COMMENTO
La Renault è meritatamente campione del mondo costruttori. Dopo il titolo
iridato piloti già conquistato da Fernando Alonso, la scuderia francese ha
messo in cassaforte anche l'ultimo obiettivo stagionale. Ci è riuscita
grazie alla vittoria di Alonso nel GP della Cina, appuntamento conclusivo
dell'annata. Una vittoria legittima perché ottenuta davanti a Kimi Raikkonen
e alla McLaren, per molti incredibilmente secondi malgrado una seconda parte
di campionato in grande ascesa tecnica. Terzo posto per la Toyota di Ralf
Schumacher.
La realtà è però sotto gli occhi di tutti. Nella gara decisiva per la
vittoria nei costruttori il team di Flavio Briatore ha rischiato assetto e
configurazione per tirare fuori velocità e prestazioni. Quelle che
servivano. Risultato: prima fila con due piloti e gara di Shanghai gestita
alla perfezione e senza rotture. Come tutto il campionato e come la McLaren
non è riuscita a fare durante l'anno, proprio perché costretta a inseguire i
rivali. Siccome negli sport motoristici si vince con il giusto mix di
talento, affidabilità e prestazioni, la conclusione è più che corretta: il
pacchetto migliore è stato quello della Renault che per meriti suoi non ha
forse nemmeno tirato fuori il meglio dal cassetto. Punto e stop.
Oggi l'unico ostacolo per Alonso è stato l'ingesso della Safety car in un
paio di occasioni: prima per un detrito in pista che ha frenato Montoya (poi
costretto al ritiro), poi per un incidente alla Jordan di Karthikeyan (ci
sono voluti 6 giri per rimuovere la vettura, i cinesi mancano ancora di un
po' di organizzazione). Sfortunato Giancarlo Fisichella, oggi quarto e
penalizzato con una sosta per aver rallentato Raikkonen in ingresso
all'ultimo pit-stop. A punti anche Klien, Massa, Webber e Button.
Finale inglorioso per la Ferrari, in particolare per Michael Schumacher. Nel
giro di allineamento (incredibile ma vero) la Minardi di Albers lo ha
centrato, probabilmente per un'incomprensione tra i due. Partito dai box,
Schumi è poi uscito per un banale testacoda a metà gara (in regime di safety
car) girandosi da solo e ritirandosi. Non meglio è andata a Rubens
Barrichello che ha chiuso solo 12°. Un anno iniziato male e finito peggio.
Ma dopo sei anni da dominatori può succedere: il team è già al lavoro per il
riscatto nel 2006. |