e va in bestia: "Achtung!! Se leggi la
scritten vuol dire che sei troppo vicinen brutto colombiano infedelen, rallenta
se no tu finiren kaputt". Alla vista del cartello Emiliano non capisce più
niente. Il BMW scarica tutta potenza di cui è capace a terra, il guerriero di
Medellin si affianca al Kaiser all'esterno, ed alla prima curva lo chiude senza
pietà. Il Kaiser non cede di un millimetro, e cerca di impostare una
traiettoria improbabile in uno spazio praticamente nullo, nell'intento di
allargare poi quel tanto che basta per buttare il guerrigliero fuori pista. Ma
è leggermente disturbato da Emiliano che si sporge dal cockpit cercando di
affettarlo col machete. L'impatto è inevitabile, ed un colpo di machete centra
il musetto della f-2001 tranciando di netto l'ala anteriore! Ma Emiliano è
sfortunato: l'ala si incastra sotto l'avantreno della sua Williams e lo obbliga
ad andare largo ed a perdere posizioni. Michelone Nostro gli urla "Bastarden
ladro di alettonen!! Ridammelo subiten!!" Emiliano risponde con un amabile
gesto di auguri a lui ed alla sua famiglia, ed a questo punto i due non si
incrocieranno più per il resto della gara. Per fortuna. Michelone si ferma per
sostituire il musetto, operazione di una quarantina di secondi. Anche se ci
sarebbe il tempo di farlo, Il Puffo si rifiuta di caricare la Luger del Kaiser,
come da lui richiesto. Non è il caso di aggravare i già tesi rapporti con la
Williams, meglio rimandare lo scontro a fuoco.
E così dopo la rocambolesca partenza chi si
ritrova primo? Ma il maghetto, che, incredibile ma vero, è partito bene, e
adesso viaggia anche veloce! In effetti Ralfono non tiene il suo ritmo, e perde
qualche spicciolo a giro, regolarmente. Solo Emiliano, più dietro, galoppa come
lui. Ma allora è vero che la magia fa miracoli? Fino ad un certo punto: dopo
una decina di giri Ralfonso, con l'armatura lucente e liscia quanto le slick
Michelin, non perde più nulla, e soprattutto ai pit stop si svela l'amara
verità: 2 soste pianificate per do Rimbambimiento, una per Ralfonso.
E qui mi si permetta una critica (se no, che
Criticatutto sarei?). Ma se la strategia con due pit stop era da considerare
quantomeno arrischiata in questa gara, perchè cavolo gli strateghi rossi, su
imbeccata del maghetto (che lo possino...) hanno scelto le gomme morbide? O è
stata una mega tavanata, oppure anche le intermedie non reggevano mezza gara in
modo decoroso. Se la seconda ipotesi è giusta, mi sembra di poter affermare che
sono cavoli amarissimi, specie per i giapponesi. Attenzione, perchè se
Rikkionen non si fermava, anche lui alla fine arrivava davanti alle Rosse
(forse).
A proposito degli scarrafoni grigi. Bella gara,
veramente. De Mascellonis si ritrova con 9 cilindri dopo 15 giri, ed il Padrino
lo ferma pensando ad un attentato da parte della banda dei Marsigliesi.
Rikkionen va più avanti, ma poi uno spettacolare fuoco d'artificio dalla
bancata sinistra lo ferma. La nube che fuoriesce dal merdecess è tale da
rannuvolare il cielo, tanto che in Williams già pensavano di fermare Ralfonso
per montare le rain, ma cionostante il commento di Mario Illien è sibillino:
"dobbiamo verificare il guasto, forse il cambio...". Il Padrino è sempre più di
buon umore. "E quel fetusissimo della Ilmor, che minchia di motore mi ha
fatto!!??? Affidabile doveva essere... ma adesso lo affido io, ai picciotti!
Portatemi Mario o' meccanico, che lo incapretto!!!"
Ma ecco la vera chicca della giornata, al secondo
giro. Le due Jordan procedono incollate l'una all'altra, ed il povero Giancarlo
Sfigatella precede il pericolosissimo Takuma Sato, il giapponese squilibrato.
Eccoli arrivare incolonnati ad una normalissima curva, Sfigatella guarda negli
specchietti ed ha una sensazione di sangue gelato, vede Sato che lo sta
puntando con occhi pallati, bandiera del sol levante sulla fronte e spadone
Katana in mano. Sfigatella capisce subito che lo squilibrato sta tentando con
successo l'ennesima cazzata. Non ha nemmeno il tempo di dire "ma li mortacci
tua...": nonostante la trascurabile presenza di una curva il buon Takuma fa di
tutto tranne che frenare e va all'arrembaggio del retrotreno di Sfigatella,
disintegrando l'ala posteriore ed accomodandosi sulla Jordan n.9 modello
portapacchi. L'uscita di pista delle due Jordan sovrapposte è trionfale: alla
vista dal monitor della scena al buon Eddie cade di schianto il parrucchino.
Intanto i mitici telecanisti RAI passano il tempo
a gufare come solo loro sanno: "pare che ci sia la possibilità di uragano, è
stato avvistato un branco di tigri affamate sulla pista, i primi 25 concorrenti
avranno uno stop and go di circa 50 minuti", e così via.
Alla notizia della penalità ad Emiliano,
Mazzoncino esulta: "è giustissimo ritirare la licenza a Emiliano, e poi andava
sicuramente ripetuta la partenza". Comincia ad insinuarsi il sospetto che
Mazzoncino sia lievissimamente di parte ferrarista.
Comunque, non si capisce bene perchè, ma Emiliano
deve percorrere per punizione la pit lane a velocità ridotta. Contro tutte le
attese, il guerrigliero accetta la penalità con calma olimpica. Al passaggio
punitivo si alza dal cockpit e mostra galantemente il posteriore a tutti i
commissari schierati alla pit lane, quindi affetta al volo col machete l'ultimo
commissario prima di riprendere il rettilineo.
Nonostante non sia in grado di vincere, il
Maghetto sta facendo una gara dignitosa. Ma la sua magia non può nulla contro
la potenza menasfiga di Mazzoncino, che pronuncia la terribile macumba:
"nonostante non si sia dimostrata la macchina più veloce, la vecchia F-2001 ha
dimostrato la sua competitività e soprattutto la sua leggendaria
affidabilità!!". E l'inevitabile fato si compie: nube tossica dello 050 sulla
Ferrari n.2 e gran arrosto con patate e pollastri, che il mago si era portato
dietro per gli sgozzamenti propiziatori durante la gara. Rubinetto scende
stizzito dall'auto e si accascia a bordo pista piangendo come un bambino:
"Mazzoncingno, se in Brasiu nomini ancora la mia macchinangi ti scatengi contro
i riti voodo di mio cugino do Rinascimiengi!!". Cosa dire, il mago di solito è
scarso di suo, e quando è in vena è pure sfigato. Chissà che cosa ci combinerà
in Brasile...
Per il resto tutto normale, ci si aspetta l'ovvio
finale con primo l'impeccabile Ralfonso, secondo Emiliano, terzo Button e
quarto il Kaiser, ma non abbiamo fatto i conti con
i menasfiga. Mazzoncino è incontenibile: "Eccoci al gran finale, mancano tre
giri, no due, no quarantacinque, il monitor non mi aiuta..." Evidentemente i
telecronisti sono dopati e all'ultimo giro vero, arriva il siluro per Button:
"Grande soddisfazione per Briatore e la Renault, un podio meritato, il primo
per il giovane inglese...". Detto, fatto: Suchmaker passa Button che si
trascina al traguardo a 20 kmh con la sospensione anteriore saltata.
Inquadratura sui box Renault, con il Flavio intento a toccamenti testicolari
imbarazzanti dopo essersi reso conto che Mazzoncino lo aveva nominato...
Da notare in studio RAI la domanda dell'esperta
Luana: "Schumi ha superato Button proprio in extremis! Ma non è che l'inglese
avesse qualche problema???" Grande Luanona! Ma come criticarla, a quel
retrotreno perdoniamo qualunque cosa.
Interessante il podio diviso tra Emiliano da una
parte e gli Suchmaker brothers dall'altra, che si ignorano completamente.
In sala stampa il Kaiser ed il guerrigliero sono
stati opportunamente istruiti per non polemizzare. Si chiede ad Emiliano di
commentare l'incidente. "esto gringo ha alargado e ci siamo tocados, ma in
fundo es un normal incidente de gara.." e mentre parla estrae il suo
coltellaccio 60 cm a lama seghettata e lo pianta sul tavolo... Stessa domanda
al Kaiser. Lui appoggia sul tavolo la Luger carica del nonno sturmtruppen (con
le tacche dei nemici abbattuti), ed dice angelico "Montoya non era da
sanzionaren, anke se forse mi poteva dare più spazien.. sono cose che
succederen...". Come si vogliono bene!
Attendiamo preoccupati gli sviluppi, la Williams
con il super BMW e le slick Michelin fa davvero paura. Ma la premiata ditta
Grande Puffo & C. deve ancora gettare nella mischia la F-2002. E qui faccio un
appello. Per favore, imbavagliate Mazzoncino! La cornacchia continua a ripetere
che la F-2002 farà mirabilie, non so se mi spiego....
La prossima settimana, tutti a Interlagos,
invitati a pranzo dalla nonnina di Rubinetto, e speriamo bene!
Il Criticatutto