COMMENTO
Massa vince il Gp del Brasile, ma è stato festeggiato solo perché si
correva a casa sua: il fatto che Alonso abbia conquistato il suo secondo
mondiale e - soprattutto - la prestazione funambolica di Michael Schumacher
nell'ultima gara della carriera (lo ha riconosciuto perfino Briatore: "oggi
volava, non ho mai visto nulla del genere...") avrebbero fatto passare
questa sua vittoria brasileira in sordina in qualsiasi altra pista del
mondo. Il bello, dal punto di vista dello spettacolo (la tragedia dal punto
di vista dei tifosi Ferraristi) è stato che la gara di Schumi - da cineteca,
forse la più bella di tutta la sua carriera - è nata dall'ennesimo colpo di
sfortuna: poco dopo il via (e relativa partenza da leone) Schumi sfiora
l'alettone anteriore di Fisichella (sorpassandolo) e buca la gomma
posteriore. Iella nella iella: il guaio succede poco dopo i box e Schumi
deve fare un intero giro con la gomma a frange. Insomma, per farla breve
,rientra in pista ultimo, a un giro di distacco. E qui (giù il cappello),
inizia il prodigio: Schumi attacca, giro su giro, curva su curva. Guida come
se fosse in prova. Recupera il distacco, passa gli avversari come se fossero
fermi. Alla fine è "solo" quarto. Spettacolare.
Come è stato spettacolare il sorpasso ai danni di Raikkonen proprio a pochi
giri dalla fine: macchine appaiate, gomme che si toccano e nessuno che
molla. Difficile immaginare che uno così si possa ritirare. Ma tant'è.
Alla fine sul traguardo sono arrivati nell'ordine Massa, Alonso, Button,
Schumacher, Raikkonen e Fisichella. Il che significa che la Renault si è
portata a casa anche il titolo costruttori.
Ma torniamo all'altro tema della giornata: Alonso. Lo spagnolo si è portato
a casa il suo secondo titolo mondiale con una gara perfetta, a tratti anche
molto aggressiva, come si addice a un campione vero, che non si tira mai
indietro. Un titolo meritato, grazie a una stagione senza errori, in cui ha
dimostrato di essere velocissimo, ma anche molto costante nel rendimento.
Insomma, se cercate l'erede di Schumi, forse l'avete trovato... |