COMMENTO
Un Kimi Raikkonen così non può che dare doppia soddisfazione a Fernando
Alonso per averlo battuto. Lo spagnolo è da due settimane il nuovo campione
del mondo ma il finlandese della McLaren oggi ha vinto il GP del Giappone
partendo dalla 17ª posizione. Una prova sensazionale, una guida sempre
aggressiva ed efficace malgrado il titolo perso. Parliamo di un pilota che
come nel 2003 si è dovuto arrendere più per demerito della sua vettura, che
più volte nel corso dell’anno lo ha tradito. Di un pilota che anche in
questo fine settimana, tanto per cambiare, ha visto rompersi il motore nelle
prove, venendo così costretto a partire dal fondo. Roba da intentare una
causa alla Mercedes. Invece Kimi è stato eccezionale, con una rimonta
culminata all’inizio dell’ultimo giro con un sorpasso all’esterno a
Giancarlo Fisichella, fin lì ottimo protagonista.
In zona punti anche Webber, Button, Coulthard e i due fratelli Schumacher
con Michael davanti a Ralf. Così quello che stava per diventare il GP del
riscatto di Fisico si è trasformato nell’ennesima delusione per il romano.
Difficile capire come si possa perdere un GP del genere scattando dalla
seconda fila, con una Renault a disposizione e dopo una gara condotta quasi
sempre davanti. Per Giancarlo evidentemente non è proprio stagione. Terzo ha
chiuso lo stesso Alonso, pure lui autore di una prova maiuscola: partito
16°, ha rimontato come Raikkonen dando vita a bellissimi duelli soprattutto
con Michael Schumacher. Il ferrarista ha lottato con un mezzo inferiore ma
non ha mai lasciato strada agli scatenati rivali. E oggi si è capito che nel
2006 il tedesco non ha affatto intenzione di fare la comparsa: Alonso ho
dovuto sudare per stargli davanti.
Tutto questo in un GP molto bello e combattuto, probabilmente grazie al
fatto che i big sono tutti partiti da dietro per via della pioggia caduta a
metà qualifiche ieri. Un GP che tiene viva la lotta al titolo costruttori in
cui la Renault è tornata davanti di due soli punti a una McLaren che non ha
potuto ancora una volta contare su Juan Pablo Montoya, finito contro le
barriere al primo giro. Il colombiano ha accusato Jacques Villeneuve di
averlo spinto fuori e in seguito al botto è entrata la Safety car per sette
giri. Polemiche anche tra Takuma Sato e Jarno Trulli: all’11° giro il
giapponese della Bar ha colpito l’italiano della Toyota costringendolo al
ritiro e scatenandone la rabbia.
I piloti di testa inizialmente sono stati Ralf Schumacher, Fisichella,
Button, Coulthard e Webber con Schumi e Alonso settimo e ottavo. Favoloso e
per niente scontato il sorpasso dello spagnolo alla Ferrari al 20° giro.
Raikkonen è invece risalito sfruttando il pieno di benzina e una McLaren che
ancora una volta è stata una spanna sopra tutti aiutandolo almeno in gara.
Ma che fatica anche per lui passare Schumi al 25° giro: ci è riuscito solo
in rettilineo dopo una gran difesa del tedesco per diverse tornate. Il gioco
dei pit-stop sembrava comunque favorire Fisichella fino al colpo di scena
finale tutto inventato dal finlandese formidabile a crederci sempre.
Formidabile probabilmente come i suoi rimpianti. |