COMMENTO
Una partenza bruciante e pure Fernando Alonso ha dovuto inchinarsi: oggi a
Silverstone era il giorno di Juan Pablo Montoya. Il colombiano ha vinto il
quinto GP della carriera tornando al successo dopo un digiuno che durava dal
GP del Brasile del 2004, l’ultima gara della scorsa stagione. Per il
sudamericano è una vittoria importante perché è la prima con la tuta della
McLaren e dimostra che il pilota è ancora capace di belle zampate in un
confronto, quello interno con Kimi Raikkonen, comunque molto difficile. Una
vittoria importante anche per lo stesso Fernando Alonso che grazie agli 8
punti incamerati oggi con il secondo posto ha compiuto un altro (forse
decisivo) passo avanti verso la vittoria del titolo 2005.
Alla vigilia lo spagnolo della Renault aveva ipotizzato una gara in difesa
ma a guardare l’andamento della corsa quello di oggi è un risultato che vale
oro. Il rivale più vicino in classifica, Raikkonen, si è infatti dovuto
accontentare del podio penalizzato come in Francia dal cambio di motore che
lo ha relegato 11° al via. Come a Magny-Cours, ha dato vita a una bella
rimonta che si è però fermata dietro al rivale iberico. Masticano ancora
amaro la Ferrari e Giancarlo Fisichella: il sesto posto di Michael
Schumacher e il settimo di Rubens Barrichello testimoniano delle persistenti
difficoltà del Cavallino, il romano invece (nuovo spegnimento di motore ai
box) ha perso una bella occasione per il podio e ha chiuso quarto.
La gara è stata l’ennesima processione di bolidi senza le emozioni dei
sorpassi. Montoya ha fulminato Alonso al via e il duello per la vittoria è
stato tutto tra loro e giocato sul filo dei secondi guadagnati e persi nelle
rispettive due soste ai box. Il colombiano ha gestito benissimo la corsa ed
è sempre rimasto davanti. Dietro di loro inizialmente sono sfilati Jenson
Button con la Bar (poi quinto al traguardo), Barrichello, Fisichella, mentre
Jarno Trulli, Michael Schumacher e Raikkonen si sono progressivamente
staccati.
Tutto è stato deciso dai rifornimenti. I più penalizzati dagli stop sono
stati Fisichella e Barrichello. Il romano nella seconda sosta ha spento il
motore come già successo in Francia, perdendo così la possibilità del podio.
Il brasiliano ha pagato la strategia delle tre soste che lo ha relegato
indietro. Il gioco dei pit-stop ha favorito invece la strategia di Raikkonen
che pur essendo più carico ha sfruttato una McLaren in gran forma ed è
risalito fino al podio. Ma questi due motori rotti in due fine settimana
potrebbero aver detto la parola fine sulle speranze iridate del finlandese. |