PROVE
Raikkonen beffa Michael in extremis, mettendoselo dietro di soli 32
millesimi. Un piccolo distacco per un grande risultato: le Frecce d'argento
riscoprono il gusto della pole dopo oltre due anni (mancava da Monaco 2001)
e rilanciano la sfida al Cavallino. "Iceman" partirà per la prima volta in
carriera in testa al gruppo: una zampata d'orgoglio per reagire a muso duro
al sorpasso in classifica subito a Montreal. E così, al Nurburgring il
duello sarà diretto, aperto, spietato: l'uno accanto all'altro in prima
fila, a giocarsi la vittoria e la testa del Mondiale. Forse Schumi credeva
di avere vita più facile, dopo aver conquistato la leadership in Canada, e
invece il finnico ha tirato fuori gli attributi, cancellando in un colpo
solo i disastri commessi finora nelle qualifiche. Il campione del mondo,
insomma, ha trovato pane per i suoi denti, e la sensazione è che il bello
debba ancora venire. Tra i due saranno scintille, a partire da domani
pomeriggio. Terzo incomodo sarà la Williams, stavolta relegata in seconda
fila dopo due pole consecutive: Ralf e Montoya sono comunque vicinissimi, e
in gara ci sarà da fare i conti anche con loro. Non molla nemmeno
Barrichello, quinto ma staccato di soli tre decimi da Raikkonen. Dietro i
grandi l'ha spuntata Trulli, sesto con la Renault: l'italiano ha preceduto
Panis, che ha regalato alla Toyota un soddisfacente settimo posto dopo esser
rimasto in vetta per quaranta minuti. Deludente, ancora una volta, David
Coulthard: lo scozzese è nono, troppo lontano da Raikkonen anche solo per
pensare di poterlo aiutare nella lotta contro Ferrari e Williams. Sembra che
la McLaren gli abbia rinnovato il contratto anche per il 2004: è veramente
difficile capirne il motivo.
GARA
Poteva essere il giorno della grande fuga, è stato il giorno del grande
botto. Schumi stava navigando tranquillo dietro al fratello Ralf, che a sua
volta veleggiava verso la prima vittoria stagionale: Raikkonen e il suo
motore Mercedes a quel punto erano già andati in fumo, e Michael pregustava
già l'allungo sostanzioso, forse decisivo per il Mondiale, grazie agli otto
punti del secondo posto che stava per mettersi in saccoccia. All'improvviso
però è spuntato lo squalo Montoya, l'incubo peggiore del tedesco. Attacco
fulmineo, cattivo, all'esterno della curva. Michael ha tenuto duro,
nonostante la Williams avesse già le ruote davanti. A quel punto, il
contatto. Il colombiano forse ha stretto, Michael forse ha allargato. Lunghi
coltelli in pista. I commissari si sono attivati mettendo entrambi sotto
inchiesta, ma dopo averli ascoltati hanno concluso in maniera
ponziopilatesca: assolti entrambi, "normale" incidente di corsa. Michael ha
preferito dribblare le polemiche. A rimetterci comunque è stato lui. La
Ferrari è volata nella sabbia, il colombiano invece ha proseguito senza
scomporsi e ha chiuso in seconda posizione, dietro il compagno Ralf, che non
vinceva dal Gp di Malesia 2002. Doppietta Williams, Ferrari al tappeto.
Dunque, una giornata tutto sommato negativa, nata male sin dalla partenza:
Schumi si è fatto bruciare dal fratello, e ha dovuto tallonarlo per tutta la
prima parte di gara, mentre Raikkonen fuggiva. Poi, dopo il primo pit stop,
non è più riuscito a mantenere il ritmo di Ralf. Una Ferrari in netta
difficoltà, dunque, per la prima volta quest'anno inferiore sia a Williams
che a McLaren. A Maranello si dovrà lavorare sulla macchina, perché ormai è
chiaro che le prestazioni non sono più all'altezza del recente passato. La
Williams, prima squadra a centrare una doppietta quest'anno, comincia a far
davvero paura, e anche Raikkonen, prima di essere fermato dal motore
arrosto, viaggiava come un fulmine. Il terzo posto di Barrichello è poco più
di un brodino: il brasiliano, come Schumi, non è riuscito a incidere,
correndo di conserva per tutta la gara. Dal Nurburgring esce con le ossa
rotte la McLaren: poteva vincere, e invece ha incassato un doppio ritiro.
Raikkonen è andato in fumo, mentre Coulthard si è preso un bello spavento a
due giri dalla fine: lo spagnolo Alonso (4° alla fine) ha frenato di colpo,
e lo scozzese per non tamponarlo è finito nella sabbia, rischiando di
ribaltarsi. Un gran brivido, che insieme all'autoscontro Schumi-Montoya ha
dato la scossa a una gara che per il resto ha vissuto sulla solita assenza
di sorpassi. E forse non è un caso che l'unico duello si sia risolto in un
patatrac: ormai i piloti sono così abituati a restare incolonnati che non
sanno più mettere la freccia. |